Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
SIGISMONDO MALATESTA Signore di Rimini. Figlio di Pandolfo Malatesta, fratello di Malatesta Malatesta, Galeotto Malatesta e Roberto Malatesta, padre di Ercole, zio di Giacomo Malatesta e di Lamberto Malatesta da Sogliano, genero di Giovan Francesco della Mirandola, cugino di Guido Rangoni.
1498 (novembre) – 1553 (dicembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1513 | Marche Romagna e Lazio | Alla morte del papa Giulio II attraversa il territorio di Fano e si porta a Rimini. Da qui il padre Pandolfo lo invia dal nuovo pontefice Leone X al fine di riottenere la signoria di Rimini. | |||
1521 | |||||
Dic. | Malatesta | Chiesa | Romagna | Si presenta davanti alla Porta di San Bartolomeo di Rimini. Viene respinto dagli stessi abitanti. | |
1522 | |||||
Mag. | Malatesta | Chiesa | Romagna | Entra in Rimini con il padre Pandolfo. cattura il castellano della rocca ed ottiene il controllo della città. | |
Dic. | Rimini | Chiesa | Romagna Marche | Viene scacciato da Rimini dalle truppe del papa Adriano VI. E’ costretto a riparare ad Ancona. | |
1523 | Ferrara Francia | Impero | Emilia | Affianca i francesi nella loro azione. Prende parte al recupero di Nonantola, Reggio Emilia e Rubiera. | |
1524 | |||||
Feb. | Milano Impero | Francia | 300 fanti | Lombardia | Rimane alla difesa di Milano con Stefano Colonna e Francesco Salamoni allorché il viceré di Napoli Carlo di Lannoy si sposta nel pavese per contrastare i francesi. |
Ott. | 50 lance | ||||
1525 | |||||
Feb. | Lombardia | E’ presenta alla battaglia di Pavia. | |||
Mag. | Emilia | Sono licenziati i fanti della sua compagnia. | |||
Ago. | 30 cavalli leggeri | Piemonte | |||
Dic. | Lombardia | A Milano. | |||
1526 | |||||
Mar. | Lombardia | E’ licenziata anche la sua compagnia di cavalli leggeri. | |||
Giu. | Impero | Venezia | Lombardia | Alla difesa di Lodi. la città è assalita e conquistata dai veneziani di Malatesta Baglioni con l’ausilio di Ludovico Vistarini. | |
Lug. | Lombardia | Accusa di tradimento Ludovico Vistarini e lo sfida a duello. Gli offre la scelta della armi e del campo. | |||
Ago. | Lombardia | Il duello con il Vistarini ha luogo a Lambrate. Si presenta all’appuntamento con padrini Roberto da San Severino, Ludovico da Fermo e Luigi Rodomonte Gonzaga: con lo scontro alla spada ferisce la cavalcatura del rivale. Getta l’arma ormai inutilizzabile e prende la mazza ferrata; il Vistarini gliela fa cadere, lo ferisce alla mano destra mentre sta cercando di tagliargli la briglia della cavalcatura. L’avversario gli si avventa addosso con la mazza; il Malatesta, che si vede disarmato, fugge sul terreno schivando facilmente i colpi che gli sono inferti anche perché la cavalcatura del Vistarini è ferita. Dopo tre ore la vittoria è data al rivale. | |||
Dic. | Emilia | Affianca i lanzichenecchi a Castell’Arquato; si scontra nelle vicinanze con Paolo Luzzasco: viene messo in fuga con la perdita dell’insegna e l’uccisione di 200 fanti. | |||
1527 | |||||
Gen. | Emilia e Lombardia | Invia a Piacenza un proprio messo e si offre al soldo dei pontifici. A fine mese è segnalata la sua presenza a Casalmaggiore. | |||
Feb. | Chiesa | Impero | Emilia | Si muove sui monti del piacentino per vettovagliare il campo dei lanzichenecchi: ha istruzioni dal marchese di Vasto Alfonso d’Avalos di non depredare il contado. Diserta nel campo avversario; si collega con le compagnie del San Severino. | |
Mar. | Chiesa | Impero | Emilia | Ottiene l’incarico di luogotenente nella compagnia del San Severino. Segue tale capitano nella sua defezione dal campo imperiale a quello pontificio; entra in Parma con 200 cavalli leggeri e 1500 fanti. Si trasferisce nel territorio di Fiorenzuola d’Arda per fermare la marcia dei lanzichenecchi. | |
Giu. | Malatesta | Rimini | Romagna | Dopo il sacco di Roma con l’aiuto del San Severino e di Alfonso d’Este recupera la signoria di Rimini per conto del padre. Entra nella città senza incontrarvi opposizione: si vendica non solo sui nemici della sua famiglia, ma anche su tutti coloro che hanno la sfortuna di suscitare il suo sospetto. | |
