GIAMPIETRO BERGAMINO

0
3101
Battaglia-di-Crevola
Battaglia di Crevola, Luzerner Schilling 1513

Last Updated on 2023/11/27

GIAMPIETRO BERGAMINO (Giampietro Carminati della Val Brambilla, Giovanni Pietro da Lodi) Di Lodi.

Conte. Signore di San Giovanni in Croce, San Giorgio in Lomellina, Gussola e Martignana di Po. Padre di Ludovico.

1438 ca. – 1485 (giugno)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1443
Gen.Lombardia

Segue in esilio il padre Venturino allorché il congiunto viene espulso dai veneziani dalla Valle di Brambilla (Mortesino) per i suoi sentimenti filo-viscontei. La famiglia si trasferisce a Milano.

1450MilanoLombardiaAl servizio del duca di Milano Francesco Sforza in qualità di paggio. Di seguito farà parte del corpo dei galuppi ducali (cavalli leggeri).
1460LombardiaPrende parte ad una giostra con tema l’amore.
1462
Giu.LombardiaOrganizza una giostra per decidere una contesa letteraria.
1463
Feb.LombardiaRicopre l’incarico mdi camerario ducale. E’ segnalato ad una festa carnevalesca in maschera a Milano: è in questi giorni che l’erede al ducato Galeazzo Maria Sforza si adombra nei suoi confronti perché entrambi i giovani sono innamorati della stessa donna.
Mag.LombardiaPrende parte ad una giostra a Mantova con altri capitani di Francesco Sforza quali Picino da Perugia, Giacomo Todesco e Giacomo da Parma.
1464
Apr. mag.MilanoGenovaLiguria

Milita agli stipendi degli sforzeschi come caposquadra. Si segnala   a Genova all’ assedio del Castelletto; dirige il fuoco di una grossa bombarda, “la Corona”, piantata a Luccoli. All’impresa hanno modo di distinguersi anche due tra i più abili ingegneri ducali, Danese Maineri e Serafino Gavazzi.

1465MilanoFranciaAffianca Galeazzo Maria Sforza nella spedizione sforzesca in Francia a sostegno del re Luigi XI impegnato a fare fronte ai ribelli della lega del Bene Pubblico.
1467
Lug.MilanoVeneziaEmiliaPrende parte alla battaglia di Molinella.
Sett.MilanoDuca SavoiaPiemonteCombatte le truppe del duca di Savoia. Rimane ferito ad un braccio per un colpo di schioppetto durante un assalto a Ghemme nel novarese.
Ott.LombardiaIl duca di Milano Galeazzo Maria Sforza gli dona nel lodigiano la tenuta di Polignano  e gli assegna una provvigione annua di 200 ducati.
Nov.LombardiaA fine mese con Donato del Conte e Pietro Francesco Visconti affianca Galeazzo Maria Sforza nel suo ingresso a Milano nel castello di Porta Giovia. Il duca vi si asserraglia con uomini di propria fiducia. Tale soluzione non è senza conseguenze in quanto lo Sforza vi trasferisce definitivamente la sua residenza  relegando la corte dell’ Arengo a sede degli uffici centrali e della cancelleria ducale.
1468
Gen. mar.CaposquadraLombardia

Viene fatto rinchiudere dal duca di Milano nelle carceri del castello di Monza per essere, poi, trasferito a Milano nel castello di Porta Giovia sotto la sorveglianza di Ambrosino da Longhignana. La detenzione non durerà molto perché già a marzo ha iniziato a svolgere l’incarico di capitano dei balestrieri a cavallo.

