
Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
LUDOVICO COLONNA Conte di Santa Severina. Signore di Ardea, Stroncone e Vasanello.
Figlio naturale di Giovanni Colonna.
1390 – 1436 (ottobre)

Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………….. | Milita inizialmente nelle compagnie di Braccio di Montone. | ||||
1414 | Napoli | Chiesa | Lazio | Con il padre Giovanni si collega con le truppe napoletane di Muzio Attendolo Sforza; occupa a Roma Sant’Angelo in Pescheria e piazza Giudea. Alla fine viene respinto dalle truppe pontificie ed è costretto a ritirarsi per la via Flaminia. | |
1416 | |||||
Ago. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | Insieme con il Tartaglia e Cristoforo di Agello uccide a tradimento a Colfiorito, durante un colloquio, Paolo Orsini. Le truppe nemiche cercano di catturarlo; è salvato dalle milizie braccesche che sgominano gli avversari. Secondo la Cronaca Senese, nell’occasione, si appropria delle armi e della corazza dell’Orsini. | |
Dic. | Lazio | Entra in Roma con Francesco Orsini e Giacomo Colonna. | |||
1417 | |||||
Ago. | Lazio | Mentre passeggia in Trastevere è assalito da un uomo d’arme degli Orsini: interviene il padre Giovanni che cade ucciso nel tentativo di difenderlo. A seguito di tale episodio fugge da Roma su una piccola barca trovata sulle rive del Tevere. Ripara a Santo Spirito. | |||
1420 | |||||
Estate | Napoli | Chiesa | Campania | E’ assoldato da Giovanni Caracciolo per combattere le truppe del papa Martino V e di Luigi d’Angiò comandate dallo Sforza. Si muove in soccorso di Napoli. | |
1421 | |||||
Sett. | Chiesa | 34 lance | Lazio | Al servizio dello stato della Chiesa: il cardinale Oddone Colonna sale, infatti, al soglio pontificio con il nome di Martino V. A fine mese lascia Roma per congiungersi con le truppe del Tartaglia. | |
1422 | |||||
Apr. | Chiesa | Lazio ed Umbria | Muove verso Toscanella (Tuscania). Ha l’incarico di recuperare allo stato della Chiesa le località già controllate dal defunto Tartaglia nell’alto Lazio e nel ducato di Spoleto. Nel corso delle operazioni conquista il castello di Montefalco. | ||
1423 | |||||
Sett. | Chiesa | Umbria | A Spoleto per placare le lotte intestine che sconvolgono la città tra la fazione dei raspanti ed i partigiani del partito nobiliare. | ||
Ott. | Umbria | A seguito della morte del Tartaglia ottiene da Martino V (un papa della famiglia Colonna) i vicariati di Stroncone e di Bassanello (Vasanello). | |||
Dic. | 50 lance | Lazio | |||
1424 | |||||
Apr. | Chiesa | Re d’Aragona | Lazio e Abruzzi | Combatte le milizie di Braccio di Montone. Tocca Rieti, Cittaducale e Cicolano con Santo Parente, Luigi da San Severino e Sante Carillo. Si dirige verso Rocca di Mezzo per congiungersi con le truppe di Jacopo Caldora. Obiettivo è quello di prestare soccorso agli abitanti di L’Aquila assediati da tempo dagli avversari. | |
Giu. | 300 cavalli | Abruzzi e Lazio | Partecipa alla battaglia di L’Aquila. All’avanguardia con Menicuccio dell’ Aquila, affronta gli avversari e mette in fuga la prima schiera. Non riesce, tuttavia, ad impedire che le salmerie cadano nelle mani dei bracceschi: assalito,a sua volta, da Orso Orsini e da Pietro Giampaolo Orsini, è respinto dai nemici e deve riattraversare l’Aterno. Subisce un contrattacco di Braccio di Montone; l’arrivo di rinforzi, condotti da Federico di Matelica vale a capovolgere l’esito della giornata. Alla morte del Montone ne trasporta trionfalmente a Roma il cadavere che, in parte imbalsamato, viene gettato in una fossa fuori Porta San Lorenzo. | ||
Ago. | Romagna | ||||
1425 | |||||
Mag. lug. | Chiesa | San Severino Marche | Marche | Con il legato pontificio Pietro Colonna scaccia da San Severino Marche e da Apiro Antonio da San Severino che, nella seconda località, gli ha opposto una fiera resistenza. Assedia Arquata del Tronto, feudo dei da Carrara; transita per Amandola e riceve vettovaglie dagli abitanti di Ascoli Piceno. A metà luglio i pontifici lo allertano per un’ eventuale azione verso Teramo ai danni della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. | |
