GIACOMINO DI VAL TROMPIA

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Rocca-d'Anfo

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GIACOMINO DI VAL TROMPIA (Giacomino Negroboni)

Padre di Giovanni Antonio di Val Trompia. Notaio e giudice.

1461 – 1529 (aprile)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1477LombardiaPer i meriti del padre Negrobono è eletto capo delle truppe della Val Trompia e della Val Sabbia con gli stessi privilegi paterni. E’ utilizzato dalla comunità locale in alcune ambascerie a Venezia.
1496LombardiaSi dà alla vita delle armi con il fratello Bartolomeo.
1499
Gen.VeneziaFirenzeToscanaAgli ordini di Bartolomeo d’Alviano combatte i fiorentini nel Casentino. In un’azione viene svaligiato con tutti i suoi uomini.
Mag.Il suo comportamento nel recente conflitto è elogiato nel Collegio dei Pregadi dal provveditore Piero Marcello.
Giu.VeneziaImpero Ottomano100 fantiFriuliIn Friuli per contrastare eventuali scorrerie dei turchi.
Lug. sett.100 fantiVeneto e Grecia

A Venezia. Gli è cambiata destinazione, riceve 50 ducati e, fatta la rassegna della sua compagnia al Lido, si imbarca su una galea per la Grecia. Ad agosto giunge a Corfù dove non ha il permesso di scendere a terra a causa della peste; si reimbarca a settembre e si trasferisce a Modone.

1500
Gen.GreciaPrende parte all’assedio di Cefalonia.
Sett.GreciaE’ catturato con la caduta di Corone.
……..GreciaRilasciato, affianca il provveditore della Morea Francesco Cicogna a Cania con i pochi fanti che vogliono seguirlo.
1501
Mar.200 fantiVeneto e Croazia

A Venezia. Al Lido per la rassegna di 200 provvigionati (di cui la metà schioppettieri) da condurre  a Zara. Nella sua compagnia vi sono anche 8 caporali; gli è concessa una provvigione di 30 ducati per paga. Giunto in Dalmazia, 100 fanti sono destinati al presidio  di Nona, 50 a Laurana ed altri 50 a Zara dove Giacomino di Val Trompia colloca il suo alloggio. Fronteggia i turchi. Fatto prigioniero, è ridotto in schiavitù.

1503
Gen. feb.Lombardia e Veneto

Liberato, ritorna a Brescia;  ha il compito di raccogliere alcuni provvigionati, dare loro un ducato a testa e condurli a Badia Polesine.

Sett.Veneto
Ott.VeneziaChiesaRomagna

Si sposta in Romagna con 127 provvigionati; è preposto alla guardia della rocca di Russi con venti uomini allorché la località viene conquistata allo stato della Chiesa.

Nov.VeneziaFaenzaRomagna

Si unisce con Marco da Rimini e Michele Schiaveto; dopo la rituale rassegna prende parte all’assedio di Faenza con 60 provvigionati. Con la conquista della città è spostato alla difesa del castello; prende il posto di Zanone da Colorno e gli viene data la paga di un mese.

1506
Giu.RomagnaIl Consiglio di Savi gli anticipa 200 ducati per il matrimonio di una figlia, da scontarsi con le paghe future.
1508
Feb.60 fantiRomagnaE’ segnalato sempre a Faenza.
Sett.60 fantiLombardiaConnestabile nella rocca di Cremona con 100 fanti.
1509
Apr.VeneziaFrancia300 fantiLombardiaAlla difesa del castello di Cremona con 300 fanti della sua compagnia e 400 ordinanze.
Giu.Lombardia

E’ assediato nel castello di Cremona: un capitano francese minaccia di impiccare un figlio, catturato in precedenza, se non si dovesse arrendere; si ribella ai veneziani con i suoi uomini e, su pressione di Luigi Avogadro (di cui è uno dei fautori) si scontra con alcuni schiavoni contrari alla resa. Arresta il podestà Alvise da Mula, il capitano Zaccaria Contarini, il provveditore Marco Loredan, il castellano Andrea Dandolo ed il camerlengo Sebastiano Malipiero; apre quindi le porte ai francesi ed è lasciato libero di uscirne con i suoi fanti. E’ accusato di tradimento dalla Serenissima; convocato a Venezia si guarda bene dal recarvisi.

