MALATESTA MALATESTA/ MALATESTA MALATESTA GUASTAFAMIGLIA

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Fano, Rocca Malatestiana
Fano, Rocca Malatestiana

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MALATESTA MALATESTA/MALATESTA MALATESTA GUASTAFAMIGLIA  (Detto Malatesta Antico)

Signore di Rimini, Fano, Montefiore Conca, Scorticata, Castelnuovo, Bargni, Sogliano al Rubicone, Sant’Agata Feltria, Ascoli Piceno, Jesi, Cattolica, Numana, Senigallia, Pesaro, Mulazzano, Trebbio, Corpolò, San Paolo, Villafranca-San Martino, Gemmano, Monte Colombo, Montescudo, Granarola, Casteldimezzo, Cartoceto, Osimo, Ancona, Fossombrone, Recanati, Montolmo (Corridonia), Cingoli. Figlio di Pandolfo Malatesta, fratello di Galeotto Malatesta, padre di Pandolfo Malatesta e di Malatesta Ungaro, cugino di Ferrandino Malatesta e di Giovanni Malatesta, suocero di Giovanni Ordelaffi, genero di Gentile da Mogliano.

1300 ca. – 1364 (agosto)

Blasone della famiglia Malatesta
Blasone della famiglia Malatesta, corrispondente alla descrizione: “Bandato di tre pezzi scaccati di tre file di rosso e d’oro, alternati a tre d’argento pieno; la bordura inchiavata d’oro e di nero”.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1320ChiesaUrbinoMarche

Affianca il padre Pandolfo nella crociata bandita dal papa Giovanni XXII contro Federico da Montefeltro, dichiarato eretico, ed i ghibellini della marca d’ Ancona.

1322
…………….MarcheRicopre l’incarico di podestà a Pesaro.
…………….RmagnaAiuta Ostasio da Polenta a farsi signore di Ravenna dopo che costui ha ucciso il cugino arcivescovo della città.
……………MarcheCombatte i ghibellini di Fano e di Urbino. Dà il guasto al recanatese.
1323
Giu.Romagna

Viene armato cavaliere a Rimini con il fratello Galeotto ed il cugino Ferrandino dal  nuovo arcivescovo di Ravenna Almerico di Castel Lucio.

1324
Mag.RomagnaE’ presente al matrimonio del fratello Galeotto con Elisa della Vallette, nipote del rettore della marca Amelio di Lautrec.
Lug.ChiesaGhibelliniMarcheSi trova nei pressi di Fabriano con il padre Pandolfo.
Ott.Con il padre ed il fratello Galeotto è nominato “cavaliere di Cristo” dal rettore della marca di Ancona.
1325
Gen.MarcheViene chiamato a Pesaro da Amelio di Lautrec.
……………ChiesaMilano MantovaCapitano di guerraEmilia

Comanda le milizie del cardinale legato Bertrando del Poggetto ai danni della lega ghibellina. Opera intorno a Modena contro i viscontei ed i mantovani di Passerino Bonacolsi (1500 cavalli e 30000 fanti).

Nov.Emilia e Marche

E’ sconfitto e fatto prigioniero a Monteveglio;  è condotto a Mantova da Passerino Bonacolsi: nella battaglia sono catturati o uccisi 350 cavalli e 1500 fanti. Nello stesso mese è eletto podestà di Cagli per il secondo semestre dell’ anno.

1326
Feb.EmiliaViene liberato.
Giu.RiminiUrbinoMarcheAffronta Nolfo da Montefeltro ad Ascoli Piceno.
Lug.Marche e Romagna

Con Tano da Jesi respinge un attacco portato dagli abitanti di Fabriano (350 cavalli e molti fanti) a Morro. Alla notizia dell’imprigionamento dei suoi famigliari da parte di Ramberto Malatesta esce da Pesaro ed entra in Rimini per liberare il cugino Ferrandino ed il fratello Galeotto.  Dopo un breve combattimento costringe il conte di Ghiaggiolo  a fuggire per la Porta di San Pietro (San Giuliano) ed a ritirarsi a Santarcangelo di Romagna. Affronta il rivale e fa costruire alcuni battifolli a Roncofreddo, a Ciola Araldi ed a Castiglione.

Ago.RomagnaCon il fratello Galeotto ottiene dal papa l’annullamento di una taglia posta nei confronti dei due fratelli di 3600 fiorini.
1327
Gen. sett.RiminiMalatestaRomagnaSi riconcilia con Ramberto Malatesta su pressione del cardinale del Poggetto. Quest’ultimo raggiunge il castello di Poggio Berni. Attende in tale località il figlio di Ferrandino, Malatestino, reduce da una battuta di caccia con il falcone. Il cugino non esita ad ucciderlo con un colpo di spada.
1328
Lug.RiminiMalatestaRomagna

Invia soccorsi al vicerettore della marca d’ Ancona Fulcone da Pavia. Respinge un attacco portato a Rimini da Guido Malatesta, fratello di Ramberto, con 500 cavalli aretini e ghibellini.

