Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MALATESTA MALATESTA DA SOGLIANO (Malatesta da Cesena) Di Cesena. Conte. Signore di Montecodruzzo, Ciola Araldi, Serra di Maiolo e Tornano. Figlio naturale di Carlo Malatesta da Sogliano, padre di Sigismondo Malatesta da Sogliano e di Leonida Malatesta da Sogliano, zio di Carlo Malatesta da Sogliano, genero di Francesco degli Ubaldini.
- 1528 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………. | Romagna | E’ destinato dai suoi famigliari alla carriera ecclesiastica. Si mette al servizio del cardinale Raffaello Riario che gli fa avere prima i benefici dell’abbazia benedettina di Ranchio e, poi , quella di Montetifi. | |||
1486 | Romagna | Alla morte del padre litiga con il fratello Ramberto che non vuole riconoscergli la sua eredità consistente in alcuni beni allodiali. | |||
1498 | Firenze | Venezia | Romagna | Combatte in Val di Bagno contro il fratello Ramberto. Pone la propria residenza in Cesena. Affianca i Tiberti ai danni dei Martinelli. Ammazza al ponte di San Lazzaro Giovanni Paolo di Roncofreddo; di seguito fa uccidere Lionello da Bologna. Minacciato dal governatore pontificio interviene a suo favore Polidoro Tiberti. | |
1499 | |||||
Feb. | Firenze | Venezia | Romagna | Contrasta i veneziani nel Casentino. Cerca di consegnare ai fiorentini, comandati da Achille Tiberti e da Ottaviano Manfredi, il castello di Sogliano al Rubicone che appartiene al fratello Ramberto. | |
………. | Romagna | Abita a Cesena; diviene capo del partito guelfo in opposizione a quello ghibellino capeggiato da Niccolò Guerra da Bagno. I suoi sicari uccidono in città un bolognese; deve allontanarsi dalla località su ordine del papa Giulio II. | |||
Sett. ott. | Firenze | Pisa | 25 balestrieri a cavallo | Toscana | Agli ordini di Paolo Vitelli milita agli stipendi dei fiorentini contro i pisani. Allorché il Vitelli viene imprigionato e fatto decapitare dai fiorentini, è condotto come lancia spezzata. |
Nov. | Tiberti | Martinelli | Toscana | Ridotto in cattive condizioni rientra a Cesena. A metà mese esce dalla città con i Tiberti per contrastare 500 fanti tedeschi, spagnoli e guasconi assoldati dai fuoriusciti. Segue una breve scaramuccia. | |
1500 | |||||
Mag. | Romagna | Sospetta del fratello Ramberto; fa catturare due suoi partigiani. Immediata è la rappresaglia del fratello; la contesa termina in breve con lo scambio dei prigionieri. | |||
Ago. | Orsini | Colonna | Lazio | Segue Vitellozzo Vitelli e Paolo Orsini nella loro azione contro Viterbo. Partecipa al sacco della città; della sua parte di bottino invia quattro some di panni a Cesena. Si accampa sotto Amelia. | |
1502 | Condottieri | Chiesa | Romagna Toscana | Organizza una congiura in Cesena ai danni di Cesare Borgia. Scoperto, fugge a Firenze. | |
1503 | |||||
Gen. | Romagna | E’ catturato dopo l’uccisione di Vitellozzo Vitelli e di Oliverotto da Fermo a Senigallia da parte del Borgia; i suoi uomini sono svaligiati. | |||
…….. | Firenze | Pisa | Toscana | ||
Sett. | Chiesa | Malatesta | Romagna | Agli stipendi di Cesare Borgia. Entra in Rimini e mette a sacco la città. | |
Nov. | Firenze | Venezia | Romagna | Alla difesa di Faenza contro i veneziani. | |
Dic. | Romagna | Viene accusato, in un colloquio riservato, dal papa Giulio II di agire in Romagna per conto della Serenissima al fine di fare ribellare la regione allo stato della Chiesa. | |||
1504 | |||||
Feb. | Firenze | Ordelaffi | Romagna | E’ inviato dai fiorentini a Forlì per prestare soccorso ai pontifici: con 50 balestrieri a cavallo ed altri 50 da assoldare sul posto assedia la rocca della città controllata da Ludovico Ordelaffi e dagli uomini del Borgia. | |
Mar. | Firenze | Pisa | 70 cavalli leggeri | Toscana | Ha ai suoi ordini 70 balestrieri a cavallo. |
Apr. | Toscana | Segue Luca Savelli con 400 cavalli e 500 fanti. Rifornisce di vettovaglie il castello di Ripafratta; decide di espugnare Filitello (Filettole) sull’ altra sponda del Serchio di fronte a Ripafratta onde bloccare le vie di rifornimento da Lucca a Pisa. Effettua una scorreria nel territorio; l’ incursione termina con la razzia di più di quattrocento capi di bestiame bovino. Al ritorno viene assalito al ponte Cappellese da Corrado Tarlatini che, con quindici uomini d’arme, 40 cavalli leggeri e 60 fanti recupera tutte le prede e mette in fuga i fiorentini: tra questi ultimi sono uccisi 50 uomini e ne sono fatti prigionieri 370 con cinque bandiere tra le quali quella del Malatesta da Sogliano. Il condottiero è ferito in combattimento. | |||
