LUDOVICO DA BIRAGO

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André Thevet, Les vrais pourtraits et vies des hommes illustres, t. 2, Paris, 1584, livre 5, chap. 82, p. 477.

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

LUDOVICO DA BIRAGO (Lodovico Birago)  Di Milano. Signore di Verolengo. Fratello di Carlo da Birago e di Girolamo da Birago, cognato di Marco Antonio da Cusano.

1509 – 1572 (dicembre)

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André Thevet, Les vrais pourtraits et vies des hommes illustres, t. 2, Paris, 1584, livre 5, chap. 82, p. 477.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1535Francia

Accompagna nel Delfinato Ginevra Tornielli, che si deve  sposare con Giovan  Francesco da Roma. Si reca, successivamente, a Lione dove è presentato al re Francesco I.

1536
……………..FranciaImperoPiemonteAlla difesa di Torino come luogotenente di Marco Antonio Cusano.
Giu.Piemonte

Su ordine dell’Humières lascia Verolengo e si trasferisce a Chivasso con 200 uomini. Segue con Lelio Filomarino Marco Antonio  Cusano (1200 fanti ed alcuni cavalli dell’ Annebault) in un’azione diversiva su Savigliano.

Lug.Piemonte

Sulla via del ritorno si scontra con gli imperiali capitanati da Giacomo Folgore di Piossasco a Villafranca d’Asti. Il Cusano è mortalmente ferito alla fronte da un colpo di archibugio. Il Birago assale gli avversari che sbarrano il passaggio ai suoi uomini ad un ponte e cattura alcuni capitani con sette insegne. Più tardi porterà  queste nel Delfinato al fine di mostrarle al re di Francia. Al rientro a Torino al Birago viene dato il comando del colonnello del Cusano.

Nov.PiemonteDopo la firma della tregua di Monzon viene nominato governatore di Verolengo, località che gli è concessa in signoria.
1537FranciaImperoPiemonteContrasta gli imperiali tra San Germano Vercellese, Santhià e Chivasso.
1538
Apr.Il re di Francia Francesco I gli conferisce la qualità di suo scudiero. A maggio gli è consegnata la somma di 600 lire tornesi.
Giu.PiemonteA Torino si ammutinano due compagnie di guasconi comandate dal Guerre e dal Lagrange. Il Birago si fortifica con i suoi fanti nella piazza del castello a difesa della sede del governatorato. Le due compagnie si muovono verso il palazzo provenendo dalla via di San Francesco l’una e dalla Duora, l’altra. Alcune uccisioni in uno scontro e la promessa del pagamento delle paghe riescono a sedare il tumulto. Giorni dopo, la vigilia di Pentecoste, i due capitani sono catturati. E’ immediatamente impiccato nottetempo il Lagrange, il cui cadavere il giorno seguente sarà posto sopra un tavolo con la catena d’oro (simbolo del suo comando) ed il capestro al collo. Più di 30 fanti sono parimenti impiccati davanti alla porta del castello. Il Guerre sarà, al contrario, liberato perché assente nei disordini precedenti.
……………..PiemonteStipula una tregua triennale con gli imperiali.
1542FranciaImperoPiemonte

Lascia Verolengo ed assale Verrua con 4 bande di cavalli; sconfigge 200 cavalli leggeri e cattura quasi tutti gli uomini della compagnia di Cucchero Albanese.

1543
Gen.PiemonteSi allontana da Verolengo con 1200/1500 fanti e conquista il castello di Bruscasco.
……………..PiemonteFallisce un suo trattato per impossessarsi di Volpiano. Questo viene scoperto dal marchese di Vasto Alfonso d’Avalos.
Nov.Il re di Francia ora lo nomina suo consigliere e gentiluomo ordinario.
1544
Gen.Piemonte

Propone al Bouttières di conquistare Crescentino,  San Germano Vercellese  e Santhià. Partecipa ad un consiglio di guerra in cui si decide di distruggere un ponte di barche nei pressi di Carignano: l’azione è condotta da Blaise de Monluc e va a vuoto per la comparsa di Pirro Colonna. Il Birago  attraversa la Dora Baltea con il Tais; alla testa di 5000 fanti si impadronisce con un  fiero assalto di Crescentino e di San Germano Vercellese, cattura il capitano milanese Francesco della Croce (subito rilasciato).