1330
………….RomagnaCon Malatestino Novello Malatesta, figlio di Ferrandino, prende parte all’uccisione di Ramberto Malatesta durante una partita di caccia.
Giu.ChiesaModenaCapitano g.leEmilia

E’ nominato capitano generale dell’esercito pontificio dopo la cattura a Formigine di Beltramone del Balzo da parte di Manfredo e Guido Pio. Muove contro Modena, devasta il contado di Spilamberto, costeggia il Panaro sino a Solara:  con l’arrivo di nuove truppe da Parma e da Reggio Emilia è costretto a retrocedere.

Lug.Emilia

Si trova sempre nel modenese;  intercetta i convogli dei rifornimenti, che provengono sia da Modena che da Parma. I modenesi escono dalla città e lo mettono in fuga recuperando tutto il bottino accumulato dal Malatesta  fino a quel momento.

1331
Apr.Marche e Romagna

Il legato di Lombardia, di Romagna e della marca d’ Ancona, vale a dire il cardinale del Poggetto ingiunge a Ferrandino Malatesta di consegnargli Rimini e tutto il contado finitimo.   Malatesta Malatesta Guastafamiglia si accorda con il cugino e gli offre il suo appoggio; al dunque si ritira, lascia Pesaro e ripara a San  Giovanni in Galilea: su di lui, d’altra parte, vi è sempre il bando ecclesiastico per l’uccisione del cugino Ramberto.

Mag. sett.ChiesaMalatestaCapitano g.leRomagna

Si rappacifica con i pontifici allorché Ferrandino Novello Malatesta non ottempera ai patti siglati dal padre e si fortifica in Mondaino. Il Malatesta assedia alcuni castelli in cui si è rifugiato il congiunto con i suoi fautori. A metà giugno assedia il castello di Razzano, conquistato il mese seguente grazie al tradimento dei difensori. Ai primi di settembre il fratello Galeotto assale invano il castello di Monteleone. I due fratelli si impossessano invece, sempre negli stessi giorni, dei castelli di Calbano, Calbanello, Ginestreto, Secchiano e Roncofreddo.

1332
Mag.Romagna

Ferrandino Malatesta si riconcilia con il cardinale del Poggetto: il Malatesta  ottiene per sé e per il fratello Galeotto la custodia di Fossombrone e di 23 castelli del contado di Fano, nonché le terre di Montefiore Conca, di Castelnuovo, di Scorticata e di Sogliano al Rubicone. Nella stessa circostanza ottiene dal papa un breve che assegna ad una delle sue figlie la dispensa per potersi sposare con uno degli eredi di Menghino Ondedei, signore di Saludecio, alla cui famiglia appartiene la moglie Costanza, da lui sposata intorno al 1320.

1333
Apr.ChiesaFerraraCapitano g.leEmilia

Combatte contro Rinaldo d’Este e le truppe della lega  dello stato della Chiesa. E’ sconfitto sulle porte di Ferrara; è fatto prigioniero con il conte di Armagnac ed il camerlengo pontificio.

Ago.MalatestaChiesaRomagna

Viene liberato senza il pagamento di alcun riscatto. Si ribella alla Santa Sede;  con rinforzi ricevuti dagli aretini, dai ghibellini della marca di Ancona e da Ferrara depreda il riminese.

Sett.Romagna

Assedia Mondaino; è affrontato dal capitano pontificio Bertrando da Imola. Entra a forza in Rimini con Galeotto e Ferrandino Malatesta (160 cavalli, 1500 fanti e molti fuoriusciti) e vi cattura il rettore Brandaligi Gozzadini, che si trova alla difesa della città con più di 500 uomini tra cavalli e fanti.

1334
Gen.RiminiChiesaVenetoA Peschiera del Garda, al convegno degli alleati contro il cardinale del Poggetto e l’imperatore Giovanni di Boemia.
Mar.Marche

Con il fratello Galeotto, Ferrandino Malatesta, Jacopo da Carignano ed i fuoriusciti assale Fossombrone; ne ottiene a  patti la rocca.

Mag. giu.Romagna

Fa venire a Rimini Ostasio da Polenta con molti armati; richiama il cugino Ferrandino, che si trova con l’esercito a Paderno, presso Sarsina, con il pretesto di una malattia e lo cattura con il figlio  Guido. Li fa rinchiudere nel castello di Gradara;  si fa nominare con il fratello Galeotto signore di Rimini. Guido Malatesta è ucciso nel carcere di Fossombrone.

……………RiminiMalatestaRomagna e Marche

Combatte Ferrandino Novello Malatesta che gode dell’appoggio del signore di Urbino Nolfo da Montefeltro. A sua volta aiuta Speranza da Montefeltro nel suo tentativo di impossessarsi della signoria di tale località.

