1125 ROBERTO DA MONTALBODDO (Roberto dei Paganelli, Roberto Bodiense) Signore di Morro, Ostra (Montalboddo), Belvedere, Ostra Vetere, Serra de’ Conti, San Marcello, Rocca delle Caminate e Solero. Figlio di Carlo da Montalboddo.
1410 ca. – 1449 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1434 |
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Lug. Ago. | Camerino Milano | Sforza Chiesa Venezia | Marche Romagna |
Milita al servizio di Berardo da Varano. Viene preposto alla guardia della rocca di Tolentino con Bertoldo Oddi e Gian Filippo da Varano: assediato da Foschino Attendolo, vi rimane di presidio anche dopo l’uccisione del signore di Camerino. Con la firma di una tregua tra Francesco Sforza e Niccolò Piccinino ha l’ordine di consegnare la fortezza a Cristoforo da Tolentino: gli sono consegnati due ostaggi e 950 ducati. Ad agosto passa agli stipendi del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Prende parte alla battaglia di Castel Bolognese. |
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1435 |
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………… | Milano | Chiesa |
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Romagna |
Affianca Antonio Ordelaffi nel recupero di Forlì. |
Mag. |
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Romagna |
Si impossessa di Rocca delle Caminate. |
1438 |
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Mag. |
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Romagna |
Ottiene in feudo da Niccolò Piccinino Rocca delle Caminate per conto del duca di Milano. |
Sett. ott. | Sforza | Milano |
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Marche |
Prende parte all’assedio di Tolentino: la città si arrende a discrezione ai primi di ottobre. Subito dopo si trasferisce a Macerata ed a Montolmo (Corridonia) con Ettore da Capua per svernare in tale località con i suoi uomini. |
1439 | Milano | 100 cavalli | Ha il comando di 100 cavalli. | ||
1440 |
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Giu. | Milano | Firenze | 100 cavalli
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Toscana |
Segue il Piccinino nella sua spedizione in Toscana contro i fiorentini ed i pontifici: a fine mese prende parte alla battaglia di Anghiari. Si scontra con Niccolò da Pisa. Con la sconfitta dei viscontei è fatto prigioniero. |
1441 |
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Feb. |
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Romagna |
Su ordine del Piccinino consegna Rocca delle Caminate a Domenico Malatesta. |
1442 |
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Mar. |
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Emilia |
Lascia Piacenza con Giacomo da Caivana; si trasferisce nel bolognese. |
Mag. | Milano | Sforza |
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Marche |
Combatte gli sforzeschi nella marca di Ancona. |
Ott. |
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Marche |
Staziona sotto Fabriano; sconfigge con un attacco improvviso Troilo da Rossano: è a sua volta costretto a ritirarsi per l’intervento di Sigismondo Pandolfo Malatesta e di Pietro Brunoro. |
Dic. |
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Marche |
E’ segnalato nei pressi di Recanati. Nello steso anno per i suoi meriti è infeudato dal duca di Milano di Solero, nell’alessandrino. |
1443 |
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Feb. |
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Marche |
Alla morte di Guidantonio da Montefeltro si impadronisce di Montalboddo (Ostra); ne ottiene il vicariato dal papa Eugenio IV mentre Oddantonio da Montefeltro gli conferma la signoria della località. |
Sett. |
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Marche |
Si muove sotto Fano con il Piccinino. |
Ott. |
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Marche |
Ha l’incarico con 300 cavalli di compiere una scorreria verso i mulini di Fano; con il Piccinino batte il Sarpellione nei pressi della località. |
Nov. |
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Marche |
Viene inviato con Domenico Malatesta, Angelo di Roncone e Pietro da Bevagna a Motelabbate per tagliare la strada a Francesco Sforza. Non riesce ad impedire a tale condottiero ed al Malatesta di forzare il guado del Foglia; viene sconfitto con Niccolò Piccinino a Montelauro. Si rifugia nel castello di Ostra da cui deve fuggire dopo due giorni di resistenza. Ritiratosi, attacca la cavalleria sforzesca e fa prigionieri 200 cavalli. Passa alla difesa di Recanati. |
1444 |
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Lug. |
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Marche |
Contrasta ora gli sforzeschi agli ordini di Francesco Piccinino. Recupera Ostra e Montenuovo (Ostra Vetere). |
Ago. |
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Marche |
Consiglia Francesco Piccinino ad accettare lo scontro con lo Sforza a Pausola (Pollenza): con Domenico Malatesta respinge inizialmente gli sforzeschi finché un movimento aggirante che è realizzato da Alessandro Sforza, da Dolce dell’ Anguillara e da Manno Barile lo coglie alle spalle. Messo in fuga, ripara con Domenico Malatesta a Montecosaro; da qui si sposta a Recanati dove giungono anche Jacopo Piccinino e Giacomo da Caivana. |
Sett. |
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Marche |
Con Angelo di Roncone e Domenico Malatesta affronta animosamente lo Sforza; sottoscrive una tregua con gli avversari mediante la quale promette di non molestare i possedimenti degli sforzeschi per un mese e mezzo. |
Nov. |
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Marche |
Contrasta lo Sforza nel fermano. |
Dic. |
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Romagna |
Si sposa a Cesena con la figlia di Nello Baglioni. |
1445 |
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Lug. | Milano | Bologna | 500 cavalli |
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Ago. | Chiesa |