……………..Piemonte

Si sposta verso Ivrea a seguito della scoperta di un suo trattato per avere Trino Vercellese; attacca  Vercelli e si dirige su Carignano in cui è assediato Pirro Colonna.

Apr.Piemonte

Partecipa alla battaglia di Ceresole Alba dove rimane ferito da una coltellata. Si  impadronisce di Verrua;  viene, infine, siglata una tregua fra i contendenti.

Sett.PiemonteCon la pace di Crépy Ludovico da Birago ottiene l’incarico di governatore di Chivasso.
1546
Ago.Gli è accordata una nuova condotta d’armi.
1547
Mar.PiemonteIl nuovo re di Francia Enrico III gli affida il comando della fanteria italiana a Pinerolo.
Mag.Viene confermato nelle precedenti cariche di cui gode a corte.
1548
Mag.Piemonte e Francia

E’ nominato luogotenente di Piero Strozzi nel comando delle fanterie italiane in Piemonte. Si reca a corte in Francia per protestare nei confronti di tale decisione.

……………..

Entra in contatto con l’ambasciatore dell’ imperatore Carlo V Simone Renard; si dichiara pronto a defezionare con la consegna di Chivasso e di Verolengo.

1549
Gen.

L’imperatore gli fa spedire 2000 scudi ed autorizza il versamento di altri 2000 a suo favore, da impiegarsi pur essi nel servizio di spionaggio.

……………..Ludovico da Birago interrompe le trattative, le riprende a più riprese ed, infine, le cessa. Il re di Francia gli concede una pensione annua di 1000 lire tornesi.
1551
……………..FranciaImpero

Ha il comando delle fanterie italiane nell’ assenza dello Strozzi. Presenzia ad un consiglio di guerra, voluto dal Brissac, con Francesco Bernardino da Vilmercate, il Bassé e l’Aussun per studiare un piano di attacco a Chieri.

EstatePiemonte

Attraversa la Dora Baltea e giunge a Saluzzo. Ricostruisce sul fiume il castello cittadino;  con 600 uomini, di cui 300 guastatori, riatta un vecchio castello da utilizzare come base logistica contro gli imperiali fermi nel contado di Ivrea. Attaccato, deve abbandonare la località ed il castello è fatto spianare dagli imperiali. Fronteggia con Francesco Bernardino da Vilmercate Ferrante Gonzaga;  si impadronisce di Valperga. Sconfigge a Cerreto d’Asti una compagnia di fanti spagnoli; conduce i suoi uomini a Chivasso e batte fanti e cavalli capitanati da Cesare da Napoli.

Nov.Piemonte

Viene informato che a San Benigno Canavese si trovano tre bande di cavalli e quattro insegne di fanti; riceve soccorsi dal duca di Aumale (100 uomini d’arme) e dal Bonnivet (400 fanti);  con costoro attacca i nemici.

Dic.Piemonte

Sbaraglia un’insegna di fanti a Sorano nel Monferrato (80 imperiali uccisi). E’ lodato dal Brissac che fa pressioni sul re di Francia affinché gli sia concesso qualche feudo perché i suoi beni sono stati confiscati nel milanese dagli imperiali.

1552
Mar.Lombardia

Sceglie 180 fanti svizzeri, guasconi e baschi e tenta con un colpo di mano di impadronirsi a Milano del Castello Sforzesco, ove si trovano come suoi fiancheggiatori  due senesi, Orazio Pecci e Giorgio Tricerchi, amici del castellano Giorgio de Luna. Le sentinelle spagnole avvistano i suoi soldati e l’impresa fallisce con la cattura del Tricerchi.

Apr. nov.Piemonte

Contrasta l’offensiva di Ferrante Gonzaga, attacca Verrua  ed obbliga il capitano avversario a desistere dalla sua azione su Benna. Tra ottobre e novembre si trova con il Vilmercate a San Martino per difendere Torino da eventuali attacchi degli avversari

1553
PrimaveraPiemonte

E’ presente ad un nuovo consiglio di guerra tenuto dal Brissac. Ferrante Gonzaga fa contattare il Birago assieme con i fratelli Girolamo e Carlo; le trattative per una loro diserzione falliscono.

