Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
Di Nocera dei Pagani o di Cesinole presso Cava de’ Tirreni.
Marchese di Cassano, conte di Piadena. Signore di Nagyszeben, Binasco, Binanuova. Di umili condizioni.
1493- 1563 (gennaio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1520 | Impero | Campania | Studia a Napoli. Nella città sfugge ad un agguato tesogli da Brancello Brancaccio; trova protezione presso il marchese di Pescara Ferdinando d’Avalos. Milita ai suoi ordini. | ||
1521 | Impero | Francia | Emilia e Piemonte | Affronta i francesi nel parmense. Viene inviato con Ferrante Castriota a spiare i movimenti di Renato di Savoia e del la Palisse i quali dal lago Maggiore si stanno muovendo verso Milano alla testa di molti francesi e di 18000 svizzeri. Sorprende gli svizzeri a Carbonara Scrivia mentre stanno marciando in disordine; nella scaramuccia sono uccisi 200 nemici. | |
1522 | |||||
Apr. | Lombardia | Si distingue nella battaglia della Bicocca, dove con i suoi cavalli affronta quelli di Giovanni dei Medici. Si reca a Lodi con Costantino Boccali ed insegue Federico Gonzaga da Bozzolo cui cattura quattro bande di cavalli con le relative insegne. Da qui passa a Pizzighettone; costringe il castellano alla resa. | |||
Mag. | Liguria | Segue Ferdinando d’Avalos contro Genova. Sfonda le difese cittadine a Porta San Tomaso precedendo il marchese di Pescara nel suo ingresso in città. | |||
1523 | Impero | Francia | Piemonte | ||
1524 | |||||
…………… | Lombardia | Nel milanese. | |||
…………… | Emilia | A Guastalla con un corpo di cavalli leggeri. Si impadronisce di Carpi e vi fa prigioniero il signore della località Lionello Pio. | |||
……………. | Lombardia | Allorché i soldati della guarnigione di Pavia si ammutinano ad Antonio di Leyva per il ritardo delle paghe. Il d’Avalos conferisce al Castaldo pieni poteri, gli fa consegnare del denaro e lo invia nella città per comporre gli animi. Nell’ avvicinarsi a Pavia si scontra con gli avversari che stanno per avere la meglio: interviene il marchese di Pescara che mette in fuga i francesi e salva il Castaldo dalla cattura. Giorni dopo Federico Gonzaga lo rimanda con fanti e cavalli leggeri a prestare nuovamente soccorso agli assediati. Non riesce a superare il blocco nemico per cui deve ritirarsi. Subito dopo presso Binasco mette in fuga tre bandiere di uomini d’arme; si appropria delle insegne di Galeazzo da San Severino, di Teodoro da Trivulzio e del francese Bonald. | |||
1525 | |||||
Feb. | Lombardia | E’ nei pressi di Pavia; partecipa all’omonima battaglia dove si scontra con l’ala destra che è comandata dal la Palisse. Nello scontro rimane ferito Anne de Montmorency che viene catturato dall’Herrera; si arrende invece nelle mani del Castaldo il la Palisse. Lo spagnolo Buzarto vuole anch’egli una parte della taglia del capitano francese: il Castaldo rifiuta ed il Buzarto appoggia un grosso archibugio sulla corazza del la Palisse e lo uccide. Per la vittoria al Castaldo è donata la corona d’oro del re Francesco I che egli trasformerà in una collana. | |||
Ago. | 50 cavalli leggeri | Emilia | Si muove tra Carpi e Correggio. | ||
Autunno | Spagna | Viene inviato da Ferdinando d’Avalos con il Guttieres presso l’imperatore Carlo V per svelargli i particolari della congiura organizzata da Girolamo Morone, ministro di Francesco Sforza, duca di Milano. Nella trama è probabilmente coinvolto, con un’azione di doppio gioco, anche lo stesso marchese di Pescara, tentato dalla promessa di divenire re di Napoli. | |||
Nov. | 100 cavalli leggeri | Lombardia | Ritorna a Milano con la conferma per Ferdinando d’Avalos dei titoli di luogotenente e di capitano generale in Italia. A Giambattista Castaldo è invece concessa una condotta di 100 cavalli leggeri. Nella città prende alloggio nelle abitazioni di Giovan Francesco della Somaglia e di Gianfermo da Trivulzio. | ||
