GIAMPAOLO DI CERI

0
1930
Battaglia di Gavinana
Battaglia di Gavinana, Maramaldo uccide Ferrucci, francobollo delle poste italiane emesso per il 4º centenario della morte di Francesco Ferrucci - 10 luglio 1930

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

A –  – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Z

Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

GIAMPAOLO DI CERI   (Giampaolo dell’Anguillara, Giovanni Paolo Orsini)

Figlio di Renzo di Ceri, cugino di Giulio Orsini, suocero di Giovanni Orsini e di Silvio Savelli.

  • 1560 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1520
Nov.ChiesaLazio

Milita con il padre agli stipendi del papa Leone X. Accompagna il pontefice in una caccia che si svolge tra Corneto (Tarquinia) e Civitavecchia; ha il compito di controllare la coda del corteo, mentre il padre Renzo si colloca alla sua testa per timore di eventuali sortite ostili da parte di Camillo Orsini.

1522
Lug. ago.SpoletoUmbriaEntra in Spoleto con 200 cavalli leggeri ed una compagnia di fanti corsi. Ad agosto coopera con le milizie comunali di Spoleto nel recupero di Sellano.
1523
Nov.FranciaImpero150 cavalli leggeriPiemonteSi trova a Novara.
1526
Sett.ChiesaSienaToscana

Dopo l’ingresso in Roma del cardinale Pompeo Colonna e di Ugo di Moncada ai danni dei pontifici depreda la Maremma; con alcuni cavalli si impadronisce di sorpresa di una porta di Orbetello ed occupa la città con il resto delle sue truppe.

Nov.ChiesaColonna
1527
Gen.ChiesaImperoLazioAffronta gli imperiali nel territorio di Frosinone.
Mag.Lazio

E’ alla guardia di Roma contro i lanzichenecchi e gli spagnoli del Connestabile di Borbone al comando di pochi cavalli leggeri. Si distingue in una scaramuccia portata da Viterbo contro i nemici in marcia verso la capitale (uccisi 50 uomini). Mette in salvo la sorella Chiara, monaca in un convento di clarisse, e la conduce con le altre suore dall’ altra parte del Tevere a San Lorenzo in Panisperna. Ritornato a combattere, si fa notare a Porta Settimiana nella difesa di Trastevere ed a ponte Sisto. Quando Roma cade nelle mani degli avversari, si rifugia in Castel Sant’ Angelo.

Giu.Lazio

Con la capitolazione del papa Clemente VII esce dalla fortezza e raggiunge il campo franco-veneziano nel contado di Viterbo. Abbandona presto gli alloggiamenti.

Ott.Lazio

A Bracciano con Napoleone Orsini;  difende la località dagli attacchi degli imperiali. Riceve alcuni soccorsi dai veneziani.

Ott.ChiesaColonna400 fantiLazioPresidia Paliano minacciata da Sciarra Colonna.
1528
Mag.ChiesaSienaUmbriaE’ segnalato ad Allerona.
Lug.400 fantiMarche Francia Lazio

Staziona nell’anconetano. Si trasferisce in Francia;  si imbarca con il padre e lo segue a sostegno della spedizione del Lautrec. Sbarca a Corneto (Tarquinia) e si sposta con i suoi uomini all’ assedio di Civitavecchia.

Ago.AbruzziRecluta fanti nella regione.
Nov.VeneziaImperoAbruzzi

I veneziani lo spediscono in Puglia in soccorso del padre. La galea, sulla quale è imbarcato, fa naufragio a Vasto: costretto a scendere a terra ha una scaramuccia con gli imperiali ed è fatto prigioniero da Alfonso d’Avalos.

1529
Ago.100 cavalli leggeriPuglia

Rilasciato, raggiunge la Puglia. Il Consiglio dei Savi gli concede una condotta per due anni di ferma ed uno di rispetto con una provvigione annua di 500 ducati. Affianca il padre alla difesa di Barletta.

Sett.Puglia

Muove con 300 cavalli e 400 fanti incontro a Giovan Corrado Orsini al rientro da un’azione su Brindisi. I veneziani contattano il Ceri a Barletta affinché si trasferisca in Lombardia con 1000 fanti e 1000 cavalli leggeri: la provvigione annua gli verrebbe aumentata a 1000 ducati. Le trattative non hanno seguito.

Nov.Puglia

Esce da Barletta con il provveditore degli stradiotti Giovanni Moro e 200 cavalli e 400 fanti. Ad Andria tende un’imboscata a 400 cavalli ed a 1500 fanti capitanati da Fernando Alarcon: l’iniziativa non ha successo perché uno dei suoi cavalli, inviato in avanscoperta sulle porte della città, è catturato e svela ogni cosa ai nemici. Nonostante l’inconveniente sono fatti prigionieri 40 cavalli con il Sagnino.

