Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
CECCOLINO DEI MICHELOTTI (Ceccolino da Perugia) Signore di Gualdo Cattaneo, Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Città della Pieve, Biscina, Spello, Collemancio, Todi. Figlio di Michelotto dei Michelotti. Fratello di Biordo dei Michelotti , zio di Lionello dei Michelotti.
- 1419 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………….. | Milita nelle compagnie di Alberico da Barbiano. | ||||
1393 | |||||
Mag. | Comp. ventura | Perugia | Umbria | Con l’aiuto di Francesco da Montemarte espugna la rocca di Castel della Pieve (Città della Pieve) a spese di Pelino Baglioni. | |
Giu. sett. | Umbria | A giugno può rientrare in Perugia. A settembre, fallisce nella città un tentativo di colpo di stato da parte della fazione nobiliare. Ceccolino dei Michelotti ottiene dalle autorità di essere liberato dalle condanne precedenti per la sua appartenenza al partito popolare. | |||
1394 | |||||
Gen. | Perugia | Chiesa | Umbria | Combatte Ceccolo Broglia, Brandolino Brandolini e Giovanni Tedesco da Pietramala che militano per il papa Bonifacio IX. | |
Mag. | Umbria | Con Corrado Lando contrasta le milizie avversarie senza impegnarsi in combattimento a causa della sua inferiorità numerica. Il fratello cerca di subornare con 4000 fiorini i condottieri pontifici: non riuscito il tentativo, Ceccolino dei Michelotti continua ad opporsi loro con l’aiuto di Corrado Prospero. | |||
Giu. | Umbria | Si impadronisce di Assisi con il fratello Siginolfo. | |||
Lug. | Comp. ventura | Firenze | Toscana | Si collega con Giovanni da Cantiano. I loro uomini mettono a sacco il contado di Volterra, bruciano case e raccolti nel territorio di Colle di Val d’Elsa. Forti sono le proteste dei fiorentini. | |
Ago. | Comp. ventura Urbino | Forlì Gabrielli | Romagna Umbria e Marche | Si rovescia sulla Romagna alla ricerca di taglie. Al termine delle incursioni transita per Forlì con Azzo da Castello, il fratello Biordo e Corrado Lando: il primo condottiero si reca a Ferrara, egli rientra a Perugia con Biordo mentre il Lando si porta a Ravenna. Ceccolino dei Michelotti lascia l’Umbria con Corrado Prospero per militare al servizio di Antonio da Montefeltro contro Francesco da Cantiano. | |
1395 | |||||
Nov. | Umbria | Suoi uomini derubano di 2 some di cuoio lavorato un commerciante fiorentino: il fatto avviene al ponte del Chiugi. Le prede sono condotte a Spello. | |||
1396 | |||||
…………… | Napoli | Antipapa | |||
Lug. Ago. | Comp. ventura Perugia | Foligno Comp. ventura | Umbria | Si coalizza con Malatesta Malatesta e Conte da Carrara per colpire un fedele alleato del pontefice, Ugolino Trinci; devasta il folignate e causa la rivolta in molti centri quali Nocera Umbra, Sellano e Castelbuono. Ad agosto è richiamato dai perugini con 1200 cavalli per fronteggiare la compagnia di Bartolomeo Boccanera, nonché quelle di Ludovico Gabriotto Cantelli e di Filippo da Pisa che, dopo avere infestato la Toscana, stanno ora minacciando l’Umbria. Gli sono concessi 1000 fiorini mentre altri 1500 vanno al fratello Biordo. | |
Dic. | Milano | Firenze | 500 cavalli | Toscana | Si unisce con 500 cavalli e molti fanti alla compagnia di Alberico da Barbiano allo scopo di combattere i fiorentini. Giunge nel pisano e lotta contro Bartolomeo Boccanera ed Antonio degli Obizzi. |
1397 | |||||
Gen. feb. | Umbria e Toscana | Esce dal perugino con Ottobono Terzi e Guido d’Asciano. Si sposta nel pisano. Tocca Capannoli, Cevoli, Lari e Crespina. A febbraio si ferma a Pontedera per sostenere Benedetto Mangiadori, il cui obiettivo è quello di fare ribellare San Miniato ai fiorentini. | |||
Mar. | Toscana | San Miniato si solleva ai danni dei fiorentini. Benedetto Mangiadori uccide il vicario Antonio Davanzati; presto è costretto a rinchiudersi nel palazzo del governo dove vi è assediato dagli abitanti. Ceccolino dei Michelotti si muove alla sua volta, giunge in ritardo a San Miniato ed è respinto dai cittadini. Affianca allora Alberico da Barbiano, Paolo Savelli, Paolo Orsini e Giovanni da Barbiano in una scorreria che lo porta dal senese fin sulle porte di Firenze. Il bottino è condotto a Siena; il comune non fa entrare i venturieri nella città. Ceccolino dei Michelotti continua nelle sue razzie in Val di Chiana verso Montepulciano e nell’aretino. | |||
Apr. | Firenze | Milano | Toscana | Allettato dalle maggiori offerte dei fiorentini, passa ai loro stipendi. | |
1398 | |||||
Feb. | Umbria | Alla guardia di Todi per conto del fratello Biordo. | |||
Mar. | Umbria | Il fratello Biordo è ucciso a Perugia. Ceccolino dei Michelotti si trova a Todi: su richiesta dei Chiaravalle fa imprigionare nella città 8 partigiani degli Atti avversari della loro fazione. Da Todi raggiunge Perugia; gli abitanti lo inviano con altri ambasciatori presso il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti per porre la città sotto la sua protezione. | |||
