Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIOVANNI SFORZA Di Cotignola. Conte. Signore di Teramo e Fabriano.
Figlio naturale di Muzio Attendolo Sforza; fratello di Francesco Sforza, Alessandro Sforza e di Leone Sforza; fratellastro di Bosio Sforza e di Corrado da Fogliano; genero del Tartaglia.
1407 – 1451
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………….. | Emilia | Trascorre i suoi primi anni a Ferrara. | |||
1415 | |||||
Mar. | Campania | E’ dato in ostaggio dal padre a Pandolfo Alopo con la sorella Lisa ed i fratelli Francesco, Leone, Alessandro ed i cugini Foschino e Marco Attendolo. | |||
Ago. | Campania | E’ rinchiuso in Castelnuovo a Napoli con i fratelli allorché il padre è fatto mettere in carcere da Giacomo di Borbone. | |||
…………. | Ha le sue prime esperienze militari nelle compagnie di Micheletto Attendolo. | ||||
1417 | |||||
Ott. | Napoli | Perugia | Lazio | Tende un agguato al Tartaglia nei pressi di Toscanella (Tuscania); costringe alla fuga il condottiero avversario. | |
1419 | |||||
Sett. | Chiesa | Perugia | Lazio | Sposa una figlia del Tartaglia; rimane a Tuscania agli ordini del suocero fino al momento in cui tale condottiero sarà fatto giustiziare dal padre Muzio. | |
1427 | |||||
Ott. | Lombardia | A Milano in qualità di testimone alla stipula della pace tra il duca Filippo Maria Visconti ed il duca di Savoia. | |||
1432 | Sforza | Puglia | Ottiene dal fratello Francesco il governo dei domini sforzeschi nel regno di Napoli. | ||
1434 | |||||
Gen. | Sforza | Ascoli Piceno | Marche | E’ nominato dal fratello Francesco governatore di Ascoli Piceno. | |
Feb. | Sforza | Chiesa | Umbria | Segue il fratello Francesco in Umbria contro i pontifici. Punta su Todi. | |
Mar. | Chiesa | Fortebraccio | Umbria | Assedia Montefalco. Ne è richiamato per passare agli stipendi dei pontifici quando Francesco si accorda con il papa Eugenio IV ai danni di Niccolò Fortebraccio. | |
1437 | |||||
Estate | Marche | Ritorna nella marca d’Ancona con Niccolò da Pisa alla testa di 500 cavalli e di 200 provvigionati. | |||
Ago. | Sforza | Re d’Aragona | Marche | E’ segnalato a Fabriano. Si collega con Taliano Furlano, Pietro Brunoro, Niccolò da Pisa ed il fratello Alessandro; con tali capitani costringe Francesco Piccinino a desistere dalla sua azione depredatrice. Anche Nolfo Chiavelli è costretto ad abbandonare il territorio di Fabriano. | |
Sett. | Marche | Cattura nel castello di Argignano Guido da Fabriano; per suo tramite cerca di impossessarsi del castello di San Donato. A metà mese, sempre con il fratello Alessandro e Niccolò da Pisa, libera Ascoli Piceno dall’ assedio che vi è stato posto da Francesco Piccinino. Induce quest’ultimo a ritirarsi negli Abruzzi. | |||
………… | Sforza | Camerino | Marche | Assale Camerino ribellatasi alla signoria sforzesca. | |
1438 | |||||
Gen. mag. | Marche | A Fabriano. A febbraio ordina alle autorità di Serra San Quirico di impiccare un albanese sorpreso a spiare nei boschi vicini. | |||
Giu. | Chiesa | Milano | Umbria | Lascia le Marche con il fratello Alessandro; si colloca tra Fossato di Vico, Nocera Umbra e Gualdo Tadino; giunge a Santa Maria degli Angeli e con i fuoriusciti di Assisi dà il guasto al territorio circostante; riprende la marcia e per Pianello e Branca si dirige nell’ eugubino. Con molti cavalli e 1000 fanti assale gli abitanti di Norcia che stanno assediando Cerreto di Spoleto. Nell’azione sono catturati 500 uomini; molti muoiono annegati nel Nera mentre stanno cercando di fuggire. | |
Lug. | Umbria | Assedia ed obbliga alla resa Norcia. | |||
Ott. | Umbria | A Todi con 1500 cavalli. | |||
1439 | |||||
Mar. | Umbria | Contrasta Niccolò Piccinino; recupera i castelli ed i palazzi di Selci, Fonteruccoli, Castelfranco, Pietralunga e Lugnano in Teverina. | |||
…………… | Venezia | Milano | Veneto | ||
Ago. | Ottiene in feudo dal fratello Francesco Teramo e Fabriano. | ||||
Nov. | Trentino | Prende parte alla battaglia di Tenno; con Guerriero da Marsciano respinge i ducali che si stanno accingendo ad occupare alcune alture. | |||
1440 | |||||
Primavera | Marche | Rientra nella marca d’ Ancona con 2000 cavalli e molti fanti. | |||
Nov. | Lombardia | Colloca gli alloggiamenti invernali per la maggior parte nel bresciano. | |||
Dic. | Lombardia | Lascia Quinzano d’Oglio e si sposta a Brescia dove alloggia all’ osteria della Stella e della Spada. | |||
1441 | |||||
Gen. | Lombardia | Riprende il conflitto dopo la pausa invernale. | |||
