Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
GABRIELE SERBELLONI/GABRIO SERBELLONI (Gabrio Cerbellon, per gli spagnoli) Di Milano. Fratello di Fabrizio Serbelloni. Cugino di Gian Giacomo dei Medici. Cavaliere dell’ordine gerosolomitano. Priore d’Ungheria.
1509 – 1580 (gennaio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1531 | |||||
Ott. dic. | Medici | Milano Impero | Lombardia | Combatte a favore di Gian Giacomo dei Medici contro gli sforzeschi e gli imperiali. A dicembre Si trova alla difesa di Lecco con Niccolò Pelliccione (300 fanti). | |
1532 | |||||
Giu. | Duca Savoia | Francia | Piemonte | A seguito della capitolazione del marchese di Musso affianca Gian Giacomo dei Medici in Piemonte al soldo del duca di Savoia. | |
1536 | |||||
Dic. | Lombardia | Viene fatto incarcerare da Alfonso d’Avalos nel Castello Sforzesco di Milano con il Medici ed il fratello di quest’ ultimo Giovanni Battista perché tutti sospettati di connivenza con Ludovico da Birago. | |||
1537 | Piemonte | E’ assediato in Lanzo Torinese dai francesi. Interviene a suo favore Cesare da Napoli, che costringe gli avversari ad abbandonare le operazioni. | |||
1542 | Impero | Impero Ottomano | Ungheria | Combatte le truppe del sultano Solimano. Si segnala alla difesa di Strigonia (Esztergom). | |
!546 | Impero | Protestanti | Germania | Appoggia Gian Giacomo dei medici contro le truppe del duca di Sassonia. | |
1551 | Impero | Francia | 300 fanti | Piemonte | E’ inviato da Ferrante Gonzaga ad Asti per contrastarvi i francesi. Con la conquista di Saluzzo ne viene nominato governatore. |
1552 | |||||
Ott. | 400 fanti | Francia | Milita ancora agli ordini di Gian Giacomo dei Medici come suo luogotenente. Prende parte all’assedio di Metz. | ||
1554 | |||||
Gen. | Firenze | Francia Impero Ottomano | Capitano g.le artiglieria | Toscana | Al servizio del duca di Firenze Cosimo dei Medici; appoggia ancora il cugino Gian Giacomo nella guerra di Siena. Prende parte all’azione che si conclude con la conquista di un forte davanti alla Porta Camollia. |
Lug. | Toscana | Tallona Piero Strozzi, uscito da Siena per muoversi incontro ai soccorsi inviati dai francesi. | |||
1555 | |||||
Giu. | Toscana | Attacca i forti di Porto Ercole: inizia a bombardare quello dell’ Avvoltoio alla cui guardia si trova Giovanni Torech. Sono posti in batteria sei cannoni e due colubrine che sparano per quattro giorni; al tiro delle artiglierie fa seguito un assalto che cessa con la strage dei difensori. | |||
Lug. | Toscana | Alla testa di 700 fanti tedeschi difende Populonia con Leonello da Carpi dagli attacchi portati da 2000 turchi: i nemici sono respinti con la perdita di 200 uomini; interviene Chiappino Vitelli con la cavalleria e gli ottomani sono definitivamente battuti (400 morti contro 40 fanti e venti cavalli tra i medicei). | |||
1556 | |||||
Gen. | Toscana | Appoggia Sforza Sforza nella sua azione contro Sarteano. | |||
……………. | Maestro di campo | Toscana | Resta al servizio del duca di Firenze fino al 1559: viene nominato maestro di campo ed ha l’incarico di sovrintendere alla sicurezza delle fortezze. | ||
1562 | |||||
Feb. | Ottiene l’abito di cavaliere di Malta; gli sono riconosciute la commenda di Ferrara e quella di Montecchio. | ||||
…………….. | Chiesa | Capitano g.le | Lazio e Marche | Al servizio del papa Pio IV, suo cugino. Ha il compito di sorvegliare in Roma il Borgo Leonino ed il palazzo pontificio. Rafforza le difese del Borgo e di Castel Sant’Angelo; cinge il Vaticano di baluardi e di bastioni. Provvede a riedificare Civitavecchia, in modo particolare il porto. Svolge il suo operato anche ad Ancona, Perugia, Ascoli Piceno e Bologna. | |
………………… | Spagna | Sicilia | Alla morte del papa Pio IV passa al servizio del re di Spagna Filippo II. Ha l’incarico di ispezionare le fortezze siciliane e quelle del regno di Napoli. | ||
1564 | |||||
Autunno | Lazio | Con Francesco da Landriano, al comando di una compagnia di cavalli leggeri, accoglie alcune miglia prima delle porte di Roma don Garcia di Toledo reduce dal successo conseguito contro i turchi al Pennone di Velez de la Gomera. | |||