1528 | |||||
Gen. | Francia | Rimini | Romagna | Rimini è attaccata dai francesi del Lautrec: il Malatesta cede loro la città e si rinchiude nella rocca. Al padre sono promessi la signoria di Meldola, di Bertinoro e di Sarsina e del denaro per i suoi famigliari. Firma a Cesena la capitolazione; lo scambio non può avere luogo sia perché Meldola è stata data in precedenza dal pontefice ad Alberto Pio (che la controlla), sia perché gli abitanti di Bertinoro non vogliono accettare la signoria dei Malatesta. | |
Mar. | Malatesta | Rimini | Romagna | Rientra a Rimini e toglie il governo della città al fratello Malatesta Malatesta. Continuano, da parte sua, le uccisioni e le torture ai danni degli abitanti. | |
Apr. giu. | Rimini | Chiesa | Romagna | I riminesi si rivolgono al papa Clemente VII che invia il vescovo di Siponto Giovanni Maria del Monte con 300 soldati: il Malatesta fa incarcerare e giustiziare altri maggiorenti della città. Assediato in Rimini, consegna la località ai pontifici in cambio di 6000 ducati a favore di una sorella non sposata, di una rendita di 2000 ducati per lui e per padre e del godimento dei beni dotali per la madre. Prima di partire fa avvelenare quanti ancora languono in carcere per suo ordine. Abbandona la rocca nelle mani di Guido Rangoni; se ne reimpossessa, tuttavia, quasi subito perché il papa non rispetta le sue obbligazioni. E’ attaccato da 3000 fanti comandati da Giovanni da Sassatello, da Niccolò Guerra da Bagno e da Pompeo Ramazzotto. All’ inizio riesce a respingere gli assalti portati dai pontifici; alla fine è costretto alla resa a patti per la mancanza di vettovaglie e di uomini a sua disposizione (solo 100 fanti). Ripara con i suoi famigliari a Ravenna ed a Ferrara. | |
Lug. | Venezia | Impero | Veneto | Si reca a Venezia con un fratello nel Collegio dei Pregadi. Ha un colloquio con il doge Andrea Gritti; il Consiglio dei Savi gli concede una condotta. | |
Ago. | 1000 fanti | Lombardia e Veneto | Alla difesa di Cremona. A metà mese si reca a Venezia su richiesta del Collegio dei Pregadi. | ||
Sett. | Lombardia | Prende parte alla conquista di Pavia; con Antonio da Castello conduce il primo assalto alle mura della città. | |||
Ott. | Lombardia e Liguria | Segue il capitano generale della Serenissima, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, da Pavia a Savona: la città capitola prima del suo arrivo. Il suo intervento non si rivela più necessario. | |||
1529 | |||||
Gen. | Veneto | A Venezia, allorché si propala la falsa notizia della morte del papa Clemente VII. | |||
Mag. | 775 fanti | Lombardia | Al campo di Pozzuolo Martesana. Con i suoli uomini si scontra con gli svizzeri che militano anch’essi nel campo della antimperiale. | ||
Giu. | 682 fanti | Lombardia | |||
Lug. | Veneto. | Giunge a Murano. Si presenta a Venezia in Collegio e si offre di combattere i pontifici in Romagna: la richiesta non ha l’accoglienza sperata. Il Consiglio dei Savi gli concede una condotta di 1000 fanti e di 100 cavalli leggeri (in realtà 60). | |||
Sett. | 975 fanti e 60 cavalli leggeri | Lombardia e Veneto | Si trova alla difesa di Brescia. I suoi uomini si accampano a Sant’Eufemia della Fonte. Esce dalla città con i suoi cavalli leggeri e 50 archibugieri a cavallo; si collega con il San Severino e Cesare Fregoso; obbliga gli imperiali, con una piccola scaramuccia, ad abbandonare Carpenedolo. Appoggia ancora il San Severino a Valeggio sul Mincio; con tale condottiero cade in un’imboscata tesa da 1100 cavalli (di cui 100 archibugieri) e 600 archibugieri. Si salva con Aventino Fracastoro: nello scontro gli è uccisa la cavalcatura ed è ferito leggermente al viso. | ||
Ott. | Lombardia | Francesco Maria della Rovere lo sposta da Sant’Eufemia della Fonte alla difesa di Cremona. | |||
Nov. | Lombardia e Veneto | A Brescia. Nella città litiga con Cesare Fregoso e non vuole sottostare ai suoi ordini; deve recarsi a Venezia in Collegio dei Pregadi per giustificarsi del suo comportamento. Nella contesa ottiene l’appoggio del della Rovere. | |||
