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GIOVANNI COLONNA Conte di Troia. Signore di Palestrina, Marino, Lanuvio, Frascati, Genzano di Roma, Ariccia, Passerano, Corcolle, San Vittorino, Gallese. Padre di Ludovico Colonna, fratello di Nicola Colonna, genero di Alberico da Barbiano.
1350 ca. – 1417 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1375 | |||||
Ott. | Firenze | Chiesa | |||
1390 | |||||
Giu | Firenze | Milano Siena | Umbria Toscana | Muove dal perugino verso la Toscana con Filippo Guazzalotti e Bartolomeo Boccanera al comando di 600 cavalli: attaccata Foiano della Chiana, cade in un agguato teso ai 3 capitani da Giovanni Tedesco da Pietramala. E’ catturato. | |
1392 | Antipapa | Chiesa | Lazio | Compare nella Campagna romana in compagnia del cugino Giovanni Sciarra e delle bande bretoni dell’ antipapa Clemente VII. Con il fratello Nicola costringe il papa Bonifacio IX a fuggire da Roma. | |
1394 | |||||
Mar. | Chiesa | Antipapa | Umbria | Combatte le truppe di Malatesta Malatesta. Con Corrado Prospero muove verso Narni, occupata dalle truppe di Giovanni Tedesco da Pietramala; si impossessa di parte della città. | |
Lug. | Colonna | Chiesa | Lazio | Rientra a Roma con Paolo Savelli alla testa di 800 cavalli: raggiunge il Campidoglio. Viene espulso dalla città a seguito di uno scontro con gli abitanti e le truppe di Paolo Orsini e di Mostarda da Forlì. | |
1395 | Firenze | 200 lance | Diviene raccomandato dai fiorentini con la città di Palestrina. Ottiene una provvigione mensile di 100 fiorini, una condotta di 200 lance in tempo di guerra: in tal caso lo stipendio sarebbe salito a 200 fiorini. Ha anche l’onore di portare il bastone, simbolo del comando e di innalzare il pennone con il suo stemma. | ||
1396 | Antipapa | Chiesa | Con il fratello Nicola e Paolo Savelli parteggia per l’antipapa Benedetto XIII (lo spagnolo Pietro di Luna) ai danni di Bonifacio IX. | ||
1397 | |||||
Mag. | Firenze | Milano Siena | Toscana | Alla testa della sua compagnia e di molti fanti toglie ai senesi in Val d’Ambra il castello di Civitella che ottiene per 8500 fiorini da Minuccio da Civitella; assale, poi, Marciano con 400 lance e molti fanti e ne devasta orrendamente il contado. | |
Giu. | Toscana | Si trova a Colle di Val d’Elsa; vi fronteggia Alberico da Barbiano che staziona nel senese. Pretende da Bartolomeo Boccanera e da Paolo Orsini, che pure militano agli stipendi dei fiorentini, una parte del bottino che tali condottieri si sono procurati nel saccheggio del porto di Livorno: anch’ egli, a suo dire, si è mosso, seppure in ritardo, a loro sostegno. Al loro rifiuto sorgono alcuni disordini nel campo che sono sedati solo con l’intervento fiorentino. Gli è dato il saldo di tutte le paghe (e qualcosa di più) per un totale di 10000 fiorini. | |||
Lug. | Toscana | Allorché Bartolomeo Boccanera è fatto decapitare per indisciplina dal capitano generale Bernardo della Serra le sue compagnie (che si trovano nelle medesime condizioni, come quelle dell’ Orsini) si allontanano per qualche tempo dal campo. | |||