1565 | Chiesa | Impero Ottomano | Malta | Raduna truppe che invia alla difesa di Malta contro i turchi. Arma a Civitavecchia 2 galee che invia a Messina per la guerra di corsa: ai remi si trovano i condannati dello stato della Chiesa. | |
1566 | Malta | Nell’ambito dell’ordine dei cavalieri di Malta gli è conferito il titolo di Priore d’Ungheria. Filippo II lo invia a Malta a supervisionare la ricostruzione delle fortezze distrutte dai turchi nell’ assedio dell’ anno precedente. Fa da paciere tra il viceré di Sicilia don Garcia di Toledo ed il gran maestro dell’ ordine gerosolomitano Jean Parisot de la Vallette. | |||
1567 | |||||
Giu. | Spagna | Orange | Capitano g.le artiglieria | Lombardia e Belgio | Lascia la Lombardia; per la Savoia ed il Lussemburgo giunge a Namur. Milita agli ordini del duca d’Alba. Ha il comando dell’ artiglieria; quello della fanteria spetta a Chiappino Vitelli mentre la cavalleria combatte agli ordini del figlio del duca d’Alba don Ferdinando di Toledo. |
………………… | Belgio | Si trova ad Anversa con il Vitelli e Federico Paciotti per esaminare il sito in cui deve essere costruita la cittadella. Nominato governatore di tale città, è presto sostituito nell’incarico da Sancio d’ Avila. | |||
1568 | |||||
Giu. | Spagna | Orange | Belgio | Ritorna al governo di Anversa. Alla difesa della città con 8 compagnie di fanti tedeschi. | |
1571 | |||||
Mag. | Spagna | Impero Ottomano | Campania | Fa parte della spedizione capitanata da don Giovanni d’Austria contro i turchi. Presenzia al consiglio di guerra congiunto dell’ esercito e della marina spagnole. Ha l’incarico di capitano generale dell’artiglieria. | |
Giu. lug. | Lazio Campania | Si trova a Civitavecchia e si imbarca per Napoli sulla galea capitana di Marcantonio Colonna. Prosegue il suo viaggio, sempre a bordo di tale nave, per Messina: lo affiancano, oltre al Colonna, il corsaro maltese Mathurin Romegas, che ha il comando dell’ imbarcazione, ed Ascanio della Corgnia, appena nominato maestro generale di campo. | |||
Ago. | Capitano g.le artiglieria | Sicilia | A Messina. E’ eletto capitano generale dell’ artiglieria. Prende parte al consiglio di guerra. | ||
Sett. | Sicilia e Grecia | Salpa da Messina ed a fine mese giunge a Corfù. Carica sulla capitana di Marcantonio Colonna 6 grossi pezzi da batteria con 6000 palle e grande quantità di polvere da sparo. | |||
Ott. | Grecia | A metà mese è inviato da don Giovanni d’Austria con il della Corna ad ispezionare le fortificazioni di Lepanto. Di seguito prende parte all’omonima battaglia navale. Ha il comando di una galea: al termine del combattimento gli sono donati 2 pezzi di artiglieria. Si dirige all’isola di Santa Maura (Leucade); sconsiglia di proseguire le operazioni. | |||
1572 | |||||
Ott. | Grecia e Sicilia | Si unisce a Corfù con la flotta di don Giovanni d’Austria alla testa di 3000 fanti spagnoli. Lascia infine il campo e rientra a Messina. | |||
………………. | Sicilia | Viene nominato viceré di Sicilia. | |||
1573 | |||||
Apr. | Con Luis de Requesens raccomanda al re Filippo II che nelle Fiandre le singole unità di combattimento siano composte di almeno 5000 uomini. La proposta è rigettata. | ||||
………………. | Spagna | Impero Ottomano | Tunisia | Prende parte alla conquista di Tunisi. Dopo la resa della città ne è preposto alla difesa con 8000 uomini; maestro di campo è Andrés de Salazar con altri 4000 fanti spagnoli. Rafforza le difese di Tunisi, con l’ausilio degli ingegneri Pompeo Floriani e Giulio Cesare Brancaccio, per timore di un assalto dei turchi. Usufruisce dell’operato di 784 guastatori prelevati dalla flotta e di molti mori assunti per rafforzare parapetti e trincee. | |
1574 | |||||
Gen. | Tunisia | A metà mese compare la flotta ottomana composta da un numero di navi che oscilla tra le 200 e le 300 imbarcazioni con a bordo più di 40000 soldati. Si tratta dello sforzo bellico più ingente dei turchi dopo le grandi campagne del sultano Solimano il Magnifico. Non appena viene informato dell’ avvicinarsi dell’armata nemica invia il nipote e luogotenente Giovanni Marliani a dare l’allarme a don Giovanni d’Austria. Il congiunto rientra rapidamente a La Goletta ben sapendo di affrontare un probabile destino di morte o di prigione. | |||