Ago. | Firenze | Comp. ventura | 60 cavalli leggeri | Toscana | Fronteggia Bartolomeo d’Alviano; partecipa alla battaglia di Campiglia Marittima. Con Paolo da Parrano (100 cavalli leggeri) attacca alla torre di San Vincenzo la retroguardia degli avversari facilitando l’intervento della fanteria di Zitolo da Perugia. |
1506 | |||||
Sett. | Firenze | Pisa | Toscana Romagna | Corre sotto le mura di Pisa e cattura diciotto nemici. Fa molte prede; razzia, tra l’altro, tutto il bestiame rimasto ai difensori. Invia a Cesena diciassette buoi facenti parte della sua fetta di bottino. Rientra anch’egli nella sua città. | |
1508 | |||||
Feb. | Toscana | Al campo di Cascina. Dà il guasto al contado pisano con i suoi cavalli leggeri affiancando il commissario Niccolò Capponi. | |||
Mag. | Toscana | All’assedio ed alla conquista di Pisa. | |||
……… | Toscana | Accoglie a Pisa il fratello Ramberto, scacciato dai suoi territori dai pontifici per avere ucciso la moglie. | |||
1512 | |||||
Sett. | Firenze | Toscana | Vive ancora a Pisa. Non vuole seguire i partigiani dei Medici nella loro sollevazione contro le supreme magistrature dello stato. | ||
Ott. | Veneto | Si reca a Venezia con il suocero del fratello Marino Gritti; si offre agli stipendi dei veneziani: almeno per il momento non è ricevuto nel Collegio dei Pregadi. | |||
Nov. | Veneto | A Venezia. E’ segnalato al fianco del doge Leonardo Loredan con Gaspare da San Severino per la festa di Ognissanti. | |||
Dic. | Veneto | Compare in numerose cerimonie pubbliche. Viene, infine, condotto con 50 uomini d’arme con decorrenza il marzo dell’anno successivo. | |||
1513 | |||||
Apr. | Venezia | Spagna Impero | 35 lance | Lazio e Veneto | Raccoglie 35 uomini d’arme; si reca a Roma per rendere omaggio al nuovo papa Leone X. Ottiene dal pontefice che il fratello rientri nelle sue terre dietro il pagamento di 4000 scudi a Cesare Alidosi, che ne è stato investito in precedenza da Giulio II. Presta parte del denaro a Ramberto, che gli cede il castello di Montecodruzzo, Ciola Araldi, Tornano e Serra. Rientra al campo. |
Mag. | Veneto | A Rovigo. | |||
Lug. | 50 lance | Veneto | Alla difesa di Treviso contro gli spagnoli con Giampaolo Baglioni e Taddeo della Volpe. Si reca a Venezia; si colloca a Noale a metà strada tra Padova e Treviso. | ||
Ago. | Lazio | A Roma, con Guido Rangoni, per un incontro con il pontefice. | |||
Sett. | Friuli e Veneto | Il capitano generale della Serenissima Bartolomeo d’Alviano li invia in Friuli. Giunto a Sacile, è richiamato a Treviso a causa delle minacce alla località da parte degli spagnoli. | |||
Ott. | Veneto | Allorché i nemici si ritirano dal veneziano malatesta Malatesta da Sogliano si mette al loro inseguimento. Partecipa alla battaglia di Creazzo dove è inquadrato nell’ala destra agli ordini del Baglioni. Catturato, nonostante la resistenza opposta agli avversari, è condotto a Vicenza. E’ liberato dopo pochi giorni con la promessa di riconoscere a Prospero Colonna una taglia di 600 ducati. Giunge a Venezia in Collegio e riferisce sulla situazione militare: focalizza in particolare l’aspetto dell’amicizia del Colonna nei riguardi della Serenissima; a suo parere la sconfitta non è tanto da addebitarsi alla incapacità dell’ Alviano quanto a quella del Baglioni il cui cedimento ha provocato la disfatta. | |||
Dic. | 35 lance | Friuli | E’ eletto governatore del Friuli al posto di Baldassarre di Scipione. La situazione economica dei veneziani è tanto grave che solo a stento sono trovati i 300 ducati necessari per trasferire in Friuli i suoi uomini d’arme. Affronta gli imperiali alla testa di 600 cavalli e di 200 fanti; un importante apporto alle sue truppe è dato da Girolamo Savorgnano che conduce duemila contadini. | ||
1514 | |||||
Gen. | Friuli | Ad Udine. Gli viene contro Cristoforo Frangipane con 6000 fanti e 1000 cavalli (27 pezzi di artiglieria). Malatesta Malatesta da Sogliano si rinchiude nella città. | |||
Feb. | Friuli | Attaccato da 2000 lanzichenecchi e da 5000 cernite condotte dal Frangipane stabilisce di abbandonare Udine e di ritirarsi al di là del Piave. Si sposta a Sacile con il provveditore Giovanni Vitturi mentre il Savorgnano si asserraglia in Osoppo. Non contrasta le scorrerie che il Rizzano compie da Pordenone con 400 cavalli; afferma, anzi, di volere lasciare il soldo della repubblica sia per l’esiguità della sua condotta, sia per il ritardo delle paghe alle truppe. A Venezia si esprime un parere sfavorevole sul suo operato. | |||