Apr.LombardiaA Milano, per la festa di San Giorgio.
Sett.MilanoDuca SavoiaPiemonteViene mobilitato per seguire il duca verso Novara. Galeazzo Maria Sforza fa schierare sul Sesia gli uomini d’arme e li passa in rassegna.
Ott.EmiliaGli squadroni di cavalleria alloggiano nei pressi di Piacenza in attesa che arrivi Federico da Montefeltro, capitano generale della lega tra Sforza ed aragonesi. Il Montefeltro giunge ed assume il comando. A fine mese il progetto di attaccare il ducato di Savoia è abbandonato; sono assaliti, viceversa, i da Correggio in Brescello.
Nov.MilanoCorreggiogovernatore balestrieri a cavalloEmiliaPrende parte all’assedio di Brescello al comando dei balestrieri a cavallo di cui è stato nominato governatore. Nella campagna il corpo sottoposto ai suoi ordini ha il compito di scortare e di proteggere il duca specie nel corso dei vari combattimenti.
1469
Apr.LombardiaAlla festa di San Giorgio innalza gli stendardi ducali con i capisquadra della famiglia ducale Gian Giacomo da Trivulzio, Piattino Piatti, il Donbello, Anfitrione Fiaschi, figlio di Fiasco da Giraso e Giancarlo Anguissola. Prende parte ai vari tornei con Borella da Caravaggio, Giacomo da Parma, Giovanni da verona e Zenone da Lavello. Rompe 20 lance su 22 risulta vincitore in 20 scontri diretti).
1471
Lug.74 balestrieri a cavalloLombardia ed EmiliaPassa in rassegna 74 balestrieri a cavallo al Barco di Pavia; dopo qualche giorno li raduna a Soncino pronto a trasferirsi a Ferrara.
1472Lombardia

E’ chiamato a far parte della famiglia ducale con il Trivulzio. A causa della sua forte personalità,  (mal sopporta, infatti, le impennate autoritarie del duca) è affiancato nel comando dei balestrieri a cavallo in un primo tempo dal maestro di stalla del duca Borella da Caravaggio e, più tardi, dal cameriere ducale Antonio Caracciolo.

1473
…………..Francia e Lombardia

A seguito di un ennesimo contrasto con il duca viene destituito dal comando dei balestrieri a cavallo. Chiede licenza e si muove verso la Francia per porsi al servizio del re Luigi XI. La sua richiesta non viene accettata (anche per le pressioni del duca di Milano). Il Bergamino rientra a Milano. Riacquista il favore dello Sforza. Gli è concesso il feudo di San Giovanni in Croce con il titolo di conte.

Ago12 lanceHa ai suoi ordini 60 cavalli.
1475Lombardia

Fa ancora parte della famiglia ducale;  gli viene donata una livrea in occasione della festa di San Giorgio. Con il Trivulzio, Cottino Cotta e Guido Antonio Arcimboldi affianca il duca nei suoi passatempi cortigiani quali feste, tornei e celebrazioni ufficiali. Ad un certo punto, tuttavia, a causa di severi tagli alle spese di corte, Galeazzo Maria Sforza minaccia di ridurre la provvigione di cui godono non solo al Bergamino, ma anche al Trivulzio, al Cotta ed all’Arcimboldi.

1476
Feb.LombardiaRiceve in feudo dal duca l’entrata della Comunità di Valle Chiavenna ammontante a 800 libbre.
1477
Gen.MilanoFuoriusciti GenovaLombardia e Liguria

A seguito dell’uccisione di Galeazzo Maria Sforza ai primi del mese con Donato del Conte ed Ambrosino ad Longhignana giura fedeltà nelle mani della vedova, la duchessa Bona di Savoia. Viene nuovamente inviato a Genova per fronteggiare la ribellione dei fuoriusciti condotti da Battista Guarco (1500 uomini) e da Paolo Fregoso vittoriosi in Val Polcevera su alcuni reparti di Cristoforo da Montecchio. Giunge a Savona.

Apr.Liguria

Rimane alla guardia di Genova dopo la vittoria sui ribelli. Nello stesso mese lascia la regione per esservi sostituito da Lanfranco Garimberti.

Lug.MilanoFieschiPiemonte  e Liguria

Lascia Tortona per rientrare ancora una volta in Liguria. Affianca il Trivulzio ai danni di Gianluigi Fieschi, che si è fortificato nei castelli di Torriglia e di Roccatagliata. Il Fieschi è costretto a consegnare ai ducali le due fortezze.

1478
Giu.MilanoNapoli  ChiesaLombardia e Liguria

E’ inviato a Bregnano con Dionigi di Castro (400 fanti);  vi cattura Napoleone Spinola che  ha ucciso in tale località alcuni suoi parenti. Si sposta sempre in Liguria e coadiuva i fiorentini contro aragonesi e pontifici.

Ago.MilanoGenovaLiguria

Appoggia Sforza Sforza, Pietro Francesco Visconti e Cristoforo da Montecchio ai danni dei genovesi alla testa di 14000 fanti e 2000 cavalli. Dalla Val Polcevera si porta a Busalla  dove è sconfitto a catturato da Roberto da San Severino: tra i ducali si contano 620 morti e moltissimi sono gli uomini catturati.

Sett.

