Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MELCHIORRE RAMAZZOTTO (Ramazzotto da Scarilacasino, Marchionne da Scaricalasino, Armaciotto dei Ramazzotti, Il Prete Ramazzotto, Ramazzotto da Forlì) Di Monghidoro. Conte di Tossignano. Padre di Pompeo Ramazzotto. Di origini contadine.
1464 – 1539
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………… | Emilia e Toscana | Rimane orfano per la morte del padre Alessandro ucciso per interessi privati da Giulio Panzacchi con il concorso di alcuni montanari. L’assassino, più tardi, cadrà nelle sue mani: Melchiorre Ramazzotto non prenderà su di lui alcuna vendetta; gli permetterà, anzi, di rientrare senza problemi a Scarilacasino (Monghidoro). E’ bandito dal bolognese per avere commesso molti omicidi; ripara nel fiorentino. | |||
………. | Firenze | Toscana | Milita agli stipendi dei Medici. | ||
1494 | |||||
Sett. | Napoli | Francia | Romagna | Raggiunge il campo del re di Napoli in Romagna con 600 fanti; si offre agli stipendi degli aragonesi per combattere i francesi; Bernardo Dovizi fa pressioni su Piero dei Medici affinché sia assoldato dai fiorentini. | |
1495 | |||||
Dic. | Medici | Firenze | Toscana | Partigiano dei Medici assale nel Mugello, verso Cavriglia alcuni convogli di mercanti: pronta è la reazione del podestà di Firenzuola che gli cattura alcuni uomini. | |
1498 | |||||
Nov. | Venezia | Firenze | Romagna | Si trova nel riminese con Giovanni da Feltre allo scopo di radunare alcuni fanti. Non riesce a completare l’organico della propria compagnia. | |
Dic. | Romagna | Si sposta in Val di Bagno con Vincenzo Naldi e Giovanni da Feltre alla testa di 800 fanti; si muove in soccorso di Ramberto Malatesta da Sogliano. Segue a Caresto il provveditore Giovanni Paolo Gradenigo e contribuisce alla sconfitta di 1000 fanti fiorentini comandati da Chiriaco dal Borgo. | |||
1499 | |||||
Gen. | Marche Romagna Toscana | E’ segnalato a Casteldelci con soli 50 fanti perché il resto dei suoi i uomini è fuggito. Gli viene dato il comando di altri 125 fanti; punta su Verghereto per tagliare le linee di rifornimento dei nemici impegnati sui Monti della Verna, a Montalone ed a Bibbiena: alcuni prigionieri si offrono di passare al soldo dei veneziani con diverse lance spezzate di Paolo Vitelli. Ha l’incarico di scortare un convoglio di muli che trasportano rifornimenti per le truppe appostate nelle vicine montagne. E’ inviato in avanscoperta; è lasciato passare mentre il grosso dei veneziani è assalito da Paolo Vitelli e da Gaspare da San Severino. I muli dono presi, il funzionario che porta del denaro (Marco di Santi) è catturato, i balestrieri a cavallo ed i fanti di scorta sono messi in fuga con Astorre Baglioni. Raggiunto da quest’ultimo, il Ramazzotto attacca a sua volta i fiorentini e sconfigge Francesco da Montedoglio e Giannotto Francese: sono catturati alcuni condottieri con 25 lance spezzate; si impadronisce anche di un’insegna del Francese e recupera quaranta muli. Ritorna a Verghereto; è segnalato in gravi angustie con Giampaolo Manfrone. | |||
Feb. | Romagna | Nel riminese per arruolarvi fanti. | |||
Mag. | Viene lodato il suo operato a Venezia nel Collegio dei Pregadi prima dal provveditore Lorenzo Giustinian, di seguito dal provveditore Giacomo Venier. | ||||
Lug. | 150 fanti | Emilia | Uccide nel bolognese un podestà locale. | ||
Ago. | Venezia | Milano | 170 fanti | Lombardia | A Pontevico. Ha il compito di sorvegliare i lavori di costruzione di un ponte sull’Oglio. |
1501 | |||||
………. | Bologna | Chiesa | Romagna | Al servizio di Giovanni Bentivoglio. E’ inviato alla difesa di Faenza minacciata dalle truppe di Cesare Borgia. | |
