Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GIULIO MANFRONE
Figlio di Giampaolo Manfrone.
- 1526 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1509 | Venezia | Chiesa Francia | 140 cavalli | Veneto e Romagna | Accompagna il padre Giampaolo a Venezia. Lo affianca in Romagna contro i pontifici. |
1510 | |||||
Feb. | 50 lance | Veneto | Si trova al campo di San Bonifacio alla testa di 61 lance. | ||
Giu. | Venezia | Francia Ferrara | 60 cavalli leggeri | Veneto | Il Consiglio dei Savi amplia la condotta al padre Giampaolo e ridimensiona la sua a 60 balestrieri a cavallo. |
Lug. | 100 cavalli leggeri | Veneto | A Venezia. Chiede al doge Leonardo Loredan un aumento degli effettivi a sua disposizione: ottiene una risposta negativa. In ogni caso si trova al comando di 100 cavalli leggeri. | ||
Ago. | Veneto | Si trasferisce autonomamente in Polesine con 30 uomini d’arme e 100 fanti. Chiede, invano, al capitano del Po Marco Antonio Morosini alcuni mezzi per potere attraversare l’Adige e mettere a sacco i territori controllati dagli estensi; nonostante il diniego, attraversa l’Adige al Barbujo a bordo di 2 burchielli. Depreda il Polesine fino a Lendinara (razzia di duemila capi di bestiame fra grosso e minuto). Rientra nel vicentino ed ha l’incarico di assalire gli avversari allorché costoro abbandonano il campo di Olmo. | |||
Sett. | Veneto | Si ammala a San Martino Buon Albergo, dove si trova pronto ad assalire il veronese. Si fa portare a Cologna Veneta per essere curato. | |||
1511 | |||||
Gen. | Veneto | Guarito, si presenta a Venezia nel Collegio dei Pregadi. La sua compagnia staziona a Montagnana. | |||
Apr. | 58 cavalli leggeri | ||||
Mag. | Emilia | Comanda la compagnia di uomini d’arme del padre per tutto il periodo in cui il congiunto è trattenuto prigioniero dai francesi. Prende parte alla difesa di Bologna; è catturato nella battaglia di Casalecchio di Reno con Orsino Orsini e Raffaello dei Pazzi. | |||
Lug. | Liberato, trascorre il mese nel cercare di reintegrare l’organico della sua compagnia. | ||||
1512 | |||||
Feb. | 50 cavalli leggeri | Lombardia e Veneto | Si porta alla difesa di Brescia. Disarcionato da due francesi mentre è alla testa dei suoi uomini è catturato dalle milizie di Gastone di Foix: il suo comportamento, come quello del padre, è elogiato dai veneziani. Liberato mediante il pagamento di un riscatto, raggiunge disarmato il campo di Albettone. | ||
Mar. | Veneto | A Venezia. Viene ricevuto dal doge che ha buone parole nei suoi confronti. | |||
Apr. | Romagna | E’ nuovamente fatto prigioniero dai francesi nella battaglia di Ravenna. | |||
Sett. | Lombardia | Rilasciato, affianca Renzo di Ceri all’assedio di Crema; è dato in ostaggio a Benedetto Crivelli durante le trattative che prevedono il passaggio di tale condottiero dalle file francesi a quelle della Serenissima. Affianca Giampaolo Baglioni all’assedio di Brescia. | |||
Ott. | Lombardia | Accompagna a Ghedi il provveditore Leonardo Emo che si incontra nel palazzo già di Niccolò Orsini con il viceré di Napoli Raimondo di Cardona. | |||
Nov. dic. | 30 lance | Veneto | A novembre è convocato a Venezia. A dicembre si trova al comando di 30 lance. | ||
1513 | |||||
Feb. | 28 lance | Veneto | |||
Mar. | Veneto | Il suo operato, nel conflitto che ha appena avuto termine, viene lodato in Collegio dal provveditore generale Paolo Capello. | |||
Apr. mag. | Venezia | Spagna Impero | 50 lance | Gli è rinnovata la condotta di 50 uomini d’arme. Al momento ne ha ai suoi ordini solo 28. A maggio il loro numero scende a 26. | |
Lug. | Veneto | Alla difesa di Padova. Con Guido Rangoni, Marco Antonio della Motella e Giampaolo da Sant’Angelo respinge un attacco portato dagli avversari al Bassanello: il comportamento tenuto è ora elogiato da Bartolomeo d’Alviano. | |||