Ago. | Fuoriusciti | Perugia | Umbria | Si unisce con Ludovico dei Michelotti, Jacopo Caldora ed Antonuccio dell’ Aquila per muoversi ai danni del contado perugino: si interpongono il papa ed il conte di Urbino Antonio da Montefeltro. E’ costretto ad abbandonare l’iniziativa. | |
1426 | |||||
Gen. | Chiesa | 100 lance | La nuova condotta con gli ecclesiastici prevede un soldo di 9 fiorini mese per ogni lancia e per il Colonna una provvigione mensile di 100 fiorini | ||
Mar. | Romagna | ||||
Mag. | Emilia e Romagna | Accompagna il legato pontificio di Bologna a prendere possesso di Forlì: nell’entrare nella città gli casca addosso la cavalcatura e rimane ferito gravemente. | |||
1427 | |||||
…………… | Emilia | A Bologna. Suo obiettivo è quello di mantenere la pace tra le fazioni cittadine. | |||
Mag. | Milano | Venezia | Lombardia | Agli stipendi del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Partecipa alla battaglia di Gottolengo contro il Carmagnola. | |
………….. | Monferrato | ||||
1428 | |||||
Mar. | Milano | Firenze | Liguria | Ritorna presto al servizio del Visconti per affiancare Angelo della Pergola nella Riviera di Ponente. D’accordo con i Lomellini cerca di impadronirsi di Monaco ai danni dei Grimaldi alleati dei fiorentini. Assale Giorgio del Carretto con Urbano di San Luigi ed il Bianchino e gli conquista Castelfranco di Finale: la località è concessa a Galeotto del Carretto. | |
1429 | |||||
Ago. | Emilia | E’ segnalato a Guastalla. | |||
1431 | |||||
Mar. | Milano | Venezia | Lombardia | Alla guardia di Cremona. Mette in fuga Antonello Ruffaldi che scorrazza nel contado alla ricerca di prede: cattura 300/400 cavalli; i contadini uccidono i fanti trovati isolati nelle campagne. | |
Lug. ago. | Milano | Firenze | Toscana | Lascia il pisano per trasferirsi in Lunigiana; invita a pranzo il commissario fiorentino Filippo da Firenzuola. Quest’ultimo approfitta dell’occasione per convincerlo a defezionare nel campo avverso. Il Colonna lo arresta e per punizione gli fa inghiottire, fino a farlo morire soffocato, un grosso serpente. I fiorentini cercano di impedirgli di puntare verso il senese impedendogli di attraversare l’Arno presso Bientina. Punta verso nord ed entra in Garfagnana. Assale Castiglione di Garfagnana; irrompe nel paese dopo averne dato alle fiamme la porta. Ne assedia la rocca; affrontato da 400 cavalli e da 50 fanti guidati da Neri Capponi, preferisce ripiegare. E’ fronteggiato con successo anche da Micheletto Attendolo. | |
Sett. dic. | Toscana e Liguria | Opera nei pressi di Pontremoli. In Liguria. A metà mese riceve l’ordine di consegnare ai genovesi la fortezza di Mortone. | |||
1432 | |||||
Gen. feb. | Toscana | Rientra in Toscana con 200 lance e 200 fanti per soccorrervi i senesi messi in difficoltà dall’ Attendolo. Gli è affidato il compito di proteggere i convogli dei rifornimenti tra Pietrasanta e Lucca. | |||
Mar. | Toscana | Con Leone di Tagliacozzo elude la sorveglianza dei fiorentini che assediano Lucca e fa entrare nella città un convoglio di rifornimenti. Spalleggia i difensori di Nocchi assediati dagli avversari. Costringe i nemici ad allontanarsi dal territorio di Montopoli in Val d’Arno. Risultano, invece, vani i suoi attacchi alle fortezze di Marti e di Castelfranco di Sotto. | |||
Apr. | Toscana | Si muove nel pisano 400 cavalli per agevolare con Ardizzone da Carrara il passo del’ imperatore Sigismondo d’Ungheria diretto da Lucca a Siena. | |||
Mag. | Toscana | Ai primi di maggio gli è richiesto di spostarsi con la sua compagnia nella Campagna romana allo scopo di difendere le terre già di Stefano Colonna. Ludovico Colonna rifiuta di muoversi in quanto al servizio di Siena non coinvolta in un conflitto con i pontifici. Rimane in Toscana dove sostiene, con scarso successo, l’azione dei fiorentini capeggiati da Niccolò da Tolentino. | |||