Ago. sett. | Toscana | Staziona nel lucchese con Paolo Orsini; raggiunto da molti lucchesi prende la via del Monte di San Giuliano e cavalca nel pisano con 1300 cavalli. Arrivato nei pressi del capoluogo prepara alcune imboscate nelle vicinanze: da Pisa escono dei difensori con i quali ha alcune scaramucce (cattura di dodici uomini d’arme). Con Bernardo della Serra e l’Orsini si trasferisce in Valdarno con 2500 cavalli ed altri 3000 uomini tra fanti e guastatori. Sono date alle fiamme numerose case a Cascina. Vengono loro contro da Pisa 500 cavalli e molti fanti che tendono un agguato ai fiorentini. Il Colonna supera l’Arno con gli altri condottieri, depreda il pisano attorno a Campo ed a Cesanello per rientrare, da ultimo, nel fiorentino. Si colloca con la sua compagnia a Grosseto. | |||
Ott. | Toscana | Si reca a Lucca con Paolo Orsini al comando di 1000 cavalli; è accolto nella città con grandi feste. Rafforzato da 170 lance lucchesi, piomba su Filettole che è data alle fiamme e ne sono distrutti i raccolti: medesima sorte subiscono Nodica, Vecchiano, Malaventro, Santa Maria di Castello, Ponte a Serchio. Supera il ponte di Baldo e si accosta anche a Pisa; trascorre la notte a Santa Maria di Castello, punta su Bagno a Montepisano, ne tenta l’assedio e, infine, fa rientro a San Miniato. | |||
1398 | |||||
Feb. | Toscana | Si trova a Pisa; con Luca di Canale, Antonio Porro, Giovanni di Fighino e Gian Galeazzo Visconti è tra i mallevadori dell’ accordo che porta alla liberazione di Paolo Savelli, catturato in precedenza dai d’Appiano. | |||
Giu. | Toscana | A Firenze. Gli sono saldate le sue spettanze. | |||
1399 | |||||
Feb. | Pisa | Toscana | Passa agli stipendi di Gherardo d’Appiano. Ne sostiene in Pisa la causa allorché nella città sorgono alcuni tumulti a causa di voci che vogliono la cessione dello stato al duca di Milano. | ||
Lug. | Toscana | Gli Otto della Guardia lo inviano con Rinaldo degli Albizzi a Montalprimo per provvedere alla costruzione di una bastia e contrastare in tal modo Roberto di Battifolle. | |||
1400 | |||||
Gen. | Antipapa | Chiesa | Lazio | Assale nottetempo il Campidoglio con 400 cavalli ed altrettanti fanti con l’obiettivo di introdurre in Roma l’antipapa: bloccato sull’Araceli, il senatore Zaccaria Trevisan rende vani i suoi sforzi. Trentuno suoi seguaci, fatti prigionieri, sono impiccati. | |
Mag. | Lazio | E’ scomunicato non solo perché favorisce la causa dell’ antipapa Benedetto XIII, ma anche per avere incarcerato l’amministratore della chiesa di Palestrina. Gli vengono contro 2000 cavalli pontifici e le milizie del re di Napoli. Teobaldo Annibaldi non riesce a superare la sua resistenza a Palestrina. | |||
1401 | |||||
Gen. | Lazio | Fa atto di sottomissione in San Pietro, a Roma, con i suoi fautori; con la corda al collo, implora la clemenza del pontefice; riconosce di avere peccato gravemente e di essersi comportato da ribelle. Gli è tolta la scomunica ed è infeudato di Gallese e di Porto d’Arcelle, nella diocesi di Civita Castellana, dietro un censo annuo, rispettivamente, di un cervo vivo e di due fagiani da consegnarsi il giorno di Natale. Si impegna anche a non svolgere attività mercenaria per tre anni. | |||
………….. | Firenze | 300 lance | Viene subito meno al patto. Si mette al servizio dei fiorentini che concedono a lui ed a Antonio Colonna una condotta di 400 lance. | ||
1402 | |||||
Mar. | Milano | 300 lance | |||
Mag. | Emilia | Si trova a Piacenza. Si congiunge con Paolo Savelli; i 2 condottieri fanno passare la voce di essere stati licenziati e si dirigono verso il Lazio. | |||
