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GIACOMO BELLO (Giacomo del Bello, Giacomo Belli, Jacopo da Bello, Jacopo di Abello) Di Milano.
- 1460 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1428 | |||||
Lug. | Chiesa | Umbria | Ha l’incarico di connestabile di fanti a Perugia. | ||
1431 | |||||
Mar. | Firenze | Lucca | Toscana | Milita agli stipendi dei fiorentini contro i lucchesi. Si colloca nei pressi del capoluogo con Baldaccio d’Anghiari. Si rende conto che Lucca è malamente sorvegliata dai difensori; informa di tale fatto Micheletto Attendolo che si trova a Ripafratta. Fiducioso in un tempestivo intervento del capitano generale, scala nottetempo le mura cittadine con Baldaccio d’Anghiari. Scoperto nella sua azione, è costretto a ritirarsi dopo avere subito forti perdite. | |
1454 | |||||
Mag. | Chiesa | Spoleto | Umbria | Al servizio del papa Niccolò V. E’ inviato in soccorso di Norcia, assediata dalle truppe di Spoleto comandate da Everso dell’Anguillara. | |
1455 | |||||
Ott. | Comp. ventura | Toscana | Fa parte delle compagnie di Jacopo Piccinino. Affianca tale condottiero nelle sue scorrerie nel senese. Scorta con 40 fanti duemila muli che da Firenze e Siena stanno trasportando vettovaglie ed armi al suo campo: è sorpreso dagli avversari nelle vicinanze di Castro. Tutti i muli cadono nelle mani degli avversari con 25 prigionieri di taglia. | ||
1460 | Muore. |
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