Nov.Piemonte

Invia il fratello Carlo a Verrua con 300 fanti; il Brissac lascia Carmagnola e lo raggiunge a Chivasso: insieme puntano su Vercelli in cui entra per trattato. Il castellano si arrende; parte del bottino trovato nella fortezza, (80000 scudi in soli gioielli, mobili ed arredamenti vari) spetta al re di Francia; il resto viene diviso tra lui ed i fratelli, e Raimondo di Salvayson. Il giorno seguente i francesi si ritirano dalla città per l’avvicinarsi delle truppe imperiali condotte da Cesare da Napoli. Il Birago si reca a Livorno Ferraris. Con il fratello Carlo si impossessa di Cardé. L’azione termina con grande spargimento di sangue e l’uccisione dell’ intero presidio.

Dic.PiemonteInveste Ivrea con il Bonnivet per impedire che giungano rinforzi a Malvicino. A fine mese costringe lo spagnolo Morales l’Altemps (Mark Sittich) a cedere.
1555
Mar.PiemonteEspugna Casale Monferrato dopo un violento fuoco di artiglieria. Si rafforza in Santhià.
Apr. mag.PiemonteAffianca il Bonnivet sulla Dora Baltea, nei pressi di Vercelli, allo scopo di sbarrare il passo al duca d’Alba Fernando Alvarez de Toledo che sta portando soccorsi ai difensori di Volpiano.
Giu. lug.PiemonteCon il Brissac all’assedio di San Giacomo alla testa di 2000 fanti francesi. Gli imperiali sono costretti a ritirarsi ed il Birago può entrare in Moncalvo.
Ago.Piemonte

Viene assediato con il Bonnivet dal duca d’Alba in Santhià: in furiose scaramucce restano feriti o sono uccisi 200 fanti nemici. Durante le operazioni, alla fine di  un intenso bombardamento, il Birago conduce un’audace sortita che costa ai francesi 40 morti ed altrettanti prigionieri: di costoro 30 saranno impiccati dagli imperiali perché lombardi. Gli avversari retrocedono dopo venti giorni di inutili assalti ed avere sparato con le artiglierie millecinquecento colpi. Il Brissac informa il sovrano sui meriti del Birago e chiede di nuovo che gli sia riconosciuto in Francia un feudo con la relativa pensione.

Ott.Piemonte

Introduce metà dei suoi uomini in Gattinara ed attacca con i rimanenti il governatore di Novara Girolamo Sacco, uscito dalla città con 1500 fanti e tre pezzi di artiglieria al fine di assediare il castello della località. Li assale con Michele di Barosse e li sbaraglia prima che giungano i rinforzi inviati dal marchese di Vasto. Nello scontro sono uccisi tra gli imperiali il Sacco ed altri 400 uomini; ne sono catturati 300 tra i quali un nipote di Gian Giacomo dei Medici. Il Birago entra in possesso di tre pezzi di artiglieria. Il Tornielli, che nell’azione ha appoggiato Girolamo Sacco, riesce a riparare a Romagnano Sesia. Al Birago è concesso dal sovrano il collare dell’ ordine di San Michele ed il comando di una compagnia di uomini d’arme.

1556
……………..PiemonteMuove da Santhià per recuperare alcune terre pervenute in potere degli avversari.
Sett.PiemontePropone, inutilmente, un attacco in grande stile in Lombardia: il piano è respinto dal Brissac.
Ott.FranciaSi reca in Francia ed è invitato ad una grande festa organizzata davanti al re per i cavalieri dell’ordine di San Michele.
1557
Gen.PiemonteSi incontra a Torino con il nuovo comandante dei francesi in Italia, il duca di Guisa.
1558
Ago.PiemonteViene respinta una sua incursione su San Germano Vercellese.
……………..Francia e PiemonteIl duca di Guisa lo invia in Francia a combattere gli imperiali. Presto la pressione nemica in Piemonte lo obbliga a ritornare.
1559
Ago.Piemonte

Con la firma della pace di Cateau-Cambrésis viene nominato luogotenente e governatore di Saluzzo. I francesi non gli consegnano, tuttavia, i forti di Torino, Pinerolo, Chieri, Chivasso e Villanova d’Asti.