1530
Gen.VenetoAl termine del conflitto si reca a Venezia. Interviene nel Collegio dei Pregadi a fianco del padre Renzo.
…………..FirenzeImpero ChiesaToscanaAgli stipendi dei fiorentini con l’apparente disapprovazione del padre: il suo stipendio è pagato direttamente dai francesi.
Apr.ToscanaE’ preposto alla difesa di Pisa con Bernardo Strozzi (3000 fanti e 100 cavalli).
Giu.ToscanaSi scontra con le milizie del marchese di Vasto Alfonso d’Avalos.
Lug.Toscana

Di stanza a Pisa. Il suo contingente è rafforzato da 200 fanti imperiali che preferiscono disertare nel campo fiorentino anziché essere trasferiti in Ungheria contro i turchi: tali uomini, tuttavia, rientrano a militare per gli imperiali dopo essere stati avvicinati da due capitani. Per risposta, il Ceri fa uccidere gli emissari che lo hanno convinto a prendere la prima decisione.

Ago.Toscana

Si muove da Pisa per congiungersi a Livorno con il commissario Francesco Ferrucci; i due condottieri lasciano nottetempo la città per puntare su Firenze con 3000 fanti (che dispongono di dieci moschettoni e di venti trombe da fuoco) e 400/500 cavalli. Consiglia il Ferrucci a prendere la strada degli Appennini, di spostarsi nel Mugello e per Scarperia puntare sul capoluogo; il suo parere non viene ascoltato. I fiorentini attraversano il lucchese e si accampano sui monti a Medicina; nella notte seguente toccano Calamecca sui monti pistoiesi. I Cancellieri, per vendicarsi dei Panciatichi, conducono i fiorentini a San Marcello che viene messa a sacco e data alle fiamme. Giunge a Gavinana, ad otto miglia da Pistoia, sempre tallonato da Fabrizio Maramaldo sulla sinistra e da Alessandro Vitelli con i fanti spagnoli e la cavalleria del principe d’Orange sulla destra. Nel complesso gli imperiali dispongono di 7000-8000 fanti tedeschi, spagnoli ed italiani, di molti cavalli leggeri e di 400 uomini d’arme, senza contare le bande dei Panciatichi condotte da Niccolò Bracciolini. La fanteria fiorentina è divisa in due schiere, ognuna di quattordici compagnie. il Ferrucci ha il comando dell’avanguardia ed  Ceri quello della retroguardia. Ugualmente divisa in due schiere è la cavalleria, di cui una parte combatte agli ordini di Amico d’Arsoli e l’altra a quelli di Carlo di Castro e del conte Carlo di Civitella.   Il Ferrucci entra in Gavinana con la picca nelle mani, dopo avere fatto abbattere alcune macerie, nello stesso momento in cui vi irrompe anche Fabrizio Maramaldo.  Lo scontro avviene nella piazza del paese intorno ad un alto castagno che sorge nel mezzo.  La cavalleria del principe d’Orange  assale quella fiorentina fermatasi fuori le mura. Il principe d’Orange è ucciso da due palle di archibugio al collo ed al petto. Antonio di Herrera e gli altri cavalli imperiali sono posti in rotta e fuggono verso Pistoia. I soldati del Ferrucci trovano nelle tasche del principe il messaggio di Malatesta Baglioni con cui il capitano perugino si impegna a non assalire il campo imperiale durante la sua assenza. Nello stesso tempo si volgono contro il Ceri le fanterie di Alessandro Vitelli che lo colgono alle spalle; anche Marzio Colonna si unisce con gli avversari. Il Ceri dà allora l’ordine di abbandonare le salmerie e di riparare a Gavinana; smonta da cavallo e si congiunge con i fanti del Ferrucci ormai stanchi dopo tre ore di combattimento. Molti soldati si disperdono; il Ferrucci ed il Ceri si avventano insieme sui vitelleschi; intervengono 2000 lanzichenecchi, tenuti di riserva, ed i fanti italiani del  Maramaldo che attaccano i fiorentini. Giampaolo di Ceri si rifugia in un casolare con Francesco Ferrucci: costretto alla resa, si consegna nelle mani di Sebastiano Larcà. Condotto a Lucca riconosce al Maramaldo un riscatto di 4000 ducati ed è liberato in breve tempo.

