Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
BERARDO DA VARANO Signore di Camerino, Tolentino, Caldarola, Amandola, Fiordimonte, Muccia, Crispiero, Agello, Antico, Bolognola, Valcadara, Casavecchia. Figlio di Rodolfo da Varano, fratello di Giovanni da Varano, cognato di Braccio di Montone, genero di Ugolino Trinci.
- 1434 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1403 | |||||
Feb. | Veneto | Prende parte ad alcune giostre che si svolgono a Padova in occasione delle nozze di Giacomo da Carrara con la congiunta Belfiore da Varano. | |||
1405 | Marche | Acquista Amandola per 4000 ducati da Antonio Aceti; invia alla guardia della località Rinaldo da Jesi (Spogliacristi) ed il Farricello. | |||
1407 | |||||
Ago. | Chiesa | Fermo | Marche | Con Braccio di Montone appoggia il vicerettore della Marca, il vescovo di Sarzana, ai danni di Ludovico Migliorati. Espugna Servigliano ed in pochi giorni cadono in suo potere anche Belmonte Piceno, Monte San Pietrangeli, Sant’Elpidio a Mare, Monteleone di Fermo, Monte Giberto e Montottone. | |
1408 | |||||
………….. | Napoli | Chiesa | Combatte al soldo del re di Napoli Ladislao d’Angiò contro le truppe pontificie del papa Gregorio XII. | ||
Ott. | Napoli | Firenze Antipapa | Lazio e Marche | Lascia Roma con Giulio Cesare da Capua. Rientra nelle Marche per difendere i suoi possedimenti minacciati dai fiorentini e dagli uomini dell’antipapa Alessandro V. | |
1409 | |||||
Gen. | Toscana | Affronta i fiorentini in Toscana. | |||
Giu. | Toscana | Entra in Cortona a seguito di un tumulto ai danni dei Casali: la rivolta termina con la cattura del signore della città e del commissario fiorentino Giacomo Gianfigliazzi. | |||
Ago. | Firenze | Napoli | Marche | 200 suoi fanti si fanno passare per militi napoletani ed irrompono nel castello di Loro Piceno con l’aiuto di un frate francescano: sono scoperti e respinti dagli abitanti coadiuvati da alcuni uomini d’arme bracceschi che si trovano nelle vicinanze. Nel periodo passa agli stipendi dei fiorentini. | |
1410 | Comp. ventura | Perugia | Umbria | Appoggia Braccio di Montone contro Perugia. | |
1411 | |||||
Lug. | Perugia | Firenze | Umbria | Combatte per i perugini ai danni dei fuoriusciti soccorsi dai fiorentini. Con Conte da Carrara, Ceccolino dei Michelotti e Manfredo da Barbiano conduce le trattative che più tardi sfoceranno nel passaggio di Muzio Attendolo Sforza dal campo dell’ antipapa Giovanni XXIII a quello del re di Napoli. | |
………….. | Marche | Braccio di Montone interviene a suo favore in occasione di una rivolta in Camerino. | |||
1412 | |||||
Lug. | Napoli | Svolge un incarico diplomatico presso l’imperatore Sigismondo d’Ungheria per conto di Ladislao d’Angiò. | |||
1413 | |||||
Feb. | Antipapa | Napoli | Umbria | Si trova in Umbria con 800 cavalli e pochi fanti alla difesa dei territori di Braccio di Montone, convocato negli stessi giorni a Bologna dall’antipapa Giovanni XXIII. | |
Giu. | Marche | Ottiene dal papa Gregorio XII il vicariato di Amandola e di altre terre. | |||
Ott. | Con il padre Rodolfo induce il signore di Rimini Carlo Malatesta a firmare una tregua con il signore di Fermo Ludovico Migliorati. | ||||
1414 | |||||
……………. | Napoli | Antipapa | Marche | Si avvicina a Ludovico Migliorati e ritorna agli stipendi angioini. Gli sono riconosciuti 2000 ducati, mentre per il sostentamento del suo contingente sono destinati altri 57400 ducati. | |
Giu. lug. | Alla stipula della pace tra Ladislao d’Angiò e l’antipapa Giovanni XXIII è compreso come collegato del re di Napoli. A luglio è sempre compreso come collegato di Ladislao d’Angiò nella pace stipulata al ponte di Petrignano tra il re di Napoli ed i fiorentini. | ||||
Lug. | Umbria | A Spoleto con Gentile Migliorati. | |||
Ago. | Marche | Rientra nella Marche alla morte di Ladislao d’Angiò. | |||
1415 | |||||
Inverno | Napoli | Angiò Firenze | Abruzzi | Si trova alla guardia di L’Aquila con Conte da Carrara per conto della regina Giovanna d’Angiò. Con la ribellione della città si asserraglia nella cittadella con Obizzo da Carrara; costretto ad uscirne, si indirizza verso le Marche. Assalito, perde 300 cavalli di cui molti sono uccisi. | |
