1722 ANTONELLO SAVELLI Ghibellino. Signore di Albano Laziale. Figlio di Cristoforo Savelli, fratello di Ludovico Savelli e di Onorio Savelli, zio di Troilo Savelli, suocero di Paolo Savelli, cugino di Giovanni Savelli e di Luca Savelli.
1450 ca. – 1498 (aprile)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1482 | Colonna | Chiesa Orsini |
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Lazio |
Lotta contro Girolamo Riario. E’ scomunicato ed i suoi beni sono confiscati. |
1483 |
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Dic. |
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Lazio |
Fa uccidere presso Velletri il bargello pontificio Grassello da Zagarolo con tre fanti perché costui, responsabile della giustizia nel distretto di Roma, ha fatto impiccare due suoi famigli accusati di furto. |
1484 |
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Gen. |
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Lazio |
Uccide a Roma con i fratelli un famiglio di Pier Giovanni Savelli e ne ferisce un altro con cinque ferite: è in lite con il congiunto per la proprietà di Albano Laziale. E’ assalito da Paolo Orsini, da Giorgio di Santacroce e da Giovan Francesco da Tolentino che assediano Albano Laziale (messa a sacco), Castel Savello, Castel Gandolfo ed Ariccia. Si difende con vigore: il papa Sisto IV mette sulla sua testa e su quella dei fratelli una taglia di 1000 ducati per chi lo catturi o lo assassini; è pure concesso il perdono (ed un premio di 250 ducati) se l’uccisore sia stato messo al bando nello stato pontificio per omicidio. Per vendicarsi il Savelli aggredisce tra Mentana e Tivoli le compagnie di Paolo Orsini e di Giorgio di Santacroce cui razzia cinquanta cavalcature; giorni dopo si collega con Lucio Conti e Prospero Colonna ed attacca Torrevecchia che appartiene a Jacopo Conti. |
Feb. |
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Lazio |
Contrasta Leone da Montesecco. |
Giu. |
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Lazio |
Si trova alla difesa di Marino. Assale invano Grottaferrata; in una scorreria cattura una ventina di romani andati a mietere il frumento nel territorio di Marino. E’ subito affrontato dal connestabile Andrea da Norcia che viene ucciso con altri cinque fanti. Con la resa di Marino che avviene a fine mese si collega con Prospero Colonna ed attacca, tra Valmontone e Montefortino (Artena), le truppe di Paolo Orsini reduci da un’incursione condotta tra Genazzano e Paliano. Assale gli avversari, recupera le prede e libera i prigionieri: nello scontro sono uccisi quindici uomini e ne sono feriti altri 150 per lo più tra i pontifici. |
Lug. |
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Lazio |
E’ informato di un trattato organizzato a Paliano; si reca in tale località e finge di volersi rappacificare con lo stato della Chiesa. Gli abitanti gli credono, gli svelano ogni cosa e chiamano un connestabile pontificio a prendere possesso della rocca. Costui vi si porta con molti fanti: il Savelli si scopre nemico, taglia a pezzi la maggior parte dei soldati, cattura il connestabile e fa impiccare i membri della congiura anticolonnese. Rientra alla difesa di Cave e con continue sortite procura gravi danni agli avversari: costretto a cedere esce dal castello con 250 fanti. Si incontra prima con Virginio Orsini, indi con Girolamo Riario; firma la pace. Si reca a Palestrina per indurre i difensori alla resa; gli sono promesse una provvigione annua di 4000 ducati ed una condotta. |
Ago. |
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Lazio |
Alla morte di Sisto IV può ritornare nelle sue terre; con Mariano Savelli incomincia a molestare i beni dei partigiani degli Orsini. Rientra a Roma con il padre Cristoforo ed i fratelli alla testa di 2000 uomini tra fanti e cavalli; pone gli alloggiamenti al palazzo dei Santi Apostoli. Paolo Orsini si prepara a difendere con i suoi partigiani il rione di Ponte; il Savelli interviene a sedare una rissa sorta tra i suoi uomini e quelli dei Santacroce. |
1485 |
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Feb. mar. | Colonna | Orsini |
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Lazio |
Nella divisione dei beni famigliari gli spetta il feudo di Albano Laziale, mentre quello di Castel Savello va al cugino Giovanni. A marzo si collega con quest’ultimo e Costantino Castriota; con 300 uomini tra fanti e cavalli cerca di occupare Cerveteri con la connivenza del cardinale Giuliano della Rovere: appena viene a conoscenza che Virginio Orsini sta tendendo nei pressi un agguato ai suoi danni, desiste dall’iniziativa. E’ stilata una tregua con gli Orsini. |