Giu. | Milano | Chiesa | Umbria | Giunge nei pressi di Perugia; cerca di impadronirsi, ai danni di Città di Castello, di Montecastelli, chiave di volta della Val Tiberina. Dà il guasto al territorio. La sua azione non porta alcun frutto. | |
Ago. | Lombardia | E’ chiamato a far parte del consiglio ducale con Carlo e Pandolfo Malatesta, Alberico da Barbiano, i vescovi di Pavia, di Novara, di Pisa e di Feltre, Antonio da Montefeltro, Paolo Savelli, Jacopo dal Verme, Baldassarre Spinola, Leonardo Doria, il camerario Francesco Barbavara, il cancelliere Giovanni da Carnago, i due consiglieri Pietro di Corte e Filippo dei Migli. | |||
Sett. | Lombardia | A Milano per i funerali del duca Gian Galeazzo Visconti. | |||
1403 | |||||
Inverno | Milano | Firenze Chiesa | 300 lance | Toscana | Con Ottobono Terzi e Pandolfo Malatesta contrasta pontifici e fiorentini. |
…………. | Toscana | Si impadronisce di Luni. | |||
Lug. | Toscana | Si congiunge a Sarteano con Pandolfo Malatesta. Si trasferisce nel pisano. | |||
1404 | |||||
Apr. | Toscana | Rappresentanti di Giovanni Colonna si incontrano con il commissario fiorentino Matteo Castellani. Tenta di comprare Pisa per conto dei fiorentini da Gabriele Maria Visconti per la somma di 200000 fiorini; la manovra non ha successo. Nel contempo si fa cedere dal signore di Pisa il castello di Ripafratta a saldo delle paghe arretrate; più tardi rivenderà la fortezza al signore di Lucca Paolo Guinigi per 5800 (o 7000) fiorini. Si trova ancora a Pisa allorché Gabriele Maria Visconti si riconosce vassallo del re di Francia Carlo VII e consegna la città al Boucicaut. | |||
Ago. | Toscana e Liguria | Vende a Paolo Guinigi per 26475 fiorini Carrara, Avenza, Moneta ed altri castelli pervenuti nelle sue mani a saldo di paghe arretrate. Da Pisa si reca a Sarzana. | |||
Ott. | Colonna | Orsini | Lazio | Alla morte di Bonifacio IX riprende le armi con Nicola Colonna, Giordano Colonna e Battista Savelli. Si scontra con gli Orsini per le strade di Roma; presso il palazzo dei Rossi è battuto Francesco Orsini accorso in aiuto del senatore Bente Bentivoglio. Interviene il re di Napoli che compone la lotta fra le fazioni e permette al nuovo papa Innocenzo VII di controllare la situazione. | |
1405 | |||||
Apr. | Colonna | Annibaldi | Lazio | Con Nicola Colonna muove contro Molara, rocca degli Annibaldi nei monti Latini. Si impadronisce di Rocca di Papa e saccheggia i loro territori: la pace è conclusa su interposizione di Bartolomeo Carafa che agisce a nome del pontefice. | |
Ago. | Napoli | Antipapa | Lazio | Entra in lotta con gli Orsini per il possesso di Ponte Milvio, presidiato dai pontifici. Il popolo, spinto dalle sue parole, ne pretende la consegna; di conseguenza gli Orsini si schierano in difesa di Innocenzo VII. Il pontefice per evitare il prolungarsi del conflitto fa diroccare nel mezzo il ponte. Dopo l’uccisione da parte di Ludovico Migliorati dei principali cittadini di Roma, il papa è costretto a fuggire a Viterbo. Giovanni Colonna approfitta dei disordini, entra nella città e mette a sacco il Palazzo Apostolico come quelli di altri cortigiani. Persuade, poi, ad arrendersi a patti il senatore (in pratica il governatore di Roma) assediato dai cittadini in