1335
Mar.Marche

Con Guido da Carignano viene sconfitto a Tomba da Galasso da Montefeltro, da Antoniuccio della Tomba e da Ferrandino Novello Malatesta.

Mag.Il papa Giovanni XXII gli intima di restituire i beni da lui usurpati allo stato della Chiesa.
Lug. sett.Romagna e Marche

Con il fratello e Giovanni Malatesta occupa Ruzzano (San Martino in Converseto, dove sono fatti 150 prigionieri), Monleone, Calbana, Calbanella, Ginestreto, Secchiano ed una torre del castello di Roncofreddo.

……………RiminiChiesaMarche

Il nuovo legato della marca d’ Ancona si accosta con l’esercito a Fano per farvi valere i diritti dello stato della Chiesa. Il  Malatesta  invia in soccorso della città il figlio Pandolfo; le milizie ecclesiastiche devono ritirarsi.

1336
Mar.RiminiMalatestaRomagnaFerrandino Novello Malatesta, coadiuvato da 400 cavalli perugini, conquista Montescudo e conduce un attacco al riminese.
Giu.Romagna

Assolda 700 cavalli fiorentini, di passaggio in Romagna, comandati da Ugo Scali;  con tali truppe affronta gli avversari. Ha a patti Montescudo;  si getta su Mondaino che circonda con 12 battifolli; alla notizia dell’arrivo di 500 cavalli condotti da Ferrandino Novello Malatesta abbandona nottetempo il campo facendo dare alle fiamme i  battifolli. Gli avversari occupano Verucchio.

Sett.Romagna

Si avvicina a San Giovanni in Galilea, ne conquista di notte il castello ed obbliga il Roncone, che ne è alla guardia, alla resa. Il giorno seguente ottiene Monteleone, i cui difensori capitolano dopo un lungo assedio per la mancanza di vettovaglie; occupa anche Roncofreddo.

…………..MarcheSi reca ad Ancona.
1337
Mag.Invia 100 cavalli in soccorso dei fiorentini in guerra con gli scaligeri che controllano Lucca.
Giu.RomagnaSu mediazione di Ostasio da Polenta e del signore di Fermo Gentile da Mogliano si riconcilia con Ferrandino e Ferrandino Novello Malatesta.
Ott.FirenzeVeronaCapitano di guerraToscana

Si reca a Firenze;  è nominato capitano di guerra contro Mastino della Scala al posto di Rolando dei Rossi. Non compie in pratica alcuna azione offensiva. Nel corso dell’anno fa costruire la rocca a Montefiore Conca.

1338
Feb.RiminiMalatestaRomagnaAl termine della ferma con i fiorentini rompe la tregua con i congiunti. Si impadronisce di Mondaino.
Giu.RomagnaRinnova la tregua con Ferrandino Malatesta.
1339RomagnaSi fa eleggere per un quadriennio podestà di Rimini.
1340
Mag.MarcheCon il fratello Galeotto irrompe in Fano approfittando di una grave malattia del signore cittadino Guido da Carignano.
………….RomagnaL’imperatore Ludovico il Bavaro, con un diploma emanato da Trento, conferisce ai due fratelli il vicariato imperiale sulle città di Pesaro, Fano e Rimini. In conseguenza di tale concessione i Malatesta si dividono il territorio in modo che Galeotto disponga della signoria di Pesaro e di Fano mentre a Malatesta Malatesta spetta quella di Rimini.
Lug. dic.RiminiMalatestaRomagna

Il papa Benedetto XII chiede soccorsi ai fiorentini affinché egli ed il fratello Galeotto restituiscano allo stato della Chiesa i beni usurpati. Il Malatesta  assedia Mondaino. Viene subito assalito dalle milizie di Ubertino da Carrara, da quelle del Montefeltro, di Obizzo d’Este e del signore di Bologna Taddeo Pepoli agli ordini di Giovanni di Santacroce. Gli sono conquistati Verucchio, Serravalle ed il castello di San Martino.

1341
………….Il Malatesta viene salvato dall’intervento del marchese di Ferrara Obizzo d’Este che si interpone come paciere tra le parti.
PrimaveraRomagna

Il vescovo di Imola e rettore della Romagna intenta un processo nei confronti suoi, di Ostasio da Polenta, di Francesco Ordelaffi e di Lippo Alidosi.

1342
Feb.FirenzePisaCapitano g.le 200 cavalliToscana

E’ assoldato per sei mesi con 200 cavalli romagnoli e marchigiani;  è nominato dai fiorentini capitano generale al posto di Maffeo da Pontecarali: obiettivo è quello di contrastare Nolfo da Montefeltro e la “Grande Compagnia” di Guarnieri di Urslingen. Ha il comando di 2000 cavalli francesi e tedeschi; con il Malatesta si collegano altri 500 cavalli inviati dagli scaligeri, 500 dai Pepoli, 400 dagli estensi, 200 dai guelfi romagnoli, 300 dai senesi, 150 dai perugini ed altri dai Battifolle. Ai suoi ordini sono pure 10000 fanti e  balestrieri senza contare i contadini del distretto.