Giu. |
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Lazio |
Rompe la tregua con i Colonna e cattura a tradimento in Frascati Girolamo Tuttavilla (Girolamo d’Estouteville) che si arrende a patti. Il barone romano è, viceversa, condotto prigioniero a Marino; il Savelli attacca Nemi dove si trova Ippolita Orsini moglie del Tuttavilla. Rimane ferito in un assalto con Fabrizio Colonna e due fratelli. La donna si arrende solo quando il marito è posto davanti alle mura: anche in questo caso i patti non sono osservati. |
1486 |
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Mag. | Chiesa | Napoli |
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Abruzzi |
Milita al servizio del papa Innocenzo VIII. E’ avviato alla difesa di L’Aquila. |
Lug. |
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Abruzzi |
Con Fabrizio Colonna cattura nei pressi di Tagliacozzo Paolo Vitelli con 180 cavalli; occupa Cese. |
Ago. |
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Lazio |
Occupa Cittaducale; controlla i movimenti di Roberto da San Severino, quando il capitano generale dei pontifici viene esonerato dal comando a seguito dell’accordo tra papa ed aragonesi. |
1489 | |||||
Feb. | Ghibellini | Orte | Lazio | A metà mese assale Orte con i fuoriusciti ghibellini e l’appoggio dei fratelli Ludovico e Paride, i quali con Vittorio da Canale hanno il comando di 60 cavalli e 500 fanti. I fatti di Orte mettono in allarme i comuni vicini, soprattutto Todi. Giovanni e Giulio degli Atti informano Niccolò Orsini di quanto sta accadendo. Quest’ ultimo invia alcuni balestrieri in soccorso della città. | |
Apr. |
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Lazio
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Si impadronisce con Battista Savelli di un casale di proprietà di un fautore della causa orsina, Girolamo da Collalto. |
1491 |
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Mag. | Foligno | Perugia |
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Umbria |
E’ segnalato a Foligno; appoggia gli Oddi contro i Baglioni. Sconfigge questi ultimi a Corciano. |
1492 |
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……… | Fermo | Ascoli Piceno |
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Marche |
Il papa lo invia in soccorso di Fermo contro Ascoli Piceno. Assedia invano Offida con Niccolò Orsini, Pietro Colonna e Giulio Orsini; ha Castignano e Carturano, espugna Monteprandone con le artiglierie. Si dirige verso i monti finché deve ritirarsi per l’avvicinarsi a Monsampaolo del Tronto di Virginio Orsini, inviato in soccorso di Ascoli Piceno dal re di Napoli con 40 squadre di cavalli e 4000 fanti. |
……… | Chiesa |
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Agli stipendi del papa Alessandro VI. |
1494 |
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Sett. ott. | Francia | Napoli Chiesa |
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Lazio |
Assieme ai congiunti Troiano e Troilo ed a Girolamo Tuttavilla toglie ai pontifici per conto del cardinale della Rovere la rocca di Ostia: il mese successivo è citato a Roma dal pontefice con Fabrizio e Prospero Colonna. Gli è intimato di restituire la fortezza pena la confisca dei beni e la dichiarazione di essere ribelle. |
1495 |
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Gen. |
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Abruzzi |
Gli sono riconosciuti dai francesi 2750 ducati. Con Fabrizio Colonna, Giovanni della Rovere, Giovanni Paolo Cantelmi e Guido Guerra da Bagno sopraffà a Tagliacozzo due contingenti di fanti ed una compagnia di cavalli aragonesi comandati da Bartolomeo d’Alviano. |
Giu. |
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Campania Lazio ed Umbria |
Rimane nel centro Italia quando Carlo VIII ritorna in Francia; segue l’andazzo dei tempi e, all’avvicinarsi a Napoli delle truppe aragonesi, apre loro le porte della città. Coopera alla pacificazione di Tivoli; si porta a Todi ed infesta il contado di Norcia con Giulio Cesare da Varano. |
Lug. sett. | Foligno Oddi | Perugia |
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Umbria |
Riceve del denaro dai folignati per contrastare i Baglioni. Si schiera nei pressi di Corciano all’Osteria dell’Olmo con il nipote Troilo e le milizie degli Oddi. Nonostante la superiorità numerica Troilo Savelli non attacca subito gli avversari in campo aperto. Sceglie di assalire Perugia verso la Porta di Sant’Andrea: le milizie sono bloccate dentro la città dalla resistenza opposta da Simonetto, Astorre e Carlo Baglioni. L’iniziativa si conclude disastrosamente con la cattura del nipote Troilo e la morte di molti che hanno partecipato all’azione. Grande è pure il numero dei prigionieri; molti abitanti di Corciano e di Foligno sono impiccati sulle mura del castello di Corciano; altri sono gettati a Perugia dalle finestre del Palazzo dei Priori. |