Viene rilasciato attraverso uno scambio di prigionieri (Pietro dal Verme e Borella da Caravaggio da un lato ed  Obietto Fieschi dall’ altro).

Ott.MilanoCantoni SvizzeriSvizzeraStaziona a Bellinzona con 2 squadre di cavalli al fine di bloccare l’avanzata degli svizzeri giunti in Val Levantina.
Nov.Svizzera

Alla  difesa di Bellinzona. Con Borella da Caravaggio supervisiona le fortificazioni di Lodrino e di Iragna. E’ coinvolto nella disfatta di Giornico.

1479
Lug.LombardiaA fine mese ottiene la piena proprietà di Polignano.
Sett.MilanoSforzaLombardia

Difende la duchessa Bona di Savoia dagli attacchi portati da Ludovico Sforza e da Roberto da San Severino. Con la vittoria di questi ultimi passa al servizio di Ludovico Sforza.

1481
Feb.LombardiaE’ chiamato a far parte del consiglio ducale.
1482
Gen.MilanoSan SeverinoLombardia e Piemonte

A Sannazzaro de’ Burgondi con Pietro Francesco Visconti, Antonio Trotti ed Antonio Caracciolo (300 uomini d’arme e 500 fanti). Si porta poi con costoro a Chignolo Po per attraversare il fiume a Pisarello presso Arena Po. Da qui, agli ordini di Costanzo Sforza, assale Roberto da San Severino che si è asserragliato in Castelnuovo Scrivia.

Feb.MilanoRossiEmilia

A seguito della fuga del San Severino da Castelnuovo Scrivia ha l’incarico dallo Sforza di dirigersi verso Borgo Val di Taro con 100 uomini d’arme e 400 fanti per impedire all’avversario di prendere la strada di Parma. Di seguito affianca, sempre nel parmense, Costanzo Sforza ai danni di  Pietro Maria dei Rossi;  lo assedia in San Secondo. E’ nominato conte di San Giorgio in Lomellina.

Mar.Emilia e Lombardia

Si incontra con Pietro Maria dei Rossi e cerca, invano, di farlo recedere dai suoi propositi; ritorna, quindi, a Milano per un consiglio di guerra con Ludovico Sforza. Con il Trivulzio emana un bando contro i Rossi ed i loro partigiani da considerarsi alla stregua di ribelli. Ha, sempre con il Trivulzio il comando delle truppe (4000 cavalli e 2000 fanti) al posto di Costanzo Sforza.

Apr.Emilia

Batte con le artiglierie Noceto;  rimane nel parmense con i suoi uomini d’arme e 600 fanti allorché il Trivulzio viene trasferito nel ferrarese.

Ott.MilanoVeneziaEmilia

Guido dei Rossi si arrende a patti e gli consegna in ostaggio il figlio Filippo Maria. Giampietro  Bergamino cambia  teatro di operazioni. Si sposta nel ferrarese a contrastare i veneziani. alla testa di 7 squadre di lance spezzate e di 500 fanti condotti da Giuliano di Bagnara. Si ferma ad Argenta con Niccolò da Correggio, Sigismondo d’Este ed Ugo da San Severino per prestare soccorso a Tito Strozzi.

Nov.Emilia

Segue Sigismondo d’Este nel tentativo di occupare la bastia del Zaniolo/Genivolo: si scontra a San Biagio di Filo (San Biagio) con gli stradiotti di Vittore Soranzo: ferito  e messo in fuga, si salva a stento su un burchiello.

1483
Gen.Emilia

Difende San Biagio con Sforza Sforza; fa avvicinare i veneziani vicino alle mura, li colpisce con le balestre e le artiglierie e con una coraggiosa sortita li sbaraglia.

Lug.LombardiaAffronta i veneziani a Soncino.
…………..Lombardia

Opera lungo l’Adda. Si impadronisce di Romano di Lombardia con l’aiuto dei fuoriusciti locali.  Si distingue alla difesa di Quinzano d’Oglio. Combatte alla testa di 4 squadre di cavalli.

1484
Gen.Lombardia

Viene investito di Gussola, di Martignana di Po e di San Giovanni in Croce da Gian Galeazzo Sforza.

Mag.LombardiaE’ segnalato ancora a Soncino.
…………..Lombardia

Si trova a Trezzo sull’Adda con alcuni fanti del duca Gian Galeazzo Sforza: il castellano Vercellino Visconti gli impedisce l’ingresso nel castello perché non ha i debiti contrassegni di Ludovico Sforza.