Mar. apr.Toscana

Esce da Pescia e si sposta in Val di Nievole; invece di puntare direttamente su Pisa si volge su Lucca per liberare la città dall’assedio posto dagli avversari. Si accampa sul poggio di Gragnano e sul Colle delle Donne dove resta inattivo per un mese e mezzo a causa della pioggia e dei maneggi del Montefeltro, che gli fa intravvedere la possibilità di un qualche accordo. I fiorentini lo rimproverano aspramente.

Mag.Toscana

Si allontana da Gragnano e si attenda a San Piero in Campo: i mercenari tedeschi ai suoi ordini depredano il fiorentino. Viene raggiunto da Ludovico di Teck, inviato dall’imperatore Ludovico il Bavaro con 50 uomini d’arme, da Gualtieri di Brienne, da Uguccione Buondelmonti e da Manno Donati, giunti da Firenze con alcuni cavalli francesi.  Il Malatesta attraversa il Serchio a San Quirico dove vi è un forte battifolle; non osa attaccare la fortezza;  preferisce porre i suoi alloggiamenti a Sant’ Alessio di fronte a Lucca. Resta sempre inattivo nonostante che in una scaramuccia, iniziata da Bruschino Tedesco e continuata da Gualtieri di Brienne, i suoi uomini riescano a rompere gli steccati del campo pisano e mettano in fuga gli avversari. In questa circostanza il Malatesta  fa suonare la ritirata  permettendo in tal modo ai pisani di riprendere le posizioni perdute in precedenza. Guada il Serchio, si colloca sul Cerruglio (Montecarlo) e sfida a battaglia i pisani; si accampa a Caspiano e ripiega.

Giu.Toscana

Rientra in Val d’Arno. Escono da Fucecchio 2000 cavalli con molti fanti; costoro cavalcano nel pisano, devastano tutto ciò che possono a catturano a Marti 150 cavalli fiorentini.

Lug.Toscana

I difensori di Lucca si arrendono a patti ai pisani; il grave insuccesso fa sì che i fiorentini congedino il Malatesta. Il suo posto viene preso da Gualtieri di Brienne.

Ago.Emilia e RomagnaA Ferrara e nei suoi possedimenti.
Ott. dic.RiminiComp. venturaRomagna

Viene assalito nel riminese per ventinove giorni dalla Grande Compagnia di Guarnieri di Urslingen. Su consiglio di Obizzo d’Este prende al suo soldo una compagnia di ventura; di seguito, patteggia con i venturieri  fermatisi nel cesenate; a dicembre si reca a Cervia dove si trovano anche Ostasio da Polenta e Obizzo d’Este; consegna alla “Grande Compagnia” una grossa somma di denaro e devia la loro attenzione contro il cugino Ferrandino Malatesta  che si è asserragliato in Verucchio, e contro Fano, che gli si è ribellata ad opera di Terentino da Carignano. Fano è recuperata in una settimana.

1343
PrimaveraRomagna

Con il fratello ottiene dall’ imperatore l’investitura di Fano, Pesaro,  Rimini e Senigallia: nella divisione dei poteri egli rimane al governo di Rimini; Galeotto ha quello di Fano ed il figlio Pandolfo quello di Pesaro.

Mag.RomagnaSu pressione del vicario pontificio di Romagna Filippo dell’Antella è costretto a ricomporsi una volta di più con Ferrandino Malatesta.
Giu.Romagna

Fa atto di sottomissione allo stato della Chiesa;  si obbliga, tra l’altro, a riconoscere alla Santa Sede un’ammenda di 3000 fiorini a fronte dei danni e delle ingiurie da lui arrecati negli anni della sua ribellione. In virtù di tali accordi Saludecio e Verucchio  tornano a far parte del contado di Rimini. Gli è tolto l’interdetto.

1344
Ago.Romagna

Istiga Lorenzo Ondedei ad uccidere i signori di Saludecio Ceccolino e Mengolino Ondedei, suoi cognati: alla notizia del loro assassinio per stornare da sé ogni ombra di sospetto si reca nella località e fa decapitare i colpevoli.

……………Romagna

I fiorentini ritardano il pagamento del suo soldo per 1000 fiorini: per rappresaglia arresta nel riminese alcuni mercanti della repubblica.

Nov.FerraraMantovaEmilia

Raggiunge Modena;  presenzia alla cerimonia in cui Obizzo d’Este viene proclamato signore di Parma, città appena venduta da Azzo da Correggio agli estensi.

Dic.Emilia

Lascia Parma con il marchese di Ferrara, si ferma a Montecchio Emilia e prosegue per Reggio Emilia; a Rivalta cade in un’imboscata tesa da Filippino Gonzaga con 800 cavalli e moltissimi fanti. Riesce a fuggire;  si ferma ancora a Parma per nove giorni. Con il da Polenta sostiene militarmente gli estensi. Nella breve campagna tocca Piolo, Frassinoro, Monfestino e Modena.