Dic. | Spagna | In Spagna. Raggiunge Toledo con il testamento di Ferdinando d’Avalos, morto nei medesimo giorni tra le sue braccia. | |||
1526 | |||||
Apr. | Impero | Francia Venezia | Lombardia | Rientra in Italia e raggiunge Milano. Reca con sé lettere di cambio per 300000 scudi. | |
Lug. | Lombardia | Prende parte a Milano all’assedio del Castello Sforzesco in cui si è rinchiuso il duca Francesco Sforza. | |||
1527 | |||||
Mag. | Lazio | Segue il Connestabile di Borbone al sacco di Roma. | |||
Ago. | Lazio | E’ nominato governatore di Velletri al posto di Ascanio Colonna. | |||
1528 | |||||
Mar. | Puglia | Viene sconfitto dai veneziani nelle vicinanze di Troia. | |||
Mag. | Campania | Alla difesa di Napoli. Ha una scaramuccia con i francesi del Lautrec al Monte di San Martino. | |||
Lug. | Partecipa alle trattative con Andrea Doria che culminano con la defezione del genovese dal campo francese a quello imperiale. Viene inviato dal marchese di Vasto Alfonso d’Avalos dall’imperatore Carlo V per ottenere il suo consenso ad accettare le condizioni poste dallo stesso Doria. | ||||
1529 | |||||
Lug. | Maestro di campo | Campania | A Napoli. Cade in disgrazia; è perseguitato dal marchese di Vasto Alfonso d’Avalos a causa dell’ammutinamento di Marcantonio Galiziano di cui viene ritenuto responsabile. Milita in un primo momento nelle compagnie di Piermaria dei Rossi e, poi, in quelle di Antonio di Leyva. E’ nominato da costui suo maestro di campo. | ||
Ago. | Germania | Alla conclusione della pace di Cambrai è trasferito in Germania. | |||
1530 | |||||
Feb. | Emilia | A Bologna per l’incoronazione dell’ imperatore Carlo V, che avviene nella chiesa di San Petronio ad opera del papa Clemente VII. | |||
1532 | |||||
Feb. | Impero | Francia | Francia | Combatte in Provenza. | |
Lug. | Impero | Impero Ottomano | 1500 fanti | Gli viene dato il comando di 1500 fanti per contrastare i turchi in Ungheria. | |
Ago. | Veneto e Austria | Transita per Peschiera del Garda con Piermaria dei Rossi. Si porta alla difesa di Vienna minacciata dalle truppe del sultano Solimano. | |||
Sett. | Austria | A Kremps con Marzio Colonna e Piermaria dei Rossi. Il marchese di Vasto gli promette il posto di capitano generale della fanteria italiana; questo, al contrario, è concesso dall’imperatore a Fabrizio Maramaldo. I soldati, in ogni caso, non vogliono accettare il Maramaldo come comandante e si ammutinano anche a causa del ritardo delle paghe e della mancanza di viveri. Il Castaldo, con il marchese di Vasto, cerca di bloccare 8000 fanti che vogliono abbandonare Vienna; per poco non viene ucciso dai rivoltosi. | |||
Ott. | Austria Slovenia Friuli | Per mantenere l’ordine reagisce e fa giustiziare il suo luogotenente Giovanni Battista Caracefolo; d’altra parte, lo stesso Alfonso d’Avalos accusa il Castaldo di avere cavalcato il fuoco della protesta ai danni del Maramaldo. Egli, a sua volta, accusa Filippo Tornielli e Piermaria dei Rossi di avere raccolto un numero di uomini superiore a quanto previsto dalle loro condotte. Quindi, sono costoro ad avere in sostanza attizzato la fiamma della rivolta perché con i loro eccessivi organici hanno fatto sì che il denaro a disposizione della tesoreria sia risultato insufficiente alle necessità. Rientra in Italia per Graz, Lubiana, Gorizia; tocca con i suoi fanti Sacile assieme con il Tornielli e Marzio Colonna. Durante la marcia è accusato dai veneziani presso Carlo V di avere ucciso un romagnolo, suddito di Francesco Maria della Rovere, per derubarlo di 600 scudi: la cosa viene presto messa a tacere dagli stessi veneziani per acconsentire ai desideri dell’imperatore | |||
