MELCHIORRE RAMAZZOTTO

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Rocca di Tossignano, xilografia, 1895
Rocca di Tossignano, xilografia, 1895

Last Updated on 2023/06/10

MELCHIORRE RAMAZZOTTO  (Ramazzotto da Scarilacasino, Marchionne da Scaricalasino, Armaciotto dei Ramazzotti, Il Prete Ramazzotto, Ramazzotto da Forlì) Di Monghidoro. Conte di Tossignano. Padre di Pompeo Ramazzotto. Di origini contadine.

1464 – 1539

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

…………Emilia e Toscana

Rimane orfano per  la morte del padre Alessandro ucciso per interessi privati da  Giulio Panzacchi con il concorso di alcuni montanari. L’assassino, più tardi, cadrà nelle sue mani:  Melchiorre Ramazzotto non prenderà su di lui alcuna vendetta;  gli permetterà, anzi, di rientrare senza problemi a Scarilacasino (Monghidoro). E’ bandito dal bolognese per avere commesso molti omicidi; ripara nel fiorentino.

……….FirenzeToscanaMilita agli stipendi dei Medici.
1494
Sett.NapoliFranciaRomagna

Raggiunge il campo del re di Napoli in Romagna con 600 fanti; si offre agli stipendi degli aragonesi per combattere i francesi; Bernardo Dovizi fa pressioni su Piero dei Medici affinché sia assoldato dai fiorentini.

1495
Dic.MediciFirenzeToscana

Partigiano dei Medici assale nel Mugello, verso Cavriglia alcuni convogli di mercanti: pronta è la reazione del podestà di Firenzuola che gli cattura alcuni uomini.

1498
Nov.VeneziaFirenzeRomagnaSi trova nel riminese con Giovanni da Feltre allo scopo di radunare alcuni fanti. Non riesce a completare l’organico della propria compagnia.
Dic.Romagna

Si sposta in Val di Bagno con Vincenzo Naldi e Giovanni da Feltre alla testa di 800 fanti;  si muove in soccorso di Ramberto Malatesta da Sogliano. Segue a Caresto il provveditore Giovanni Paolo Gradenigo e contribuisce alla sconfitta di 1000 fanti fiorentini comandati da Chiriaco dal Borgo.

1499
Gen.Marche  Romagna Toscana

E’ segnalato a Casteldelci con soli 50 fanti perché il resto dei suoi i uomini è fuggito. Gli viene dato il comando di altri 125 fanti;  punta su Verghereto per tagliare le linee di rifornimento dei nemici impegnati sui Monti della Verna, a Montalone ed a Bibbiena: alcuni prigionieri si offrono di passare al soldo dei veneziani con diverse lance spezzate di Paolo Vitelli. Ha l’incarico di scortare un convoglio di muli che trasportano rifornimenti per le truppe appostate nelle vicine montagne. E’ inviato in avanscoperta; è lasciato passare mentre il grosso dei veneziani è assalito da Paolo Vitelli e da Gaspare da San Severino. I muli dono presi, il funzionario che porta del denaro (Marco di Santi) è catturato, i balestrieri a cavallo ed i fanti di scorta sono messi in fuga con Astorre Baglioni. Raggiunto da quest’ultimo, il Ramazzotto attacca a sua volta i fiorentini e sconfigge Francesco da Montedoglio e Giannotto Francese: sono catturati alcuni condottieri con 25 lance spezzate; si impadronisce anche di un’insegna del Francese e recupera quaranta muli. Ritorna a Verghereto;  è segnalato in gravi angustie con Giampaolo Manfrone.

Feb.RomagnaNel riminese per arruolarvi fanti.
Mag.

Viene lodato il suo operato a Venezia nel Collegio dei Pregadi prima dal provveditore Lorenzo Giustinian, di seguito dal provveditore Giacomo Venier.