Apr. ago. | Camerino | Rimini | Marche | E’ attaccato da Carlo ed Andrea Malatesta che occupano San Severino Marche, Beldiletto, Morrovalle, Montecosaro, Petriolo, San Giusto e Montegranaro. | |
1416 | |||||
Mar. | Marche | Alleato con Braccio di Montone e Ludovico Migliorati continua la sua lotta contro i Malatesta. | |||
Giu. lug. | Montone | Perugia San Severino Marche | Umbria | Con Micheletto Attendolo e Cherubino da Perugia appoggia Braccio di Montone contro Perugia. Occupa Passignano sul Trasimeno, Isola Maggiore, Isola Polvese, Monte Gualando e Vernazzano. A luglio prende parte alla battaglia di Sant’Egidio in cui sono catturati Carlo Malatesta e Ceccolino dei Michelotti. Con il fratello Gentile Pandolfo toglie la torre di Schito (frazione di Sarnano) ai signori di San Severino Marche. | |
Ago. sett. | Perugia | Rimini | Marche | Costringe il signore di San Severino Marche Antonio da San Severino ad arrendersi con un’azione di soli due giorni; subito dopo con Braccio di Montone si incontra in tale località con Ludovico Migliorati. | |
Ott. | Sforza | Siena | Marche e Toscana | Si impadronisce a patti di Montegiorgio e di Recanati; gli è poi affidato il compito di custodire a Camerino Carlo e Galeazzo Malatesta catturati nella battaglia di Sant’Egidio. Sempre nel mese coadiuva gli sforzeschi che gli affidano l’incarico di sorvegliare Piancastagnaio a causa della cattura e dell’ incarceramento a Napoli di Muzio Attendolo Sforza. | |
1417 | |||||
Mar. | Su pressione di fiorentini e veneziani si rappacifica con il signore di Brescia Pandolfo Malatesta. | ||||
Mag. | Toscana | Si trova a Siena con Micheletto Attendolo per vendere alla repubblica i beni di Muzio Attendolo Sforza di cui il comune si è già appropriato in precedenza durante la prigionia del condottiero romagnolo. Sono ceduti ai senesi per 18000 fiorini Chiusi, Piancastagnaio, Montegiovi, Montenero, il castello della Ripa: parte dell’ammontare viene compensato con crediti vantati da Siena nei confronti di Cocco Salimbeni, suocero dello Sforza, e con le somme già anticipate ai castellani. Come ringraziamento per la sua azione conciliatrice gli sono donati 200 fiorini. | |||
Lug. ago. | Perugia | Chiesa Napoli | Marche e Lazio | Esce dalla marca d’ Ancona con Ruggero Cane Ranieri (800 cavalli) per sostenere il di Montone che a Roma sta assediando il Castello di Sant’Angelo con truppe falcidiate dalla peste. A fine agosto deve abbandonare la città con il Montone ed il Tartaglia per la Porta Viridaria, attraversa il Ponte Milvio ed il Ponte Salario e si dirige alla volta di Toscanella (Tuscania). | |
…………… | Lazio | Ricopre nel Patrimonio per conto del Tartaglia l’incarico di luogotenente. | |||
1418 | |||||
Feb. | Germania | E’ inviato dai perugini a Costanza con Ruggero d’Antignola, Matteo Baldeschi, Gentiluomo della Penna e Menguccio da Firenze per rendere omaggio al nuovo papa uscito dal concilio (Martino V) e per assicurare al Montone la conferma della signoria di Perugia da parte del pontefice. I risultati non sono confortanti. | |||
1419 | |||||
Ago. | Calabria | Accompagna in Calabria con altri condottieri Francesco Sforza che ha scelto Berardo da Varano come suo governatore delle sue truppe: il figlio di Muzio Attendolo Sforza vi si reca per sposarvi Polissena Ruffo contessa di Montalto. | |||
1420 | |||||
Feb. | Toscana | Affianca Braccio di Montone a Firenze quando costui si incontra nella città con il papa Martino V. Sempre disponibile, nello stesso mese lo Sforza lo invia in Francia incontro a Luigi d’Angiò pronto a partire per Napoli. | |||
Dic. | Umbria | A Perugia per il matrimonio della sorella Nicolina con Braccio di Montone. | |||
1421 | |||||
Gen. | Umbria | E’ invitato dai Trinci a prendere parte ad una partita di caccia nelle foreste di Nocera Umbra: viene imprigionato dal castellano Pietro di Rasiglia che ha ucciso nella notte Bartolomeo e Niccolò Trinci. E’ subito liberato per l’intervento di Braccio di Montone. | |||
Ott. | Lazio | Con Pandolfo Malatesta, ora signore di Fano, ha un colloquio a Roma con gli ambasciatori fiorentini Rinaldo degli Albizzi e Michele Castellani. | |||
1423 | |||||
Gen. | Marche | Cerca di entrare in Cingoli; ne è respinto da Giacomo degli Arcipreti che regge la città per conto del signore di Perugia Braccio di Montone. | |||