1532
Gen.LazioSfugge alle insidie del papa Clemente VII che lo vuole far catturare dai suoi uomini.
Lug.Francia

Si riconcilia con il pontefice.  Ha l’incarico di appoggiare in Germania il cardinale Ippolito dei Medici contro i turchi: è dissuaso dall’ambasciatore francese e restituisce la somma ricevuta in anticipo. Si reca in Francia.

Ago. ott.ImperoImpero Ottomano2000 fantiGermaniaNonostante tutto passa al servizio degli imperiali per combattere i turchi. Ad ottobre molti dei suoi uomini rientrano in Italia attraversando il veronese.
1533
Mag. sett.Lazio

Si trova a Roma. Sfida a duello Pirro Colonna; minacciato ancora una volta dal papa, si allontana dalla città. A settembre, approfitta di un’assenza del Colonna impegnato nel senese, per invadere le sue terre allo scopo di difendere i diritti di Beatrice Farnese. Subito dopo  si trasferisce al servizio del re di Francia Francesco I.

1534
Giu.SienaColonnaLazioContrasta Pirro Colonna. Coglie in un’imboscata il rivale procurandogli alcune perdite.
…………..Francia60 lance
1536
Mar.FranciaDuca  Savoia ImperoCapitano g.le fanteria italiana 60 lanceFrancia

Combatte contro le truppe del duca Carlo di Savoia e gli imperiali. Lascia il Delfinato agli ordini del Forges ed invade la Savoia.

Apr.PiemonteCon l’Annebault in Piemonte. Occupa Torino.
Mag.PiemonteAlla difesa di Torino. Entra nella città con 2000 fanti che hanno appena disertato dalle file imperiali dopo avere preso parte all’ assedio di Moncalieri.
Giu.Piemonte

Staziona a Savigliano con i suoi uomini d’arme, 200 cavalli leggeri e 2000 fanti. Gli è consegnata una  grossa somma di denaro per raccogliere altri 3000 fanti e 200 cavalli leggeri con i quali collocarsi alla difesa di Fossano e di Cuneo: contro tale città, infatti, sta puntando il marchese Francesco di Saluzzo che ha disertato di recente nel campo imperiale. Il Ceri si muove da Susa onde prestare  soccorso alle due località; supera la resistenza dei numerosi presidi imperiali che si trovano lungo la strada (Rivoli, Grugliasco), giunge sotto Fossano che è già assediata dagli avversari. Si impadronisce del castello di Pancalieri.

Lug.Francia

Allorché viene a conoscenza che gli imperiali stanno aprendo un secondo fronte in Provenza, si allontana dal Piemonte con Cristoforo Guasco e si posiziona sui passi alpini per distruggere i raccolti ed impedire il vettovagliamento agli avversari. Tallona la retroguardia degli imperiali, giunge a Bargeaux con il Buonavalle e da qui si sposta alla difesa del territorio tra Aix-en-Provence ed Avignone con un buon numero di cavalli e di fanti. Tocca Porrières.

Ago.Francia

Si trova nei pressi di Lormarin con i suoi 60 uomini d’arme, qualche cavallo leggero italiano e 200 cavalli leggeri di Martino du Bellay. Con quattordici cavalli leggeri prepara un’ imboscata nella quale coglie di sorpresa 100 imperiali: cattura 30 soldati e  nelle sue mani perviene un buon bottino. Gli imperiali, a loro volta, nascondono nel castello 100 archibugieri. Il Ceri si fa allora raggiungere dal la Fayette e dal Curton, che sono nelle vicinanze con 200 archibugieri, ed espugna Cavaillon. Ferrante Gonzaga, alla notizia, invia in soccorso del castello di Lormarin 200 cavalli e sei insegne di fanti; tutti incappano nell’ agguato  predisposto  in precedenza dal Ceri.

…………..Francia

A seguito di una scorreria nemica a Cenas invia  contro gli avversari i suoi uomini. Vengono catturati 40 saccomanni. Restituisce le prede agli abitanti ed i prigionieri sono condotti a Cavaillon.

…………..Francia

Si reca a Lione per assistere al processo del conte Sebastiano Montecuccoli, che ha militato nelle sue compagnie, accusato di avere avvelenato il delfino di Francia su istigazione dell’ imperatore Carlo V.