Lug.150 fantiEmiliaUccide nel bolognese un podestà locale.
Ago.VeneziaMilano170 fantiLombardiaA Pontevico. Ha il compito di sorvegliare i lavori di costruzione di un ponte sull’Oglio.
1501
……….BolognaChiesaRomagnaAl servizio di Giovanni Bentivoglio. E’ inviato alla difesa di Faenza minacciata dalle truppe di Cesare Borgia.
Mag.ChiesaFirenzeToscana

Con la caduta di Faenza passa agli stipendi del duca Valentino. Alla testa di 1000 uomini tenta di prendere possesso  di Firenzuola ai danni dei fiorentini. Respinto dal capitano Ceccotto Tosinghi, è richiamato dal Borgia che si scusa per le depredazioni fatte dai suoi uomini. Gli avversari mettono una taglia sulla sua testa;  sono promessi 2000 ducati per chi lo uccida, 3000 per chi lo consegni vivo: in entrambi i casi viene promessa la cancellazione dell’ eventuale bando per l’autore dell’atto e la  possibilità di fare togliere analoga condanna ad altri due uomini.

1502
Giu.500 fantiRomagnaTransita per Cesena. Raggiunge ad Urbino Cesare Borgia e Piero dei Medici.
Nov.BolognaChiesaEmilia e Toscana

Ritorna al soldo di Giovanni Bentivoglio. Si contrappone al Borgia a Castel San Pietro Terme: con l’accordo intercorso tra le parti rientra a Bologna. Scorta con 200 fanti a Firenze Ermes Bentivoglio; al rientro sono licenziati tutti i suoi uomini tranne 40 fanti con i quali presidia il bastione di San Michele in Bosco.

Dic.EmiliaLicenziato, si trova senza alcuna condotta d’armi.
1503
Ott.MalatestaChiesaRomagna

Alla morte del papa Alessandro VI si congiunge con i Malatesta per combattere le milizie del  Borgia. Alla testa di 150 cavalli e di alcuni fanti libera con Carlo Malatesta a Santa Giustina dodici cittadini di Rimini inviati in ostaggio a Cesena;  si appropria nella circostanza di un bottino valutato in 5000 ducati. Irrompe nei borghi di Rimini ed obbliga Giovanni da Sassatello a riparare nella cittadella; ostacola le trattative che intercorrono tra il castellano cittadino Maldonato Valdonsello ed i veneziani volte a cedere la rocca alla Serenissima per 6000 ducati.

Nov. dic.RiarioChiesaRomagna

Entra in Imola a nome dei Riario, si rinchiude nella rocca ed allaccia dei negoziati con il Manfrone per consegnarla ai veneziani. Gli abitanti gli danno l’incarico di  vendere la rocca cittadina a chi sia di suo gradimento: in forza di tale atto con Guido Vaina e Giovanni da Sassatello rimette Imola in potere di Giulio II.

1504
Gen. feb.ChiesaLazio Romagna ed Emilia

E’ convocato a Roma. E’ bene accolto anche se non mancano voci di un suo avvelenamento ad Acquapendente da parte del cardinale di San Giorgio Raffaello Riario. Ottiene una provvigione mensile di 25 ducati e rientra in Romagna. Tocca con venti cavalli Imola e Caprara, suscita ovunque apprensioni sulle sue reali intenzioni.

Mar.Chiesa

Chiesa

Forlì

Borgia

Romagna

Ritorna ad Imola con Giovanni da Sassatello;  vi raccoglie fanti da utilizzare per l’assedio di Forlì. Per strada si incontra con Niccolò Orsini e Giacomazzo da Venezia;  mette in allarme tali condottieri con la sua presenza. Sempre nel mese sono uccisi nel bolognese alcuni suoi fautori; per rappresaglia fa ammazzare tre membri del partito a lui avverso a San Paolo di Ravone: ad uno dei tre sono tolti una spalla con il braccio ed il cuore e tutti sono coperti di moltissime ferite tanto da essere resi quasi irriconoscibili. Il senato di Bologna gli invia contro molti cavalli e fanti per catturarlo e distruggere le case sue e quelle dei suoi aderenti. I soldati devono ripiegare per il gran numero di montanari che si muove  a suo favore. Con il Sassatello, 300 cavalli e 300 fanti assedia nella  rocca di Forlì Ludovico Ordelaffi; con la capitolazione di quest’ ultimo  rimane alla guardia della fortezza.

