CECCOLINO DEI MICHELOTTI

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Gualdo Cattaneo
Gualdo Cattaneo

Last Updated on 2024/01/06

CECCOLINO DEI MICHELOTTI (Ceccolino da Perugia) Signore di Gualdo Cattaneo, Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Città della Pieve, Biscina, Spello, Collemancio, Todi. Figlio di Michelotto dei Michelotti. Fratello di Biordo dei Michelotti , zio di Lionello dei Michelotti.

  • 1419 (agosto)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
…………..Milita nelle compagnie di Alberico da Barbiano.
1393
Mag.Comp. venturaPerugiaUmbriaCon l’aiuto di Francesco da Montemarte espugna la rocca di Castel della Pieve (Città della Pieve) a spese di Pelino Baglioni.
Giu. sett.UmbriaA giugno può rientrare in Perugia. A settembre, fallisce nella città un tentativo di colpo di stato da parte della fazione nobiliare. Ceccolino dei Michelotti ottiene dalle autorità di essere liberato dalle condanne precedenti per la sua appartenenza al partito popolare.
1394
Gen.PerugiaChiesaUmbriaCombatte Ceccolo Broglia, Brandolino Brandolini e Giovanni Tedesco da Pietramala che militano per il papa Bonifacio IX.
Mag.Umbria

Con Corrado Lando contrasta le milizie avversarie senza impegnarsi  in combattimento a causa della sua inferiorità numerica. Il fratello cerca di subornare con 4000 fiorini i condottieri pontifici: non riuscito il tentativo, Ceccolino dei Michelotti continua ad opporsi loro con l’aiuto di Corrado Prospero.

Giu.UmbriaSi impadronisce di Assisi con il fratello Siginolfo.
Lug.Comp. venturaFirenzeToscanaSi collega con Giovanni da Cantiano. I loro uomini mettono a sacco il contado di Volterra, bruciano case e raccolti nel territorio di Colle di Val d’Elsa. Forti sono le proteste dei fiorentini.
Ago.Comp. venturaUrbinoForlìGabrielliRomagna Umbria e Marche

Si rovescia sulla Romagna alla ricerca di taglie. Al termine delle incursioni transita per Forlì con Azzo da Castello, il fratello Biordo e Corrado Lando: il primo condottiero si reca a Ferrara, egli rientra a Perugia con Biordo mentre il Lando si porta a Ravenna. Ceccolino dei Michelotti lascia  l’Umbria con Corrado Prospero per militare al servizio di Antonio da Montefeltro contro  Francesco da Cantiano.

1395
Nov.UmbriaSuoi uomini derubano di 2 some di cuoio lavorato un commerciante fiorentino: il fatto avviene al ponte del Chiugi.  Le prede sono condotte a Spello.
1396
……………NapoliAntipapa
Lug. Ago.Comp. venturaPerugiaFolignoComp. venturaUmbria

Si coalizza con Malatesta Malatesta e Conte da Carrara per colpire un fedele alleato del pontefice, Ugolino Trinci; devasta il folignate e causa la rivolta in molti centri quali Nocera Umbra, Sellano e Castelbuono. Ad agosto è richiamato dai perugini con 1200 cavalli per fronteggiare la compagnia di Bartolomeo Boccanera, nonché quelle di Ludovico Gabriotto Cantelli e di Filippo da Pisa che, dopo avere infestato la Toscana, stanno ora minacciando  l’Umbria. Gli sono concessi 1000 fiorini mentre altri 1500 vanno al fratello Biordo.

Dic.MilanoFirenze500 cavalliToscana

Si unisce con 500 cavalli e molti fanti alla compagnia di Alberico da Barbiano allo scopo di combattere i fiorentini. Giunge nel pisano e lotta contro Bartolomeo Boccanera ed Antonio degli Obizzi.