Nov. | Veneto e Lombardia | Ad Albaredo d’Adige al fianco dell’imperatore Carlo V, allorché l’esercito attraversa il fiume per rientrare in Lombardia. | |||
1533 | Germania | Affianca in Germania l’imperatore al cessare di ogni pericolo da parte dei turchi: gli è concessa una rendita annua di 800 ducati a valere sui beni dei San Severino ed un sussidio speciale sia per le spese sopportate in Austria, sia per seguire la corte nei suoi trasferimenti da un luogo all’altro. | |||
1535 | |||||
Mar. | Lombardia | A Milano. | |||
……………. | Piemonte | Alla guardia di Vercelli. | |||
Nov. | Lombardia | Ha l’incarico di governatore di Cremona; manterrà tale carica fino al febbraio dell’anno seguente quando verrà sostituito dal napoletano Pietro Antonio Gargano nipote del cardinale Marino Caracciolo. Alla notizia della morte del duca di Milano Francesco Sforza lascia subito la Lombardia per informare del fatto l’imperatore. | |||
1536 | |||||
Gen. | Impero | Francia | Lombardia | Ritorna alla guardia del castello di Cremona al posto di Paolo Luzzasco allorché la città viene minacciata da Cagnino Gonzaga e da Claudio Rangoni. | |
Feb. | Piemonte | In Piemonte. Si muove in soccorso dl duca Carlo di Savoia assieme con Filippo Tornielli e Gian Giacomo dei Medici. | |||
Mar. | Piemonte | E’ obbligato ad allontanarsi da Torino. | |||
Apr. | Piemonte | Si collega con altri condottieri e punta su Grugliasco per prestare soccorso a Bernardino Francesco Claramont, assediato nel castello di Mommigliano in Savoia. I difensori si arrendono per la mancanza di vettovaglie. Gian Giacomo dei Medici fa impiccare per un piede, ad un albero di noce nei pressi di Grugliasco, il sergente che ha ratificato la resa agli avversari. Giambattista Castaldo si rafforza sulle rive della Dora Baltea con 4000/5000 fanti e 400/500 cavalli. Viene attaccato con furia dai francesi e dai lanzichenecchi che attraversano il fiume; si ritira con il Medici in Vercelli dove si fortifica. | |||
……………. | Piemonte | Muore Antonio di Leyva ed il comando generale è dato al marchese di Vasto Alfonso d’Avalos. L’incarico di maestro di campo spetta ora a Fabrizio Maramaldo. | |||
Ago. | Piemonte | Assedia in Chiari Baldassarre della Masa. Costringe il capitano avversario alla resa, | |||
……………. | Impero | Impero ottomano | Ungheria Veneto Lombardia | Affronta i turchi in Ungheria. Ai suoi ordini si trova l’ingegnere militare Antonio Melloni, di Cremona, che in un fatto d’armi utilizza i cosiddetti barili fulminanti. A fine anno è segnalato a Mestre. A Milano. | |
1537 | Firenze | Toscana | Al fianco del duca Alessandro dei Medici fino al momento del suo assassinio ad opera di Lorenzino dei Medici. | ||
1541 | Con il fratello Giovan Matteo ottiene dal vescovo Paolo Giovio la cappella di Santa Maria del Monte presso Casolla di Nocera. | ||||
1543 | |||||
……………. | Impero | Francia | Maestro di campo g.le | Germania | Agli ordini di Ferrante Gonzaga. E’ nominato maestro di campo al posto di Stefano Colonna. Fronteggia le milizie del duca di Clèves. Gli è concessa una provvigione mensile di 200 scudi. |
Apr. | Germania ed Olanda | Prende parte all’assedio di Dura (Duren). E’ presente all’occupazione di Julich e di Roermond. | |||
……………. | Francia e Gran Bretagna | Partecipa all’offensiva che porta l’esercito imperiale sulle rive della Sambre a Landrecy (Landrecies). Chiamato nel consiglio di guerra, propone opportune misure per tagliare la ritirata all’esercito francese: i suoi consigli non sono ascoltati per le difficoltà finanziarie di Carlo V e per lo stato ormai avanzato della stagione invernale che impediscono una prosecuzione ad oltranza della campagna. Si trasferisce all’assedio di Cateau-Cambrésis; allorché gli imperiali ripiegano a Cambrai, appoggia Ferrante Gonzaga in Scozia per la definizione di un piano di guerra con il re Enrico VIII ai danni dei francesi. La missione ha successo. Rientra in Francia ed affronta i nemici nei pressi di Cambrai. | |||