Ago.LombardiaPuò entrare in Trezzo sull’Adda solo con l’arrivo di Ludovico Sforza.
……………MilanoGrigioniLombardiaDopo la pace di Bagnolo è avviato in Valtellina a causa di una rivolta suscitata dai grigioni. E’ obbligato a ritirarsi.
1485
Gen. feb.Veneto

Accompagna a Venezia, per una giostra organizzata in piazza San Marco da Roberto da San Severino, un figlio naturale di Ludovico Sforza.

1487
Mar.LombardiaSi porta a Pavia con 110 balestrieri a cavallo e molti fanti per farsi consegnare da Giovanni Attendolo la fortezza a nome di Ludovico Sforza.
Apr.MilanoCantoni SvizzeriPiemonte

A Vogogna con 2000 armati per fronteggiare gli svizzeri del vescovo di Sion Jodoco di Sileren. Segue Renato da Trivulzio nella battaglia di Crevola dove tra i nemici sono uccisi e feriti 2000 uomini. Sosta a Crevola con Cottino Cotta e Giberto Borromeo, giunge a Domodossola e rientra a Vogogna.

Mag.Si incontra con Ludovico Sforza.
……………EmiliaE’ nominato governatore di Parma.
1488
Apr.MilanoChiesaRomagna

Viene inviato con Giovan Francesco da San Severino e Rodolfo Gonzaga (12000 uomini) a Forlì a seguito dell’ uccisione di Girolamo Riario: ha il compito di portare aiuto alla vedova Caterina Sforza, assediata dai rivoltosi nella rocca. Si accampa a Cosina e costringe i ribelli alla fuga; si volge verso la rocca di Schiavonia, in mano ai pontifici, con i balestrieri a cavallo e molti fanti. Entra in Forlì per la rocca e si getta all’ improvviso sugli avversari che fa quasi tutti prigionieri (compresi Guido Guerra da Bagno e Carlo da Pian di Meleto). Il Bergamino fa decapitare e squartare sei dei principali congiurati. Dopo la feroce repressione si reca a pranzo nella cittadella con Caterina Sforza e gli altri capitani. E’ nominato governatore di Forlì, tutore di Ottaviano Riario e consigliere della  Sforza.

Mag.Milano  BolognaFirenzeRomagna

Compare al fianco di Caterina Sforza nel suo ingresso trionfale in Forlì; si incontra a Forlimpopoli con il cardinale Raffaello Riario. E’ ucciso a Faenza Galeotto Manfredi dalla moglie Francesca Bentivoglio; accorre nella città con Giovanni Bentivoglio e Niccolò Maria Rangoni. Vi penetra senza difficoltà ed Astorre Manfredi è proclamato nella cattedrale signore della città. Ritorna a Forlì con le sue squadre.

Giu.Romagna

In Faenza i fiorentini sobillano la popolazione a prendere le armi contro i bolognesi. Giampietro Bergamino si muove subito nella città; è invitato a pranzo da Giovanni Bentivoglio. I contadini della Val di Lamone tumultuano nella piazza per timore di una signoria da parte dei bolognesi;  il condottiero si presenta alla folla ed è invitato a recarsi nella chiesa di San Pietro. Assalito furiosamente da una parte dei cittadini, è ucciso da un mulattiere che ha militato al servizio di Galeotto Manfredi. Con il Bergamino sono pure uccisi 50 cavalli. Anche il Bentivoglio viene catturato nella stessa circostanza: il signore di Bologna è  condotto dai fiorentini a Modigliana.

 CITAZIONI

-“Uno de’ più valorosi capitani che appoggino con le armi la politica sforzesca.” CALVI

-Con Borella da Caravaggio “Capitani esperti di cose militari.” POMETTA

-“Vir strenuus et huic status (ducato di Milano) multum affectus.” Da un dispaccio del Gherardi riportato dal CARUSI

-“Che i rapporti del Carminati col duca fossero comunque improntati a confidenza e a diffidenza insieme, è dimostrato anche da una lettera di Galeazzo Maria Sforza del dicembre 1472, nella quale egli avverte un suo amministratore che un famiglio di Carminati chiederà in prestito 50 ducati, perduti dal suo padrone al gioco della palla; il prestito dovrà essere accordato solo dopo che la moglie del Carminati avrà acconsentito a dare in pegno uno dei suoi vestiti.” PETRUCCI

Fonte immagine: wikipedia

Print Friendly, PDF & Email

Rispondi