Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
FRIGNANO DELLA SCALA
Figlio naturale di Mastino della Scala. Signore di Verona.
- 1354 (febbraio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1341 | |||||
Ago. | Emilia | Il padre Mastino della Scala lo invia in ostaggio a Ferrara. | |||
1345 | |||||
Giu. | Ferrara | Mantova | Emilia | Agli ordini di Maffeo da Pontecarali tenta di impadronirsi di sorpresa di Reggio Emilia ai danni di Filippino Gonzaga. | |
Lug. | Emilia | Affianca Francesco d’Este; a metà mese è da lui armato cavaliere con vari capitani quali Carlotto da Piacenza e Gabriotto da Canossa. Esce da Parma con Francesco d’Este per affrontare Filippino Gonzaga: è inviato il guanto insanguinato agli avversari che prudenzialmente ripiegano a Noceto. Negli stessi giorni è armato cavaliere da Obizzo d’Este. | |||
1346 | |||||
Dic. | Veneto | Riceve a Verona, con lo zio Alberto della Scala il re Ludovico d’Ungheria diretto nel regno di Napoli. | |||
1347 | Veneto | Il padre gli affida l’incarico di podestà di Vicenza. | |||
1350 | |||||
Mag. | Verona | Faenza | Romagna | Soccorre i pontifici contro Giovanni Manfredi che si è impadronito di Faenza. | |
Lug. | Verona | Faenza Bologna | Emilia | Si trova a Castel San Pietro Terme con 800 cavalli ( presto aumentati a 1000) per coadiuvare Astorgio di Durafort ai danni di Giacomo Pepoli. | |
Sett. | Emilia e Romagna | Incita il capitano pontificio ad entrare nella città da conquistatore e non con la mediazione dei fiorentini. Lascia Imola e con 1000 cavalli devasta il faentino dando alle fiamme alcuni borghi. | |||
1352 | Veneto | Viene confermato nel vicariato di Vicenza dal fratello Cangrande della Scala. | |||
1353 | |||||
Gen. | Trentino | Si trova a Trento, ospite del marchese di Brandeburgo; si segnala come vincitore in una giostra. | |||
…….. | Venezia | Ungheria | Croazia | Combatte in Dalmazia le truppe del re Ludovico d’Ungheria. | |
1354 | |||||
Feb. | Veneto | Trama con Azzo da Correggio e con i Gonzaga per impadronirsi della signoria di Verona. La congiura è organizzata a Mantova in occasione delle nozze di Filippino Gonzaga. Cangrande della Scala gli affida il governo di Verona in occasione di un suo viaggio a Bolzano presso il marchese di Brandeburgo. Frignano della Scala, con falsi documenti, persuade i maggiorenti di Verona che Cangrande è morto durante il viaggio; allontana con un pretesto verso Valeggio sul Mincio le milizie fedeli al fratello; introduce in Verona soldatesche mantovane condotte da Feltrino, Federico, Guglielmo ed Ugolino Gonzaga. Convoca il popolo nella piazza del Mercato e si fa proclamare signore; blocca il passo all’esercito milanese di Bernabò Visconti; nomina podestà della città Paolo della Mirandola ed incomincia la sua attività liberando dalle carceri tutti i prigionieri, dando alle fiamme i pubblici registri ed i libri dei debitori. Cangrande della Scala ha notizia del colpo di stato a Bolzano. Alla testa di un contingente di cavalli brandeburghesi attraversa i monti di Rovereto; per la Val d’Agno giunge a Vicenza dove trova Giovanni della Scala con 200 cavalli carraresi; cavalca alla volta di Verona. Si presenta alla Porta di Campo di Marte sulla sinistra dell’Adige. Trova una forte resistenza. Durante il combattimento Giovanni dell’Ischia scende sul greto del fiume, aggira lo sperone delle mura e penetra nella città seguito subito dalle truppe di Cangrande. Accorre Frignano della Scala; combatte al ponte delle Navi con alterna fortuna; sopraggiunge il popolo ai suoi danni e gli è preclusa ogni possibilità di scampo. Tenta di salvarsi su una barca, cade nell’Adige e muore affogato. Secondo altre versioni è disarcionato con un colpo di roncola ai garretti della sua cavalcatura mentre sta caricando a lancia in resta contro il fratello Cangrande; secondo tale ipotesi sarebbe stato finito da Giovanni della Scala. Il suo cadavere è ripescato dall’Adige ed è appeso, per i piedi, alle forche, presso il capitello della Piazza del Mercato, con altri 25 suoi fautori. Per altre fonti ancora non rimane ucciso in combattimento; catturato, viene condotto a Brescia dove morrà anni dopo nel 1359. Per la sua morte Cangrande della Scala fa erigere sulla sponda dell’Adige, nei pressi della Porta di Campo di Marte una chiesa dedicata a Santa Maria della Vittoria. Anche la porta cambierà nome divenendo con il tempo Porta della Vittoria. |
CITAZIONI
-“Uomo di sommo valore, di un grande talento, di una attività sorprendente, e dotato di molta eloquenza, e probità.” VERCI
-“Persona di grand’animo, ma troppo desideroso di dominare.” DALLA CORTE
-“Animo eletto, sommo talento, grande eloquenza, molto valore.” LITTA
-“Era Frignano di più alta statura, di forze più grandi, e molto più feroce che Cane non era.” MAFFEI
-“La sua congiura esprime “il disagio profondo di una aristocrazia ormai provincializzata, dopo i fasti dell’età di Mastino II e Alberto II (non a caso parteciparono i Dal Verme, .. in rotta di collisione con gli Scaligeri e pronti a mollare gli ormeggi verso Venezia.” VARANINI
Brillava in Verona per la prestanza fisica e la raffinatezza dei costumi: forte nei tornei, portava lunghi capelli che dovevano essere raccolti in treccia quando metteva l’elmo…Di carattere fiero egli tramava con i Gonzaga e con Azzo da Correggio per impadronirsi della signoria al momento propizio.” CARRARA
BIOGRAFIE SPECIFICHE
-G. Cogo. Fregnano della Scala bastardo di Cangrande II.
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