1397
Gen. feb.Umbria e ToscanaEsce dal perugino con Ottobono Terzi e Guido d’Asciano. Si sposta nel pisano. Tocca Capannoli, Cevoli, Lari e Crespina. A febbraio si ferma a Pontedera per sostenere Benedetto Mangiadori, il cui obiettivo è quello di fare ribellare San Miniato ai fiorentini.
Mar.Toscana

San Miniato si solleva ai danni dei fiorentini. Benedetto Mangiadori uccide il vicario Antonio Davanzati;  presto è costretto a rinchiudersi nel palazzo del governo dove vi è assediato dagli abitanti. Ceccolino dei Michelotti si muove alla sua volta,  giunge in ritardo a San Miniato ed è respinto dai cittadini. Affianca allora Alberico da Barbiano, Paolo Savelli, Paolo Orsini e Giovanni da Barbiano in una scorreria che lo porta dal senese fin sulle porte di Firenze. Il bottino è condotto a Siena; il comune non fa entrare i venturieri nella città. Ceccolino dei Michelotti continua nelle sue razzie in Val di Chiana verso Montepulciano e nell’aretino.

Apr.FirenzeMilanoToscanaAllettato dalle maggiori offerte dei fiorentini, passa ai loro stipendi.
1398
Feb.UmbriaAlla guardia di Todi per conto del fratello Biordo.
Mar.Umbria

Il fratello Biordo è ucciso a Perugia. Ceccolino dei Michelotti si trova a Todi:  su richiesta dei Chiaravalle fa imprigionare nella città 8 partigiani degli Atti avversari della loro fazione. Da Todi raggiunge Perugia; gli abitanti lo inviano con altri ambasciatori presso il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti per porre la città sotto la sua protezione.

Mag.PerugiaChiesaUmbriaContrasta a San Bevignate Mostarda da Forlì e Conte da Carrara. Costringe i due condottieri a ritirarsi.
Giu.Umbria

Con la conclusione della pace tra perugini e lo stato della Chiesa si impegna a consegnare ai primi Assisi (di cui si è insignorito a seguito di una sollevazione degli abitanti) e Spello al pontefice.

Sett.Umbria

Todi si ribella a Ceccolino dei Michelotti; i Chiaravalle chiamano nella città Pandolfo Malatesta che ne prende possesso a nome dello stato della Chiesa; anche Spello si dà ai pontifici.

Ott.Umbria

Cede a malincuore Assisi; catturato poi dagli abitanti con alcuni amici è obbligato a restituire loro Bastia Umbra. Cerca di rifarsi e punta su Città della Pieve dove gli abitanti si oppongono al suo ingresso; in modo analogo si comportano i  perugini che gli permettono di entrare nella città solo con otto/dieci compagni mentre il  resto delle sue truppe deve rimanere fuori le mura.

1399
…………..UmbriaCessano le ostilità con i pontifici.
Ago. sett.Comp. venturaFolignoUmbria

Attacca Foligno. Su consiglio di fiorentini e di perugini si riconcilia con Ugolino Trinci e con Ceccolo Broglia: i perugini gli riconoscono la somma di 3600 fiorini, da pagarsi in tre anni, a copertura dei danni subiti nel recente conflitto. Anche i fiorentini gli vengono incontro dal punto di vista economico ed esercitano forti pressioni sui perugini affinché Ceccolino dei Michelotti non militi al soldo del duca di Milano.

1400
Gen.MilanoChiesa200 lanceUmbria

I fiorentini gli promettono una provvigione mensile di 100 fiorini ed una condotta di 100 lance. Nonostante ciò Ceccolino dei Michelotti con i suoi partigiani fa in modo che Perugia si sposti dall’ orbita pontificia a quella viscontea: in Perugia entra il  capitano ducale Ottobono Terzi con 800 cavalli. Nella cerimonia che accompagna l’ingresso nella località del vicario del duca di Milano Matteo Accomanduzzi il Michelotti è segnalato portare in mano l’insegna viscontea. Si trasferisce con i suoi uomini a Ponte San Giovanni.

Feb.Umbria

Recupera Bastia Umbra, Spello, Pozzaglia (tolta ai Guidalotti) e la rocca di Casalina; si congiunge quindi con il resto delle truppe ed assale Assisi.

