Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MICHAIL GAISSMAYR/MICHAIL GAISMAYR (Michele Gaissmayer, Gaissmair, Caymar, Caxamarta, Gaspar, Zasmer, Gasmerda, Gaissmeyer).
Di Ceves presso Vipiteno. Di famiglia borghese, proprietaria di una miniera prima ed appaltatrice di strade poi.
1490 ca.- 1532 (aprile)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……….. | Austria | Studia probabilmente a Vienna, dove ottiene il baccalaureato. | |||
1512 | Austria | Lavora presso il centro minerario di Schwarz (una miniera di salgemma). | |||
1514 | Austria | Ottiene il diritto di coltivare la miniera di Sant’Osvaldo nel Tschaunfeld. | |||
1518 1524 autunno | A. Adige | A causa della concorrenza delle compagnie forestiere (i Fugger) si impiega presso la luogotenenza dell’Adige. Esercita l’incarico agli inizi con funzioni amministrative, di seguito anche militari. Risiede a Castel Presule. Partecipa alle riunioni del tribunale aulico che si tengono a Bolzano. Viene nominato capitano con il compito di arruolare mercenari per l’esercito regionale. Passa, infine, nella segreteria del principe vescovo di Bressanone Sebastiano Sprenz. | |||
…………. | Alto Adige | Diviene segretario del vescovo di Bressanone. Nello stesso anno scoppia la rivolta dei contadini (in tedesco “Der deutdche Bauernkrieg”) così chiamata perché costoro adottano come bandiera uno scarpone. | |||
1525 | |||||
Gen. | Alto Adige | Partecipa alle riunioni del consiglio aulico di Bressanone. | |||
Mag. giu. | Contadini ribelli | Impero | Alto Adige | A metà mese i contadini si ribellano ad una decisione del principe vescovo di Bressanone di revocare il titolo di “pescatore vescovile” alla famiglia Passler della valle di Anterselva, nei pressi di Brunico. Ciò provoca una serie di disordini fomentati dai Passler sia nei confronti del nuovo “pescatore”, che nei confronti delle autorità vescovili. A maggio Peter Passler è catturato e condannato a morte a Bressanone per aver diretto l’insurrezione contadina in Val Pusteria l’anno precedente. Il giorno dell’ esecuzione il Gaissmayr prende parte all’azione che termina con la liberazione del Passler. L’abbazia di Novacella viene assalita da 5000 contadini perché i monaci si sono rifiutati di abolire le imposte. Il Gaissmayr viene eletto comandante supremo della rivolta con 10 delegati borghesi e 10 contadini al suo fianco. Il saccheggio del monastero degli agostiniani frutta un bottino di 25000 fiorini. Sono dati alle fiamme tutti i registri ed i libri contabili. La rivolta continua con la messa a sacco della parrocchia di Falzes, delle case di prelati e di nobili, di depositi di frumento. Il Gaissmayr si prodiga per normalizzare la situazione di Bressanone; riesce ad indirizzare il movimento insurrezionale verso precise rivendicazioni di carattere economico e politico, evitando il ribellismo fine a sé stesso. Raduna a Merano un’assemblea; presenta una serie di proposte quali l’abolizione della servitù della gleba e delle prestazioni feudali, nonché l’estromissione degli speculatori. Non tarda ad avvalersi di predicatori filo-zwingliani per sostituire i preti ritenuti indegni e coloro che sono fuggiti agli inizi della rivolta. | |
Lug. | Alto Adige Germania | Raduna 5000 uomini della Val Pusteria a San Lorenzo di Sebato ed a Sonnenberg; sconfigge ripetutamente le truppe dei nobili tedeschi. Giorgio Frundberg avanza da Bolzano a Chiusa per avviarsi su Bressanone; lo stesso fanno altre compagnie arruolate dall’ arciduca Ferdinando d’Austria. Michail Gaissmayr consegna il castello di Bressanone a Giorgio Firmiano dietro la promessa che nessuno sia punito per avere aderito alla rivolta. Si ritira a Vipiteno con la famiglia. | |||
Ago. sett. | Austria Alto Adige | E’ invitato a recarsi ad Innsbruck ed è citato al consiglio aulico del Tirolo. Viene imprigionato nel castello di Innsbruck con l’accusa di essere responsabile del saccheggio dell’ abbazia di Novacella. Giorgio Frundsberg approfitta della situazione e sorprende i ribelli presso Vipiteno (Sterszinger Moos). Michail Gaissmayr riesce a fuggire dal carcere dopo sette settimane. Dà inizio alla guerriglia contro gli avversari. | |||