1345
Gen.EmiliaSi incontra a Ferrara con gli alleati.
Ott.Veneto

Con Obizzo d’Este, Giovanni Pepoli ed il da Polenta accompagna a Venezia il delfino  Umberto di Vienne in partenza per la crociata contro i turchi.

Nov.EmiliaSempre a Ferrara per un convegno con Obizzo d’Este, Mastino della Scala e Taddeo Pepoli.
Dic.RiminiFanoMarche

Assedia Fano ribellatasi una volta di più; costringe gli abitanti a ritornare sotto la signoria dei Malatesta.

1346AnconaOsimoMarcheAssedia Osimo. Rimane ferito nel corso di una scaramuccia.
1347
………….RiminiMalatestaRomagnaAssale ancora una volta Ferrandino Malatesta. Recupera Mondaino.
Mag.AnconaChiesaCapitano di guerraMarche

Attacca il rettore della Marca Giovanni di Riparia con Rinaldo da Staffolo e Smeduccio Salimbeni. Entra in Osimo con il fratello e ne assedia la rocca in cui si è rinchiuso Gozzolino da Osimo: anche qest’ultimo deve arrendersi. E’ ammonito dal pontefice per l’occupazione della città. Da parte sua, anche a nome degli Anziani di Ancona e di altri signori marchigiani, presenta al tribunale vescovile di Osimo una serie di capi d’imputazione contro il rettore accusandolo in particolare di avere tentato di fare uccidere il Salimbeni, di avere calunniato presso il papa Giovanni e Rodolfo da Varano, di avere favorito Gentile da Mogliano tiranno di Fermo, Civitanova, Montegranaro, Morrovalle, Montemilone,  Montefiore ed Offida, di avere nominato Gonfaloniere dello stato della Chiesa Lomo da Jesi, colpevole di avere fatto distruggere, nella vana difesa della città, l’ospedale di San Giacomo ed i monasteri di San Michele, Sant’Agnese, San Pietro d’Acquaverde e di San Lorenzo.

Giu.Romagna

Si reca a Ravenna;  fa liberare Bernardino da Polenta, imprigionato dai fratelli Pandolfo e Lamberto: con la loro rappacificazione arma cavalieri i tre fratelli.

Dic.Romagna

Si trova a Forlì allorché Francesco Ordelaffi è armato cavaliere con due suoi figli dal re Ludovico d’Ungheria in marcia verso il regno di Napoli. Riceve anch’egli il sovrano a Rimini e lo segue nel regno.

1348
Feb.RiminiMalatestaRomagna

Assale all’improvviso Mondaino ed ottiene la rocca a patti. Si riconcilia definitivamente con il congiunto Ferrandino;  gli permette di vivere a Rimini come privato cittadino.

Mag.AnconaOsimoMarcheAssedia Osimo assieme con Niccolò da Buscareto.
……………RiminiAncona Cingoli Fermo JesiMarche

Il Malatesta approfitta della situazione in cui versa la marca d’ Ancona per espandere la sua signoria e ritagliarsi in essa un grosso spazio. Vi accorre con un numeroso esercito;  occupa Senigallia, Recanati, Jesi. Stringe alleanza con l’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti, si impadronisce pure di Cingoli e di  Falerone, toglie al signore di Fermo Gentile da Mogliano Montecosaro e Monterubbiano.

Nov.Marche

Con il fratello Galeotto tende un agguato nei pressi di San Severino Marche alle truppe di Gentile da Mogliano: il signore di Fermo è catturato e per riavere la libertà è costretto a consegnare Ascoli Piceno ai Malatesta.

Dic.Marche

Si muove sotto Ancona;  si impossessa di tale centro con la collaborazione di parte dei cittadini e del  connestabile Vanni da Tolentino di guardia alla Porta di San Cataldo. Irrompe nella città con il fratello Galeotto: i soldati commettono non poche ruberie ai danni degli abitanti. Farà costruire in Ancona le rocche di San Cataldo e di Santa Caterina.

1349
Giu.Emilia

Giunge a Ferrara con  Francesco Ordelaffi;  chiede a Obizzo d’Este di fare da arbitro in alcune controversie sorte con il signore di Forlì per il possesso dei castelli di Montecchio (Treia) e di Mondaino. Il marchese rifiuta l’incarico per cui  il Malatesta si reca a Bologna con  l’Ordelaffi. Giovanni e Giacomo Pepoli persuadono i due signori romagnoli ad addivenire ad una tregua sino al momento in cui sia espresso il loro parere.