Dic. | Lombardia | Il doge Andrea Gritti lo rimanda a Brescia e lo obbliga a rappacificarsi con Cesare Fregoso. Al termine del conflitto viene licenziato. | |||
1530 | |||||
Feb. | Veneto | A Venezia. | |||
Mag. | Veneto | Vive a Murano; si fa vedere in giro armato con la sua scorta, nonostante gli ordini del podestà locale che, pena l’impiccagione, proibisce a tutti gli abitanti di mostrarsi in pubblico in modo siffatto. Viene emessa una grida per la quale sono promessi 100 ducati per ogni uomo della sua corte consegnato vivo alle autorità e 25 ducati per ciascun morto. Nel periodo è contattato dai fiorentini per combattere i pontifici in Romagna e creare in tale regione un’azione diversiva ai loro danni. | |||
1531 | |||||
Lug. | Francia | ||||
Nov. | Veneto | A Verona; viene sfidato a duello da Babone e Guido Naldi che lo rimproverano di essere stato causa, con la sua fuga a Valeggio sul Mincio che si è verificata anni prima, della cattura del San Severino e, di conseguenza, del suo licenziamento da parte dei veneziani. A tali addebiti se ne aggiungono altri relativi alla perdita di Lodi ed al suo successivo duello, perso, con il Vistarini. Il Malatesta viene, tra l’altro, anche accusato di avere ucciso il fratello Annibale durante un banchetto. Il duello è sfavorevole al Malatesta. | |||
1532 | |||||
Giu. | Impero | Impero ottomano | Ottiene il comando di un colonnello di 1000 fanti al fine di fronteggiare i turchi in Ungheria. | ||
Lug. | Lombardia | Nel lodigiano con i suoi uomini. | |||
1533 | Ferrara | Lombardia | E’ segnalato ad Ostiano. | ||
1534 | Malatesta | Chiesa | Emilia Romagna | Raccoglie truppe negli stati estensi. Scorre in Romagna e si avvicina a Rimini. Respinto. | |
1538 | Malatesta | Chiesa | Emilia e Romagna | Si ripete la medesima situazione. Raduna truppe negli stati estensi, scorre in Romagna e tenta ancora una volta di impadronirsi di Rimini. | |
1540 | |||||
………. | Malatesta | Chiesa | Emilia e Romagna | Si accorda a Reggio Emilia con Ippolito da Correggio e Giulio Boiardi; raccoglie numerose truppe, cui si uniscono i fuoriusciti, ed irrompe una volta di più nel riminese commettendovi depredazioni e saccheggi. Nella città non sorge alcun tumulto per cui è costretto a licenziare i suoi soldati. | |
………. | Ragusa | Croazia | Salpa per Costantinopoli per chiedere soccorsi al sultano Solimano contro i pontifici; giunto a Ragusa (Dubrovnik), vi cade gravemente ammalato. Amici lo dissuadono dal continuare nella sua azione. Guarito, ha dagli abitanti della repubblica l’incarico di sovrintendere alla costruzione delle nuove fortificazioni. | ||
1541 | |||||
Mag. | E’ presente ad un duello che si svolge tra Cornelio Bentivoglio ed un da Trivulzio. | ||||
1542 | |||||
Gen. | Calunnia Ludovico Vistarini; fa arrestare dagli imperiali il suo antico nemico con l’accusa che stia per passare agli stipendi dei francesi. | ||||
1543 | |||||
Dic. | Emilia | Si stabilisce in modo definitivo negli stati estensi. Sulla fine del mese muore poveramente a Reggio Emilia. Francesco Berni scrive un sonetto intitolato “Contro Sigismondo Malatesta signore di Rimini”. Sposa Giulia della Mirandola, figlia di Giovan Francesco, che gli porta in dote 10000 ducati. |
CITAZIONI
-“Illustre per lo suo valore e per gli antichi honori de suoi passati.” SANSOVINO
-“Empio Signor, che della robba altrui/ Lieto ti vai godendo e del sudore,/ Venir ti possa uno cancaro nel cuore,/ Che ti porti di peso a i regni bui./ E venir possa un cancaro a colui/ Che di quella città ti fé signore:/ E a gli è altri che ti dia favore,/ Possa venire un cancaro anche a lui.” BERNI
-“Battagliero e crudele come il padre.” NISSIM ROSSI
-“Avventuriero e soldato di fortuna.” ROTH
-“S’ètait un très vaillant capitaine et homme d’entreprise dans les différentes tentatives qu’ils avaient faites..sur Rimini.” YRIARTE
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