Apr.Umbria

Ottiene per trattato Assisi; Ceccolo Broglia si rinchiude nella rocca: presto il condottiero avversario è costretto ad arrendersi a patti in cambio di 4000 fiorini.

1401
Giu.MilanoFirenzeUmbria e MarcheViene informato che Cecco da San Severino è stato condotto in Puglia dai fiorentini e che si sta dirigendo verso la Lombardia transitando per la marca d’Ancona. Lascia Gualdo Tadino con un buon numero di cavalli e sorprende tale capitano nel piano di Valeria, nella corte del castello di Monte Falcone, comune di Acqualagna. Sconfittolo, cattura due ambasciatori fiorentini con 150 cavalli.
Ago. sett.PerugiaFuoriuscitiUmbria

Attacca il castello di Collepino in cui si è rinchiuso Ciucio/Cencio di Paterno con i fuoriusciti di Spello. Lo conquista a settembre con la consegna di 1400 fiorini al Paterno.

1402PerugiaChiesaUmbriaGli è riconosciuta dai perugini una provvigione mensile di 1422 fiorini. Gli avversari, guidati da Marino Tomacelli, si impossessano di Nocera Umbra.
1403
PrimaveraMilanoChiesaUmbriaDifende Perugia dagli attacchi portati da Braccio di Montone.
Lug.Umbria

Si muove verso Assisi con Ludovico Gabriotto Cantelli ed Antonio Balestrazzo alla testa di 1200 cavalli per liberare dall’ assedio le due rocche cittadine.

Sett.Chiesa150 lanceUmbria

Con la pace di Canedio tra i Visconti ed i pontifici passa agli stipendi di Bonifacio IX per un anno. Gli è data in signoria Bastia Umbra fino al momento in cui non sia risarcito delle spese per migliorie apportate a suo tempo dal fratello Biordo; la moglie è reintegrata nei diritti riguardanti il castello di Biscina presso Gubbio; ad Edoardo dei Michelotti, vescovo di Chiusi, è promesso il vescovado di Perugia. Gli vengono perdonate tutte le offese fatte ai rappresentanti della Chiesa; deve, invece, lasciare la sua abitazione nella cittadella per averne un’altra, sempre in Perugia, ma collocata in altro sito.

Ott.

E’ inviato dai perugini come ambasciatore presso il capitano generale pontificio Giannello Tomacelli; è firmata la pace alla condizione che in Perugia non possano rientrarvi i fuoriusciti. Il pontefice assolve i cittadini da tutte le censure ecclesiastiche.

1404
Gen.LazioSegue Giannello Tomacelli a Roma per la controfirma degli accordi di pace da parte del papa Bonifacio IX.
Feb.Umbria

Viene confermato a lui ed ai fratelli Siginolfo ed Egano , il vicariato per ventinove anni di Castel della Pieve e di Gualdo Cattaneo dietro il censo, da consegnarsi il giorno dei Santi Pietro e Paolo, di due fagiani per la prima località e di un cane da rete per la seconda.

Mag.ChiesaFuoriusciti PerugiaUmbria

Il fuoriuscito Giacomo degli Arcipret entra di nascosto in Perugia e tenta di sollevare la città ai danni dei Michelotti. Ceccolino e Lionello dei Michelotti, coadiuvati da Conte da Carrara sedano il tentativo di rivolta ed inseguono l’avversario che si rinchiude nel castello di  Giasone d’ Antignola. L’assedio termina in breve tempo. L’Arcipreti è rinchiuso nella rocca di Castiglione del Lago, mentre altri fuoriusciti sono imprigionati in Assisi.

Ott.Umbria

Alla morte del pontefice Bonifacio IX gli sono consegnate da Giannello Tomacelli le fortezze di Spello,  Cannara e  Collemancio  da detenere per conto dello stato della Chiesa.