Lug. | Tunisia | Invia 4 compagnie (2 di italiani e 2 di spagnoli, circa 700 soldati) in soccorso di Pedro Puertocarrero assediato dagli avversari in La Goletta (Haalq al-Wadi). Le compagnie entrano nel forte attraverso uno stagno. | |||
Ago. sett. | Tunisia | La situazione di La Goletta si aggrava. Invia nuovi rinforzi. Un contingente di 700 uomini parte agli ordini di Martin de Acuna, Diego Maldonado, Ercole da Pisa, Pedro de Bobadilla ed Alvaro de Sande. Il trasferimento è effettuato nottetempo in sei viaggi per mezzo di barche e di fregate. Pedro Puertocarrero richiede un ulteriore intervento a seguito di un devastante assalto. Partono altri 450 soldati tra cui gli italiani Strabone e Scipione Mazzuca. Tre giorni dopo La Goletta cede. Pedro Puertocarrero è catturato. Il Serbelloni provvede a raddoppiare la vigilanza di Tunisi e dota la località di nuovi ripari: gli avversari bombardano da 2 punti la località con 16 cannoni. Il Serbelloni conduce diverse sortite per alleggerire il peso dell’ assedio: vengono tutte respinte con notevoli perdite per gli spagnoli. Ai primi di settembre Tunisi viene investita in tre punti; sono fatte scoppiare numerose mine dagli ottomani che provocano molte vittime sia tra i difensori che tra gli attaccanti. A metà settembre, dopo 14 sanguinosi assalti, vinto dalle forze nettamente superiori di Sinan Pascià, è costretto ad arrendersi con soli 500 spagnoli rimasti vivi. Il figlio Giovanpaolo, al suo fianco fino al giorno precedente la resa, cade anch’egli ucciso per un colpo di archibugio alla testa; anche il nipote Marliani viene colpito al viso. E’ trascinato per la barba; è obbligato a mettersi in ginocchio ed a chiedere misericordia al pascià; tra i prigionieri è decapitato Paganino Doria, perché già ferito a morte, e vengono uccisi tutti coloro che non sono ritenuti adatti al remo. Assieme con Pedro Puertocarrero viene obbligato a lavorare alla demolizione delle fortificazioni costruite dagli spagnoli. | |||
………………… | Grecia e Turchia | Deve seguire Sinan Pascià ai danni di Corfù; ha uno scatto d’ira ed è schiaffeggiato dall’avversario, mentre Occhiali rimprovera quest’ultimo per condotta impropria. E’ trasportato a Costantinopoli per essere rinchiuso prima in una torre sul mar Nero e poi nella casa di Mehemet Pascià. Viene a rendergli visita il bailo veneziano Antonio Tiepolo, che si interessa per la sua liberazione attraverso uno scambio di prigionieri con i capitani turchi catturati anni prima a Lepanto. | |||
1575 | |||||
Gen. | Turchia | Dopo un nuovo intervento dei veneziani è trasferito nella casa di Antonio Tiepolo, che presta malleveria a suo favore. | |||
Lug. | Croazia e Napoli | Viene rilasciato con altri 38 prigionieri quando a Roma il papa Gregorio XIII libera 36 capitani ottomani. E’ condotto a Ragusa (Dubrovnik) dove avviene lo scambio; da qui si imbarca per Napoli. | |||
………………. | Lombardia | E’ accolto a Milano con tutti gli onori. | |||
1578 | |||||
Giu. lug. | Spagna | Orange | Italia e Belgio | Combatte i fiamminghi agli ordini di don Giovanni d’Austria. Parte dalla Lombardia ai primi di giugno e giunge a Namur dopo 50 giorni. Conduce nelle Fiandre 2696 fanti spagnoli e 413 cavalli. Prende parte all’ espugnazione di Maastricht. | |
1580 | |||||
Gen. | Lombardia | E’ chiamato da Filippo II in Spagna. Muore in tale paese. Secondo altre fonti la sua morte avviene a gennaio a Milano nel suo palazzo. |
CITAZIONI
-“Uno dei più valorosi capitani del secolo XVI.” BOSI
-“Fu..questo famoso Serbellone fino da giovinetto di natura bellicoso e alto al maneggiar l’armi..Mostrò iudicio della grandezza futura con la prudenza, con l’accuratezza dell’ingegno e con la destrezza del maneggiare la spada.” MORIGI
-“Molto apprezzato ingegnere militare.” PECCHIAI
-“Sempre a l’artiglieria sta Gabrio appresso/ Per mostrar il suo ingegno, e la sua possa.” L. PIERI
-“Nobiluomo milanese con alle spalle una lunga e fortunata storia di condottiero, comandante di artiglieria ed esperto di fortificazioni.” MALCOLM
-“Impegnato negli anni Sessanta del secolo in una complessiva revisione delle difese costiere pugliesi, prima di essere inviato a dirigere il cantiere della cittadella di Anversa.” VIGLINO DAVICO-LUSSU
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