Mag. | Chiesa | Firenze | Toscana | Con la caduta di Faenza passa agli stipendi del duca Valentino. Alla testa di 1000 uomini tenta di prendere possesso di Firenzuola ai danni dei fiorentini. Respinto dal capitano Ceccotto Tosinghi, è richiamato dal Borgia che si scusa per le depredazioni fatte dai suoi uomini. Gli avversari mettono una taglia sulla sua testa; sono promessi 2000 ducati per chi lo uccida, 3000 per chi lo consegni vivo: in entrambi i casi viene promessa la cancellazione dell’ eventuale bando per l’autore dell’atto e la possibilità di fare togliere analoga condanna ad altri due uomini. | |
1502 | |||||
Giu. | 500 fanti | Romagna | Transita per Cesena. Raggiunge ad Urbino Cesare Borgia e Piero dei Medici. | ||
Nov. | Bologna | Chiesa | Emilia e Toscana | Ritorna al soldo di Giovanni Bentivoglio. Si contrappone al Borgia a Castel San Pietro Terme: con l’accordo intercorso tra le parti rientra a Bologna. Scorta con 200 fanti a Firenze Ermes Bentivoglio; al rientro sono licenziati tutti i suoi uomini tranne 40 fanti con i quali presidia il bastione di San Michele in Bosco. | |
Dic. | Emilia | Licenziato, si trova senza alcuna condotta d’armi. | |||
1503 | |||||
Ott. | Malatesta | Chiesa | Romagna | Alla morte del papa Alessandro VI si congiunge con i Malatesta per combattere le milizie del Borgia. Alla testa di 150 cavalli e di alcuni fanti libera con Carlo Malatesta a Santa Giustina dodici cittadini di Rimini inviati in ostaggio a Cesena; si appropria nella circostanza di un bottino valutato in 5000 ducati. Irrompe nei borghi di Rimini ed obbliga Giovanni da Sassatello a riparare nella cittadella; ostacola le trattative che intercorrono tra il castellano cittadino Maldonato Valdonsello ed i veneziani volte a cedere la rocca alla Serenissima per 6000 ducati. | |
Nov. dic. | Riario | Chiesa | Romagna | Entra in Imola a nome dei Riario, si rinchiude nella rocca ed allaccia dei negoziati con il Manfrone per consegnarla ai veneziani. Gli abitanti gli danno l’incarico di vendere la rocca cittadina a chi sia di suo gradimento: in forza di tale atto con Guido Vaina e Giovanni da Sassatello rimette Imola in potere di Giulio II. | |
1504 | |||||
Gen. feb. | Chiesa | Lazio Romagna ed Emilia | E’ convocato a Roma. E’ bene accolto anche se non mancano voci di un suo avvelenamento ad Acquapendente da parte del cardinale di San Giorgio Raffaello Riario. Ottiene una provvigione mensile di 25 ducati e rientra in Romagna. Tocca con venti cavalli Imola e Caprara, suscita ovunque apprensioni sulle sue reali intenzioni. | ||
Mar. | Chiesa Chiesa | Forlì Borgia | Romagna | Ritorna ad Imola con il Sassatello; vi raccoglie fanti da utilizzare per l’assedio di Forlì. Per strada si incontra con Niccolò Orsini e Giacomazzo da Venezia; mette in allarme tali condottieri con la sua presenza. Sempre nel mese sono uccisi nel bolognese alcuni suoi fautori; per rappresaglia fa ammazzare tre membri del partito a lui avverso a San Paolo di Ravone: ad uno dei tre sono tolti una spalla con il braccio ed il cuore e tutti sono coperti di moltissime ferite tanto da essere resi quasi irriconoscibili. Il senato di Bologna gli invia contro molti cavalli e fanti per catturarlo e distruggere le case sue e quelle dei suoi aderenti. I soldati devono ripiegare per il gran numero di montanari che si muove a suo favore. Con il Sassatello, 300 cavalli e 300 fanti assedia nella rocca di Forlì Ludovico Ordelaffi; con la capitolazione di quest’ ultimo rimane alla guardia della fortezza. | |
Apr. | Romagna | Nanne Morattini, fautore degli Ordelaffi, ordina a lui ed al Sassatello di accamparsi fuori Forlì: il Ramazzotto entra lo stesso nella città rincuorando i partigiani dei pontifici. Assedia anche il castellano della rocca di Cesena; sono uccisi in una scaramuccia molti fanti delle sue compagnie. Rientra in Forlì con il Sassatello ed il legato pontificio. E’ sospettato dal Sassatello di essere poco leale nei confronti dello stato della Chiesa: sempre più frequenti sono le scaramucce tra gli uomini delle due compagnie alla Porta di San Pietro ed a Porta Cotogni. Espulso dalla città, ripara a Bertinoro. Dopo dieci giorni entrambi i condottieri sono richiamati a Forlì dal legato, l’arcivescovo di Ragusa Giovanni Sacchi. | |||