Sett.Francia

Si porta in Francia;  incontra a Lione un vecchio amico, il capitano Scipione Vimercati, cui confida che Enrico di Montmorency, signore di Deauville, ha a lungo  brigato a corte per non fargli avere il marchesato di Saluzzo. Il Vimercati riferisce la cosa al Deauville; la voce è smentita da Carlo da Birago. Il Vimercati sfida a duello i due fratelli da  Birago;  è scelta Mirandola come luogo per lo scontro. Esso non si svolgerà perché si scopre che il Vimercati non è nobile, ma figlio adulterino di un cameriere del maresciallo Trivulzio.

1560Ludovico da Birago riprende attivamente il tentativo di passare al servizio degli spagnoli.
1561
……………..

Ha contrasti con Francesco Bernardino da Vilmercate che difende il congiunto Scipione dalle sue calunnie. La vicenda sarà chiusa dal re di Francia nel giugno 1563.

Nov.Piemonte

Il re di Francia ed il duca Emanuele Filiberto di Savoia si accordano per la cessione ai sabaudi delle fortezze in mano ai francesi: Ludovico da Birago procrastina il più possibile l’esecuzione dei patti.

1562
Ott.PiemonteChiede ai veneziani un prestito per migliorare le opere difensive delle piazzeforti sotto il suo controllo. la sua richiesta non è soddisfatta.
……………..PiemonteConsegna al duca di Savoia Emanuele Filiberto i forti di Torino, Pinerolo, Chieri, Chivasso e Villanova d’Asti.
1567
……………..PiemonteE’ nominato governatore di Saluzzo e luogotenente regio al di qua dei monti in caso di assenza del duca di Nevers Ludovico Gonzaga.
1570
Mar.Piemonte

Tratta con gli spagnoli a causa del signore di Bellegarde, Ruggero di Saint-Lary, divenuto governatore di Carmagnola e fautore della causa degli ugonotti.

1571
Mar.Piemonte

Invia a Torino presso l’ambasciatore spagnolo Giovanni di Vargas Mexia, un suo uomo di fiducia a causa del   rafforzamento a corte del Bellegarde.

1572
Ago.Piemonte

Viene colto di sorpresa dalla notte di San Bartolomeo; rifiuta, in ogni caso, di ubbidire alle nuove ingiunzioni che vogliono la morte di tutti gli ugonotti.

Dic.Muore a fine mese.

 CITAZIONI

-“Cavaliere di San MIchele, per valore, e prudenza tra gli altri età sua a niuno inferiore.” DELLA CHIESA

-“Investigando e tentando, sempre andò le cose più importanti, e più difficili per riuscire nella memoria de gli huomini fra i Capitani, che servissero per arme, e per ingegno i lor signori fidelmente, anchor che pericolossimamente.” BUGATI

-“E’ stato de’ maggiori capitani d’Italia.” DE’ CRESCENZI

-“Aveva egli durante le lunghe guerre in Piemonte, saccheggiato persino i palazzi de’ duchi di Savoja, e levando preziosi addobbi, servirono poi a decorare le abitazioni de’ Birago che si stabilirono a Torino. Ragione di stato per legalizzare tali proprietà, ha inventato la formula preda bellica, e così si evita di dire che la proprietà è un furto. Per altro uomini di tale tempra sarebbero stati necessarii all’Italia nel secolo XIX.” LITTA

-“Celebre capitano.” BOSI

-“Il Birago lasciò a Saluzzo una fama di saggio uomo di governo tutt’altro che usurpata. Si disse che nutriva simpatie per la Riforma, mentre invece la sua politica nei confronti dei riformati fu di volta in volta tollerante e repressiva, ma sempre misurata e attenta a bilanciare abilmente il peso delle varie forze politiche che agivano dall’interno e dall’esterno sul marchesato.” ZAPPERI

-“Fu de’ valenti e coraggiosi guerrieri del suo tempo.” MORIGI

-“Bon capitaine.” BRANTOME

-“Cavaliero di tanto conto, che a questi nostri tempi è stato fra più saggi e valorosi connumerato.” CONTILE

Fonte immagine: wikipedia

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