Ago. | Veneto | Si avvia verso Thiene per bloccare il passo a 300 cavalli spagnoli. | |||
Ott. | Veneto | Prima che i veneziani escano da Padova per affrontare gli spagnoli vi è una messa nella basilica di Sant’Antonio. E’ estratto nel corso di una cerimonia il nome del condottiero che per primo deve entrare in combattimento contro gli avversari: Carlo di Montone è il prescelto. Giulio Manfrone gli offre, inutilmente, 500 ducati per avere il suo posto. Esce da Padova al seguito di Bartolomeo d’Alviano; tocca Limena e partecipa alla battaglia di Creazzo. Con due ferite al volto è fatto prigioniero mentre lotta con valore nello schieramento centrale. Condotto a Vicenza, riesce a fuggire con l’aiuto di 2 fanti napoletani. | |||
Nov. | Veneto | Si reca a Padova per le esequie, che si svolgono nella basilica di Sant’Antonio, del capitano spagnolo Alfonso di Carvajal; è poi segnalato nel duomo cittadino assistere ad una messa solenne cui sono presenti l’Alviano ed il Baglioni. | |||
1514 | |||||
Feb. | Veneto | A Venezia con il padre Giampaolo allo scopo di fare pressioni sul Consiglio dei Savi affinché il congiunto possa avere il capitanato generale della fanteria veneziana. | |||
Mar. | Friuli | Agli ordini dell’Alviano sconfigge gli imperiali a Pordenone. | |||
Giu. | 50 lance | Veneto | Al campo di Brentelle nei pressi di Padova. | ||
Lug. | Veneto | Sempre a Padova, al campo di Brusegana. Segue Malatesta Baglioni, Giampaolo da Sant’Angelo, Mercurio Bua e Cola Moro (300 uomini d’arme, cavalli leggeri e fanti) verso Camposampiero per porre fine ad una scorreria portata da 100 uomini d’arme, da 300 cavalli leggeri e da 300 fanti spagnoli. Attraversato il Brenta si volge verso Cittadella e Castelfranco Veneto. I nemici, carichi delle prede, sono intercettati a Camisano Vicentino. Lo scontro termina con il recupero del bottino, il ferimento, la cattura o l’ uccisione di tutti i fanti e la cattura di 100 cavalli. | |||
Sett. | Veneto | Viene incaricato da Bartolomeo d’Alviano con Babone Naldi di condurre un’azione diversiva su Saletto e Valancone (100 uomini d’arme, 200 cavalli leggeri, 100 stradiotti e 300 fanti): mossosi verso il Frassine con Giampaolo da Sant’Angelo, si perde nei colli Euganei, sbuca al ponte di Torre presso Este e rientra a Battaglia Terme. | |||
1515 | |||||
Feb. | Veneto | Prende parte a Padova ad una giostra organizzata da Bartolomeo d’Alviano. | |||
Mar. | Veneto | Si trova a Oderzo. Violenta una donna con l’aiuto di alcuni suoi uomini. L’Alviano ordina la sua cattura: Emilio da Cavriana fugge a Mantova mentre un altro dei suoi armigeri, il padovano Antonio Trapolino, è catturato a Padova e condannato in un primo momento all’impiccagione. | |||
Apr. | Veneto | Perdonato, si porta a Venezia con Renzo di Ceri. A Padova è invitato a pranzo dall’Alviano. Tutto viene dimenticato. | |||
Mag. | Veneto | A Venezia. Si lamenta in Collegio per la sua situazione economica. | |||
Ago. | Veneto e Lombardia | Inquadrato nell’avanguardia, esce dal campo di Este con Bartolomeo d’Alviano. E’ segnalato al suo fianco a Badia Polesine ed in Lombardia. | |||
Ott. | Lombardia | Prende parte all’assedio di Brescia. Si fa onore con il padre; recupera undici pezzi di artiglieria, tolti in precedenza ai veneziani comandati da Pietro da Longhena. | |||
Nov. | Veneto | Viene sorpreso con il padre e Mercurio Bua (400 uomini d’arme e 400 cavalli leggeri) a Valeggio sul Mincio da Marcantonio Colonna (4000 uomini): si colloca sul ponte con il suo squadrone. Il Colonna dà l’ordine di sparare con le artiglierie; le file veneziane si scompaginano; il Manfrone è catturato con più di 200 cavalli dopo che gli è stata uccisa la cavalcatura. E’ condotto in un primo momento a Verona con quattordici uomini d’arme. | |||
