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RENATO DA TRIVULZIO Signore di Formigara.
Figlio di Francesco da Trivulzio, nipote di Teodoro da Trivulzio.
1495 – 1543
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1508 | Lombardia | I francesi gli concedono per il feudo di Formigara le stesse esenzioni godute dalla località ai tempi degli Sforza. | |||
1512 | |||||
Dic. | Lombardia | Entra in Milano al seguito del duca Massimiliano Sforza. | |||
1515 | |||||
Sett. | Francia | Milano Impero | Lombardia | Prende parte alla battaglia di Melegnano. | |
1516 | |||||
Sett. | Francia Venezia | Impero | Veneto | Affianca lo zio Teodoro da Trivulzio all’assedio di Verona. | |
1517 | |||||
Mar. | Veneto | A Venezia con lo zio Teodoro. Presenzia alle feste date in onore del congiunto. | |||
1518 | |||||
Gen. | Lombardia | Sfida a duello Ettore Visconti. | |||
1521 | |||||
Gen. apr. | Lombardia e Veneto | Per ragioni di precedenza ferisce al volto nella chiesa di San Francesco a Milano il ghibellino Giacomo Maria Stampa, che non gli ha voluto cedere il passo in una cerimonia in cui è presente anche il Lautrec. Si rifugia nella sacrestia. Il Lautrec considera il fatto molto grave non solo perché avvenuto in un luogo sacro, ma anche si è verificato davanti ai suoi occhi. Renato da Trivulzio è catturato dai francesi che lo rinchiudono in una torre del Castello Sforzesco: è liberato ad aprile solo dopo una rappacificazione con lo Stampa (cui consegna garanzie per 6000 ducati) ed avere donato 1000 ducati al convento di San Francesco. Deve pure chiedere la grazia in ginocchio al Lautrec; esegue il tutto e per la vergogna lascia subito Milano per seguire a Verona lo zio Teodoro. | |||
1522 | |||||
Feb. | Viene dichiarato ribelle dal duca di Milano Francesco Sforza. | ||||
1524 | |||||
Ago. | Francia | Impero | 30 lance | ||
1525 | |||||
Feb. | Lombardia e Francia | Prende parte all’assedio di Pavia. Al comando dell’avanguardia è assalito da Ferdinando d’Avalos: nello scontro sono uccisi 1000 svizzeri, sono catturati 34 uomini d’arme e 16 arcieri a cavallo della sua compagnia; sono pure messi fuori uso 5 pezzi di artiglieria. | |||
Nov. | Francia | A Lione. | |||
1526 | |||||
Gen. feb. | Lombardia | Si reca a Crema dove risiede la moglie. A febbraio partecipa con altri capitani ad una cena organizzata da Malatesta Baglioni (14 portate per 80 commensali). | |||
Giu. | Francia | Impero | 10 lance | Francia | Angouleme. |
Ago. | Lombardia | lascia Lione, città di cui è governatore lo zio, per ritornare a Crema. Vi si incontra con il capitano cittadino. | |||
Sett. | Lombardia | E’ segnalato al campo di Lambrate agli ordini del marchese Michelantonio di Saluzzo. | |||
Nov. | Lombardia Veneto | A Crema con i suoi famigliari. Si reca a Venezia. | |||
1530 | |||||
Ott. | Veneto | Si riconcilia con il duca di Milano Francesco Sforza. Lo accompagna a Venezia. | |||
1534 | |||||
Apr. | Lombardia | Presenzia alle nozze di Francesco Sforza con una figlia dell’imperatore Carlo V. | |||
1535 | Lombardia | E’ chiamato a far parte a Milano del consiglio dei decurioni. | |||
1538 | Lombardia | Carlo V gli fa restituire il feudo di Formigara confiscatogli negli anni precedenti. | |||
1541 | Trentino | I milanesi lo inviano a Trento dove si trova al momento l’imperatore. | |||
1543 | Muore. A Milano abita in via Rugabella. E’ anche poeta di una certa importanza. Sposa Isabella Borromeo. |
CITAZIONI
-“Fu honoratissimo nella nostra città (Milano) e per le lettere e per prudenza.” MORIGI