Ott. | Svizzera | Sconfina nel territorio dei grigioni; giunge di notte a Sluderno (Schlunderns) e rischia di annegare nelle paludi del fondovalle; tocca Taufers in Val Monastero e l’ Engadina. Tratta a Zurigo con lo Zwingli ed aderisce alla riforma protestante. | |||
Nov. dic. | Svizzera | Viene segnalato nei pressi di Bad Fideris. Si trattiene a Zurigo, a Lucerna. Si rifugia a Klosters dove è raggiunto dalla moglie e dalla figlia. | |||
1526 | |||||
Gen. feb. | Svizzera Austria | Coinvolge nelle sue lotte i movimenti contadini svizzeri dal Prattigau nei Grigioni all’Appenzell, quelli austriaci dall’Algorvia al Voralberg nel Tirolo. | |||
Mar. | Austria | Viene posta una taglia sulla sua testa affinché sia consegnato vivo o morto. Il conte Gerardo d’Arco si offre di cercare in Italia, a proprie spese, dei sicari per ucciderlo. Michail Gaissmayr si sposta nel territorio di Salisburgo e da qui indirizza i rivoltosi contro i nobili ed il duca Ferdinando d’Austria. | |||
Apr. | Austria Svizzera | Fallisce un’imboscata ordita ai suoi danni a Trogen. Viene arrestato a Vipiteno il fratello Hans; Michail Gaissmayr si rifugia nuovamente a Klosters per sfuggire alle insidie delle spie degli Asburgo. | |||
Mag. | Svizzera Alto Adige Austria | I grigioni gli impediscono di soggiornare nel loro territorio. Gli è nel frattempo conferito il comando dei rivoltosi. Michail Gaissmayr attraversa la Val Venosta a Strassberg; per la valle ed il passo di Vizze scende con i suoi uomini per lo Zillertal nel Pinzgau. Si trasferisce nel saliburghese. Ha ai suoi ordini 10000 uomini: sconfigge in scontri separati i bavaresi, altre milizie della lega sveva, le truppe dell’ arciduca ed i lanzichenecchi dell’arcivescovo di Salisburgo Matteo Lang. Per rappresaglia il fratello viene decapitato nella piazza del mercato di Innsbruck; gli sono confiscati i beni e la taglia sul suo capo è portata a 1000 fiorini a favore di chi lo catturi vivo (500 in caso di sua uccisione). | |||
Giu. | Austria | Tenta di conquistare Radstadt allo scopo di potere assediare Salisburgo. Il comandante della lega sveva Filippo Stumpf introduce nella città 4 compagnie. Michail Gaissmayr viene sconfitto da Giorgio Frundsberg. Si dirige allora con 4000 ribelli (tra uomini, donne e bambini) verso Enberg e Presendorf; attraversa gli Alti Tauri. | |||
Lug. | Venezia | Impero | 1160 fanti | Alto Adige Veneto e Lombardia | Transita per Brunico e San Candido dove sono saccheggiati solo i beni appartenenti ai canonici; attraversa la Val Badia, tocca Livinallongo del Col di Lana e raggiunge Agordo dove chiede di passare agli stipendi dei veneziani. E’ bloccato a Belluno; il Consiglio dei Dieci gli concede il passo e lo protegge dalle truppe della lega sveva che sono sempre alle sue costole. E’ inviato nel ducato di Milano: ai suoi ordini vi sono 1160 fanti (170 schioppettieri, 840 alabardieri ed altri uomini addetti a varie mansioni). Per il passo di Santa Croce giunge a San Zenone degli Ezzelini ed a Vicenza: qui i suoi uomini si presentano male armati avendo dovuto lasciare in pegno a Belluno le proprie armi per sopravvivere. E’ dato loro del denaro e vengono riscattate le armi; a Michail Gaissmayr vengono donati 100 ducati. E’ avviato all’ assedio di Cremona su indicazione di Francesco Maria della Rovere. |
Ago. | 1100 fanti | Lombardia | E’ fatta la rassegna delle sua compagnia che risulta ora essere di 1020 fanti: ne sono licenziati dodici troppo giovani; con i lanzichenecchi che hanno disertato dal campo imperiale il condottiero dispone nel complesso di 1100 fanti. Alla testa di 1000 fanti prende parte all’assalto alle mura di Cremona verso Porta Mosa inquadrato nella batteria di Camillo Orsini. | ||