Giu. | Sassatello | Vaina | Romagna | Appoggia in Imola il Sassatello nelle sue controversie con i Vaina. Irrompe nella città con 150 cavalli e molti fanti e mette a sacco le case di questi ultimi. Si trasferisce a Forlì e viene coinvolto nelle lotte tra i Morattini ed i Numai. Il popolo si ribella. Melchiorre Ramazzotto è scacciato dalla città con Giovanni da Sassatello. | |
Ago. | Romagna | Suoi fanti vengono ammazzati in Forlì dai Morattini. | |||
Ago. | Romagna | Alcuni suoi fanti sono uccisi dai Morattini in Forlì. | |||
1505 | |||||
………… | Chiesa | Morattini | Romagna | Alla guardia della rocca di Strada Maggiore a Forlì allorché i Morattini, alla testa di 600 uomini, cercano di entrare nella città. Il tentativo non ha successo. | |
Lug. | Numai | Morattini | Romagna | Rientra a Forlì con dieci lance, 50 cavalli leggeri e 500 fanti per appoggiare la causa dei Numai: sono ora i Morattini ad abbandonare la città. Poiché costoro continuano a depredare il territorio il Ramazzotto raccoglie 100 cavalli tra uomini d’arme e cavalli leggeri e con il conte Obizzo Alidosi muove loro contro. In breve i Morattini sono costretti a riparare nel ravennate presso i veneziani. Deve, poco dopo, allontanarsi da Forlì a causa di un’insurrezione popolare nel cui corso sono uccisi, ancora una volta, molti suoi partigiani. | |
1506 | |||||
Apr. | Chiesa | Romagna | Alla guardia di Cesena con 200 fanti. | ||
Ago. sett. | Chiesa | Bologna | Romagna | A Forlì, Imola e Cesena al fine di assoldare 400 fanti per i pontifici e combattere i Bentivoglio. | |
Ott. | 750 fanti | Romagna | A Cesena per la rassegna dell’intero esercito pontificio. | ||
Nov. | Emilia | Segue a Bologna il papa Giulio II nel suo solenne ingresso in città. Ne rimane alla guardia con 600 fanti. | |||
1507 | |||||
Mag. | Chiesa | Bentivoglio | Emilia | Con Giovanni da Sassatello difende Bologna quando viene minacciata da Annibale Bentivoglio e dai suoi fratelli. Gli avversari hanno raccolto 10000 uomini. | |
Lug. | Toscana | Raccoglie truppe per conto dei veneziani nel Mugello. | |||
1508 | |||||
Gen. | Emilia | A Castel San Pietro Terme allorché a Bologna scoppia una rivolta ad opera di Gaspare Scappi fautore dei Bentivoglio. | |||
Giu. | Emilia | Su ordine del cardinale di Pavia Francesco Aldosi arresta a Bologna Alberto da Castello, strangolato e decapitato con altri tre membri del Consiglio dei Quaranta: le teste sono depositate su alcune stuoie sotto la ringhiera del Palazzo del Podestà. | |||
………. | Emilia | Giulio II concede a Melchiorre Ramazzotto l’esenzione da qualsiasi dazio e gabella nei territori di Bologna e di Imola. | |||
1509 | |||||
Feb. | Chiesa | Venezia | 900 fanti | Emilia | Raduna 900 provvigionati nel bolognese e ne effettua la rassegna nel capoluogo. |
Apr. | Emilia e Romagna | E’ segnalato a Castel Bolognese con il Sassatello al comando di 300 cavalli leggeri e di 6000 fanti tra bolognesi, spagnoli e di altre località. Con Brunoro da Forlì e Ludovico della Mirandola penetra in Val di Lamone; giunge nei pressi di Brisighella alla cui difesa si trova il Manfrone. E’ convocato a Castel Bolognese dal cardinale di Pavia. Durante la sua assenza suoi soldati litigano tra loro per la divisione del bottino derivante dal sacco di Brisighella: la rissa costa la vita a due spagnoli e richiede l’intervento del capitano generale Francesco Maria della Rovere. | |||
Mag. | Romagna | Occupa tutta la Val di Lamone; assedia Russi; con la caduta di Faenza, attacca Ravenna. Alloggia al monastero di San Marino; ha numerose scaramucce con i veneziani che cercano di allontanarlo da tale postazione. | |||