Campidoglio. Fa decapitare senza processo il priore dei Gioanniti dell’ Aventino. Ritorna a Roma con Pieretto de Andreis, Riccardo Sanguigni e Gentile da Monterano (3000 cavalli) per assediare Castel Sant’Angelo. I difensori della fortezza bombardano, a loro volta, la città. Il Colonna si insedia in Vaticano. L’energica reazione dell’Orsini, di Mostarda da Forlì, di Ceccolino dei Michelotti e del Beccarino (culminata con la loro vittoria ai Prati di Nerone) costringono presto Colonna, Pieretto de Andreis e Gentile da Monterano a ripiegare nella Campagna. | |
1406 | |||||
Giu. | Lazio | Innocenzo VII torna a Roma, emana in concistoro un breve con di lui e lo cita a comparire alla sua presenza. Il re di Napoli spedisce un ambasciatore e raggiunge un accordo con l’Orsini: Castel Sant’Angelo viene consegnato ai pontifici e per i Colonna vi è un indulto. Rientra a Roma. | |||
Ago. | E’ compreso nella pace stipulata tra il pontefice e Ladislao d’Angiò. | ||||
………….. | Pisa | Firenze | 185 lance | Toscana | |
1407 | |||||
Giu. | Napoli | Chiesa | Lazio | E’ nuovamente in guerra con il papa Gregorio XII. Penetra nottetempo in Roma attraverso una breccia aperta nelle mura presso San Lorenzo: il pontefice si rifugia subito in Castel Sant’Angelo; l’Orsini, viceversa, discende da Castel Varca, irrompe in Vaticano ed affronta i nemici presso la porta. Il Colonna è catturato con il fratello Nicola, Antonio Savelli, Jacopo Orsini e Corradino di Antiochia. Può riscattarsi con il congiunto dalle mani dell’Orsini mediante il pagamento di una taglia di 15000 fiorini e la consegna in pegno di alcuni castelli fra i quali quello di Gallese: altri baroni romani, meno importanti, saranno, viceversa, decapitati in Campidoglio. | |
1408 | |||||
Apr. | Lazio | Espugna Ostia e penetra in Roma dopo un assalto portato alla Porta di San Paolo: con lui vi sono anche il fratello Nicola ed i condottieri angioini Pieretto de Andreis, Conte da Carrara, Gentile da Monterano, Battista Savelli e Ludovico Migliorati. L’Orsini è obbligato a tradire la causa di Gregorio XII per quella di Ladislao d’Angiò. | |||
Giu. | Lazio e Umbria | Quando il re ritorna a Napoli Giovanni Colonna deve abbandonare Roma con i Savelli; in compenso ottiene in feudo Marino. Si sposta nel todino con il de Andreis, l’Orsini Conte da Carrara, il Monterano e Ciucio/Cencio di Paterno; la comunità stanzia a loro favore 150 fiorini per accoglierli degnamente. | |||
1409 | |||||
Giu. | Napoli | Firenze | Umbria e Toscana | Si muove da Perugia con l’Orsini per unirsi con il Monterano e sorprendere nottetempo sotto Bagno Vignoni Malatesta Malatesta: l’azione va a vuoto. Il Monterano cade in un’imboscata; il Colonna riesce a stento a salvarsi con la fuga lasciando nelle mani degli avversari 200 cavalli. A Cortona alla cerimonia in cui Antonio di Sangro è infeudato di Anglona. | |
Sett. | Lazio | Viene contattato da Maso degli Albizzi che gli propone una condotta di 200 lance in caso di suo cambio di partito; non accetta ed entra alla guardia di Roma. | |||
Ott. | Lazio | Protegge la capitale con il fratello Nicola e Battista Savelli dagli assalti dell’ esercito alleato comandato dall’Orsini e da Malatesta Malatesta. Si impossessa sul Tevere di un vascello sul quale sono imbarcati alcuni romani di ritorno dalla vendemmia. | |||