1512
Gen.VeneziaFranciaLombardia

Si ribella ai francesi e si riavvicina ai veneziani con Luigi Avogadro. Fallisce un primo tentativo di impadronirsi della Porta di San Nazzaro a Brescia condotto con i suoi montanari per consegnarla al provveditore Andrea Gritti.

Feb.Lombardia

Con il figlio Giovanni Antonio assale, alla testa di 3000 uomini, Porta Pile a Brescia;  dà un forte contributo alla conquista della città da parte delle truppe del provveditore generale Gritti. Gli uomini della Val Trompia e della Val Sabbia si sentono liberi di gettarsi al saccheggio con il pretesto di punire i fautori del re di Francia. Di seguito ritorna  nelle valli vicine allo scopo di raccogliere altre truppe; sfugge in tal modo alla cattura allorché Brescia è riconquistata dai francesi di Gastone di Foix. Riesce a fuggire nel veneziano, completamente privo di ogni bene.

Mar.VenetoA Venezia. Sono consegnati a Giacomino di Val Trompia ed al figlio Giovanni Antonio 40 ducati per rifarsi delle spese. A Vicenza.
Mag.LombardiaRitorna in Val Trompia con 50 fuoriusciti bresciani ed inizia la guerriglia ai danni dei francesi. Rifiuta ogni sussidio da parte dei veneziani.
Giu.LombardiaGuida l’insurrezione in Val Camonica. Conquista il castello di Breno.
Lug.LombardiaAll’assedio di Brescia con il provveditore Leonardo Emo.
Nov.VenetoRitorna a Venezia. E’ ricevuto in Collegio dei Pregadi.
1513
Mag.VeneziaSpagna ImperoLombardiaNon riesce ad impedire che gli imperiali di Guglielmo di Rogendorf giungano fino a Desenzano del Garda.
Giu.VenetoAlla guardia di Vicenza.
Lug.300 fantiVeneto

Passa alla difesa di Padova, dove, inquadrato nel colonnello di Zanone da Colorno, ha l’incarico di sorvegliare il tratto di mura che va dal ponte Pidocchioso a Porciglia.

Ott.154 fantiVeneto

Rimane a Padova quando Bartolomeo d’Alviano ne esce per andare incontro alla rovinosa sconfitta di Creazzo. Al ritorno nella città dei resti dell’esercito veneziano si colloca attorno al Portello con 154 archibugieri.

1514
Giu.Veneto

Gode di una provvigione di 30 ducati per paga, per otto paghe l’anno. Affianca con 114 fanti Bartolomeo d’Alviano uscito da Padova per un’azione.

Lug.VenetoE’ spostato a Treviso come connestabile di 100 fanti nuovi in quanto la sua precedente compagnia si è sciolta.
Sett.Friuli e Lombardia

Lascia la sua compagnia al comando del figlio Giovanni Antonio e rientra in Lombardia.

Ott. nov.Lombardia

Opera nel bresciano. con i provveditori Giorgio Emo e Domenico Contarini.

1515
Lug.FriuliAd Udine.
Sett. ott.LombardiaSi muove nella riviera d’Iseo ed irrompe nella Val Camonica con 400 uomini. Con Francesco Ducco si impadronisce della rocca di Anfo. Ne rimane alla guardia.
1516
Gen.Lombardia

Si collega con Antonio da Martinengo.  Insieme recuperano il passo della Noce; giungono anche al castello di Anfo rovinato e dato alle fiamme dagli imperiali. Ne segue i lavori di ricostruzione con Babone Naldi. Appoggia l’azione di Giano Fregoso.  Con i suoi valligiani, le milizie veneziane e 50 uomini d’arme borgognoni) sconfigge 1500 lanzichenecchi che stanno puntando su Brescia. Sono uccisi 500 fanti ed altri 800 sono fatti prigionieri

Feb. mag.Lombardia

Incendia i borghi di Lodrone. A marzo è a Breno con il Naldi. Con Toso da Bagnocavallo scorre le terre dei conti di Lodrone , dà alle fiamme Storo, fa affluire al campo sotto Brescia polvere da sparo; occupa i passi della Val Trompia per impedire che arrivino da parte degli imperiali soccorsi ai difensori di Brescia. A marzo è di presidio sempre ad Anfo. Si impadronisce della rocca di Lazise su ordine di Teodoro da Trivulzio.