Giu. | Toscana | Prende parte alla battaglia di San Romano, dove ha il comando della terza schiera dietro Antonio da Pontedera ed Antonio della Pergola. Sfonda le linee della prima e della seconda schiera; entra in contatto con le truppe di Niccolò da Tolentino. La vittoria sembra sicura per i ducali. Interviene da ultimo l’Attendolo che ribalta le sorti della giornata. Sconfitto, il Colonna fugge verso Marti. | |||
Lug. | Siena | Firenze | Capitano g.le | Toscana | Si dirige con le sue compagnie verso Pisa. Transita per Libafratta (Ripafratta) ed Asciano. Si congiunge a Ponsacco con gli imperiali. Con Antonio da Pontedera ed Alberico da Barbiano permette al corteo di attraversare l’Arno e di giungere a Siena. Viene’ nominato capitano generale dei senesi; gli è consegnato il relativo stendardo. A fine mese Sigismondo d’Ungheria gli assegna il compito di recuperare a suo nome le terre di dominio imperiale comprese nel distretto di Roma. |
Ago. | Toscana | Obbliga Niccolò da Tolentino a ripiegare dalla Valdarno. Si collega con Giacomo di Vico ed entrambi puntano su Grosseto. | |||
1434 | Re d’Aragona | Angiò | Campania | Con il principe di Salerno Antonio Colonna appoggia gli aragonesi contro gli angioini. Le sorti della guerra gli sono avverse. | |
1435 | |||||
Ago. | Lazio | Prende parte all’assedio di Gaeta. Ha il comando delle truppe terrestri con Onorato Gaetani, Ruggero Gaetani e Francesco Orsini: l’esercito si dissolve a seguito della sconfitta e della cattura nella battaglia navale di Ponza di Alfonso d’Aragona. | |||
1436 | |||||
…………… | Chiesa | Colonna | Lazio | Si rappacifica con il papa Eugenio IV. Asseconda il cardinale Giovanni Vitelleschi ai danni dei congiunti; assedia in Palestrina Lorenzo Colonna. | |
Ott. | Lazio | Ad Ardea. Il cognato Gian Andrea Colonna di Rioffredo entra nella località e lo uccide nella rocca. Secondo le fonti l’assassinio avviene per istigazione degli Orsini di Tagliacozzo (cui il congiunto è legato da vincoli di alleanza) al fine di vendicare la morte di Paolo Orsini, nonché per motivi legati alla proprietà di alcuni terreni appartenenti alla sorella. Il corpo del Colonna è dato in pasto ai cani. Sposa Giovanna Colonna che gli porta in dote Ardea. |
CITAZIONI
-“Un poco leale, ma valente uomo do sua persona.” DECEMBRIO
-“Un poco leale, ma valiente homo de soa persona.” PETRONE
-“Capitano valente, allievo de’ più rinomati condottieri del suo secolo, e che secondo l’uso de’ tempi fu agli stipendi di pressocché tutti i principi d’Italia..Valoroso soldato.” LITTA
-Con Francesco Orsini “Claros copiarum duces.” FACIO
-“Juvenem ferocissimum.” BILLIA
-“Saeculi militum, ut constans erat fama, ferocissimus.” BIONDO
-“Viri bellicosi.” CRIVELLI
-“Audace soldato.” TOMASSETTI
-“Omo assai famoxo e massimamente de sua persona.” G. DI M. PEDRINO
-“Celebre per varie militari imprese.” COPPI
-“Ben commatteo Lodovico Colonna,/ E Minicuccio, e soi altri fratelli,/ E Federico comel mare che onna/ recependo li culpi molto folli,/ Tanta era ardita la gente, e frebonna/ Che li Braccischi rompe ogni chivelli/ Nicolò con soa gente, e Brandolino,/ Gattamelato, e tolse lu terrino.” CIMINELLO
-“Lodovyco Colonda ne staffe fermosse,/ Co Minycuccio se mosse in cutano,/ E ll’ una squatre et l’altre inconfrontose/ Nel campo dicto Asprito a llance in mano.” VALENTINI
-“Fu acclamato per eccellente Capitano.” MUGNOS
-“Si guadagnò la fama di valoroso combattente e di buon capitano…L’assassinio dell’Orsini gettò un’ombra sulla persona e sulle gesta del condottiero romano: Paolo di Lello Petrone parla infatti di lui come di “poco leale ma valiente huomo di soa persona”, mentre Flavio Biondo lo ricorda come “saeculi militum, ut constans erat fama, ferocissimus.” Eppure il Colonna ebbe qualità intellettuali ed una preparazione culturale tali che che gli permisero di mantenere rapporti stretti ed amichevoli con i letterati del suo tempo, se il Panormita poté definirlo “il mio Ercole”, ed Antonio Cremona potè chiamarlo “precator et patronus” del poeta umanista siciliano.” PARTNER
-“Ludovico Colonna non fu lento/Giostrante, ed armeggiante il più valente;/ A Milan vinse il gran tornamento:/Che non saran giammai sue laudi spente.” Cambino Aretino riportato da FABRETTI