1544 | |||||
……………. | Lombardia | Raduna fanti nel mantovano ed entra alla guardia di Cremona. | |||
……………. | Lussemburgo | Alla riconquista del Lussemburgo. | |||
Giu. lug. | Francia | All’offensiva sulla Marna; affianca Francesco d’Este ed il Gonzaga all’assedio di Saint-Dizier. Con l’Este, il duca Maurizio di Sassonia ed i fanti tedeschi di Guglielmo di Furstemberg si scontra con 300 cavalli francesi. I nemici sono costretti alla fuga. | |||
Ago. | Francia | Con la resa di Saint-Dizier marcia su Parigi; con Francesco d’Este e Maurizio di Nassau assale nottetempo a Vitry- en-Artois il campo del Brissac. I francesi sono messi in rotta. Nella calca 300 fanti di diverse nazionalità, italiani, francesi e corsi, si rifugiano in una chiesa: il Castaldo con Francesco d’Este cerca di convincere i soldati ad arrendersi prima che arrivino i tedeschi con alcuni pezzi di artiglieria. Gli avversari tergiversano nella speranza di ricevere soccorsi; interviene il Furstemberg che viene ferito alla collottola da un colpo di archibugio. All’episodio seguono un violento fuoco di artiglieria e l’assalto dei lanzichenecchi che, nonostante il dissenso del Castaldo, passano a fil di spada i superstiti. | |||
1545 | Lombardia | Viene investito della contea di Piadena dall’imperatore Carlo V. | |||
1546 | Impero | Protestanti | Maestro di campo g.le | Germania | Il duca d’Alba, don Fernando Alvarez di Toledo, gli affida l’incarico di maestro di campo generale con aiutanti Francesco da Landriano e Cesare da Napoli. Contrasta in Germania il duca di Sassonia Gian Federico ed il landgravio Filippo d’Assia, fautori della causa luterana. Con Pirro Colonna occupa Neuburg an der Donau. Si porta ad Ulm con Alessandro Vitelli, Giulio Orsini, Pirro Colonna, Cesare da Napoli e Paolo Vitelli. Con tali capitani si muove in avanscoperta alla testa di 600 archibugieri italiani e spagnoli e di 60 cavalli leggeri per ispezionare le linee nemiche e per trovare una valida postazione per l’esercito imperiale. Dopo la battaglia di Nordlingen ritorna verso Ulm con 800 cavalli; costringe a ritirarsi 500 fanti usciti dalla città per fargli fronte. |
1547 | |||||
Apr. | Germania | Sconfigge il duca di Sassonia a Muhlberg. | |||
……………. | Germania | E’ segnalato al fianco dell’imperatore Carlo V ad Ingolstadt ed a Neuberg sulla riva destra del Danubio. | |||
1550 | |||||
……………. | Austria | Impero Ottomano | Capitano g.le | Ungheria | Lotta contro i turchi in Ungheria e si segnala nella campagna di Transilvania. Occupa Temeswar; respinge gli avversari in numerosi assalti. |
Ott. | Germania ed Austria | Da Augusta invia in dono al duca di Firenze Cosimo dei Medici quattro levrieri, due irlandesi e due inglesi. Lascia tale città e si dirige a Vienna dove è accolto con grandi onori dall’arciduca d’Austria Ferdinando. | |||
1551 | |||||
Apr. | Ungheria | Ottiene il grado di tenente generale e di consigliere di guerra con una provvigione mensile di 400 ducati. | |||
Ago. | Ungheria | A Torda. Alla morte di Giovambattista Savelli chiede di passare agli stipendi dei fiorentini come capitano generale. E’ appoggiato nella sua richiesta dal duca d’Alba. | |||
1552 | |||||
……………. | Austria e Ungheria | Si incontra a Vienna con l’arciduca d’Austria e ritorna in Ungheria dove è accolto con tutti gli onori dal vescovo di Varadino, il frate Giorgio Martinovich, tutore del re Stefano di Moldavia. Si dirige verso Colosvar ed obbliga la regina, che ha ricevuto soccorsi dagli ottomani, alla pace con l’arciduca. I turchi assalgono la Transilvania e cingono d’assedio Temeswar; a sua volta il Castaldo riceve alcuni rinforzi che gli vengono condotti da Sforza Pallavicini. | |||
