Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
BARTOLOMEO SMEDUCCI (Bartolomeo da San Severino, Bartolomeo delle Vittorie) Di San Severino Marche.
Signore di Potenza Picena (Monteacuto), Staffolo, Apiro, Civitella del Tronto, Poggio San Vicino (Ficano), Domo, Carpignano. Figlio di Smeduccio Salimbeni, zio di Onofrio Smeducci, nipote di Villanuccio da Villafranca, suocero di Rodolfo da Varano.
- 1408 (giugno)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri datti salienti |
1367/1370 | Marche | Gli Annales Camaldulenses nel periodo lo citano più volte in relazione con l’abbazia di Val di Castro per numerosi atti di compravendita di terreni. | |||
1370 | |||||
Mar. | Marche | Ottiene con il padre dallo stato della Chiesa la riconferma del vicariato di San Severino Marche per dieci anni. | |||
1371 | Chiesa | Milano | Emilia | Milita al servizio del papa Gregorio XI contro i viscontei che minacciano Bologna. Per i suoi meriti il legato gli riduce il censo del suo vicariato. | |
1375 | |||||
Dic. | Firenze | Chiesa | 30 lance e 60 fanti | Marche | E’ condotto dai fiorentini con 30 lance, 50 fanti e dieci balestrieri. Fa ribellare Cingoli, ne espugna il cassero e contribuisce a farne nominare signori i Cima. Con la vittoria insegue le milizie ecclesiastiche e le obbliga a lasciare il territorio. Per rivalsa il pontefice lo spoglia di Apiro e di altre terre che sono unite al contado di Fabriano. |
1376 | |||||
Feb. | Marche | Aderisce alla lega fiorentina contro la Chiesa nella guerra degli Otto Santi. | |||
Lug. | Toscana | Proscritto dai pontifici si trasferisce a Firenze con i suoi famigliari e la sua compagnia di uomini d’arme. | |||
Ott. dic. | Marche | Assedia in Ascoli Piceno Gomez Garcia. Chiede soccorsi ai perugini per contrastare la compagnia dei bretoni. La città si arrenderà a metà dicembre; i fiorentini lo armano cavaliere e gli concedono la propria cittadinanza. | |||
1377 | |||||
Primavera | Marche | Coopera con 300 ducati alla condotta di Giovanni Acuto contro i pontifici. Sempre nel periodo (maggio) i perugini inviano un proprio ambasciatore nella Marca per cercare un accordo tra Bartolomeo Smeducci e Rodolfo da Varano. | |||
Sett. | Marche | Sconfigge più volte Rodolfo da Varano (passato nel campo avverso) prima nei pressi di Tolentino e poi a Matelica. Il secondo scontro ha un maggiore valore; Bartolomeo Smeducci ne ha il principale merito con Francesco di Matelica. Nello scontro i due condottieri agiscono entrambi sul fianco sinistro alla testa della fanteria. Vittorioso, si unisce con Rinaldo da Monteverde e Lucio Lando, incalza gli avversari, conquista Montegiorgio, Serra San Quirico e Sant’ Elpidio a Mare che viene messa a sacco. | |||
Ott. | Marche | Vince ancora Rodolfo da Varano in una terza circostanza. | |||
1378 | |||||
………………. | Marche | Al termine del conflitto degli Otto Santi si riconcilia con i pontifici e riacquista Apiro e le altre terre che gli sono state confiscate in precedenza. | |||
Ago. | Marche | Si imparenta con Rinaldo da Monteverde: una sua figlia sposa un figlio del signore di Fermo. Nel contempo anche una figlia del nipote Onofrio sposa un altro figlio dello stesso Monteverde. | |||
Ott. | Toscana | Si reca a Firenze alla ricerca di una condotta allorché scoppia nella città la rivolta dei Ciompi. Lascia in fretta Firenze e si rifugia a Pisa; alcuni suoi servitori meno lesti sono trattenuti in carcere per alcuni giorni. Stipula un’alleanza con i perugini e si obbliga di consegnare alla città un palio di seta per il giorno di Sant’ Ambrogio. | |||
