Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Z
Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
SACRAMORO DA PARMA (Sacramoro da Palmia, Sacramoro Sacramori) . Signore di Seniga e di Pagazzano.
Zio di Giovanni da Parma e di Guglielmo Miraldo.
- 1460
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1432 | |||||
Dic. | Milano | Venezia | 156 cavalli | Lombardia | A Bellano. Milita nelle compagnie di Niccolò Piccinino. |
1434 | |||||
Gen. | Milano | Chiesa Venezia | Romagna | E’ segnalato a Lugo; si unisce con le truppe di Antonio Ordelaffi ed in pochi giorni si impadronisce di Forlimpopoli; si reca poi a Calboli e con la sua sola presenza induce gli uomini di Galeata a desistere dal loro proposito di costruire nei pressi una bastia. Entra con 200 cavalli in Imola con Giovanni da Casale e difende la città dalle minacce del signore di Faenza Guidantonio Manfredi. | |
Ago. | Emilia | Partecipa alla battaglia di Castel Bolognese. | |||
Sett. | Romagna ed Emilia | Contrasta ancora i pontifici in Romagna; fa liberare a Crevalcore l’amico Francesco Fantuzzi, già vicario della località per conto di Antongaleazzo Bentivoglio. Il castello viene assalito dai bolognesi; Sacramoro da Parma è costretto ad arrendersi a patti. | |||
1435 | |||||
Mag. | 200 cavalli | Romagna ed Emilia | E’ sempre in Romagna al fianco di Francesco Piccinino. Opera tra Imola e Bologna; a Forlì per prestare soccorso al signore della città Antonio Ordelaffi. | ||
Giu. | Romagna | E’ sconfitto e fatto prigioniero con 100 cavalli a Maturano da Troilo da Rossano e dal Sarpellione mentre sta scortando un convoglio di vettovaglie. E’ rilasciato dopo alcuni giorni da Francesco Sforza: quest’ultimo gli regala un paio delle sue coperte con la divisa degli Sforza in oro. | |||
1437 | |||||
Feb. | Milano | Firenze | Toscana | Appoggia Niccolò Piccinino in Toscana nella guerra di Lucca. Con la perdita del castello di Barga e del successivo ripiegamento del Piccinino in Lunigiana rimane alla guardia del capoluogo. | |
1439 | |||||
Gen. | 400 cavalli | Emilia | Inviato a Milano, ha l’incarico dal duca di Milano Filippo Maria Visconti, all’insaputa di Niccolò Piccinino, di appoggiare Battista Canedoli e la sua fazione ai danni di Annibale Bentivoglio. Entra in Bologna con 300 cavalli ed occupa la piazza; intervengono dei mediatori per cui lo scontro tra i membri dei due partiti viene rimandato. | ||
Lug. | A fine mese a Milano, rappresentato dal suo cancelliere Dalmiano Cantelli, viene investito di Seniga. Tra le clausole è previsto che in caso di rinuncia del feudo gli sia corrisposta una rendita annua di 400 fiorini. La cerimonia avviene nell’abitazione del procuratore ducale Corradino da Vimercate sita a Porta Comacina, parrocchia di San Tommaso in Cruce Sichariorum. | ||||
Sett. | Emilia | E’ posto alla guardia del castello di Galliera. Protegge Battista e Ludovico Canedoli dagli attacchi dei rivali; convince Annibale Bentivoglio a rappacificarsi pubblicamente nella piazza con i rivali. | |||
Ott. | Milano | Venezia | Emilia | Lascia Bologna in quanto Niccolò Piccinino lo giudica troppo arrendevole. E’ sostituito nel suo incarico da Cervato da Caravaggio. | |
Nov. | E’ catturato dai veneziani nella battaglia di Tenno. | ||||
1440 | |||||
Giu. | Milano | Firenze | Toscana | A fine mese è sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Anghiari. | |
1441 | |||||
Giu. | Romagna | Francesco Piccinino lo invia alla guardia di Forlì con Giovanni da Perugia. | |||
Lug. | Romagna | Fallisce un tentativo di catturare Antonio Ordelaffi, sospettato di volere passare nel campo avversario. Ha l’incarico di incontrarsi con il signore di Forlì per farlo desistere dai suoi propositi. Ottiene una risposta negativa ed è minacciato di morte; ritorna da Francesco Piccinino con un nulla di fatto. | |||
………. | Viene dichiarato ribelle dal duca di Milano Filippo Maria Visconti perché ritenuto troppo amico di Francesco Sforza; viene spogliato di Pagazzano ed i suoi beni, confiscati, sono concessi a Francesco degli Isacchi di Treviglio. | ||||
1442 | |||||