Dic. | Veneto e Lombardia | Liberato, si incontra a Brescia con Gian Giacomo da Trivulzio; ritorna subito alla guardia di Valeggio sul Mincio. A fine mese si trasferisce con i suoi uomini negli alloggiamenti invernali di Rivoltella. | |||
1516 | |||||
Gen. | Veneto | Si muove sotto Verona con Giovanni Naldi, Troilo Pignatelli, il provveditore Giacomo Manolesso ed altri condottieri. Tende un agguato a San Giacomo del Gagia ed è affrontato da 5000 fanti e 1000 cavalli spagnoli usciti dalla città con alcuni pezzi di artiglieria. I veneziani sono costretti a ripiegare fino a Villanova. | |||
Mar. | Veneto | E’ nuovamente fatto prigioniero dagli imperiali che lo conducono a Verona. Perviene nelle mani di Bernardino Frangipane che non manca di maltrattarlo. | |||
Dic. | Croazia | Viene incarcerato nei territori controllati dai Frangipane. | |||
1517 | |||||
Gen. | Croazia | I veneziani rilasciano Annibale d’Altan per ottenere la sua liberazione; anche l’imperatore Massimiliano d’Austria interviene a suo favore. Giulio Manfrone rimane in prigione. | |||
1518 | |||||
Dic. | Croazia e Veneto | E’ liberato solo quando i veneziani scarcerano, a loro volta, Cristoforo Frangipane, figlio di Bernardino. Giulio Manfrone raggiunge Padova; subito dopo è a Venezia con Bernardino Antignola anch’egli rilasciato nella medesima occasione. | |||
1519 | |||||
Gen. | Lombardia e Veneto | Accompagna a Crema Cristoforo Frangipane che i veneziani consegnano ai francesi per non avere rapporti diretti con gli imperiali. Il Manfrone rientra a Venezia. | |||
Feb. mar. | Lombardia | Il governatore generale Teodoro da Trivulzio caldeggia la sua riassunzione. A marzo è segnalato nel bresciano con la sua compagnia. | |||
1520 | |||||
Feb. | Veneto | A Venezia in Collegio dei Pregadi. Ha un colloquio con il doge Leonardo Loredan. | |||
Mar. | 208 cavalli | Veneto | |||
1521 | |||||
Gen. | Veneto | E’ presente ad una seduta del Gran Consiglio in un giorno in cui è stato invitato il principe di Bisignano Bernardino da San Severino. | |||
Apr. | Venezia | Impero | Lombard, | A Milano con Teodoro da Trivulzio, il Lautrec ed il provveditore generale Andrea Gritti per concordare con i francesi i piani della prossima guerra con gli imperiali. | |
Mag. | Veneto | A Venezia. Con Giano Fregoso, Bernardino di Montone, Malatesta Baglioni e Teodoro Trivulzio consegna al Consiglio dei Savi un progetto di miglioramento delle fortificazioni di Padova. Ad esso hanno collaborato anche altri condottieri e capitani. | |||
Giu. | Lombardia | Cavalca sui confini del bresciano a seguito di una congiura antifrancese organizzata a Milano dai partigiani degli Sforza. | |||
Ago. | 49 lance | Lombardia | Al campo di Chiari. Chiede il permesso a Teodoro da Trivulzio di potersi recare a Venezia per esprimere le sue lamentele perché non gli è stata aumentata la condotta. | ||
Sett. | 50 lance | Emilia | Al campo di Fontanelle. Partecipa a vari consigli di guerra in cui si discutono le modalità di intervento a favore di Parma. Si ammala al campo di San Secondo Parmense. | ||
Ott. | Lombardia | Viene inviato a Cremona dal provveditore generale Andrea Gritti. | |||
Nov. | Lombardia | Affianca Teodoro da Trivulzio alla difesa di Milano. Gli imperiali conquistano la città; Giulio Manfrone si salva a stento dalla cattura con Marcantonio da Martinengo e sette uomini d’arme. Il resto della compagnia viene svaligiato. Il condottiero raggiunge Cremona. | |||
Dic. | Lombardia e Veneto | Lascia Cremona per recarsi in Collegio dei Pregadi a Venezia al fine di discutere della sua condotta. Il doge Antonio Grimani rinvia la sua pratica all’esame del Consiglio dei Savi. | |||
1523 | |||||