Autunno | Ungheria | Si accorda con il Martinovich, eletto nel frattempo cardinale; a seguito di tali patti i fanti tedeschi, spagnoli, ungheresi ed italiani, che militano al servizio di Ferdinando d’Austria, sono alloggiati in campi separati tra loro distanti. I turchi abbandonano l’assedio di Temeswar. Con 300 cavalli leggeri ungheresi e 400 cavalli pesanti il Castaldo punta su Lippa ed ottiene il castello di Gala con l’inganno. Il Pallavicini entra in Lippa; il Castaldo ne assale la cittadella da tre lati mentre sul quarto si colloca il Pallavicini con 1000 fanti e 500 cavalli leggeri. I turchi si arrendono a discrezione; interviene il Martinovich che fa uscire i difensori. Il prelato tratta anche con il sultano Solimano allo scopo di potersi impadronire della Transilvania: il piano è rivelato al Castaldo da un segretario dello stesso cardinale. Avute istruzioni dall’arciduca a Vienna, il Castaldo raggiunge Castelnuovo dove si è recato il Martinovich con pochi fedeli; il cardinale si ferma nel castello di Bins. Il Castaldo incarica il suo segretario Antonio d’Alessandria ed il Pallavicini di avvicinare il presule con la scusa di consegnargli una lettera e di ucciderlo. Costui è investito a colpi di pugnale ed è finito dal Pallavicini che gli spicca la testa dal busto con una scimitarra. Dei beni confiscati al cardinale da Ferdinando d’Austria sono donati al Castaldo 250 vasi d’argento e d’oro, 400 ducati ed un certo numero di pelli di zibellino. Con il bottino sono pure saldate le paghe arretrate dei soldati. | |||
……………. | Ungheria | Viene subito attaccato dai turchi: è più volte sconfitto anche perché a sua disposizione non ha che 3000 fanti e 1000 cavalli; frequenti sono anche i tumulti tra i soldati a causa della mancanza di denaro. Bernardo Aldana e gli ungheresi sono disfatti dopo aver attaccato gli avversari sotto Pest contro i suoi ordini; Losanzio cede a patti Temeswar (nell’ultimo assalto sono uccisi 150 difensori contro 1500 turchi) e l’Aldana abbandona Lippa dopo aver fatto incendiare i principali edifici. Il Castaldo arretra a Torda; timoroso di essere tradito dal re Stefano di Moldavia spinge, con la promessa di larghi donativi, alcuni ungheresi ad uccidere nottetempo il sovrano nel suo padiglione. L’obiettivo è raggiunto. Per i suoi meriti è infeudato di Cebinio (Nagyszeben) e la sua provvigione annua viene portata a 8400 fiorini. Arresta l’Aldana, per la viltà dimostrata di recente ed inizia delle trattative di pace che si concludono con un nulla di fatto. Riceve dei rinforzi con i quali sorprende Cassum Pascià. Si arriva alla pace e Ferdinando d’Austria riconosce al sultano Solimano un tributo di 20000 ducati. | |||
1553 | |||||
Apr. | Ungheria | I turchi assalgono nuovamente l’Ungheria. Il Castaldo può fare poco in tale occasione anche perché i fanti spagnoli si ammutinano una volta di più per il ritardo di due mesi di paga. Il condottiero è trasferito in Belgio. | |||
Lug. | Austria | A Vienna. Invia al duca di Firenze una pietra preziosa trovata in un fiume della Transilvania, tre medaglie d’oro ed una d’argento reperite nello scavare il fossato di una fortezza. | |||
……………. | Spagna | Francia | Belgio | Asseconda il duca Emanuele Filiberto di Savoia nelle campagne di Fiandra. Ha il titolo di consigliere con Antonio Doria. Si accampa nei pressi di Dinant con 2000 cavalli, altrettanti fanti, due reggimenti di tedeschi e 500 archibugieri spagnoli. Più tardi è presente alla difesa di Renty. I francesi si ritirano. | |
1554 | |||||
Ago. | Francia ed Austria | Si oppone ai francesi nell’Artois. Rientra a Vienna alla difesa della città assediata dai turchi. | |||