Feb. | Umbria | Presenzia a Perugia alla cerimonia in cui Corrado Trinci, in rappresentanza della regina di Napoli Giovanna d’Angiò, nomina il Montone principe di Capua. | |||
Ago. | Marche | Ad Amandola con il fratello Gentile Pandolfo. negli stessi giorni è segnalato in visita all’abbazia di San Rufino ed a Montefortino. | |||
1424 | |||||
Mag. | Marche | Diviene signore di Camerino alla morte del padre Rodolfo. | |||
1428 | |||||
Ott. | Lazio | Con il congiunto Gentile da Varano fa pressioni sul papa a favore della sorella Nicolina, vedova di Braccio di Montone, affinché costei possa riconciliarsi con lo stato della Chiesa in cambio della cessione di Città di Castello. Ad ottobre, con il fratello Giovanni, è costretto a consegnare anche Montone ai pontifici. | |||
1430 | Marche | Vi è la divisione dei beni con i fratelli: a Berardo spettano i castelli di Santa Maria d’Alto Cielo, Caldarola, la Rocchetta, Fiordimonte, Muccia, Crispiero, Orgolla, Bolognola, Antico, Valcadara, Casavecchia. | |||
1433 | |||||
…………… | Camerino | Varano | Marche | Assedia per tre mesi la rocca di Visso per catturare la cognata Elisabetta Malatesta. Le truppe di Camerino, guidate da Trovarello di Paolo e rinforzate da soldati di Ussita e di Cupi, attaccano invano la fortezza. | |
Ago. sett. | Marche | Si impadronisce di Tolentino con il fratello Gentile Pandolfo. E’ spinto dal suo consigliere Arcangelo da Fiordimonte ad accusare i fratellastri Piergentile e Giovanni al legato pontificio della Marca il vescovo di Recanati Giovanni Vitelleschi. Il prelato convoca i quattro fratelli a San Severino Marche. Berardo con la scusa di un attacco di gotta vi invia i figli; Piergentile , imputato di spaccio di moneta falsa nello stato della Chiesa, è arrestato a Recanati ove, a fine luglio, vi è fatto decapitare. Giovanni declina invece l’invito forse sospettando l’inganno. Tornati a Camerino i figli di Berardo si incontrano con Giovanni da Varano nella camera di un quarto fratello, Gentile Pandolfo; sorge un litigio nel cui corso i giovani accusano lo zio rinfacciandogli l’atto compiuto nei confronti del cardinale Giovanni Vitelleschi che avrebbe potuto provocare la rovina dei da Varano. Giovanni esce dall’ appartamento e si imbatte nei sicari del fratello Berardo che lo uccidono a colpi di accetta. | |||
Dic. | Chiesa | Sforza | Marche | Con Niccolò da Tolentino affronta le milizie di Francesco Sforza teso a ritagliarsi un proprio stato nelle Marche ed in Umbria. Lorenzo Attendolo lo obbliga ad un accordo; gli impone una taglia di 18000 ducati da pagarsi in tre rate (4000 ducati per l’aprile dell’anno successivo, 6000 a metà anno, di cui 4000 ducati in panni, ed altri 8000 a dicembre). Deve inoltre consegnare agli avversari alcuni centri quali Montecosaro, Montecchio (Treia), Montemilone (Pollenza), Sant’Angelo, Gagliole e Gualdo Cattaneo. | |
1434 | |||||
Primavera | Chiesa | Fortebraccio Milano | Marche | Passa al servizio di Francesco Sforza; ottiene 20000 fiorini di cui 12000 in contanti: dà un figlio in ostaggio. Taliano Furlano gli occupa Serravalle di Chienti. Se ne lamenta con Niccolò Piccinino. Il condottiero umbro gli consiglia di fare fuggire il figlio dato in ostaggio e di abbandonare la causa pontificia. | |
Lug. | Camerino | Sforza | Marche | Tolentino è assalita dagli sforzeschi. Affida il presidio della rocca a Roberto da Montalboddo, a Bertoldo Oddi ed al figlio Gian Filippo. E’ ucciso nello stesso mese dagli abitanti, assistiti da Foschino Attendolo, mentre sta passeggiando con Luca Ridolfacci intorno alle mura cittadine ed alla porta del Monastero (Marina). Una rivolta popolare a Camerino porta nel medesimo tempo all’eccidio dei maschi di casa da Varano nella chiesa di San Domenico: sono uccisi il fratello Gentilpandolfo ed alcuni dei loro figli seppur bambini. Elisabetta Malatesta, vedova di Piergentile, mette in salvo i figli Rodolfo, Costanza e Primavera ed il nipote Giulio Cesare, figlio di Giovanni. Berardo da Varano è sepolto nella città nella chiesa di San Catervo (cappella di San Biagio). Sopra la sua tomba sono collocate tre pietre quadrate di color rossiccio, due con lo stemma dei da Varano ed una, in mezzo, con un anello di ferro. |
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