1379 | |||||
Gen. | Marche | Il papa Urbano VI gli concede il vicariato dell’ abbazia di Val di Castro. | |||
Feb. | Marche | L’antipapa Clemente VII cerca invano di trarlo alla sua causa. Urbano VI delega alcuni ecclesiastici ad assolvere Bartolomeo Smeducci ed i suoi famigliari dalle censure in cui è incorso; gli conferma inoltre per dieci anni (con i nipoti Onofrio e Pietro) il vicariato di San Severino Marche, Apiro, Domo, Ficano, Rotorscio cui sono aggiunti Carpignano, Montesanto (Potenza Picena), Castelletto e Staffolo da Bartolomeo Smeducci occupati occupati nel recente conflitto. Non passa molto tempo che restituisce Staffolo ai Cima. Ottiene in dono Montadamo dagli ascolani: anni dopo (1383) rivenderà il castello agli stessi abitanti per 1000 fiorini. | |||
………………. | Chiesa | Antipapa | Umbria | Si impadronisce della rocca di Bevagna; ne è preposto alla guardia. | |
1380 | |||||
Mar. | Marche | Il comune di Fermo gli invia in ambasceria tre cittadini per esortarlo a fornire il suo aiuto per il recupero del porto ed a concedere un prestito al comune. | |||
Lug. | Durazzo | Napoli | Campania | Combatte a favore di Carlo di Durazzo contro le truppe della regina Giovanna d’ Angiò. Partecipa alla battaglia di Porta Capuana. | |
………………. | Chiesa | Ascoli Piceno | Marche | Occupa la rocca di Ascoli Piceno. | |
Nov. | Chiede ai perugini il pagamento delle paghe di sua spettanza. | ||||
1381 | |||||
Feb. | S.Severino Marche | Fuoriusciti | Marche | Con l’aiuto di Rodolfo da Varano e del nipote Onofrio cattura un altro nipote, Pietro, che con i figli ha depredato il territorio vicino a San Severino Marche. Fa decapitare alcuni seguaci del congiunto. Negli stessi giorni il papa Urbano VI chiede il suo soccorso per affrontare le milizie dell’ antipapa Clemente VII. | |
1383 | |||||
Lug. | Napoli | Angiò | Abruzzi | E’ nominato da Carlo di Durazzo viceré degli Abruzzi. Assedia L’Aquila con 1000 cavalli e molti fanti; si accampa a Preturo. Attaccato di notte a Coppito da Rinaldo Orsini, che conduce 150 cavalli ed il presidio cittadino, è catturato con molti capitani; numerose sono pure le perdite tra i suoi uomini. E’ subito liberato. | |
1384 | |||||
Apr. | Napoli | Angiò | |||
Nov. | Puglia | Entra in Barletta. | |||
1385 | |||||
Ott. | Firenze | Comp. ventura | Capitano g.le | E’ nominato capitano generale della lega promossa da fiorentini (314 lance), bolognesi (250 lance), senesi (138), perugini (123), pisani (120 lance e 150 balestrieri) e lucchesi (30 lance) al fine di distruggere le compagnie di ventura che infestano l’Italia. | |
1386 | |||||
Feb. | L’incarico gli è riconfermato. Sconfigge in alcuni piccoli scontri le compagnie di Carlo Visconti e di Antonio della Scala. | ||||
Estate | Toscana e Marche | Esce da Firenze, giunge a Bologna; si dirige senza indugio nei suoi possedimenti per una lite sorta tra il figlio Smeduccio ed i nipoti Onofrio e Roberto che, con l’aiuto di Boldrino da Panicale, si sono impossessati della signoria della città. | |||
1387 | |||||
Mar. | Angiò | Napoli Chiesa | Puglia | Milita per Luigi d’Angiò contro i durazzeschi. Mette in fuga Boldrino da Panicale. | |
……………… | Fuoriusciti | S.Severino Marche | Marche | Cerca di recuperare la signoria di San Severino Marche. Si avvicina alla città; ne esce Boldrino da Panicale; Bartolomeo Smeducci lo sconfigge infliggendogli la perdita di 100 uomini. Rientra in San Severino Marche come signore della città. | |
1388 | |||||