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Romagna e Marche |
Si porta a Cesena. E’ inviato in soccorso del Malatesta (ora al servizio dei pontifici); fronteggia le truppe dello Sforza e di Federico da Montefeltro. Si accampa a Santa Maria in Cerreto. Si reca a Rimini per il solenne ingresso del nuovo vescovo della località Bartolomeo Malatesta. Raggiunto da Giacomo da Caivana, si collega con il Malatesta. Marcia su Montelicciano che espugna e mette a sacco. |
Ott. |
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Marche |
Giunge a Fano. Assale Osimo con Carlo di Montone; cerca pure di impadronirsi di sorpresa di Ancona con il Malatesta, Taliano Furlano ed Antonio Rido; conduce un vano attacco alla Porta di Capodimonte. Punta contro Fano con il Malatesta, il fratello di questi Domenico, Taliano Furlano e Giacomo da Caivana; si sposta nel Montefeltro. |
1446 |
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Feb. |
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Si offre vanamente ai fiorentini per una condotta di 400/500 lance e di 400 fanti. |
Giu. |
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Marche |
Tenta con 800 uomini di sbarrare il passo allo Sforza che dalla Toscana e dall’Umbria si dirige verso le sue terre della marca d’ Ancona. |
Lug. |
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Marche |
Opera tra Fossombrone e Fano; partecipa al consiglio di guerra in cui si decide di proseguire la campagna e di scacciare lo Sforza da tutta la marca d’ Ancona. Il papa Eugenio IV gli concede in feudo il vicariato di Ostra. |
Ago. |
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Marche |
Si impossessa ai primi del mese di Montefabbri. |
Ott. nov. |
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Marche e Romagna |
Si dirige a Tavoleto. Conduce in catene a Rocca Contrada (Arcevia) Giacomo da Caivana che è sospettato di tradimento; coadiuva il Malatesta alla difesa di Gradara, assediata per quarantadue giorni dallo Sforza. Al termine del conflitto esce da Montefiore Conca con il cardinale Ludovico Scarampo e rientra nella marca d’ Ancona. |
Dic. | Milano | Venezia |
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Emilia e Lombardia |
Transita per il bolognese con Cesare da Martinengo e Carlo di Montone per fronteggiare i veneziani in Lombardia. |
1447 |
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Gen. |
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Marche |
Abbandona quasi subito gli stipendi del duca di Milano perché non si sente sufficientemente stimato dal Visconti. Si offre allo Sforza per una condotta di 400 cavalli e di 300 fanti. |
Feb. | Venezia | Milano | 1000 cavalli e 200 fanti |
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Viene condotto dai veneziani per un anno di ferma ed uno di rispetto con 1000 cavalli e 200 fanti in tempo di guerra e di 700 cavalli e di 100 fanti in tempo di pace. |
Mar. |
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Marche |
Ottiene Buscareto dal papa Niccolò V che gli riconferma anche il vicariato di Ostra. |
Mag. | Venezia | Milano |
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Lombardia |
Si trova a Castrezzato, pronto a combattere le truppe della Repubblica Ambrosiana: vive a spese degli abitanti del contado per un certo periodo tempo. Si congiunge con Micheletto Attendolo, supera l’Oglio e si colloca a Calò. |
Nov. |
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900 cavalli | Lombardia |
I suoi uomini alloggiano nel bresciano. |
1448 |
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Sett. |
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Lombardia |
Prende parte alla battaglia di Caravaggio; prima dello scontro è tra i pochi capitani che appoggiano le tesi attendiste dell’Attendolo volte a sconsigliare l’attacco al campo fortificato degli avversari. Cerca di superare il fossato e, mentre tenta di cogliere l’obiettivo, si scontra verbalmente con lo Sforza, il capitano generale avversario: respinto dagli avversari, con Gentile da Leonessa scende dalla sua cavalcatura in quanto non riesce a muoversi nel terreno paludoso; fugge a piedi. Catturato, viene portato con altri prigionieri dallo Sforza; è condotto a Cremona con Gentile da Leonessa ed il provveditore Ermolao Donato. |
Ott. |
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Lombardia |
Viene liberato a seguito del trattato di Rivoltella tra lo Sforza ed i veneziani ai danni della Repubblica Ambrosiana. |
1449 |
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Gen. |
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Lombardia |
Gli è riconfermata dalla Serenissima la condotta, a partire dal successivo giugno, per sei mesi di ferma ed altri sei di rispetto. |
Apr. |
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800 cavalli | Veneto |
Si trova con la sua compagnia e le lance spezzate nel veronese e nel vicentino. |
Lug. |
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Lombardia |
Muore, probabilmente a Milano per veleno, in Lombardia; per altre fonti muore di malattia ad Ostra. Sposa Bianca o Bianciola Baglioni. Ala sua morte la sua compagnia viene assunta dai veneziani in qualità di lance spezzate. Nell’agosto 1471 tali uomini risultano ancora in attività e sono denominati roberteschi. |
CITAZIONI
“Fra i più valorosi ed esperti suoi contemporanei.” BENADDUCI
“Tribunus militum bellicissimus.” Da una lettera di Sigismondo Pandolfo Malatesta a Francesco Sforza
“Capitanio in facto d’arme excellentissimo.” ANONIMO VERONESE
Con Guido Rangoni e Cesare da Martinengo “Tutti tre Capitani di eccellente virtù:” SPINO
Con Gentile da Leonessa, Guido Rangoni, Tiberto Brandolini e Jacopo Catalano “Viris omnibus in bello expertis.” RIPALTA
“Strnuissimo Capitano ed espertissimo conduttore d’eserciti.. Allevato e cresciuto con somma bravura, come a quel tempo cittadino (di Montalboddo) più d’ogni altro valoroso.” COLUCCI
“Magnifico capitano.” BROGLIO
“Cittadino più d’ogni altro valoroso.” A. ROSSI