Sett. | 1400 fanti | Chiede ripetutamente ai veneziani 2000 archibugieri e schioppettieri per penetrare nel Trentino e nel Tirolo, lasciato sguarnito da Giorgio Frundsberg, con i suoi lanzichenecchi. Ammalatosi, i suoi uomini si ammutinano per il ritardo delle paghe: per tale motivo preferisce restare al campo anziché recarsi a Brescia a curarsi. Il suo operato è elogiato dal provveditore generale Piero Pesaro. 230 lanzichenecchi disertano dal campo imperiale; egli ne accetta solo 80, quelli che hanno già militato con lui nella guerra dei contadini. Alla fine, sempre malato, è condotto a Brescia dove è ospitato da un Martinengo. | |||
Ott. | Lombardia e Veneto | Ripresosi parzialmente, raggiunge con 1000 lanzichenecchi il veronese allo scopo di ostacolare l’avanzata di Giorgio Frundsberg in tale area. | |||
Nov. | Lombardia | Si offre nuovamente per un’azione diversiva in Tirolo da effettuarsi con 1500 schioppettieri ed un certo numero di cavalli: è trattenuto al campo dal della Rovere che teme di trovarsi sguarnito di milizie per un eventuale attacco proveniente da Milano. Michail Gaissmayr invia un suo uomo in Collegio; costui si incontra con il doge Andrea Gritti; gli sono consegnati molti archibugi; punta verso il lago di Iseo e si scontra con i lanzichenecchi al servizio degli imperiali. Il Collegio dei Pregadi fa concedere alla moglie un’abitazione a Brescia. Il Gaissmayr deve superare le resistenze opposte dai rettori della città, i quali, tra l’altro, non vogliono intervenire al battesimo di un figlio. A Venezia, invece, il condottiero è elogiato in Collegio dal provveditore generale Piero Pesaro che si rammarica per la febbre terzana che ne sta debilitando le forze. | |||
Dic. | Lombardia | Fa impiccare un prete inserito nella sua compagnia che ha cercato di fare disertare 12 lanzichenecchi desiderosi di rientrare in Germania. | |||
1527 | |||||
Gen. | Lombardia | A Casalmaggiore; attraversa il Po con i suoi fanti. | |||
Feb. | Veneto | ||||
Mar. | Lombardia | E’ fermo a Casalmaggiore. Si reca a Venezia nonostante l’opposizione del della Rovere; in Collegio, per tale fatto, è fatto rimanere in piedi accanto al doge anziché seduto secondo l’uso corrente. La sua richiesta, la necessità di una cura termale ad Abano Terme, è accettata. Si lamenta del della Rovere che lo tiene all’oscuro delle decisioni prese nei consigli di guerra. E’ convinto a rientrare al campo. | |||
Mag. lug. | Toscana e Umbria | Chiede di ritornare in Lombardia a causa del ritardo delle paghe; ciò suscita il risentimento nel Consiglio dei Savi. Il della Rovere ristabilisce l’ordine dop un ammutinamento dei suoi uomini al campo di San Martino in Croce. | |||
Ago. | 800 fanti | Umbria | Un capitano dei fanti grigioni rimane ucciso in una rissa al campo di Ponte San Giovanni: Michail Gaissmayr si dimostra molto tiepido nel castigare i colpevoli; gli svizzeri allora (3000 uomini) si muovono per vendicarsi. Il della Rovere blocca questi ultimi, va a trovare il Gaissmayr e gli fa capire che non solo gli svizzeri ma anche i fanti italiani e francesi avrebbero attaccato i suoi uomini se non fosse stata fatta giustizia. Il capitano tedesco informa che i colpevoli sono fuggiti tranne uno che è trattenuto prigioniero; gli sono chiesti cinque ostaggi ed egli si offre in loro vece. Gli svizzeri non si accontentano; il della Rovere fa muovere loro contro i 3100 fanti italiani. Il colpevole è decapitato alla presenza degli svizzeri e le cose si acquietano. | ||
……… | Veneto | Si ammala nuovamente. Ritorna ad Abano terme a curarsi. | |||
1528 | |||||
Gen. | Veneto | Lascia Padova (dove abita in casa di Ludovico Dalle Valli, contrada di Santa Sofia) e si reca a Venezia per chiedere che siano adempiute promesse che gli sono state fatte: gli sono concesse una provvigione annua di 300 ducati per otto paghe ed alcune esenzioni fiscali. | |||
Feb. | Svizzera | In Val Monastero ed a Bad Fideris. Arruola grigioni per conto della Serenissima. Giunge nel Prattigau e riallaccia i rapporti con | |||