Feb. | Sforza | Re d’Aragona | Lombardia Romagna Marche | Sconfitto a Chiari dal Piccinino è obbligato a rifugiarsi in Brescia. Lascia la città; raggiunge Santarcangelo di Romagna con Sigismondo Pandolfo Malatesta proveniente anch’egli dalla Lombardia. Rientra nelle Marche per lottare contro gli aragonesi: soccorre Ascoli Piceno. | |
Lug. | Abruzzi | Batte gli avversari ad Ortona. | |||
1442 | |||||
…………… | Abruzzi | Si unisce negli Abruzzi con Antonio Caldora; conquista Chieti ed altre località. | |||
Giu. | 2000 cavalli | Molise Abruzzi e Marche | E’ richiamato nella marca d’ Ancona: prima di rientrare si incontra a Sprondasino, nei pressi di Pescolanciano, con Antonio Caldora. Si lascia convincere a muovere in soccorso del castello di Carpinone assediato dagli avversari. Sconfitto a Pescolanciano, nelle vicinanze del Vallone di Miranda, da Jacopo Piccinino deve subire la perdita della cavalleria e delle salmerie. Si salva con soli 15 cavalli prima ad Ortona e poi nelle Marche. | ||
1443 | |||||
Estate | Sforza | Re d’Aragona Chiesa | Marche | Con la fanteria alla difesa di Ascoli Piceno; fronteggia una volta di più aragonesi e pontifici. | |
Ott. | Marche | Difende validamente Ascoli Piceno dagli attacchi degli avversari. | |||
1445 | |||||
Apr. | Marche | A Macerata. | |||
Mag. | Marche | A Sant’Angelo in Pontano. | |||
…………… | Marche | Preposto alla guardia di Jesi i cittadini si ribellano agli sforzeschi e lo catturano con un nipote e Donnino da Parma per darsi allo stato della Chiesa. | |||
Ago. | Marche | Rilasciato si trasferisce a Rocca Contrada (Arcevia); assedia Serra San Quirico. | |||
Dic. | Romagna | Transita per Rimini con un salvacondotto dei fratelli Malatesta. Nella città alloggia con il suo seguito di 60 persone all’osteria della Ruota. E’ diretto in Lombardia. | |||
1446 | Milano | Venezia | Lombardia | Al servizio di Filippo Maria Visconti. | |
1447 | |||||
Dic. | Milano | Venezia | Emilia | Milita agli stipendi della Repubblica Ambrosiana. Prende parte alla conquista di Piacenza. | |
1448 | |||||
Gen. | Piemonte | Affianca Roberto da San Severino nell’alto novarese. | |||
1149 | |||||
Feb. | Sforza | Milano | Emilia | Appoggia il fratello Francesco ai danni della Repubblica Ambrosiana; prende possesso di Parma a suo nome. | |
Mar. | Emilia | Riceve nella cattedrale di Parma il giuramento di fedeltà prestato da settecento cittadini. | |||
Dic. | Sforza | Milano Venezia | Lombardia | Combatte milanesi e veneziani ora alleati contro il fratello Francesco. Li fronteggia in Brianza con Giovanni Ventimiglia. Non riesce ad impedire che Matteo da Sant’Angelo si impadronisca di Monte Calco. | |
1450 | |||||
Gen. | Lombardia | Viene inviato sul monte di Bellagio con Onofrio Rufaldo (5 squadre di cavalli e 2 squadre di fanti) a sbarrare il passo a Jacopo Piccinino; blocca l’avanzata a Bartolomeo Colleoni, proveniente dalla Valsassina, sulle rive del lago di Como. Si ribella la popolazione; assalito dai veneziani è messo in fuga ad Asso. Si salva con pochi soldati ad Erba. | |||
Feb. | Lombardia | All’assedio di Milano. Si fortifica a Seregno dove fa circondare il borgo con fosse ed argini. | |||
1451 | |||||
Ott. | Lombardia | Vive a Pavia e vi conduce una vita triste sia per la malferma salute sia per le strettezze economiche. Chiede al fratello che gli sia donata la casa ove abita e del panno per potere offrire un vestito ai suoi servitori. Il fratello Francesco ordina al capitano del parco di Pavia di permettere ai servitori di Giovanni di recarvisi per tagliare legna da ardere. | |||
Dic. | Lombardia | Muore a Pavia. E’ sepolto di notte nella chiesa di San Francesco con il saio di frate minore. L’eredità è costituita solamente da un mantello e da un vecchio vestito scarlatto, che vanno a 2 suoi servitori. Tutti gli altri suoi beni sono stati dati in pegno ad usurai ebrei di Novara. Sposa Lavinia da Lavello figlia del Tartaglia. |
CITAZIONI
-“Ingenio, viribus, et fortuna fratribus dissimilis.” GIOVIO
-“Fu prode, coraggioso, e illustre per molte segnalate imprese.” RATTI
-“Industre ed abilissimo maneggiatore di affari.” PEZZANA
-“Quantunque tra li figliuoli dello Sforza Giovanni fosse il men disposto degl’altri alla guerra, nondimeno con l’esercizio della medesima divenne buon Capitano.” G. BONOLI
-Con Roberto da San Severino, Alessandro Sforza, Leone Sforza e Domenico Malatesta “Uomini eccellentissimi in fatti d’arme.” SABELLICO
-Con Corrado da Fogliano, Francesco Sforza, Leone Sforza, Alessandro Sforza “In quibus omnibus ex paterna didciplina tanta indoles bellicae virtutis enivit, ut singuli prope absoluti Ducis nomen, famamque sint consecuti.” A.M. GRAZIANI
-Con Niccolò da Pisa “Ambedue valenti ed esperti capitani.” MARIANI
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