Sett.Lombardia

E’ connestabile a Brescia con 150 fanti: gli è concessa una provvigione annua di 160 ducati.

Ott. nov.Lombardia

A Breno. A novembre, con il Naldi assale Anfo, ne conquista la rocca alla cui difesa restano 50 fanti della sua compagnia.

1517
Giu.Lombardia

La sua provvigione è sempre di 160 ducati l’anno (otto paghe di 20 ducati l’una).

1518
Lug.LombardiaGli è riconosciuta una provvigione annua di 250 ducati con esenzione di ogni gravezza reale e personale per tutte le proprietà della sua famiglia.
1519
Mag.LombardiaSi muove nel bresciano.
1521
Giu.LombardiaRaduna 200 fanti con i quali a luglio ritorna alla guardia di Brescia.
Ago.LombardiaHa l’ordine di provvedere ad armare le ordinanze delle Valli Trompia e Sabbia. Ha la responsabilità della difesa della rocca di Anfo.
Sett. ott.VeneziaImpero700 fantiLombardia

Ha inizialmente ai suoi ordini 250 fanti che aumentano a 700 (ottobre) a seguito delle minacce degli svizzeri che militano per i pontifici. Con l’allontanamento del pericolo il numero degli uomini a sua disposizione si riduce a 400.

1522
Apr.300 fantiLombardiaDopo la sconfitta della Bicocca ritorna alla difesa di Brescia.
1523
Apr.

Il Consiglio dei Dieci gli eleva la sua provvigione annua a 250 ducati.

Sett.VeneziaFranciaLombardiaViene inviato con 400 fanti all’assedio della rocca di Cremona.
1524
Feb.Lombardia

Con la conquista della rocca di Cremona è trasferito al campo di Rovato.

Mar.

Ha il permesso di costruire un palazzo nell’area demaniale di Porta Paganora alla periferia di Brescia.

Apr.Lombardia

Nonostante che soffra di mal di stomaco lascia Brescia con 300 fanti, si dirige ad Iseo ed a Bergamo allo scopo di ostacolare il passo a 5000 fanti diretti ad Abbiategrasso per unirsi con l’esercito francese.

Ott.Lombardia

Rientra a Brescia con 500 valligiani.  A novembre ha il comando di 100 fanti.

1526
Giu. lug.VeneziaImperoVeneto

Raccoglie a Verona 100 fanti per la difesa della città. A luglio gli sono consegnati nella cittadella alcuni prigionieri spagnoli catturati a Monza.

1527
Mag.VenetoA Verona con 100 fanti.
1528
Gen.Lombardia

Si trova al campo di Cassano d’Adda.

Mag. giu.Lombardia

E’ inviato alla difesa di Asola con 110 archibugieri. A giugno è trasferito a Bergamo con 100 fanti e 200 archibugieri delle valli bresciane: sorgono alcuni disordini nella città tra gli abitanti e le truppe  malamente controllati da Mercurio Bua. Giacomino di Valtrompia è ferito da un valligiano.

1529
Apr.Lombardia

Muore a Brescia alla fine del mese. Funerali solenni avvengono alla presenza del vescovo Paolo Zane, del capitolo del duomo, del rettore e delle autorità cittadine. E’ sepolto nella chiesa di Santa Maria della Rotonda (il duomo vecchio). Lascia ai figli un notevole patrimonio.

 CITAZIONI

-“Fidelissimo nostro.” SANUDO

-“Servì il Negrobuoni per lo spatio di quarantacinque anni la repubblica, con animo intrepido e fedele.” O. ROSSI

-“Uomo d’armi come tanti suoi conterranei della Valle (Trompia), aveva avuto la protezione degli Avogadro ai quali rimase sempre fedelissimo; già sul fine del secolo XV militava agli ordini dell’Alviano a capo di un manipolo di fanti d’oltre mare, partecipando alla non mai sopita guerra contro il Turco in difesa di quei possedimenti.” PASERO

-“Famoso uomo d’armi valtrumpino. Passò parte della sua esistenza in Valtrompia dove si distinse per sagacia diplomatica e abilità nelle armi e anche per pietà tanto da essere aggregato dal beato Sebastiano maggi ai Padri domenicani di Brescia.” A. FOPPANI (www.enciclpediabresciana.it)

Fonte immagine: Rocca d’Anfo, wikipedia

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