Mar. | 50 lance | Friuli | Il Consiglio dei Savi gli aumenta la condotta da 35 a 50 uomini d’arme. Il Malatesta da Sogliano lascia Sacile ed al suo posto è nominato governatore della regione Giampaolo Manfrone. Di seguito appoggia l’Alviano alla riconquista del Friuli; a Pordenone, con il suo intervento, decide l’esito della battaglia. Cattura il Rizzano: costui è trattenuto prigioniero mentre gli altri capitani tedeschi sono liberati: è infatti ritenuto responsabile dell’incendio di Mestre verificatosi nell’anno precedente. | ||
Apr. | Veneto | A Venezia; chiede il congedo al doge. E’ rassicurato con buone parole. Ritornato al campo, allorché i tedeschi si dividono per saccheggiare il territorio tra Feltre e Bassano del Grappa, assale nella seconda località 500 tedeschi, ne uccide 300 e fa prigionieri molti soldati e capitani. Chiude al momento il rapporto con la Serenissima. | |||
1515 | |||||
Mag. | Venezia | Ritorna al soldo dei veneziani: gli è concessa una condotta di 100 uomini d’arme ed una provvigione di 100 ducati per paga per dieci paghe l’anno. | |||
Giu. | Veneto e Emilia | Ricevuti 1500 ducati, esce da Vicenza e si dirige a Cesena ove sono radunati i suoi uomini d’arme. Un editto pontificio gli impedisce di raccogliere di fatto tali truppe, perché i sudditi della Santa Sede non possono militare per altri stati, né tanto meno il papa Leone X gli dà il permesso di combattere per i veneziani. Malatesta Malatesta da Sogliano raccoglie solo dieci/venti uomini d’arme: sfuma, in tal modo la condotta con i veneziani. | |||
Ott. | Veneto | Si reca in incognito a Venezia. Tratta con il Consiglio dei Dieci la possibile assunzione da parte veneziana di Francesco Maria della Rovere. | |||
1516 | |||||
Dic. | Lazio | A Roma. In un colloquio con l’ambasciatore veneziano si offre di ritornare agli stipendi della Serenissima e di condurre la sua famiglia a Venezia. | |||
1521 | |||||
Sett. | Chiesa | Francia | Emilia | Alla difesa di Parma. | |
Dic. | Veneto e Marche | Ritorna a Venezia a chiedere una condotta. Rientra nelle Marche; a Lunano viene sfidato a duello da Niccolò Guerra da Bagno. | |||
1522 | Toscana | Vive a Pisa. | |||
…….. | Romagna | Niccolò Guerra da Bagno gli tende un’imboscata (andata a vuoto) alle cave dei Colli. | |||
1528 | |||||
Apr. mag. | Venezia | Impero | 1000 fanti | Veneto | Il Consiglio dei Savi gli affida il comando di 600 fanti. A maggio, lo stesso organo rivede la sua precedente decisione e gli eleva la condotta a 1000 fanti. Si ammala a Verona. |
Giu. | Lombardia | Passa alla difesa di Bergamo con 1300 fanti. La sua compagnia si trova in Val Brembana con Maffeo Cagnolo, Filippino da Salò, Giovanni Battista da Faenza con l’obiettivo di sorprendere a Zogno 500 uomini di Gian Giacomo dei Medici. Il provveditore generale Carlo Contarini richiama indietro tali truppe perché l’esercito degli avversari è più forte del previsto. I capitani decidono, viceversa, di attaccare una chiesa dove gli imperiali hanno ammassato le loro prede. Vinta la resistenza dei difensori, i fanti si danno al saccheggio. Come epilogo il resto delle milizie imperiali mette in fuga i razziatori. | |||
Sett. | Lombardia | Prende parte all’assedio di Pavia agli ordini del Saint-Pol e del della Rovere. A metà mese, mentre si trova nelle trincee, è ucciso da un colpo di archibugio alla testa. Per i suoi meriti i veneziani assegnano una provvigione di 300 scudi ai figli. |
CITAZIONI
-“Giovane animoso e di grande ardire.” LITTA
-“Capitano di molta bravura.” MAGENTA
-“Strenuo e celebre capitano d’armi..Fu ottimo e buon signore e reputato tra i duci d’armi i più celebri.” MARIANI
-“Oltre essere principe d’animo non degenere degli avi, fu anche uomo di lettere e meritevole di largo elogio.” TONINI
-Alla battaglia di Pordenone “Il franco malatesta de soriano/ fa con el stocco in man mirabil prove,/ giettando molti crovatti sul piano/ con colpi non più veduti altrove./ Mai non fu cavallier tanto soprano, / con tanta furia il fiero braccio move,/ e si scagliava con tal sdegno e rabbia/ tra lor, che fino il ciel giva la fabbia.” DEGLI AGOSTINI
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