Nov. | Emilia | Viene inviato in soccorso del duca di Ferrara Alfonso d’Este. Alla testa di squadre di romagnoli e di montanari bolognesi attacca i veneziani sul Po con Ippolito d’Este; rimane ferito da una freccia nel corso di un combattimento sul fiume. I suoi uomini entrano in urto con i fanti guasconi di Melitot d’Allègre per la divisione del bottino e ne fanno strage (ammazzati 40 francesi). A Bologna. | |||
Dic. | Emilia | I pontifici lesinano sulle paghe. la sua compagnia praticamente si scioglie. | |||
1510 | |||||
………. | Romagna | Presidia la cittadella di Ravenna. E’ elogiato per il valore dagli stessi abitanti. | |||
Ago. | Chiesa | Francia Ferrara | 800 fanti | Emilia | Transita con i suoi uomini per Borgo Panigale. per un tratto di 15 miglia sono derubate tutte le abitazioni. |
Sett. | Emilia | Coadiuva nel Frignano i ribelli agli estensi con sette bandiere di fanti: si ritira alla notizia che si sta avvicinando Bersanino Montecuccoli con molte truppe. | |||
Ott. | Emilia | E’ scacciato da Carpi dai francesi dello Chaumont. Si trova con Giampaolo Baglioni e Guido Vaina al passo di Sant’Ambrogio per opporsi all’avanzata degli avversari. | |||
Dic. | Emilia | E’ impegnato all’assedio di Mirandola. | |||
1511 | |||||
Gen. | Emilia | I difensori di Mirandola si arrendono a patti. I suoi uomini saccheggiano lo stesso un monastero e si impossessano di prede per un valore di 2000 ducati. | |||
Mag. | 800 fanti | Emilia e Romagna | Ha il comando di 800 fanti. Capitano generale della fanteria pontificia è Ottaviano Fregoso. Il Ramazzotto è spedito a Bologna con 2000 fanti spagnoli contro le milizie di Gian Giacomo da Trivulzio; entra nella città; ne deve uscire con celerità per la Porta Saragozza per la rivolta degli abitanti sobillati dai fautori dei Bentivoglio. Si accampa a San Luca; informato in ritardo della rotta subita dal della Rovere a Casalecchio di Reno, vi è presto attaccato dagli avversari. Riesce a liberarsi dalle difficoltà; seppure con forti perdite è in grado di attraversare i monti con i suoi uomini e di riparare a Faenza. | ||
Giu. lug. | Emilia | Raduna truppe ad Imola. Minaccia Bologna con Giovanni da Sassatello. | |||
Ott. | Emilia | Rientra nel riminese con Marcantonio Colonna. Suo obiettivo è quello di distruggere i raccolti del territorio. Viene respinto con facilità. | |||
Nov. | Romagna ed Emilia | Lascia Imola; compie una nuova scorreria a Castel San Pietro Terme: molti sono i prigionieri e numeroso è il bestiame razziato. Negli stessi giorni accusa il Sassatello di tradimento per avere permesso il passaggio di vettovaglie a favore delle truppe dei Bentivoglio. | |||
Dic. | 500 fanti | Marche ed Emilia | Si trova a Loreto per la rassegna della sua compagnia: si muove verso Fossombrone ed il bolognese per fare ribellare le zone di montagna ai Bentivoglio. | ||
1512 | |||||
Gen. mar. | Emilia e Toscana | Ha il compito di impadronirsi con 4000 venturieri della chiesa di San Michele in Bosco sopra Bologna; si sposta sul confine verso il fiorentino per impedire che arrivino nel capoluogo soccorsi attraverso gli Appennini. | |||
Apr. | 1500 fanti | Romagna | Presenzia alla rassegna di 1500 fanti italiani; prende parte con essi alla battaglia di Ravenna: il Ramazzotto si comporta bravamente alla testa di una grossa formazione di fanteria pontificia (4000 picchieri per lo più romagnoli). Affronta i fanti guasconi di Ivo d’ Allègre che lo riduce tanto a mal partito che muoiono quasi tutti gli uomini ai suoi ordini; ferito da un colpo di scure stramazza a terra; è salvato solamente per l’intervento dei fanti spagnoli del Samaneco che stanno combattendo nei pressi. | ||
Estate | Spagna | Firenze | 1000 fanti | Toscana | Segue il viceré di Napoli Raimondo di Cardona ai danni dei fiorentini per rimettervi nello stato i Medici. Assale Firenzuola. |