Nov. dic. | Lazio | A Roma. Imprigiona alcuni abitanti che si sono ribellati al re di Napoli. Li fa condurre in San Pietro. A dicembre fa dare alle fiamme la porta dietro Santo Spirito; distrugge pure il portico di San Pietro. | |||
1410 | |||||
Giu. | Lazio | A causa degli attacchi di Jacopo Orsini è obbligato a venire a patti con l’antipapa Giovanni XXIII; rende omaggio a Roma al pontefice; è assolto dalla scomunica. | |||
Lug. | Lazio | Ottiene dall’antipapa l’investitura temporanea di Genzano di Roma, di Frascati e di Lanuvio per sei anni; di Passerano, di Corcolle e di San Vittorino per quattordici anni. | |||
Ago. | Lazio | Firma la pace con Giovanni XXIII a nome del popolo romano. | |||
………….. | Antipapa | Napoli | |||
1411 | |||||
Mag. | Lazio | Partecipa alla battaglia di Roccasecca. | |||
Giu. | Lazio | Con la firma della pace di San Felice prende parte a Roma, con il Tartaglia, Braccio di Montone, e Muzio Attendolo Sforza ad una grande festa organizzata dall’Orsini fuori Porta San Paolo, alla Navicella. | |||
1413 | |||||
Giu. | Lazio | Roma è ora assalita dagli angioini comandati dallo Sforza: il Colonna non è in grado di tamponare la falla apertasi nelle mura presso Santa Croce dove entra il Tartaglia. Si rinchiude nel Borgo Leonino con Francesco Orsini e Cristoforo Gaetani. In breve è obbligato a ritirarsi a Frascati. | |||
1414 | Napoli | Chiesa | Lazio | Con il figlio Ludovico si collega con le truppe napoletane dello Sforza; occupa, sempre a Roma, Sant’Angelo in Pescheria e piazza Giudea; le truppe pontificie resistono e lo costringono a retrocedere per la via Flaminia. | |
1415 | |||||
Lug. | Lazio | Ottiene in feudo Ariccia. | |||
1417 | |||||
Ago. | Lazio | E’ ucciso in Trastevere nel tentativo di bloccare un soldato veronese, già uomo d’ arme di Paolo Orsini, che si è avventato sul figlio Ludovico. E’ sepolto a Palestrina. Simone Serdini, detto il Saviozzo, medico e poeta senese, gli dedica una canzone al tempo della sua militanza con i fiorentini. Sposa Ayca da Barbiano, figlia di Alberico. |
CITAZIONI
-“Fu buon soldato ed ebbe gran parte in tutte le perturbazioni della sua patria.” ARGEGNI
-Con Gentile da Monterano, Pieretto de Andreis, Conte da Carrara “Egregiis tum copiarum ducibus.” PLATINA
-“Buon soldato ch’ebbe sempre gran parte in tutte le perturbazioni di sua patria, e sul quale unitamente al fratello Niccolò si concentrano tutti i fatti di casa Colonna de’ suoi tempi.” LITTA
-“Il Colonna fu un personaggio tipico di un periodo di transizione delle guerre italiane, nel quale il signore feudale divenne condottiero. Benché di minor successo, sia come politico, sia come soldato, di suo suocero Alberico da Barbiano, il Colonna appartenne al medesimo tipo. D’altra parte la preoccupazione vitale del Colonna fu quella tradizionale di rafforzare un nucleo di possedimenti e di zone fortificate nell’area in cui la famiglia aveva creato la sua storica area di influenza.” PARTNER
-Con Paolo Savelli, Pandolfo Malatesta e Jacopo dal Verme “Capitani i più rinomati de quel tempo.” AMIANI
-“E flore romanae nobilitatis extiterat.” BEVERINI
-“Maravigliose furono appresso d’ogni giuditioso l’azzioni magnanime e virtuose di Giovanni Colonna Conte di Troia.” MUGNOS
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