1555 | |||||
……………. | Il duca di Toscana Cosimo dei Medici lo chiama per combattere i francesi nella guerra di Siena. | ||||
Apr. mag. | Giambattista Castaldo esita; accetta invece l’offerta degli spagnoli di fronteggiare i francesi in Piemonte. Gli viene garantito uno stipendio mensile di 300 scudi ed un’indennità annua di 6000 scudi. A maggio gli è concessa una rendita perpetua di 1500 scudi l’anno a valere su gabelle nel regno di Napoli. | ||||
Giu. | Piemonte | In Piemonte agli ordini del duca di Alba con il quale, peraltro, è spesso in disaccordo. | |||
Ago. | Piemonte | All’assedio di Santhià. | |||
Nov. | Piemonte | Si pone in agguato presso Incisa Scapaccino con il marchese di Pescara il giovane Ferdinando d’Avalos e Cesare da Napoli: i francesi, attirati dal Vecchialanza, cadono nell’imboscata e subiscono molte perdite. | |||
1556 | |||||
……………. | Lombardia | Al governo di Milano con il cardinale Madruzzi ed il giovane marchese di Pescara. | |||
Sett. | Emilia | Con Girolamo da Correggio ha l’incarico dal re di Spagna Filippo II di consegnare Piacenza al duca Ottavio Farnese. | |||
Ott. | Emilia | Si ammala ed è sostituito nel suo incarico da Paolo Vitelli. Ristabilitosi, continua a contrastare i francesi. | |||
1562 | |||||
……………. | Spagna | Ugonotti | Capitano g.le | Francia | Al termine della guerra tra spagnoli e francesi è inviato in Francia da Filippo II per sostenere il duca di Guisa contro gli ugonotti. Ottiene il comando generale delle truppe. Affrinta il Coligny ed il Condé. |
Dic. | Francia | La campagna si chiude con la vittoria di Dreux. | |||
1563 | |||||
Gen. | Lombardia | Muore a Milano ai primi del mese. E’ sepolto di notte in Milano nella chiesa di San Vittore (cappella di San Gregorio) senza alcuna pompa come da lui desiderato. La salma verrà condotta più tardi a Nocera Inferiore per essere tumulata nel monastero olivetano di Santa Maria del Monte fondato dal Castaldo ed al momento in via di costruzione. Il busto di marmo che ne ricorda l’effigie è opera di Leone Leoni. Il monumento funebre, più tardi, sarà trasferito con l’intero convento presso la nuova sede in Piedimonte di Nocera nel convento di San Bartolomeo. Suoi ritratti da parte del Tiziano e del pittore fiammingo Antonio Moro (Anthonis Moor). Ricordato in alcune lettere di Bartolomeo Zucchi. Autore di poesie riportate nel secondo libro “Poesie di alcuni rimatori napoletani”. Remigio Fiorentino gli dedica le sue “Orazioni militari”. Lodato da Lodovico Dolce e da Pietro Aretino con i quali fu in corrispondenza. Paolo Giovio, vescovo di Nocera, gli dedica la sua biografia riguardante Ferdinando d’Avalos. Sposa Mattea (o Maria) Stampa. |
CITAZIONI
-“E’ reputato uomo molto pratico e di buon giudizio; Nè può essere altrimenti, avendo un buon ingegno, ed essendosi trovato in guerre con molti capitani famosi, e massimamente con il signor marchese di Pescara, l’immagine del quale porta sempre nel petto. Parla delle cose ch’egli ha vedute (le quali sono molte..) molto bene, e con molta grazia. E’ poi forse libero troppo nel dire ciò che ha in animo; per il che avendo fatto molti servizi all’imperatore, non è stato guiderdonato come gli pareva di meritare, e veramente se gli doveva…(Ed ancora) Il Castaldo è in gran stima di prudenza e di giudizio, e per lunga esperienza vale sopra tutti in questi tempi in alloggiare ed ordinare un esercito, che sono quelle due cose che danno la sicurtà e la vittoria; ma si trova malcontento del re (Filippo II) e de’ spagnoli, perché non è conosciuto né adoprato, se non in tempo di bisogno.” Da una relazione di Bernardo Navagero riportata dall’ALBERI
-“Huomo vecchio in guerra e capitano saputo nel mestier dell’armi.” BUGATI