Sett. | Toscana | Entra in Firenze; si impadronisce con Rinieri della Sassetta del portone del Palazzo della Signoria; vi accompagna al suo interno il cardinale Giovanni dei Medici, il fratello minore di quest’ultimo Giuliano ed il cugino Giulio (il futuro Clemente VII). Costringe le autorità a cedere il potere al presule. Rimane alla guardia della città con 500 fanti. | |||
1513 | |||||
Mag. | Spagna | Venezia | Emilia | Ha l’incarico di assoldare nel bolognese fanti da avviare nella prossima campagna contro i veneziani. | |
Ott. | Veneto | Prende parte alla battaglia di Creazzo. | |||
1514 | |||||
Mar. | Chiesa | Lazio | Agli stipendi del papa Leone X. Si reca a Roma. | ||
1515 | |||||
Ago. | Chiesa | Bentivoglio | Emilia | A Bologna. Ha il comando con Orsino Orsini di 2000 fanti. Compito dei due condottieri è quello di impedire eventuali incursioni dei Bentivoglio ai danni della città. | |
Sett. | Impero | Venezia Francia | Emilia e Lombardia | A Rubiera con 200 fanti per controllare i movimenti di Guido Rangoni (il grosso) e di Sigismondo Rangoni che si sono impossessati di tale rocca: ha un colloquio infruttuoso con i due antagonisti in quanto entrambi non vogliono riconoscere ai pontifici il pagamento di una penale di 10000 ducati da essi dovuta per avere abbandonato il confino cui sono stati condannati in precedenza. Ritorna a Rubiera con il vicario imperiale Andrea Duro ed il capitano Antonio da Thiene. Il Ramazzotto rientra al campo di Reggio Emilia con un nulla di fatto. Si reca poi a Modena con 300 fanti ed a fine mese si sposta alla difesa di Brescia, assediata da francesi e veneziani. | |
Dic. | Lombardia | Si scontra sotto le mura di Brescia con le truppe di Piero Navarro, di Giovan Corrado Orsini e di Silvestro da Narni. | |||
1517 | |||||
Apr. | Chiesa | Comp. ventura | Marche | Contrasta il tentativo Francesco Maria della Rovere di recuperare il ducato di Urbino. Di stanza a Fano. I suoi fanti si scontrano nella città con quelli di Brunoro da Forlì; nella rissa sono uccisi 30 uomini. | |
1518 | |||||
Apr. | Lazio | A Roma. Si incontra con il papa; è armato cavaliere; discute pure di alcune proprietà veneziane di cui è entrato in possesso a Ravenna; nella stessa occasione cardinali e prelati fanno a gara nell’ ingraziarselo regalandogli cavalcature e facendogli altri donativi. | |||
Lug. | Chiesa | Fuoriusciti | Emilia | E’ incaricato dal signore di Carpi Alberto Pio di capitanare una spedizione punitiva nei confronti dei Moreni. Dà alle fiamme le loro case site a Vignola. Nei giorni seguenti, coadiuvato anche dal figlio Pompeo, alla testa di 2000 fanti e di 300 cavalli, si riversa nel Frignano: sono ora tagliati i vigneti e bruciati le case ed i mulini di Cato da Castagneto legato al duca di Ferrara Alfonso d’Este ed importante esponente della parte guelfa. | |
Ott. | Toscana | A Firenze con il duca di Urbino Lorenzo dei Medici. | |||
1520 | |||||
………… | Il papa conferisce a Michele Ramazzotto il titolo di conte. Lo infeuda di Sassiglione dietro il censo anno di una libbra d’argento; viene, infine, esentato da qualsiasi dazio o imposta. | ||||
Estate | Mirandola | Francia | Emilia | Opera nel territorio di Mirandola alla difesa di Giovan Francesco della Mirandola, minacciato dagli attacchi condotti da Andrea da Birago. | |
Dic. | Chiesa | Fuoriusciiti | Emilia | Invia in soccorso di Giovan Francesco della Mirandola 36 cavalli e 46 fanti. A metà mese il governatore pontificio di Bologna, il vescovo Bernardo dei Rossi, lo invia con Lazzaro Malaspina a contrastare nella montagna di Reggio Emilia i fuoriusciti di parte ghibellina guidati da Domenico d’Amorotto. E’ presto raggiunto un accordo particolarmente favorevole agli avversari. | |
1521 | |||||