1496 |
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Dic. | Chiesa | Orsini |
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Lazio |
Assedia in Bracciano l’Alviano; è ferito in un furioso assalto alle mura in cui i pontifici perdono tra morti e feriti più di 200 uomini. |
1497 |
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Gen. |
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Lazio |
Si batte a Soriano nel Cimino contro le truppe di Carlo Orsini e di Vitellozzo Vitelli: guida la carica dei cavalli leggeri con Fabrizio Colonna. E’ respinto dopo un successo iniziale. |
Mag. | Terni | Spoleto |
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Umbria |
E’ assoldato da Fermo per fronteggiare Ascoli Piceno; preferisce invece militare a favore di Terni contro Spoleto. Si dirige a Montefranco con 2000 uomini: assalito dagli avversari, muove loro contro costringendoli a riparare su Monte Moro; gli spoletini ripiegano a San Mamiliano ed i suoi uomini rientrano a Terni. |
Giu. | Fuoriusciti | Viterbo |
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Lazio ed Umbria |
Entra di notte in Viterbo con Galeotto Gatti alla testa di 600 cavalli e molti fanti: sono uccisi molti fautori dei maganzesi. Saccheggia San Liberato e ne assedia la torre. |
Lug. | Chiaravalle | Todi |
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Umbria |
Con Giovanni Savelli e Prospero Colonna coadiuva i Chiaravalle nel todino. Si porta a Castel Rubello con 400 cavalli e molti fanti; assale all’improvviso a Castel Giorgio il nipote del vescovo di Orvieto Giorgio della Rovere, che ne è alla guardia con 25 balestrieri a cavallo. Lo cattura e mette a sacco la località: tutti i soldati sono spogliati di armi e cavalcature ed al castellano è tolto una cavalcatura del valore di 250 ducati; il bottino, compreso il bestiame razziato, è valutato in 2500 ducati. Si reca ad Orvieto con Giovanni Savelli. |
1498 |
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……… |
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Umbria |
L’Alviano irrompe in Todi, saccheggia le case dei ghibellini ed uccide i principali seguaci della fazione; il Savelli fa altrettanto, a posizioni invertite, a Terni. |
Apr. | Colonna | Orsini |
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Lazio |
Orsini e Conti, dopo la morte del duca di Gandia, muovono dai loro feudi di Monterotondo e della Sabina. Danno alle fiamme Palombara Sabina ed assalgono la Torre Matta. Sono fronteggiati da Antonello e Giovambattista Savelli, da Giovanni Caracciolo, da Fabrizio, Prospero, Marcantonio e Pompeo Colonna. Costoro puntano su Cretone, feudo dei Conti, per raderlo al suolo. Si radunano presso Tivoli le ordinanze di Francesco Orsini, duca di Gravina, con Carlo, Gian Giordano Orsini e gli uomini dell’Alviano allo scopo di tagliare ai Colonna ed a Antonello Savelli (di ritorno dall’assedio di Cretone e di Starzano) la strada verso Palestrina. Il Savelli con Fabrizio Colonna ha il comando dell’avanguardia dell’ esercito colonnese nella battaglia di Montecelio: gli avversari sono sconfitti ed è catturato Carlo Orsini. Ferito da un colpo di cannone, muore nei giorni seguenti; per altri è ferito gravemente al braccio destro e gli è rotto l’elmo dalle mazze ferrate degli avversari. Sposa Virginia Orsini. |
CITAZIONI
-“Giovane fazioso e dotato d’indomito coraggio.” LITTA
-“Viro militari, atque illustri..Dux bello clarus.” BEAUCAIRE
-“In poco più di quindici anni di carriera militare, Savelli si era speso per i Colonna e per la parte ghibellina in tutte le possibili declinazioni della conflittualità fazionaria, dagli episodi di violenza a Roma, fino ai più noti momenti di scontro a livello interstatuale, che coinvolgevano i principali sovrani italiani ed europei. Era nondimeno riuscito a cogliere un notevole risultato con la divisione dei diritti signorili ereditati: mentre Albano divenne un principato familiare nel 1588, Caste Savello fu del tutto abbandonato, dagli stessi abitanti”, entro la metà del Seicento.” BRUNELLI
-“Was generally considered the best commander the Colonna had.” SHAW
-“Invero è riputato di più cervello che fussi tra tutti loro (i Savelli).” Da un dispaccio di GUIDANTONIO VESPUCCI riportato da SHAW