1405
Gen.ChiesaAl servizio del nuovo papa Innocenzo VII.
Ago.ChiesaNapoliLazio

Assicura al pontefice una scorta allorché costui è costretto ad abbandonare Roma per rifugiarsi a Viterbo. Lungo il tragitto scopre ed uccide uno dei Guidalotti responsabili della morte del fratello Biordo. Sempre nel mese, con   Mostarda da Forlì, Paolo Orsini ed il Beccarino sconfigge a Roma, ai Prati di Nerone, le truppe del re di Napoli Ladislao d’Angiò condotte da Pieretto de Andreis, Gentile da Monterano e Giovanni Colonna. A tacitazione di 9000 fiorini del suo stipendio ottiene in feudo Cannara.

Ott.MarcheA metà mese è segnalato a Fermo con Ludovico Migliorati e Paolo Orsini.
1406
Gen.UmbriaSi porta alla Fratta (Umbertide) per controllare i movimenti di Braccio di Montone che milita per l’antipapa Giovanni XXIII.
Mag.Lazio

A Roma. A metà mese si impadronisce di Castell’ Arcione che appartiene alla famiglia Capocci alleata  degli Orsini. Supera la resistenza dei difensori alla Porta Appia.

…………..UmbriaRientra nel perugino. Con il fratello Siginolfo e Matteo di Vanolo si porta al castello di Manestevole al fine di rafforzarne la guardia.
1407
Gen. mag.Umbria

Un’ambasceria perugina supplica il nuovo papa Gregorio XII di ricondurre il Michelotti agli stipendi dello stato della Chiesa e di destinarlo alla difesa del centro. Le autorità cittadine si dichiarano disposte a contribuire a tale spesa con i 12000 fiorini legati all’appalto del Trasimeno. A maggio tale  richiesta risulta non essere ancora stata accolta.

Lug.PerugiaAntipapa150 lanceUmbria

Il timore del ritorno di Braccio di Montone nella Marca fa sì che sia arruolato dal comune per 10 mesi. Per remunerare la sua compagnia viene imposta alla comunità una gabella sul macinato.

Ago.Lazio

Scorta a Roma con 200 cavalli Andrea di Guidarello ed Andrea di Bernarduccio, ambasciatori del comune di Perugia presso la Santa Sede, per sollecitare l’aiuto dei pontifici contro i fuoriusciti che militano al servizio dello stato della Chiesa: a suo favore  interviene   Paolo Orsini.

1408
Mar.PerugiaFuoriuscitiUmbriaAffianca Rosso dall’Aquila nel contrastare i fuoriusciti che stanno imperversando nelle Marche.
Apr.PerugiaNapoliUmbria

Difende Perugia dagli attacchi di Braccio di Montone che ha il comando delle milizie di Ladislao d’Angiò. Muove da Deruta con 500 cavalli e moltissimi contadini per assecondare Rosso dall’ Aquila e Guido da Perugia che hanno attaccato (400 cavalli) il campo nemico. Guglielmo Lancellotti resiste loro inizialmente; intervengono  100 cavalli leggeri, seguiti dal resto dell’ esercito braccesco. Gli avversari mettono in fuga disordinata gli assalitori. Rosso dall’ Aquila è catturato con 240 cavalli.

Mag.Lazio

I perugini decidono di sottomettersi al re di Napoli; lo inviano a Roma, come proprio ambasciatore, presso Ladislao d’Angiò con Onofrio Bartolini ed Andrea Guidoni. La città è presa in possesso dal sovrano  dallo stesso Ceccolino Michelotti e da Giacomo Galgani.

Giu.NapoliFuoriusciti PerugiaUmbria e Marche

Gli sono consegnati 10260 fiorini a saldo sia delle sue paghe, che di un credito residuo per una condotta di quattro anni prima di 130 lance. Si collega nelle Marche con Ludovico Migliorati, Martino da Faenza e Riccardo di Montereale per contrastarvi Braccio di Montone; punta su Jesi, dove si è asserragliato il capitano rivale con più di 1000 cavalli.

1409
Apr.NapoliAntipapa  FirenzeMarche

Si trova a Fabriano da dove invia al campo angioino alcune bombarde. I perugini lo contattano per conoscere se alcuni fuoriusciti della città godano o meno del favore del re di Napoli.