Giu. lug. | Chiesa | Francia Ferrara | 500 fanti | Romagna | Raccoglie in Romagna 2000 uomini con i quali si trasferisce a Ravenna. Si dirige in un secondo momento a Modena; con 500 fanti affianca Prospero Colonna nel suo tentativo di impossessarsi di Parma. I suoi uomini provocano alcuni disordini nel reggiano. Il commissario pontificio Francesco Guicciardini chiede al riguardo l’intervento di Giovanni dei Medici. |
Sett. | Emilia | Si unisce con Guido Rangoni. A Campagnola Emilia; occupa il Frignano ed obbliga gli estensi a ripiegare. Giunge a Vergato nel bolognese e si ferma a Fanano, dove è raggiunto da milizie fiorentine condotte da Francesco Brunozzi. | |||
Ott. | Emilia | Si trova nel Polesine di San Giorgio nel ferrarese; asseconda a Bondeno Guido Rangoni e Vitello Vitelli; con 300 fanti assale il bastione di Doccia ove è ucciso con molti difensori Enea da Cavriana. | |||
Nov. | Emilia | A Reggio Emilia. Entra in Piacenza con Guido Rangoni. Il capitano generale pontificio si trova alla testa di un esercito forte di 7000 fanti, 200 lance e 150 cavalli leggeri. | |||
1522 | |||||
Mar. | Chiesa | Bentivoglio | Lombardia ed Emilia | Lascia Marcaria; presta soccorso ai Pepoli nella difesa di Bologna attaccata dai partigiani dei Bentivoglio e da quelli dei Rangoni. Tra gli attaccanti che, sconfitti, si danno alla fuga vi è anche Cato da Castagneto. Il Ramazzotto si mette al suo inseguimento sino al colle di San Michele in Bosco. L’avversario riesce a mettersi in salvo suui monti del Frignano. | |
Mag. | Romagna | Sempre su incitamento di Bernardo dei Rossi conduce una seconda spedizione punitiva ai danni di Cato da Castagneto. Procede poi verso Imola; con l’aiuto di Guido Vaina penetra nottetempo nella rocca e vi uccide Gentile da Sassatello che ha spalleggiato in precedenza i Bentivoglio. | |||
Giu. | Guido Rangoni fa arrestare in Bologna un figlio che ha aiutato Melchiorre Ramazzotto nell’omicidio di Gentile da Sassatello. | ||||
Ago. | Morotti | Panciatichi | Emilia | Spedisce 200 cavalli e 200 fanti a Rocca Corneta nel Frignano; è così prestato soccorso a Domenico d’Amorotto (Domenico Bretti) assediato in tale località dai Panciatichi. | |
1523 | |||||
Apr. | Il papa Adriano VI si oppone al progetto di Girolamo Pepoli (volto ad abbassare l’influenza nel bolognese del Ramazzotto) di abolire le contee istituite da Leone X. | ||||
Sett. | Chiesa | Ferrara Francia | Emilia | Alla difesa di Modena e di Reggio Emilia. le due città sono minacciate dagli estensi. Melchiorre Ramazzotto si trasferisce con Guido Vaina alla difesa di Milano con 3000 fanti. | |
Ott. | Romagna | Assale Giovanni da Sassatello in Tossignano. | |||
1524 | |||||
Mar. | Venezia | 1000 fanti | Emilia | E’ segnalato a Bologna. | |
1525 | |||||
Feb. | Impero | Francia | Lombardia | Prende parte alla battaglia di Pavia. | |
Mag. | Chiesa | Impero | Emilia | Controlla nel bolognese i movimenti degli imperiali. Obbliga costoro ad abbandonare il territorio. Si sposta nel modenese. | |
Lug. | Emilia | Nelle vicinanze di Carpi. Fa prigionieri e razzia bestiame che è condotto a Modena. | |||
Sett. | Emilia | Rientra nel bolognese; sorprende con 40 cavalli leggeri italiani, alcuni cavalli ed archibugieri spagnoli reduci da una scorreria a Crevalcore. | |||
Ott. | 300 fanti | Emilia e Lombardia | A Collegara con 300 fanti; si dirige in Lombardia. La sua partenza viene salutata con soddisfazione dai contadini per i tanti danni subiti dai suoi uomini. | ||
1527 | |||||
Mar. | Emilia | Alla guardia di Bologna. | |||
Giu. | Bentivoglio | Chiesa | Emilia | Coadiuva Annibale Bentivoglio e Lorenzo Malvezzi nella loro azione intesa a sollevare Bologna ai danni dei pontifici: l’intervento delle famiglie nobiliari della città e di Ugo Pepoli, con 1000 fanti pagati dai veneziani, stornano ogni velleità di ribellione. | |