Nov.RiminiFermoMarcheRiprende il conflitto con Gentile da Mogliano. Conquista San Benedetto del Tronto e Montolmo (Corridonia).
1350
Lug.BolognaChiesaEmilia

Invia 200 cavalli in soccorso di Giacomo Pepoli: Bologna è minacciata dai pontifici del rettore della Romagna Astorgio di Durafort che ha catturato a tradimento a Solarolo Giovanni Pepoli.

1352
Ago.NapoliUngheriaRomagna  Campania

Passa agli stipendi della regina Giovanna d’Angiò e di Luigi di Taranto, che lo nominano loro vicario nel regno di Napoli. Lascia Rimini con 300 cavalli e 400 fanti;  perseguita il brigantaggio in Campania.

…………..Affronta Corrado Lupo.
Dic.Campania

Assedia in Aversa fra Moriale;  con il fratello Galeotto costringe il condottiero alla capitolazione dopo avere circondato il castello di fossi e di steccati.

1353
………….RiminiFermoMarcheRiprende il conflitto con Gentile da Mogliano.
Mar.MarcheSorprende in un’imboscata 12 bandiere di fanti inviati in soccorso del signore di Fermo da Francesco Ordelaffi. Tali milizie sono messe in fuga.
Lug.MarcheAssedia Fermo. Stipula una tregua con Gentile da Mogliano su interposizione dell’arcivescovo e signore di Milano Giovanni Visconti.
Ago.EsteFerraraRomagna

Con 500 cavalli e 4000 fanti si muove in soccorso di Francesco d’Este ribellatosi al nuovo marchese di Ferrara Aldobrandino d’Este. Attraversa le terre dei da Polenta;  perviene ad Argenta. Si ammala a San Biagio per cui lascia il comando al figlio Malatesta Ungaro. E’ costretto a ritirarsi dopo alcuni giorni perché i fautori di Francesco d’Este non riescono a suscitare alcun tumulto nel ferrarese.

Sett. nov.RiminiComp. venturaMarche

Raggiunge il fratello Galeotto intento all’ assedio di Fermo; stringe con più energia le operazioni; si impadronisce di Porto San Giorgio. Gentile da Mogliano chiama in suo soccorso la “Grande Compagnia” di fra Moriale: il Malatesta deve abbandonare l’assedio della località ed in più subire la devastazione dei suoi territori da parte dei venturieri.

1354
Gen. feb.Marche e RomagnaSubisce la distruzione di 44 castelli, tra i quali vi sono quelli di Montegiorgio, San Vito, Montelupone e Falconara.
Mar. ago.Toscana

Si pone alla difesa di Rimini; richiede invano soccorsi a perugini, senesi e fiorentini. Ad aprile si reca a Siena. Deve       accordarsi con fra Moriale cui riconosce la somma di 40000/60000 fiorini. L’ultima rata scade a metà agosto;  fino a tale data il figlio Malatesta Ungaro resta ostaggio della compagnia.

Lug. ott.Con il fratello Galeotto è convocato dal papa Innocenzo VI a comparire a metà ottobre ad Avignone perché accusato di detenere terre appartenenti allo stato della Chiesa. Viene loro concesso un salvacondotto. I 2 Malatesta ignorano il provvedimento, per cui entrambi sono condannati in contumacia dal pontefice.
1355
Feb.RiminiChiesaMarche

Scomunicato dal patriarca di Grado, è attaccato nei suoi territori dal truppe del cardinale Egidio Albornoz.

……………Marche

Assolda 1500 barbute tedesche lasciate libere dalla guerra in Lombardia;  con il suocero Gentile da Mogliano assedia in Recanati Rodolfo da Varano.

Apr.Romagna

Quando il fratello Galeotto è sconfitto e fatto prigioniero dagli avversari a Paterno d’Ancona è assalito nel riminese da Rodolfo da Varano e dal conte di Ghiaggiolo Ramberto Malatesta.

Mag.ToscanaSi reca a Pisa dall’imperatore Carlo di Boemia per averne l’appoggio nella sua contesa con i pontifici. Ottiene una lettera commendatizia per il cardinale Albornoz.  Si muovono pure a favore dei Malatesta Firenze ed il re di Napoli.
Giu.Romagna e Umbria

Perde in rapida progressione Santarcangelo di Romagna, Savignano sul Rubicone, Verucchio ed altre terre minori; è assediato in Rimini. Arresosi, si reca a Gubbio dal cardinale Albornoz;  cede tutti i suoi possedimenti allo stato della Chiesa. Riceve in vicariato per 12 anni Rimini, Fano, Pesaro e Fossombrone con la facoltà di eleggere gli ufficiali, di decidere le cause civili e criminali, di imporre le tasse. In cambio riconosce alla Santa Sede un censo annuo di 9000 fiorini ed il servizio per tre mesi di 150 cavalli  nella marca di Ancona o in Romagna. Il papa Innocenzo VI approva il trattato stipulato con il cardinale Albornoz; in un secondo momento diminuisce fino a 6000 fiorini il censo annuo dovuto per il vicariato. Dopo l’accordo il Malatesta  impone una forte imposizione fiscale alle popolazioni di Rimini, di Pesaro, di Fano e di Fossombrone. A Rimini scoppia una rivolta;  gli uomini del contado corrono armati alle porte della città. L’insurrezione viene domata a stento.