Mag.ToscanaAl campo di Ossaia, presso Cortona, con il re di Napoli.
Giu.Marche

Ritorna nelle Marche;  si collega con Martino da Faenza      ed il  Tartaglia (3000 cavalli). Si trova sotto Servigliano con Conte da Carrara;  occupa Smerillo che viene consegnata a Rodolfo da Varano; assedia la rocca di Monturano e fa depredare il fermano da 100  cavalli. Segue una scaramuccia a Fonte Fellara (Falerone). Negli stessi giorni un accordo tra il re di Napoli e i perugini assicura a lui ed ai fratelli  Siginulfo ed Egano  il dominio e la signoria di tutte le terre e castelli in loro possesso, cui si aggiungono Spello, Gualdo Cattaneo e Collemancio. In questa ultima località acquista numerosi immobili per rafforzare maggiormente il suo dominio.

Lug.Marche

Si colloca sul fiume Fiastrone, vicino a San Ginesio ed a Sant’Angelo in Pontano;  viene affrontato da 500 cavalli di Ludovico Migliorati. Si scontra con gli avversari a Lauro (Loro Piceno); gli angioini hanno la peggio con l’uccisione di tre caporali e di 100 cavalli; tra i nemici restano sul terreno venti cavalli. A fine mese l’esercito napoletano finge di abbandonare le Marche e si attesta nel territorio di Montecosaro in località Fontanelle.

Ott.Lazio

Si sposta alla difesa di Roma; con Giulio Cesare da Capua e Pieretto de Andreis presenzia ad una solenne funzione in San Pietro, forzatamente breve per la vicinanza degli avversari davanti a Castel Sant’Angelo.

1410
Gen.Umbria

Riprende a lottare contro Braccio di Montone che ora milita per i fiorentini. Il capitano rivale scorre nel Chiugi; Ceccolino dei Michelotti cerca di bloccare i suoi uomini al ritorno dall’ incursione occupando un altro colle, nei pressi del lago Trasimeno, sotto cui devono transitare gli avversari. Braccio di Montone fa appiedare i suoi cavalli e li mette insieme in modo indistinto con i fanti: in tal modo il suo esercito sembra più numeroso; Ceccolino dei Michelotti  si crede inferiore di forze e non osa assalire il rivale. Si accorge presto dell’inganno e si pone al suo inseguimento; vi sono alcune scaramucce. Braccio di Montone raggiunge i suoi quartieri.

Apr.UmbriaNon riesce ad impedire la conquista di Torgiano da parte del rivale.
Lug.UmbriaAlla guardia di Perugia con il  Tartaglia. Le sue discordie con tale capitano fanno sì che Ladislao d’Angiò invii nella città anche Pieretto de Andreis.
Sett.ToscanaSempre con il Tartaglia depreda nel senese il territorio di Arcidosso. E’ affrontato da Angelo della Pergola.
Nov.UmbriaViene preposto con il tartaglia alla difesa di Perugia.
1411
Gen.NapoliAntipapa FirenzeToscana

Entra in Radicofani e mette a sacco la località; cavalca a Corsignano (Pienza), a Monticchiello ed a San Quirico d’Orcia facendovi prigionieri e razziandovi bestiame.

Mag.Umbria

Riceve in rinforzo da Napoli 800 cavalli. Si muove con  Tartaglia da Perugia e punta su Torgiano seguito da un grande numero di cittadini (almeno 5000 uomini): è qui sbaragliato da Braccio di Montone, da Muzio Attendolo Sforza e da Paolo Orsini.  Gli sono catturati 600  cavalli. Sono fatti prigionieri molti perugini che sono costretti a pagare un riscatto per la loro liberazione.

Lug.600 cavalliUmbria

Alla guardia di Perugia con Manfredo da Barbiano e Conte da Carrara (3600 cavalli). Raggiunto anche da Berardo da Varano   si incontra  con Muzio Attendolo Sforza cui offre, a nome del re di Napoli,  la signoria di Cortona in cambio della sua defezione nel campo angioino.