1528 | |||||
Apr. | Chiesa | Lazio | E’ chiamato dal papa Clemente VII alla guardia di Roma con 150 fanti. | ||
1529 | |||||
Gen. | Mirandola | Ferrara | Emilia | Invia 400 fanti in soccorso di Giovan Francesco della Mirandola a seguito delle minacce del duca di Ferrara Alfonso d’Este. | |
Lug. ago. | Chiesa | Firenze | Romagna Toscana | Raccoglie truppe per i pontifici; ad agosto il pontefice fa riconciliare il figlio Pompeo con Girolamo Pepoli. Il Ramazzotto si reca con i suoi soldati ad Imola. Alla testa di 150 cavalli e di 2000 montanari irrompe nel Mugello e taglia le vie di vettovagliamento ai fiorentini. | |
Sett. | Toscana | Attacca Firenzuola difesa da Francesco di Mezzolla con 100 fanti; incendia la porta cittadina e mette a sacco il centro; cattura il vicario Jacopo del Biada e Giovanni Gondi; impone loro una grossa taglia. Saccheggia Scarperia, Gagliano, Barberino di Mugello e tutti i castelli vicini portando ovunque la desolazione. | |||
Ott. | Toscana | E’ sconfitto da Filippo Parenti e da Francesco Tarugi; gli viene contro anche Otto da Montauto con 1000 fanti e 50 cavalli. Il Ramazzotto decide di riordinare le sue truppe e di abbandonare Scarperia. Secondo Giorgio Vasari in occasione del sacco di tale territorio il Ramazzotto tenta di appropriarsi della “Pietà di Luco”, dipinta da Andrea del Sarto per le monache camaldolesi di San Pietro, per deporla nella propria cappella funebre. | |||
Dic. | Toscana | Giunge nuovamente fino a Firenzuola. Prosegue la sua marcia con lentezza a causa delle difficoltà dovute al trasporto di pezzi di artiglieria in strade in cattiva condizione a causa del periodo invernale. | |||
1530 | |||||
………. | Romagna | Ottienre in feudo da Clemente VII Fontana Moneta e Tossignano (confiscate a Rizzardo Alidosi) dietro l’esborso di 10000 ducati. | |||
Ott. | Emilia | Scorta da Bologna a Modena il vicelegato Uberto Gambara che deve incontrarsi nel castello con il governatore imperiale della città Pietro Zapata. | |||
1532 | Chiesa | Banditi | Emilia | E’ inviato dal governatore di Bologna Francesco Guicciardini sui monti attorno alla città per punire Camillo Sacchi che sta infestando Vergato con alcuni banditi. Assedia il Sacchi in una casa in cui costui ha trovato rifugio e la dà alle fiamme. Molti muoiono nell’incendio compreso il rivale; i banditi catturati vengono tutti impiccati a Bologna nella pubblica piazza. | |
1533 | |||||
Feb. | Emilia | Sempre sulla montagna protegge il Podetto contro Castagnino da Castagna che gode, viceversa, dell’ appoggio di Galeotto della Mirandola e degli estensi. Invia in soccorso al Podetto due compagnie di fanti spagnoli. Costoro si trovano il passo sbarrato dagli abitanti di Vignola: sono costretti a ritirarsi. | |||
1534 | |||||
Ott. | Romagna | A Tossignano. Sorveglia i movimenti di Bartolomeo della Massa che arruola milizie nell’imolese per conto dei fuoriusciti fiorentini. | |||
………… | Il papa Clemente VII gli conferma i privilegi che gli sono già stati concessi dai suoi predecessori; gli affida la guardia di Bologna, il presidio di Ravenna ed altri incarichi. | ||||
1536 | |||||
Giu. | Romagna e Lazio | Con l’avvento al papato di Paolo III l’odio crescente dei suoi avversari ha la meglio e gli aliena ogni simpatia a Roma. E’ accusato di tenere il castello di Tossignano contro ogni ragione e di avere fatto assassinare alcuni uomini. E’ citato a Roma; vi si reca; avvisato di essere in pericolo fugge dalla città e si porta a Tossignano. Gli viene confiscato il feudo ed è condannato ad essere decapitato. | |||
Nov. | Ramazzotto | Chiesa | Romagna | Assalito in Tossignano dai pontifici, abbandona il centro alla cui difesa rimane per breve tempo Cornelio di Michelino. Quest’ultimo, assalito dai pontifici comandati dal vescovo di Chiusi Guglielmo Magalotti, oppone una breve resistenza. Il Ramazzotto si rifugia a Firenze presso il duca Alessandro dei Medici. | |