Gen. | Marche | Bartolomeo Smeducci è tradito dal suo più fedele amico che, corrotto dal nipote Onofrio, fa entrare in San Severino Marche il congiunto e Boldrino da Panicale. Avvisato del tradimento imprigiona Antonio da San Severino, figlio di Onofrio, Smeduccio e Giovanni Smeducci, figli di Roberto che fa rinchiudere nella rocca di Truschia ed in quella di Bisaccia; sfuggono viceversa alla cattura Onofrio e Roberto Smeducci che riescono a sollevare il popolo. Si difende per qualche tempo finché è costretto alla resa. E’ imprigionato in una delle fortezze con il figlio Smeduccio; i figli naturali Biagio e Marcuccio (con due nipoti figli di Smeduccio). Tutti sono rinchiusi nel castello di Isola. | |||
Apr. | Marche | E’ liberato ad aprile su pressione dei fiorentini, del papa Urbano VI, degli Ottoni, dei Cima, dei Chiavelli e dello stesso Boldrino di Panicale. Si riconcilia a Matelica con i congiunti; è costretto a vivere in tale città ed a rinunciare ad ogni pretesa su San Severino Marche, nonché a vendere ai nipoti tutte le case e le terre che possiede nel sanseverinate, a cedere loro il palazzo e la fortezza di Civitella, le rocche di Truschia e di Bisaccia e molti altri possedimenti: il tutto dietro un compenso di 20000 fiorini. Boldrino da Panicale sembra salvarlo da maggiori danni per mezzo dell’acquisto fittizio (mediante un atto stipulato il giorno precedente) di Ficano (Poggio San Vicino) e di Apiro per 10000 fiorini. Il condottiero umbro rinnega ogni accordo e rifiuta di cedergli le due località. All’atto della transazione con il nipote Onofrio, che avviene in Matelica, sono presenti anche Guido Chiavelli, Guido di Matelica e Pagnone Cima alleati di Boldrino da Panicale. | |||
1390 | Fuoriusciti | S. Severino Marche | Marche | Riprende il conflitto con i congiunti; assale invano San Severino Marche; recupera la sola Apiro. Segue un intervento dei perugini per cui tramite è raggiunto un nuovo accordo. | |
1391 | |||||
Feb. | Marche | A Macerata dove prende parte al convito organizzato da Andrea Tomacelli in cui è ucciso Boldrino da Panicale. Subito dopo si impossessa di Ficano (Poggio San Vicino) senza incontrare alcuna difficoltà. | |||
………………. | Abruzzi | Ripara negli Abruzzi e si insignorisce di Civitella del Tronto. | |||
1393 | |||||
Mar. | Marche | Viene compreso nell’ accordo generale di pacificazione della Marca che vede contrapposti da un lato Andrea Tomacelli con Ascoli Piceno, Macerata, Recanati, Montecchio (Treia) ed Osimo e dall’altro Ancona, Fermo e Gentile da Varano. Nell’ accordo è pure compreso Onofrio Smeducci. | |||
1408 | |||||
Mag. giu. | Antipapa | Napoli | Abruzzi | Gli si ribellano gli abitanti di Civitella del Tronto. Si rinchiude nel castello e vi è assediato dal viceré di Napoli e dagli abitanti di Ascoli Piceno. Muore in combattimento quando la fortezza cade in potere degli avversari. Sposa Pier Lorenza Chiavelli e Fresca Manfredi. |
CITAZIONI
-“Costui fu così fortunato in guerra che per la frequenza de’ vittoriosi suoi fatti meritossi il titolo di Bartolomeo della Vittoria.” TIRIBILLI-GIULIANI
-“Il quale era tenuto il più valente uomo di tutta la Marca.” MINERBETTI
-“Vir prudens rei bellicae expertus.” BRACCIOLINI
-“Altro bravo guerriero che si rese assaissimo segnalato. Fu generale dei fiorentini e di altre illustri città dell’Italia, e pel valore che dimostrava non meno che per la fortuna che lo accompagnava era detto Bartolomeo delle Vittorie per antonomasia.” COLUCCI
Immagine tratta da: Iscrizioni medievali perdute torre del castello di Carpignano, Raoul Paciaroni