Ott. | Venezia | Francia | 50 lance | Lombardia | Al campo di Verolanuova. Partecipa ad un consiglio di guerra coordinato dal duca di Urbino Francesco Maria della Rovere. |
1524 | |||||
Feb. | 100 lance | Lombardia | Appoggia Francesco Maria della Rovere quando i veneziani attraversano l’Adda per congiungersi con l’esercito imperiale. Giunge al campo di Binasco con Camillo da Martinengo (350 uomini d’arme) ed a Lacchiarella con la sua compagnia. | ||
Mar. | Lombardia | Con Piero Parisoto ed il Farfarello scorta il nuovo provveditore generale Piero Pesaro da Pavia al campo di Casorate Primo. Partecipa all’ espugnazione di Garlasco; fronteggia Renzo di Ceri, uscito da Vigevano e diretto verso Sartirana Lomellina. | |||
Apr. | Lombardia | Si ammala al campo di Casalino. E’ trasportato a Pavia per esservi curato. | |||
Giu. | Veneto | A Venezia è elogiato da Piero Pesaro per il suo coraggio e la sua fedeltà. Si porta anch’egli nella capitale. Assiste in San Marco alla consegna al della Rovere del bastone e dello stendardo di governatore generale. | |||
1525 | |||||
Apr. | Venezia Francia | Impero | 50 lance | Veneto | A Castelbaldo allo scopo di sorvegliare le rive dell’Adige e di impedire eventuali sconfinamenti alle truppe imperiali. |
Mag. | Veneto | A Fratta Polesine, sempre con il compito di controllare la sicurezza dei confini. E’ segnalato con 80 uomini d’arme tra Castelbaldo, Massa e Merlara. | |||
Ott. | Lombardia | A Crema. Con Francesco Maria della Rovere verifica lo stato delle difese cittadine. | |||
1526 | |||||
Lug. | 100 lance | Lombardia | Al campo di Melegnano. | ||
Ago. | Lombardia | Prende parte con Malatesta Baglioni all’assedio di Cremona. Si colloca davanti a Porta Mosa. Entra in discordia con tale capitano e se ne lamenta con il provveditore generale Piero Pesaro. E’ ucciso da un colpo di archibugio in un assalto ordinato in ritardo dal Baglioni, che non ha saputo approfittare con la dovuta prontezza del crollo di 50 braccia di mura tra Porta San Luca ed il castello. Giulio Manfrone è ritratto nelle vesti di San Giorgio in una pala realizzata da Paris Bordone, commissionata dal padre Giampaolo per la chiesa di Sant’Agostino di Crema, oggi nella galleria Tadini di Lovere. Sposa Beatrice Roverella. |
CITAZIONI
“Capitano valorosissimo.” P. GIUSTINIAN
“Fu..condottiero di gente d’arme e capitano di nome non inferiore al padre per gli egregii e preclari fatti operati da lui nelle molte fattioni e giornate nelle quali intravenne più volte.” PAGLIARINO
Con Giampaolo Manfrone “Famosi condottieri di genti d’arme.” MACCA’
“Fu altresì condottiere di gente d’arme, et Capitano di nome non inferiore al padre per gli egregii et preclari fatti operati da lui nelle molte fattioni et giornate, nelle quali intravenne più volte.” MARZARI
“Non men del padre pien d’ogni prodezza.”/…/(Alla difesa di Brescia) “Iulio mamphron, l’ardito giovinetto,/ honor di quanti al mondo portan lancia,/ sopra un forte caval senza rispetto/ come un leon facea fra quei di Francia/ e non riguarda grande o piccoletto,/ che tutti i pesa con una bilancia,/ menando colpi di tanta ruina/ che come un ghiaccio taglia ogni arma fina./…/ (Alla battaglia di Creazzo) “= quanto s’adoprò gagliardamente/ il valoroso, e bon Iulio mamphron/ poco curando la nemica giente/ e fra lor giva con destrutione./ Questo appre al petto, e quel fino al ventre/ senza haverli pietà, né compassione.” DEGLI AGOSTINI
“Ecco ne l’arme un altro fidel bruto/ o vero un di quei do (due) ch’in mar carthagine/ vinsero già per fama cognosciuto/ chi visto non havesse le suo insegne/ suggetto a Marco e come se (si è) creduto/ per quel farebbe come in la voragine/ fece già Curtio armato in su l’arcione/ questo è il valente sir Giulio Manfrone.” CANDELFINO
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