Apr.Romagna

Nanne Morattini, fautore degli Ordelaffi, ordina a lui ed al Sassatello di accamparsi fuori Forlì: Melchiorre Ramazzotto entra lo stesso nella città rincuorando i partigiani dei pontifici. Assedia anche il castellano della rocca di Cesena; sono uccisi in una scaramuccia molti  fanti delle sue compagnie. Rientra in Forlì con Giovanni da Sassatello ed il legato pontificio. E’ sospettato da quest’ultimo di essere poco leale nei confronti dello stato della Chiesa: sempre più frequenti sono le scaramucce tra gli uomini delle due compagnie alla Porta di San Pietro ed a Porta Cotogni. Espulso  dalla città, ripara a Bertinoro. Dopo dieci giorni entrambi i condottieri sono richiamati a Forlì dal legato, l’arcivescovo di Ragusa Giovanni Sacchi.

Giu.SassatelloVainaRomagna

Appoggia in Imola il Sassatello nelle sue controversie con i Vaina. Irrompe nella città con 150 cavalli e molti fanti e  mette a sacco le case di questi ultimi. Si trasferisce a Forlì e viene coinvolto nelle lotte tra i Morattini ed i Numai. Il popolo si ribella. Melchiorre  Ramazzotto è scacciato dalla città con Giovanni da Sassatello.

Ago.RomagnaAlcuni suoi fanti sono uccisi dai Morattini in Forlì.
1505
…………ChiesaMorattiniRomagna

Alla guardia della rocca di Strada Maggiore a Forlì allorché i Morattini, alla testa di 600 uomini, cercano di entrare nella città. Il tentativo non ha successo.

Lug.NumaiMorattiniRomagna

Rientra a Forlì con dieci lance, 50 cavalli leggeri e 500 fanti per appoggiare la causa dei Numai: sono ora i Morattini ad abbandonare la città. Poiché costoro continuano a depredare il territorio il Ramazzotto raccoglie 100 cavalli tra uomini d’arme e cavalli leggeri e con il conte Obizzo Alidosi muove loro contro. In breve i Morattini sono costretti a riparare nel ravennate presso i veneziani. Deve, poco dopo, allontanarsi da Forlì a causa di un’insurrezione popolare nel cui corso sono uccisi, ancora una volta, molti suoi partigiani.

1506
Apr.ChiesaRomagnaAlla guardia di Cesena con 200 fanti.
Ago. sett.ChiesaBolognaRomagnaA Forlì, Imola e Cesena al fine di assoldare 400 fanti per i pontifici e combattere i Bentivoglio.
Ott.750 fantiRomagnaA Cesena per la rassegna dell’intero esercito pontificio.
Nov.EmiliaSegue a Bologna il papa Giulio II nel suo solenne ingresso in città. Ne rimane alla guardia con 600 fanti.
1507
Mag.ChiesaBentivoglioEmilia

Con Giovanni da Sassatello difende Bologna quando viene minacciata da Annibale Bentivoglio e dai suoi fratelli. Gli avversari  hanno raccolto 10000 uomini.

Lug.ToscanaRaccoglie truppe per conto dei veneziani nel Mugello.
1508
Gen.EmiliaA Castel San Pietro Terme allorché a Bologna scoppia una rivolta ad opera di Gaspare Scappi fautore dei Bentivoglio.
Giu.Emilia

Su ordine del cardinale di Pavia Francesco Aldosi arresta a Bologna Alberto da Castello,  strangolato e decapitato con altri tre membri del Consiglio dei Quaranta: le teste sono depositate su alcune stuoie sotto la ringhiera del Palazzo del Podestà.

……….EmiliaGiulio II concede a Melchiorre Ramazzotto l’esenzione da qualsiasi dazio e gabella nei territori di Bologna e di Imola.
1509
Feb.ChiesaVenezia900 fantiEmiliaRaduna 900 provvigionati nel bolognese e ne effettua la rassegna nel capoluogo.
Apr.Emilia e Romagna

E’ segnalato a Castel Bolognese con il Sassatello al comando di 300 cavalli leggeri e di 6000 fanti tra bolognesi, spagnoli e di altre località. Con Brunoro da Forlì e Ludovico  della Mirandola penetra in Val di Lamone;  giunge nei pressi di Brisighella alla cui difesa si trova il Manfrone. E’ convocato a Castel Bolognese dal cardinale di Pavia. Durante la sua assenza suoi soldati  litigano tra loro per la divisione del bottino derivante dal sacco di Brisighella: la rissa costa la vita a due spagnoli e richiede l’intervento del capitano generale Francesco Maria della Rovere.

Mag.Romagna

Occupa tutta la Val di Lamone; assedia Russi;  con la caduta di Faenza, attacca Ravenna. Alloggia al monastero di San Marino;  ha  numerose scaramucce con i veneziani che cercano di allontanarlo da tale postazione.