-“Unì talmente il valor grande, che egli haveva, con una eletta militar disciplina, acquistata da lui per lunga esperienza delle guerre, le quali con somma gloria ridusse a fine, che per tutto il suo nome era celebratissimo. Havea il Castaldo persona grande, volto bianco, occhi azzurri, barba e capelli rossi.” ROSCIO
-“Per la sua gran fama in quella guerra (di Transilvania, 1550), meritava una medaglia, la quale io ebbi per avventura a rinvenire. Evvi sul dritto il ritratto dell’illustre guerriero con lunga barba e folti capelli, nell’età piuttosto giovanile, ed all’intorno leggesi: Ioan. bapt. Castaldus dux belli max. Vedesi sul rovescio la sua persona ritta, la mazza nella mancina e con la destra che solleva una donna coperta di cimiero caduta fra mucchi di armi principalmente romane; scolpitevi all’intorno queste parole: Subactae Daciae restitutori optimo.” D’AYALA
-“Capitano di gran prudenza e valore..Che a suoi dì fu illustre e molto valoroso.” ULLOA
-“(Di) molto valore e esperienza, che haveva di tante guerre in che si era fin dalla sua pueritia trovato..Huomo valoroso nell’armi.” ROSEO
-“A partire dal 1557 il Castaldo cominciò a dettare al segretario Ascanio Centorio le sue osservazioni sulla tecnica militare del tempo, confortate da una così lunga e significativa esperienza. L’opera fu data alle stampe sotto il nome del Centorio e con il titolo di “Discorsi di guerra.” Ebbe una buona fortuna editoriale, poiché fu più volte ristampata dopo l’edizione iniziale di una prima parte avvenuta in Venezia nel 1558; non aggiunge molto, tuttavia, agli altri numerosi trattati di arte militare che videro la luce in quei medesimi anni, sulla base delle rinnovatrici esperienze belliche della prima metà del secolo.” DE CARO
-“Il quale a’ nostri tempi fu maestro di campo et consigliere di guerra di Carlo V..et tenuto per grande huomo nelle cose di guerra.” Da un manoscritto di J. Soldati riportato dal PROMIS
-“Uno dei più valenti capitani di Carlo V.” COGLIOLA
-“Di eterna memoria, che professando origine di Perugia, rendette chiara la città di Napoli.” CIATTI
-“Aveva fama d’ottimo soldato.” SEGRE
-“Unì talmente il valor grande: ch’egli havea, con una eletta militar disciplina, acquistata da lui per lunga esperientia delle guerre, le quali con somma gloria ridusse a fine, che, per tutto, il suo nome era celebratissimo..Havea il Castaldo persona grande: volto bianco: occhi azurri: barba, e capelli rossi. Honorò assai..la virtù di quest’illustre Capitano, l’Imperatore Carlo V e gli diede il Marchesato di Cassano in Lombardia, con altri luoghi di molto conto.” CAPRIOLO
-“Il quale era il più esperimentato Capitano de suoi tempi; perché fin dalla sua fanciullezza si era essercitato nelle guerre, e ritrovatosi nei principali fatti d’arme d’Italia; essendo stato sempre con il Marchese di Pescara il ritratto del quale portava sempre al collo, scolpito in oro.” LAZARI
-“Et del Castaldo ch’io non dissi prima/ Che del gran Leva (Antonio di Leyva) stava ‘l primo a banco/ non vo (voglio) lassar di dirne in questa rima./ Come di suo valor non fu mai stanco.” ALBICANTE
-“Si può affermare..non esservi stata guerra, fino alla morte di Carlo V, alla quale egli non avesse preso parte.” ARGEGNI
-Epigrafe inscritta a suo tempo nella tomba di Milano ” Io. Baptista Castaldio march. Cass. comiti Plat. et calvat./ dominus Binas et Burgi Lavezzar., divorum Caesarorum/ Augustorum Ferdinandi I, Maxim. II, Io,II et Hysabella I/ Hungariae regum in Transilvania contra Turcos imp. max./ Mathea Stampa Castald. uxori Francisco Ferdinando/ filio Baptistae France. Ferdi. et nepos executores testamenti/ posuerunt MDLXXVI. D.O.M.
BIOGRAFIE SPECIFICHE
-M. D’Ayala. Vita di Giambattista Castaldo famosissimo guerriero del secolo XVI.