Lug.UmbriaE’ costretto a presentarsi di persona a Gubbio al cardinale Albornoz al fine di chiedergli una tregua.
Ago.Marche

Accoglie a Fano con i congiunti il cardinale Albornoz; è assolto da ogni censura. Deve cedere Senigallia e consegnare le rocche di Ancona e di Ascoli Piceno a Giovanni Alberti ed a Albertaccio Ricasoli.

……………Francia

Si reca ad Avignone presso il papa Innocenzo VI; si riconcilia appieno con lo stato della Chiesa. Ai Malatesta sono riconfermati per dieci anni i vicariati relativi ai contadi di Rimini, Pesaro, Fano e Fossombrone. Devono invece versare alla Camera Apostolica un censo annuo di 6000 fiorini; si obbligano pure a concedere a loro spese, dietro specifica richiesta dello stato della Chiesa, 100 uomini d’arme per tre mesi l’anno.

1356
Mar.ChiesaForlì FaenzaRomagna

Accoglie a Rimini l’arcivescovo di Ravenna;  si impegna ad aprire le ostilità contro l’Ordelaffi ed i Manfredi con più di 600 uomini. Prende la croce nella chiesa di Santa Colomba a Rimini.

Mag.RomagnaAssale il cesenate.
Lug.Romagna

Ripiega dal forlivese di fronte alla “Grande Compagnia” ora comandata dal  conte Lando.

Ago.RomagnaSi sposta nel faentino.
Ott.Romagna

La curia gli concede in vicariato per cinque anni i castelli di Gemmano, di Monte Colombo, di Montescudo, di Marazzano, di Coriano, di Gabicce, di Cattolica, di Casteldimezzo, di Granarola, di Fanano e di Montecatignano.

1357
Apr.Marche

Accoglie ancora a Fano il cardinale Albornoz  proveniente da Ancona: si decide di attaccare Cesena. Il comando delle operazioni è affidato al fratello Galeotto.

Mag.Romagna

Ospita il legato pontificio a Rimini; raggiunge il campo;  vi è armato cavaliere da Roberto Alidosi; arma a sua volta Ramberto Malatesta.

Sett.Francia

Accompagna ad Avignone il cardinale Albornoz quando quest’ultimo è richiamato dalla curia per essere sostituito dal nuovo legato il cardinale Androino de la Roche.

…………..FranciaRimane ad Avignone quattro mesi e mezzo. In tale periodo cerca senza esito di avere il vicariato di Santarcangelo di Romagna. Ottiene, invece, per sette anni e mezzo quello di numerosi castelli nel riminese (Trebbio. Corpolò, San Paolo, San Martino in Vento (Villafranca-San Martino), Mulazzano e Vacciano), in quello di Fano (Cartoceto) e Bargni nel contado di Fossombrone. Il tutto dietro il censo annuo di 300 fiorini ed il servizio a favore dello stato della Chiesa di 50 fanti per tre mesi.
1358
Feb.Romagna

Rientra in Romagna; è riconfermato nei suoi vicariati; gli è, inoltre, assegnato  un gruppo di castelli nel riminese, quali Trebbio, Corpolò, San Paolo, San Martino in Ventoso, Mulazzano e Veggiano, nel fanese  e nel contado di Fossombrone (Cartoceto e Barni): gli è richiesto un censo di 300 fiorini ed il servizio di 50 fanti a servizio dello stato della Chiesa. A Cesena con il cardinale de la Roche.

1359ChiesaMilanoEmiliaE’ segnalato alla difesa di Bologna.
1360
Sett.EmiliaI viscontei gli consegnano il castello e la terra di Varignana alla condizione di  salve le persone. I difensori sono, invece, catturati, legati e condotti a Bologna. Qui sono fatti sfilare per le strade come ladroni, tanto che il popolino grida che siano impiccati in quanto tali.
Ott.Emilia

Esce da Bologna con il cardinale Albornoz appena rientrato in Italia; irrompe nel modenese e nel parmense con i 6000 ungheri inviati dal re Ludovico d’Ungheria. A fine mese rientra in Bologna ove è accolto in modo solenne. Sono ordinati nuovi cavalieri, le cui spade sono cinte dal fratello Galeotto e da Niccolò Acciaiuoli.

1361
Mar.Emilia

Alla difesa di Bologna con il fratello Galeotto. Il cardinale Albornoz si reca in   Ungheria alla ricerca di denaro e di milizie per potere continuare la guerra con il signore di Milano Bernabò Visconti.