Apr. | Romagna | Ritorna agli stipendi del duca di Milano. Si ferma con Ludovico Gonzaga e Filippo Schiavo presso la Porta Imolese di Faenza con 1200 cavalli; attraversa il forlivese, tocca Castiglione, Petrignone ed Oriolo (Oriolo dei Fichi), giunge a Meldola. | |||
Lug. ago. | Milano | Sforza | Marche | Fronteggia Francesco Sforza nella marca d’ Ancona. A seguito di un violento combattimento si impadronisce a patti di Montefortino con Niccolò Piccinino ed Antonello della Torre. | |
1447 | |||||
…….. | Milano | Venezia | Lombardia | Alla difesa di Lecco con Giacomo da Lonato e Moretto da San Nazaro. | |
…….. | Lombardia | Agli stipendi della Repubblica Ambrosiana. Castellano della rocca di Ombriano su mandato del commissario Gaspare da Vimercate. | |||
1448 | |||||
Sett. | Lombardia | Partecipa alla battaglia di Caravaggio al comando di una squadra di cavalli. Nominato podestà di Crema, contrasta gli avversari in Ghiaradadda. | |||
Ott. | Sforza Venezia | Milano | Lombardia | Segue Francesco Sforza nella sua defezione dalla Repubblica Ambrosiana. I veneziani gli restituiscono Pagazzano. | |
1449 | |||||
Feb. | Lombardia | All’assedio di Monza. | |||
1450 | |||||
Feb. | Sforza | Milano Venezia | Blocca il passo ai veneziani che tentano di prestare soccorso a Milano, assediata dagli sforzeschi. Prende parte al blocco della città. | ||
Mar. | Lombardia | Entra in Milano. Viene armato cavaliere dal nuovo duca Francesco Sforza. | |||
1451 | |||||
Apr. | Emilia | Lo Sforza ordina alle autorità di Parma di consegnargli 4425 lire imperiali, già assegnatigli dai maestri delle entrate, ma mai erogate | |||
1452 | |||||
…….. | 450 cavalli | Lombardia | Castellano della rocca del Serio di Castelleone. | ||
Lug. nov. | Milano | Monferrato Venezia | Piemonte | Con Giovanni della Noce (2000 cavalli e molti fanti) è inviato in appoggio a Corrado da Fogliano in quanto quest’ultimo non riesce a contenere nell’alessandrino la pressione del marchese Guglielmo di Monferrato. Gli sforzeschi si rinchiudono inizialmente in Alessandria: attaccano l’ avversario e lo sorprendono a Cassine con i soldati colti mentre sono dispersi in vari punti disarmati per il gran caldo. Riceve dallo Sforza l’ordine perentorio di sostenere il capitano sabaudo Rinaldo di Dresay nella sua azione nell’ alessandrino. A novembre è segnalato sempre nell’alessandrino con Moretto da San Nazaro, Giovanni Pallavicini ed Antonello dal Borgo. Tutti i condottieri sforzeschi si trovano in difficoltà per la mancanza di foraggio per le loro cavalcature. | |
1453 | |||||
Mag. | Lombardia | A Pontevico ed a Seniga. | |||
Ago. | Lombardia Piemonte | Segue Corrado da Fogliano e Donato del Conte alla riconquista di Castelleone, appena occupata da Matteo da Capua, Orso Orsini ed Anastasio da Sant’Angelo. Punta verso la rocca in cui è entrato Donato del Conte e con Corrado da Fogliano mette in fuga gli avversari. Recupera la Ghiaradadda con Pietro Francesco Visconti. Trasferito in Piemonte, con altri condottieri si rifiuta di obbedire al governatore di Alessandria Andrea da Birago che vorrebbe effettuare una cavalcata ai danni del Monferrato. | |||
1454 | |||||
Mar. | Lombardia | Fa arrestare per rappresaglia alcuni bergamaschi che hanno catturato un famiglio dello Sforza, Pasino Vignola. | |||
………. | Milano | Duca Savoia | 500 cavalli | Piemonte | |
Sett. ott. | Piemonte | Al termine del conflitto 150 cavalli delle sue compagnie sono acquartierati nel piacentino. | |||
1455 | |||||
Mar. | Milano | Comp. ventura | Emilia | Nel bolognese allo scopo di contrastare eventuali attacchi al territorio da parte della compagnia di Jacopo Piccinino. | |
1456 | Lombardia | E’ rimproverato da Francesco Sforza perché uomini delle sue compagnie con il loro comportamento stanno provocando gravi danni alle campagne di Covo, Antegnate, Fontanella e Barbata. | |||
Mag. | |||||
1460 | Muore. Il comando della sua compagnia viene assunto dai nipoti Giovanni e Guglielmo Miraldo. |
CITAZIONI
-“Era huomo di animo piacevole et humano et che desiderava di esser più tosto amato che temuto.” GHIRARDACCI
-Con Giacomo da Lonato e Moretto da San Nazaro “Viri quidem fortes et longo belli usu scientissimi.” SIMONETTA
-“Homo assae reputado.” G. DI M.PEDRINO
-“Valoroso Capitano.” PEZZANA