Sett. ott.Umbria

Tenta di sorprendere a Fratticciola Selvatica Braccio di Montone: l’avversario, per timore di esservi assediato fa uscire alcuni cavalli leggeri dal castello. Costoro si danno alla fuga e si fanno inseguire dalla cavalleria sua e da quella di Conte da Carrara. Braccio di Montone ne approfitta per piombare sugli  alloggiamenti di Ceccolino dei Michelotti; a tale vista  il condottiero preferisce abbandonare l’assedio della località e riparare nei vicini castelli.

1412
Gen.UmbriaGli si ribella Gualdo cattaneo. Il castello è riconquistato da Braccio di Montone che, a sua volta, lo vende ad Ugolino Trinci per 4000 ducati.
Apr.UmbriaCon Nanni di Spinello respinge un attacco portato a Perugia da Braccio di Montone e dagli altri fuoriusciti del partito nobiliare.
Giu.LazioIrrompe nel Patrimonio agli ordini del luogotenente regio Giacomo dei Galgani di Aversa. Si presenta davanti alle porte di Viterbo con altri condottieri quali il Malacarne, il  Tartaglia e Fabrizio da Baschi detto il Ciarfaglia. Subito la città si arrende spontaneamente e senza alcuna condizione. Da tale località le truppe regie si spargono per l’intero Patrimonio e, in breve tempo, occupano senza trovare contrasto Montefiascone, Toscanella (Tuscania), Bagnoregio, Acquapendente, Proceno e Corneto (Tarquinia).
Dic.UmbriaRisulta creditore del soldo verso Ladislao d’Angiò per 3000 fiorini. Nello stesso mese a Perugia le arti del Cambio e della Mercanzia gli garantiscono il pagamento di 24000 fiorini dovutigli dal comune, al fine di potere recuperare i castelli del contado di cui si sono impadroniti i fuoriusciti.
1413
Apr.PerugiaFuoriuscitiUmbriaRecupera Nocera Umbra ai danni dei Trinci.
Mag.UmbriaPreda il contado di Foligno ed assedia Bettona con Conte da Carrara.
Lug. ago.Umbria

Con Muzio Attendolo Sforza, Conte da Carrara, il Malacarne e Fabrizio da Capua fronteggia per quaranta giorni a Ponte Pattoli Braccio di Montone e Paolo Orsini: le discordie imperanti nel campo angioino e la viltà dell’Orsini impediscono alla campagna di avere un qualche sbocco.

AutunnoUmbria

Si incontra a Città della Pieve con Muzio Attendolo Sforza, il Malacarne, il  Tartaglia e Buzino da Siena per intensificare le scorrerie nell’ orvietano.

Dic.Campania e Umbria

Scorta con 40 cavalli, da Napoli a Gualdo Tadino, l’ambasciatore fiorentino Rinaldo degli Albizzi.

Dic.Campania e UmbriaScorta con 40 cavalli da Napoli a Gualdo Tadino l’ambasciatore fiorentino Rinaldo degli Albizzi.
1414
Mag.Umbria

Scorre nel  folignate con 5000 cavalli; getta a terra la torre e le colombaie che i Trinci possiedono nel villaggio di Marchiselli;  si impadronisce di Nocera Umbra.

Giu.Umbria

Assedia Todi. Staziona nel territorio di Trevi e di Spoleto presso Azzano e Beroide, tocca Bazzano, Eggi e Santi Apostoli. Sempre nel mese è compreso tra i collegati del re di Napoli nella pace conclusa con l’antipapa.

Lug.NapoliSpoletoUmbria

Si accampa a Busano ed al Ponte Bari; con Conte da  Carrara ed il Tartaglia si dirige verso Spoleto sino al Tessino davanti alla porta di San Gregorio. Assedia la città che viene colpita con le bombarde:  sono rotte le condutture dell’acquedotto in due punti. A fine mese Rodolfo da Varano, che ne è alla difesa, si vede costretto ad arrendersi. Negli stessi giorni è compreso tra i collegati di Ladislao d’Angiò nella pace stipulata tra il re di Napoli ed i fiorentini.