Nov.Emilia

Viene inviato in soccorso del duca di Ferrara Alfonso d’Este. Alla testa di squadre di romagnoli e di montanari bolognesi attacca i veneziani sul Po con Ippolito d’Este; rimane ferito da una freccia nel corso di un combattimento sul fiume. I suoi uomini entrano in urto con i fanti guasconi di Melitot d’Allègre per la divisione del bottino e ne fanno strage (ammazzati 40 francesi). A Bologna.

Dic.EmiliaI pontifici lesinano sulle paghe. la sua compagnia praticamente si scioglie.
1510
……….RomagnaPresidia la cittadella di Ravenna. E’ elogiato per il valore dagli stessi abitanti.
Ago.ChiesaFrancia Ferrara800 fantiEmiliaTransita con i suoi uomini per Borgo Panigale. per un tratto di 15 miglia sono derubate tutte le abitazioni.
Sett.Emilia

Coadiuva nel Frignano i ribelli agli estensi con sette bandiere di fanti: si ritira alla notizia che si sta avvicinando Bersanino Montecuccoli con molte truppe.

Ott.Emilia

E’ scacciato da Carpi dai francesi dello Chaumont. Si trova con Giampaolo Baglioni e Guido Vaina al passo di Sant’Ambrogio per opporsi all’avanzata degli avversari.

Dic.EmiliaE’ impegnato all’assedio di Mirandola.
1511
Gen.Emilia

I difensori di Mirandola si arrendono a patti. I suoi uomini saccheggiano lo stesso un monastero e si impossessano di prede per un valore di 2000 ducati.

Mag.800 fantiEmilia e Romagna

Ha il comando di 800 fanti. Capitano generale della fanteria pontificia è Ottaviano Fregoso. Melchiorre Ramazzotto è spedito a Bologna con 2000 fanti spagnoli contro le milizie di Gian Giacomo da Trivulzio; entra nella città; ne deve uscire con celerità per la Porta Saragozza per la rivolta degli abitanti sobillati dai fautori dei Bentivoglio. Si accampa a San Luca;  informato in ritardo della rotta subita dal della Rovere a Casalecchio di Reno, vi è presto attaccato dagli avversari. Riesce a liberarsi dalle difficoltà;  seppure con forti perdite è in grado di attraversare i monti con i suoi uomini e di riparare a Faenza.

Giu. lug.EmiliaRaduna truppe ad Imola. Minaccia Bologna con Giovanni da Sassatello.
Ott.EmiliaRientra nel riminese con Marcantonio Colonna.  Suo obiettivo è quello di distruggere i raccolti del territorio. Viene respinto con facilità.
Nov.Romagna ed Emilia

Lascia Imola;  compie una nuova scorreria a Castel San Pietro Terme: molti sono i prigionieri e numeroso è il bestiame razziato. Negli stessi giorni accusa il Sassatello di tradimento per avere permesso il passaggio di vettovaglie a favore delle truppe dei Bentivoglio.

Dic.500 fantiMarche ed Emilia

Si trova a Loreto per la rassegna della sua compagnia: si muove verso Fossombrone ed il bolognese per fare ribellare le zone di montagna ai Bentivoglio.

1512
Gen. mar.Emilia e Toscana

Ha il compito di impadronirsi con 4000 venturieri della chiesa di San Michele in Bosco sopra Bologna; si sposta  sul confine verso il fiorentino per impedire che arrivino nel capoluogo soccorsi attraverso gli Appennini.

Apr.1500 fantiRomagna

Presenzia alla rassegna di 1500 fanti italiani;  prende parte con essi alla battaglia di Ravenna: Melchiorre Ramazzotto si comporta bravamente alla testa di una grossa formazione di fanteria pontificia (4000 picchieri  per lo più romagnoli). Affronta i fanti guasconi di Ivo d’ Allègre che lo riduce tanto a mal partito che muoiono quasi tutti gli uomini ai suoi ordini; ferito da un colpo di scure stramazza a terra; è salvato solamente per l’intervento dei fanti spagnoli del Samaneco che stanno combattendo nei pressi.

EstateSpagnaFirenze1000 fantiToscana

Segue il viceré di Napoli Raimondo di Cardona ai danni dei fiorentini per rimettervi nello stato i Medici. Assale Firenzuola.