Mag.EmiliaContrasta i viscontei sul Panaro.
Lug.Romagna

Entra in contatto con Giovanni di Bileggio; si lamenta del comportamento del cardinale Albornoz nei confronti dei Malatesta. Il capitano visconteo pensa di approfittare di tale situazione per distaccare dal bolognese 1500 barbute,  darne il comando a Francesco Ordelaffi affinché devasti il riminese e lo ribelli allo stato della Chiesa. Ciò crea i presupposti per la vittoria pontificia di San Ruffillo.

1362
Feb.E’ confermato una volta di più nei suoi vicariati dal papa Urbano V.
PrimaveraFrancia

Ad Avignone poiché desidera  ritirarsi dal governo. In ricompensa dei suoi servizi ottiene una bolla papale che gli consente di scegliersi un confessore speciale con il quale concordare i mezzi per restituire quanto da lui usurpato a chiese e conventi.

Ott.RomagnaRinuncia alla signoria di Rimini a favore del fratello Galeotto.
1364
Apr.EmiliaA Bologna, a rendere atto di omaggio al nuovo legato pontificio, il cardinale Androino di Cluny. Sempre negli stessi giorni, accompagnato dal fratello Galeotto si reca anche a Ferrara per una riunione con il marchese Niccolò II d’Este.
…………..RomagnaTrascorre gli ultimi mesi di vita tra grandi rimorsi di coscienza.
Ago.Romagna

Gravemente ammalato, fa redigere le sue ultime volontà. Nomina esecutore testamentario il fratello Galeotto ed eredi i figli Pandolfo e Malatesta Ungaro. Muore a Rimini a fine mese. Nei giorni immediatamente precedenti la sua morte invia a Fano, Pesaro e Fossombrone due abitanti di Rimini affinché gli siano inviati da tali città  alcuni cittadini cui chiedere scusa per le offese e gli aggravi loro inflitti durante la sua signoria;  ordina pure di liberare dalle carceri tutti i prigionieri e che sia dispensato ai poveri il frumento detenuto nei suoi magazzini.   Viene sepolto in Rimini nella chiesa di San Francesco. Epigrafe sulla tomba del forlivese Cecco di Meleto Rosso. Fa costruire a Pesaro il Palazzo dei Signori. I figli Pandolfo e Malatesta Ungaro si rivolgono a Francesco Petrarca per chiedergli un epitaffio metrico per ricordare la memoria del loro congiunto. Il poeta scrive un breve panegirico dello scomparso in una lettera inviata loro;  si sottrae, tuttavia, alla principale richiesta dicendo di non poter condiscendere al loro desiderio perché impedito alle mani per una infezione di scabbia. Sposa Costanza Ondedei ed una d’Este.

 CITAZIONI

-“Era messer Malatesta uno de li più savi guerrieri de Romagna: tiranno potente molte cittadi e castelli signoreggiava. La maiore parte de la Marca de Ancona teneva sé per amore, sì per forza.” MURATORI

-“Un individuo senza scrupoli, direttamente o meno coinvolto in una serie di delitti ed eccidi operati in seno alla sua stessa famiglia per l’affermazione e il mantenimento del potere, come signore e insieme capitano di ventura.” RENDINA 

-“Uomo in quel tempo famoso nell’arte militare.” L. ARETINO

-“Era missore Malatesta uno delli più savii guerrieri de Romagna. Tiranno potente molte citate e castelli signoriava. la maiure parte della Marca di Ancona sì per amico sì per forza.” ANONIMO ROMANO

-“Riputato savio huomo.” BUONINSEGNI

-“Dixease ch’eli era stado uno di savii homini de queste parti, de guera et per hone altra chossa.” CORPUS CHRONIC. BONOMIENSUM

-“El quale fo molto saputo signore, e quello che meglio seppe tenere bacchetta, co(me) signore, che io vedesse mai.” CRONACA MALATESTIANA

-“Fu il più benigno e notevole uomo che mai fosse di casa sua, et el più virtuoso de Italia nel tempo suo.” BRANCHI

-“Prode e valoroso capitano di quell’età.” PERUZZI

-“Huomo ardito nelle sue imprese.” SANSOVINO

-“Bellicae artes ignarus.” BUONINCONTRO

-Con Galeotto Malatesta “Fratelli, ambidue valenti in guerra.” BOSI

-“Scrisse un cronista contemporaneo che fu molto saputo signore, e quello che meglio seppe tenere bacchetta che signor fosse stato gran tempo..Fu peraltro crudele, in specie col proprio sangue e per crescere di stato si fece reo di non pochi delitti.” LITTA

-“Virum per eam tempestatem imprimis clarus.” SANT’ANTONINO

-“Uomo savio e prudente.” TONINI

-“Ariminensis, vir per eam tempestatem in primis clarus.” BRUNI

-“Il soprannome con cui passerà alla storia indica l’animosità del temperamento e la risolutezza dei propositi, tali da non tenere conto dei legami familiari e delle parentele, ma sisposti a seguire solo le logiche dei fatti.” MORESSA

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