Ago.Comp. venturaTodiUmbria

Alla morte del re Ladislao d’Angiò lascia lo spoletino con Conte da Carrara;  punta su Perugia. Compie una scorreria nel todino, vi fa alcuni prigionieri e vi del razzia bestiame che viene condotto nel contado di Bettona. I perugini gli ingiungono di restituire le prede: sono catturati dagli abitanti 5 suoi uomini d’arme che hanno derubato nelle strade alcuni viandanti. Sono tutti impiccati e squartati al campo.

Dic.Fa pressioni con Cristoforo Gaetani e Giulio Cesare da Capua per la liberazione di Paolo Orsini.
1415
…………..NapoliAbruzziMilita agli stipendi della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. E’ nominato con il fratello Tinto viceré degli Abruzzi.
Lug.PugliaCon Pieretto de Andreis riceve a Manfredonia Giacomo di Borbone, che si deve sposare con la Angiò: lo accoglie, contro gli ordini ricevuti, come re di Napoli.
1416
Gen.Abruzzi
Giu. lug.PerugiaMontoneUmbria

E’ richiamato dai perugini per opporsi ancora una volta a Braccio di Montone. Fa catturare alcuni cittadini di Foligno inviati come ambasciatori al suo rivale da Carlo Trinci;  lascia Gualdo Tadino e si ferma a Spello in attesa di Carlo Malatesta con 1000 cavalli e 1000 fanti. Respinge un attacco della fanteria nemica, si reca ad Assisi e vi si unisce con il Malatesta. Con il nipote Guidone partecipa alla battaglia di Sant’Egidio; nell’ occasione ha  il comando della seconda forza d’urto. Si scontra con i fuoriusciti di Malatesta Baglioni;  dopo sette ore di combattimento sotto un sole ardente ed in mezzo alla polvere è catturato dal Tartaglia con il nipote Guido. Viene fatto rinchiudere in carcere da Braccio di Montone.

1419
Ago.Umbria

Ludovico dei Michelotti invade il perugino spinto dal papa Martino V. Braccio di Montone e Malatesta Baglioni ordinano la sua morte nella rocca di Narni. Anche il nipote Guido, nella stessa occasione, viene giustiziato nel carcere di Fratta Todina. Durante la prigionia scrive alcuni versi dedicati alla moglie. Sposa Ludovica Gabrielli, figlia di Cante, che gli porta in dote il castello di Biscina presso Gubbio

CITAZIONI

-“Era homo molto subito et terribile.” GRAZIANI

-“Capitano di gran valore.” CAMPANO

-“Valentissimo capitano.” GIOVIO

-Con Luca di Canale, Paolo Orsini, Ceccolo Broglia, Brandolino Brandolini e Paolo Savelli “Cohortium praefecti insignes.” PLATINA

-“Fu Capo di molto valore..fu stimato de i valorosi Capi del suo tempi.” PELLINI

-“Inter Raspantes cum civitatis (Perugia) regimine potirentur, quatuor fratres fuere, quorum matrem prudentissimam foeminam, saepe dixisse traditum est, sibi quatuor filios esse, Biordum, qui et dicendo et faciendo excelleret, Ceccolinum, qui facere quidem egregie nosset, eloqui nesciret, Antonium cui dicendi copia cum esset, faciendi, non esset, et Eganum, qui, et facere, et dicere ignoraret.” PICCOLOMINI

-“Gran signore.” BROGLIO

-Con Lorenzo e Micheletto Attendolo, Muzio Attendolo Sforza, Jacopo Caldora, Pieretto de Andreis, Fabrizio da Capua “Capitani e condottieri di esserciti in quei tempi molto famosi.” CIRILLO

-“Quei due che fanno adorne le scripture/Biordo e Ciccholin de’ Michelotti/Da far deluno infinite picture.” Cambino Aretino riportato da FABRETTI

Foto immagine in evidenza: wikimedia

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