Sett.Toscana

Entra in Firenze;  si impadronisce con Rinieri della Sassetta del portone del Palazzo della Signoria; vi accompagna al suo interno il cardinale Giovanni dei Medici,  il fratello minore di quest’ultimo Giuliano ed il cugino Giulio (il futuro Clemente VII). Costringe le autorità a cedere il potere al presule. Rimane alla guardia della città con 500 fanti.

1513
Mag.SpagnaVeneziaEmiliaHa l’incarico di assoldare nel bolognese fanti da avviare nella prossima campagna contro i veneziani.
Ott.VenetoPrende parte alla battaglia di Creazzo.
1514
Mar.ChiesaLazioAgli stipendi del papa Leone X. Si reca a Roma.
1515
Ago.ChiesaBentivoglioEmiliaA Bologna. Ha il comando con Orsino Orsini di 2000 fanti. Compito dei due condottieri è quello di impedire eventuali incursioni dei Bentivoglio ai danni della città.
Sett.ImperoVenezia FranciaEmilia e Lombardia

A Rubiera con 200 fanti per controllare i movimenti di Guido Rangoni (il grosso) e di Sigismondo Rangoni che si sono impossessati di tale rocca: ha un colloquio infruttuoso con i due antagonisti in quanto entrambi non vogliono riconoscere ai pontifici il pagamento di una penale di 10000 ducati da essi dovuta per avere abbandonato il confino cui sono stati condannati in precedenza. Ritorna a Rubiera con il vicario imperiale Andrea Duro ed il capitano Antonio da Thiene.  Melchiorre Ramazzotto  rientra al campo di Reggio Emilia con un nulla di fatto. Si reca poi a Modena con 300 fanti ed a fine mese si sposta alla difesa di Brescia,  assediata da francesi e veneziani.

Dic.LombardiaSi scontra sotto le mura di Brescia con le truppe di Piero Navarro, di Giovan Corrado Orsini e di Silvestro da Narni.
1517
Apr.ChiesaComp. venturaMarche

Contrasta il tentativo Francesco Maria della Rovere di recuperare il ducato di Urbino. Di stanza a Fano. I suoi fanti si scontrano nella città con quelli di Brunoro da Forlì; nella rissa sono uccisi 30 uomini.

1518
Apr.Lazio

A Roma. Si incontra con il papa; è armato cavaliere; discute pure di alcune proprietà veneziane di cui è entrato in possesso a Ravenna; nella stessa occasione cardinali e prelati fanno a gara nell’ ingraziarselo regalandogli cavalcature e facendogli altri donativi.

Lug.ChiesaFuoriuscitiEmilia

E’ incaricato dal signore di Carpi Alberto Pio di capitanare una spedizione punitiva nei confronti dei Moreni. Dà alle fiamme le loro case site a Vignola. Nei giorni seguenti, coadiuvato anche dal figlio Pompeo, alla testa di 2000 fanti e di 300 cavalli, si riversa nel Frignano: sono ora tagliati i vigneti e bruciati le case ed i mulini di Cato da Castagneto legato al duca di Ferrara Alfonso d’Este ed importante esponente della parte guelfa.

Ott.ToscanaA Firenze con il duca di Urbino Lorenzo dei Medici.
1520
…………

Il papa conferisce a Michele Ramazzotto il titolo di conte.  Lo infeuda di Sassiglione dietro il censo anno di una libbra d’argento; viene, infine, esentato da qualsiasi dazio o imposta.

EstateMirandolaFranciaEmiliaOpera nel territorio di Mirandola alla difesa di Giovan Francesco della Mirandola, minacciato dagli attacchi condotti da Andrea da Birago.
Dic.ChiesaFuoriusciitiEmilia

Invia in soccorso di Giovan Francesco della Mirandola 36 cavalli e 46 fanti. A metà mese il governatore pontificio di Bologna, il vescovo Bernardo dei Rossi, lo invia con Lazzaro Malaspina  a contrastare nella montagna di Reggio Emilia i fuoriusciti di parte ghibellina guidati da Domenico d’Amorotto. E’ presto raggiunto un accordo particolarmente favorevole agli avversari.