1537
…………..Toscana Piemonte

Alla notizia dell’uccisione in Firenze del duca Alessandro dei Medici è spinto da Roberto Strozzi e da alcuni cardinali a sostenere la causa dei fuoriusciti ai danni di Cosimo dei Medici. Si porta a Città della Pieve, favorito nei suoi movimenti dal signore della città Bandino da Castel della Pieve. Si prepara ad invadere la Val di Chiana. Alla notizia del fallimento dell’azione di Piero Strozzi, rifugiatosi nell’ urbinate, si ferma a Montecuccoli e prosegue per la montagna di Pistoia.  Nel frattempo viene stipulata una breve tregua tra francesi ed imperiali su interposizione del papa Paolo III: il Ceri passa alla guardia di Alba.

Apr.RomagnaHa con Giovanni Caracciolo il compito di radunare cavalli e fanti in Romagna.
Mag. giu.PiemonteConduce in Piemonte 5000 fanti italiani e vi affronta Francesco di Saluzzo. A giugno è segnalato nelle vicinanze di Poirino nel ducato di Savoia.
Lug.Piemonte

L’Humières gli dà la disposizione di assalire di notte Asti alla cui guardia si trovano 2000 fanti e 2000 cavalli agli ordini di Antonio d’Aragona. Il tentativo fallisce per il disordine sorto fra i lanzichenecchi al servizio dei francesi. Il Ceri punta su Alba e si imbatte in 700/800 fanti spagnoli, che da Alessandria si stanno dirigendo verso tale località. Mette in fuga gli avversari e può entrare senza difficoltà in Alba, il cui presidio, di soli 25 fanti spagnoli, si ritira nel castello. In conseguenza di una lite con Cesare Fregoso esce da Alba ed affianca l’Humières in un’azione ai danni di Moncalieri.

Ago.Piemonte

A Pinerolo. Alla difesa di Susa con il Langé. E’ attaccato e scacciato dalla città da Cesare da Napoli.

Ago.PiemonteA Pinerolo ed alla difesa di Susa con il Langé. Attaccato in tale località, ne viene scacciato da Cesare da Napoli.
Nov.Piemonte

Si trova ancora nei pressi di Moncalieri con il delfino di Francia e la sua compagnia di uomini d’arme.

Nov.PiemonteNei pressi di Moncalieri con il delfino di Francia e la sua compagnia di uomini d’arme.
1542
…………..FranciaImperoFrancia

Si distingue all’ assedio di Perpignano. Alla testa di una compagnia di cavalli si collega con Sampiero Corso e con Giovanni di Torino;  assieme a tali capitani sconfigge 200 spagnoli venuti in soccorso dei difensori.

Mag.Capitano g.le fanteria italianaFranciaGli è concesso il grado di colonnello ed ha il comando di tutti i fanti italiani che militano in Francia.
Mag.Capitano g.le fanteria  italianaFrancia

Gli è concesso il grado di colonnello generale ed ha il comando di tutti i fanti italiani che militano per i transalpini.

1554FranciaImpero FirenzeToscanaAppoggia Piero Strozzi alla difesa di Siena.
1555
Giu.Toscana e LazioDopo la resa di Porto Ercole saluta lo Strozzi in partenza per la Francia. Giampaolo di Ceri si porta, invece, a Civitavecchia.
1560

Muore. Sposa una figlia di Franceschetto Cybo che gli porta in dote 12000 ducati e Maddalena Orsini figlia di Gentile Virginio Orsini. In corrispondenza con Pietro Aretino.

 CITAZIONI

-“Giovane di molta e chiara speranza.” VARCHI

-“Capitan valoroso.” GIOVIO

-“Capitano di grandissimo valore, e di molta esperienza.” OROLOGI

-“Esercitò..il mestiere delle armi e si guadagnò fama di buon capitano, tale stimandolo anche il re di Francia Francesco I.” DE CARO

-“Giovane animoso e forte.” ROSEO

-Alla battaglia di Gavinana. “Giampaul Orsin, ch’el tutto vede/ presago del conflitto de sua gente/ armato da caval dismonta a piede/ e rinova le teste accortamente/ della battaglia, e inanzi, e adrieto rede/ dove manchare alcuna cosa sente/ fortifica col dir l’animo a tutti/ che sia i nemici in questo giorno strutti.” ROSEO

-“Condottieri distinto de’ suoi tempi.” LITTA

-“Il suo nome, per quanto a gran distanza, è unito per sempre dalla storia a quello del Leonido (Francesco Ferrucci) fiorentino.” A. VALORI

-“Giovane animoso e forte.” ULLOA

-Con Renzo di Ceri “Militarono con tant’amore sotto la corona di Francia e della gloriosissima repubblica Venetiana.” RUSCELLI

-“Paternae (Renzo di Ceri) virtutis aemulo.” MINERVIO

Fonte immagine: wikimedia

Print Friendly, PDF & Email

Rispondi