Feb. | Svizzera | Si trova in Val Monastero ed a Bad Fideris; arruola grigioni; giunge nel Prattigau e riallaccia i rapporti con Huldrych Zwingli. | |||
Apr. | Veneto | A Venezia. | |||
Mag. | Veneto | Raduna 200 lanzichenecchi e si sposta nel vicentino per fronteggiare i fanti tedeschi del duca di Brunswick. | |||
1529 | |||||
Dic. | Veneto | A Venezia con il Collinus per sollecitare un’alleanza tra cantoni svizzeri riformati e veneziani. Si incontra con il doge Andrea Gritti. | |||
1530 | |||||
Estate | Svizzera | Si incontra a Zurigo con lo Zwingli; non cessa dal tessere piani ai danni degli Asburgo. | |||
Ago. | Veneto | Rientra a Padova; si dedica al riassetto di alcuni poderi acquistati per 918 ducati nei colli Euganei. In Senato si discute se confermargli o meno, a causa della sua fede religiosa, la provvigione annua di 300 ducati. Viene difeso da alcuni senatori; è armato cavaliere dagli Strozzi; si trasferisce con la famiglia nel palazzetto di cui i banchieri fiorentini sono proprietari a Padova al Prato della Valle. | |||
1532 | |||||
Apr. | Veneto | A metà mese, durante la settimana santa, è ucciso in Padova, nell’abitazione in cui risiede, su mandato di alcuni nobili tedeschi: l’assassinio avviene ad opera di un padovano e di un napoletano con la connivenza di un suo servitore nel palazzo in cui vive. E’ ammazzato con quarantadue colpi di daga e di spada. Le indagini ufficiali finiscono in nulla. Drammi sulla sua figura a sfondo patriottico sono stati scritti nel 1899 da Franz J. Kranewitter e, più di recente, da Felix Mitterer. |
CITAZIONI
-“Huomo insolente e temerario..pratico nel maneggiar l’armi.” PINCIO
-“L’unico (capo) dotato di un vero talento militare.” ZORZI
-“Alto di statura, quasi spilungone, magro.. ha una barba nera tendente al marrone, non folta e anzi rada, viso piuttosto piccolo e di bell’aspetto, la testa rasata; quando cammina pende in avanti, a causa del busto leggermente curvo.” Hollaeder. Riportato da A. STELLA
-“Maligno, cattivo e ribelle, ma scaltro.” VON KARAJAN
-“(Un eroe) perché non ha pensato solo a se stesso: ha combattuto per i più deboli e per i più piccoli, ha sempre mirato alla riforma sociale, a rendere migliore la società.” MACEK
-“Forse il personaggio più importante di tutta la guerra contadina, l’unico vero rivoluzionario e capo.” FRANZ
-“Michael Gaismair fu personaggio di notevole rilievo non solo per gli orizzonti europei che prospettò e perseguì nella lotta di liberazione dei suoi compatrioti tirolesi, ma anche per avere continuato coerentemente a proporre un originale (storicamente precorritore) repubblicanesimo popolare, che superasse nella giustizia distributiva e nelle provvidenze sociali ogni altro (pur ammirato) repubblicanesimo allora vigente, da quello più o meno aristocratico veneziano e fiorentino a quello borghese zurighese. Non deve, quindi, stupire che la sua fama sia rimasta a lungo viva e rimpianta nella coscienza popolare non solo tirolese, come se il Bauernfuhrer fosse ancora “in Lande” nell’attesa quasi messianica di una società evangelicamente nuova..Colto, esperto uomo politico e anche buon oratore.” A. STELLA
-“Ha una statura normale e capelli neri misti a grigi; ed è rosso acceso in volto.” Vasella. Riportato da A. STELLA
-“Michael Gaismair era un comandante,/ non poteva presentarsi come un uomo d’onore,/ è un birbante per quanti sono abituati a credere alla gente onesta;/ egli ha fatto insorgere il territorio dell’Adige/ e anche i contadini del Pinzgau.” Da un canto popolare sulle gesta dei contadini a Rastadt, riportato da A. STELLA
“L’unico vero talento militare fra tutti i capi dei contadini.” Lutero. Riportato da A. STELLA
-“Esule di Vipiteno, seguace zwingliano ( che si rifà a Huldrych Zwingli, teologo svizzero, uno dei fondatori delle Chiese riformate) già comandante dei ribelli tirolesi.” JORI
BIOGRAFIE SPECIFICHE
-A. Stella. Il Baernfuhrer Michael Gaismayr e l’utopia di un repubblicanesimo popolare.