1521
Giu. lug.ChiesaFrancia Ferrara500 fantiRomagna

Raccoglie in Romagna 2000 uomini con i quali  si trasferisce a Ravenna. Si dirige in un secondo momento a Modena;  con 500 fanti affianca Prospero Colonna nel suo tentativo di impossessarsi di Parma. I suoi uomini provocano alcuni disordini nel reggiano. Il commissario pontificio Francesco Guicciardini chiede al riguardo l’intervento di Giovanni dei Medici.

Sett.Emilia

Si unisce con Guido Rangoni. A Campagnola Emilia; occupa il Frignano ed obbliga gli estensi a ripiegare. Giunge a Vergato nel bolognese e si ferma a Fanano, dove è raggiunto da milizie fiorentine condotte da Francesco Brunozzi.

Ott.Emilia

Si trova nel Polesine di San Giorgio nel ferrarese; asseconda a Bondeno Guido Rangoni e Vitello  Vitelli; con 300 fanti assale il bastione di Doccia ove è ucciso con molti difensori Enea  da Cavriana.

Nov.EmiliaA Reggio Emilia. Entra in Piacenza con Guido Rangoni. Il capitano generale pontificio si trova alla testa di un esercito forte di 7000 fanti, 200 lance e 150 cavalli leggeri.
1522
Mar.ChiesaBentivoglioLombardia ed Emilia

Lascia Marcaria;  presta soccorso ai Pepoli nella difesa di Bologna attaccata  dai partigiani dei Bentivoglio e da quelli dei Rangoni.  Tra gli attaccanti che, sconfitti,  si danno alla fuga vi è anche Cato da Castagneto. Melchiorre Ramazzotto si mette al suo inseguimento  sino al colle di San Michele in Bosco. L’avversario riesce a mettersi in salvo sui monti del Frignano.

Mag.Romagna

Sempre su incitamento di Bernardo dei Rossi conduce una seconda spedizione punitiva ai danni di Cato da Castagneto. Procede poi verso Imola; con l’aiuto di Guido Vaina penetra nottetempo nella rocca e vi uccide Gentile da Sassatello che ha spalleggiato in precedenza i Bentivoglio.

Giu.Guido Rangoni fa arrestare in Bologna un figlio che ha aiutato Melchiorre Ramazzotto nell’omicidio di Gentile da Sassatello.
Ago.MorottiPanciatichiEmilia

Spedisce 200 cavalli e 200 fanti a Rocca Corneta nel Frignano; è così   prestato soccorso a Domenico d’Amorotto (Domenico Bretti) assediato in tale località dai Panciatichi.

1523
Apr.

Il papa Adriano VI si oppone  al progetto di Girolamo Pepoli (volto ad abbassare l’influenza nel bolognese del Ramazzotto) di abolire le contee istituite da Leone X.

Sett.ChiesaFerrara FranciaEmiliaAlla difesa di Modena e di Reggio Emilia. le due città sono minacciate dagli estensi. Melchiorre Ramazzotto si trasferisce con Guido Vaina alla difesa di Milano con 3000 fanti.
Ott.RomagnaAssale Giovanni da Sassatello in Tossignano.
1524
Mar.Venezia1000 fantiEmiliaE’ segnalato a Bologna.
1525
Feb.ImperoFranciaLombardiaPrende parte alla battaglia di Pavia.
Mag.ChiesaImperoEmiliaControlla nel bolognese i movimenti degli imperiali. Obbliga costoro ad abbandonare il territorio. Si sposta nel modenese.
Lug.EmiliaNelle vicinanze di Carpi. Fa prigionieri e razzia bestiame che è condotto a Modena.
Sett.Emilia

Rientra nel bolognese;  sorprende con 40 cavalli leggeri italiani, alcuni cavalli ed archibugieri spagnoli reduci da una scorreria a Crevalcore.

Ott.300 fantiEmilia e Lombardia

A Collegara con 300 fanti;  si dirige in Lombardia. La sua partenza viene salutata con soddisfazione dai contadini per i tanti danni subiti dai suoi uomini.

1527
Mar.EmiliaAlla guardia di Bologna.
Giu.BentivoglioChiesaEmilia

Coadiuva Annibale Bentivoglio e Lorenzo Malvezzi nella loro azione intesa a sollevare Bologna ai danni dei pontifici: l’intervento delle famiglie nobiliari della città  e di Ugo Pepoli, con 1000 fanti pagati dai veneziani, stornano ogni velleità di ribellione.