1539 | Toscana | Spogliato dei suoi averi, muore in povertà a Pietramala sui confini del fiorentino con il bolognese. E’ sepolto in una piccola chiesa di Vaglie; più tardi la salma sarà tumulata nella chiesa di San Michele in Bosco, a Bologna, in un monumento di marmo, opera di Alfonso Lombardo, che il Ramazzotto si è fatto costruire a sue spese. Possiede a Scaricalasino un palazzo successivamente da lui ampliato e trasformato nel monastero olivetano di San Michele ad Alpes, di cui oggi rimane il chiostro. |
CITAZIONI
-“Valente hoomo.” SANUDO
-“Tuto gurero dignissimo.” BERNARDI
-“Espertissimo condottiero, tale da esser detto il migliore di quei tempi.” LIVI
-“Già contadino vilissimo.” UGHI
-“Huomo molto prode nella militia, che lungamente maneggiò le armi..in tutte le fattioni sempre valorosamente, e honorevolmente con grande fede si portò, che da tutti fu lodato.” ALBERTI
-“Poi vene el forte e franco Ramazoto/ Con una magna e degna compagnia,/ Gagliardo assai costui più che Nembroto.” Da un poema coevo raccolto da V. ROSSI
-“Pauvre paysan que Leon X avait fait riche, chef de troupe, gouverneur de Boulogne.” PERRENS
-“Ramazzotto, da povero alpigiano, era divenuto un ricco proprietario col mestiere delle armi, e teneva il primato nel suo nativo Scaricalasino sulla cima dell’Appennino, ove innalzò un palazzo signorile, ed ove giunse a ottenere un feudo comitale.. Fin da giovinetto mostrò un maschio valore, e mista a fierezza una singolare generosità.” GOZZADINI
-“Così, né di portante né di trotto/ Morti noi e le bestie ne trovammo/ Giunti al Regno novel di Ramazzotto.” Da una poesia del Mauro riportata dal GOZZADINI
-“Il quale Ramazoto fu a gran altura in prima.” RAINIERI
-“Il quale essendo nato di basso lignaggio nelle montagne di Bologna, era poi salito a gradi di soldato e di capitano honorato sotto Giulio Secondo, Leon Decimo, Adriano Sesto, e Clemente Settimo sommi pontefici, il quale era stato fatto conte, cavalliero da papa Clemente, il quale anco gli haveva confidato la guardia della piazza di Bologna, del palazzo, e della rocca di strada maggiore; e era perciò rispettato assai più, che quel si voglia gentil’huomo della sua patria.” VIZANI
-“Vecchio soldato di bassa estrazione.” ROTH
-“Vecchio amico dei Medici.” VILLARI
-“Raggiunta una posizione sociale ed economica più salda, nel 1528 Armaciotto Ramazzotti diede il via a due opere destinate a testimoniare la sua devozione, dall’altra a celebrare la sua affermazione: nella chiesa bolognese di S. Michele in Bosco commissionò allo scultore Alfonso Lombardi un monumento funebre con il ritratto del committente a figura intera a Scaricalasino, dove aveva già fatto erigere una chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo, iisituì il monastero di S. Michele ad Alpes, da allora sede di una comunità di monaci olivetani.” BAJA GUARIENTI
-“Quel de la ganga che mena tempesta.” In “Il fatto d’arme di Romagna” in GUERRE IN OTTAVA RIMA
-“Diegho e ramazzoto quel possente/ fecen quel giorno cose inaudita/ con forte squadre e con fiorita gente/ dela bataglia mai non fa partita.” DANZA
-“De Ramazzotto che porrà mai dire/ le prove che lui fe con la sua gente.” DELLA ROTONDA
-“Ramazzotto il bon vecchio ardito e saggio.” ROSEO
-“Nato nelle montagne attorno alla città (Bologna) da umile gente, seppe lentamente ma con molto onore raggiungere gli alti gradi della milizia, divenendo poi capitano d’armi sotto i papi Giulio II, Leone X e Clemente VII.” ARGEGNI
-Epitaffio sulla sua tomba “D.O.M./ Armaciotus de Ramaciotis eques/ Et comes Bonom. Sanctiss. Iulii II./ Leoni X. Adriani VI. Clementis VII./ Equitumet peditum capitaneus/ Vix. ann. XCV men. VIII et do. XII.”
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