1528
Apr.ChiesaLazioE’ chiamato dal papa Clemente VII alla guardia di Roma con 150 fanti.
1529
Gen.MirandolaFerraraEmiliaInvia 400 fanti in soccorso di Giovan Francesco della Mirandola a seguito delle minacce del duca di Ferrara Alfonso d’Este.
Lug. ago.ChiesaFirenzeRomagna Toscana

Raccoglie truppe per i pontifici; ad agosto il pontefice fa riconciliare il figlio Pompeo con Girolamo Pepoli. Il Ramazzotto si reca con i suoi soldati ad Imola. Alla testa di 150 cavalli e di 2000 montanari irrompe nel Mugello e taglia le vie di vettovagliamento ai fiorentini.

Sett.Toscana

Attacca Firenzuola difesa da Francesco di Mezzolla con 100 fanti; incendia la porta cittadina e mette a sacco il centro; cattura il vicario Jacopo del Biada e Giovanni Gondi;  impone loro una grossa taglia. Saccheggia Scarperia, Gagliano, Barberino di Mugello e tutti i castelli vicini portando ovunque la desolazione.

Ott.Toscana

E’ sconfitto da Filippo Parenti e da Francesco Tarugi; gli viene contro anche Otto da Montauto con 1000 fanti e 50 cavalli. Melchiorre Ramazzotto decide  di riordinare le sue truppe e di abbandonare Scarperia. Secondo Giorgio Vasari in occasione del sacco di tale territorio il Ramazzotto tenta di appropriarsi della “Pietà di Luco”, dipinta da Andrea del Sarto per le monache camaldolesi di San Pietro, per deporla nella propria cappella funebre.

Dic.ToscanaGiunge nuovamente fino a Firenzuola. Prosegue la sua marcia con lentezza a causa delle difficoltà dovute al trasporto di pezzi di artiglieria in strade in cattiva condizione a causa del periodo invernale.
1530
……….RomagnaOttiene in feudo da Clemente VII Fontana Moneta e Tossignano (confiscate a Rizzardo Alidosi) dietro l’esborso di 10000 ducati.
Ott.Emilia

Scorta da Bologna a Modena il vicelegato Uberto Gambara che deve incontrarsi nel castello con il governatore imperiale della città Pietro Zapata.

1532ChiesaBanditiEmilia

E’ inviato dal governatore di Bologna Francesco Guicciardini sui monti attorno alla città per punire Camillo Sacchi che sta infestando Vergato con alcuni banditi. Assedia il Sacchi in una casa in cui costui ha trovato rifugio e la dà alle fiamme. Molti muoiono nell’incendio compreso il rivale; i banditi catturati vengono tutti impiccati a Bologna nella pubblica piazza.

1533
Feb.Emilia

Sempre sulla montagna protegge il Podetto contro Castagnino da Castagna che gode, viceversa, dell’ appoggio di Galeotto della Mirandola e degli estensi. Invia in soccorso al Podetto due compagnie di fanti spagnoli. Costoro si trovano il passo  sbarrato dagli abitanti di Vignola: sono costretti a ritirarsi.

1534
Ott.RomagnaA Tossignano. Sorveglia i movimenti di Bartolomeo della Massa che arruola milizie nell’imolese per conto dei fuoriusciti fiorentini.
…………

Il papa Clemente VII gli conferma i privilegi che gli sono già stati concessi dai suoi predecessori; gli affida la guardia di Bologna, il presidio di Ravenna ed altri incarichi.

1536
Giu.Romagna e Lazio

Con l’avvento al papato di Paolo III l’odio crescente dei suoi avversari ha la meglio e gli aliena ogni simpatia a Roma. E’ accusato di tenere il castello di Tossignano contro ogni ragione e di avere fatto assassinare alcuni uomini. E’ citato a Roma; vi si reca; avvisato di essere in pericolo fugge dalla città e si porta a Tossignano. Gli viene confiscato il feudo ed è condannato ad essere decapitato.

Nov.RamazzottoChiesaRomagna

Assalito in Tossignano dai pontifici, abbandona il centro alla cui difesa rimane per breve tempo Cornelio di Michelino. Quest’ultimo, assalito dai pontifici comandati dal vescovo di Chiusi Guglielmo Magalotti, oppone una breve resistenza. Melchiorre Ramazzotto si rifugia a Firenze presso il duca Alessandro dei Medici.

1539Toscana

Spogliato dei suoi averi, muore in povertà a Pietramala sui confini del fiorentino con il bolognese. E’ sepolto in una piccola chiesa di Vaglie; più tardi la salma sarà tumulata nella chiesa di San Michele in Bosco, a Bologna, in un monumento di marmo, opera di Alfonso Lombardo, che Melchiorre Ramazzotto si è fatto costruire a sue spese. Possiede a Scaricalasino un palazzo successivamente da lui ampliato e trasformato nel monastero olivetano di San Michele ad Alpes, di cui oggi rimane il chiostro.

 CITAZIONI

-“Valente hoomo.” SANUDO

-“Tuto gurero dignissimo.” BERNARDI

-“Espertissimo condottiero, tale da esser detto il migliore di quei tempi.” LIVI

-“Già contadino vilissimo.” UGHI

-“Huomo molto prode nella militia, che lungamente maneggiò le armi..in tutte le fattioni sempre valorosamente, e honorevolmente con grande fede si portò, che da tutti fu lodato.” ALBERTI

-“Poi vene el forte e franco Ramazoto/ Con una magna e degna compagnia,/ Gagliardo assai costui più che Nembroto.” Da un poema coevo raccolto da V. ROSSI

-“Pauvre paysan que Leon X avait fait riche, chef de troupe, gouverneur de Boulogne.” PERRENS

-“Ramazzotto, da povero alpigiano, era divenuto un ricco proprietario col mestiere delle armi, e teneva il primato nel suo nativo Scaricalasino sulla cima dell’Appennino, ove innalzò un palazzo signorile, ed ove giunse a ottenere un feudo comitale.. Fin da giovinetto mostrò un maschio valore, e mista a fierezza una singolare generosità.” GOZZADINI

-“Così, né di portante né di trotto/ Morti noi e le bestie ne trovammo/ Giunti al Regno novel di Ramazzotto.” Da una poesia del Mauro riportata dal GOZZADINI

-“Il quale Ramazoto fu a gran altura in prima.” RAINIERI

-“Il quale essendo nato di basso lignaggio nelle montagne di Bologna, era poi salito a gradi di soldato e di capitano honorato sotto Giulio Secondo, Leon Decimo, Adriano Sesto, e Clemente Settimo sommi pontefici, il quale era stato fatto conte, cavalliero da papa Clemente, il quale anco gli haveva confidato la guardia della piazza di Bologna, del palazzo, e della rocca di strada maggiore; e era perciò rispettato assai più, che quel si voglia gentil’huomo della sua patria.” VIZANI

-“Vecchio soldato di bassa estrazione.” ROTH

-“Vecchio amico dei Medici.” VILLARI

-“Raggiunta una posizione sociale ed economica più salda, nel 1528 Armaciotto Ramazzotti diede il via a due opere destinate a testimoniare la sua devozione, dall’altra a celebrare la sua affermazione: nella chiesa bolognese di S. Michele in Bosco commissionò allo scultore Alfonso Lombardi un monumento funebre con il ritratto del committente a figura intera a Scaricalasino, dove aveva già fatto erigere una chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo, iisituì il monastero di S. Michele ad Alpes, da allora sede di una comunità di monaci olivetani.” BAJA GUARIENTI

-“Quel de la ganga che mena tempesta.” In “Il fatto d’arme di Romagna” in GUERRE IN OTTAVA RIMA

-“Diegho e ramazzoto quel possente/ fecen quel giorno cose inaudita/ con forte squadre e con fiorita gente/ dela bataglia mai non fa partita.” DANZA

-“De Ramazzotto che porrà mai dire/ le prove che lui fe con la sua gente.” DELLA ROTONDA

-“Ramazzotto il bon vecchio ardito e saggio.” ROSEO

-“Nato nelle montagne attorno alla città (Bologna) da umile gente, seppe lentamente ma con molto onore raggiungere gli alti gradi della milizia, divenendo poi capitano d’armi sotto i papi Giulio II, Leone X e Clemente VII.” ARGEGNI

-Epitaffio sulla sua tomba “D.O.M./ Armaciotus de Ramaciotis eques/ Et comes Bonom. Sanctiss. Iulii II./ Leoni X. Adriani VI. Clementis VII./ Equitumet peditum capitaneus/ Vix. ann. XCV men. VIII et do. XII.”

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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