Mag. | Perugia | Chiesa | Umbria | Contrasta a San Bevignate Mostarda da Forlì e Conte da Carrara. Costringe i due condottieri a ritirarsi. | |
Giu. | Umbria | Con la conclusione della pace tra perugini e lo stato della Chiesa si impegna a consegnare ai primi Assisi (di cui si è insignorito a seguito di una sollevazione degli abitanti) e Spello al pontefice. | |||
Sett. | Umbria | Todi si ribella a Ceccolino dei Michelotti; i Chiaravalle chiamano nella città Pandolfo Malatesta che ne prende possesso a nome dello stato della Chiesa; anche Spello si dà ai pontifici. | |||
Ott. | Umbria | Cede a malincuore Assisi; catturato poi dagli abitanti con alcuni amici è obbligato a restituire loro Bastia Umbra. Cerca di rifarsi e punta su Città della Pieve dove gli abitanti si oppongono al suo ingresso; in modo analogo si comportano i perugini che gli permettono di entrare nella città solo con otto/dieci compagni mentre il resto delle sue truppe deve rimanere fuori le mura. | |||
1399 | |||||
………….. | Umbria | Cessano le ostilità con i pontifici. | |||
Ago. sett. | Comp. ventura | Foligno | Umbria | Attacca Foligno. Su consiglio di fiorentini e di perugini si riconcilia con Ugolino Trinci e con Ceccolo Broglia: i perugini gli riconoscono la somma di 3600 fiorini, da pagarsi in tre anni, a copertura dei danni subiti nel recente conflitto. Anche i fiorentini gli vengono incontro dal punto di vista economico ed esercitano forti pressioni sui perugini affinché Ceccolino dei Michelotti non militi al soldo del duca di Milano. | |
1400 | |||||
Gen. | Milano | Chiesa | 200 lance | Umbria | I fiorentini gli promettono una provvigione mensile di 100 fiorini ed una condotta di 100 lance. Nonostante ciò Ceccolino dei Michelotti con i suoi partigiani fa in modo che Perugia si sposti dall’ orbita pontificia a quella viscontea: in Perugia entra il capitano ducale Ottobono Terzi con 800 cavalli. Nella cerimonia che accompagna l’ingresso nella località del vicario del duca di Milano Matteo Accomanduzzi il Michelotti è segnalato portare in mano l’insegna viscontea. Si trasferisce con i suoi uomini a Ponte San Giovanni. |
Feb. | Umbria | Recupera Bastia Umbra, Spello, Pozzagli (tolta ai Guidalotti) e la rocca di Casalina; si congiunge quindi con il resto delle truppe ed assale Assisi. | |||
Apr. | Umbria | Ottiene per trattato Assisi; Ceccolo Broglia si rinchiude nella rocca: presto il condottiero avversario è costretto ad arrendersi a patti in cambio di 4000 fiorini. | |||
1401 | |||||
Giu. | Milano | Firenze | Umbria e Marche | Viene informato che Cecco da San Severino è stato condotto in Puglia dai fiorentini e che si sta dirigendo verso la Lombardia transitando per la marca d’Ancona. Lascia Gualdo Tadino con un buon numero di cavalli e sorprende tale capitano nel piano di Valeria, nella corte del castello di Monte Falcone, comune di Acqualagna. Sconfittolo, cattura due ambasciatori fiorentini con 150 cavalli. | |
Ago. sett. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | Attacca il castello di Collepino in cui si è rinchiuso Ciucio/Cencio di Paterno con i fuoriusciti di Spello. Lo conquista a settembre con la consegna di 1400 fiorini al Paterno. | |
1402 | Perugia | Chiesa | Umbria | Gli è riconosciuta dai perugini una provvigione mensile di 1422 fiorini. Gli avversari, guidati da Marino Tomacelli, si impossessano di Nocera Umbra. | |
1403 | |||||
Primavera | Milano | Chiesa | Umbria | Difende Perugia dagli attacchi portati da Braccio di Montone. | |
Lug. | Umbria | Si muove verso Assisi con Ludovico Gabriotto Cantelli ed Antonio Balestrazzo alla testa di 1200 cavalli per liberare dall’ assedio le due rocche cittadine. | |||
Sett. | Chiesa | 150 lance | Umbria | Con la pace di Canedio tra i Visconti ed i pontifici passa agli stipendi di Bonifacio IX per un anno. Gli è data in signoria Bastia Umbra fino al momento in cui non sia risarcito delle spese per migliorie apportate a suo tempo dal fratello Biordo; la moglie è reintegrata nei diritti riguardanti il castello di Biscina presso Gubbio; ad Edoardo dei Michelotti, vescovo di Chiusi, è promesso il vescovado di Perugia. Gli vengono perdonate tutte le offese fatte ai rappresentanti della Chiesa; deve, invece, lasciare la sua abitazione nella cittadella per averne un’altra, sempre in Perugia, ma collocata in altro sito. | |
Ott. | E’ inviato dai perugini come ambasciatore presso il capitano generale pontificio Giannello Tomacelli; è firmata la pace alla condizione che in Perugia non possano rientrarvi i fuoriusciti. Il pontefice assolve i cittadini da tutte le censure ecclesiastiche. | ||||
1404 | |||||
Gen. | Lazio | Segue Giannello Tomacelli a Roma per la controfirma degli accordi di pace da parte del papa Bonifacio IX. | |||
Feb. | Umbria | Viene confermato a lui ed ai fratelli Siginolfo ed Egano , il vicariato per ventinove anni di Castel della Pieve e di Gualdo Cattaneo dietro il censo, da consegnarsi il giorno dei Santi Pietro e Paolo, di due fagiani per la prima località e di un cane da rete per la seconda. | |||
Mag. | Chiesa | Fuoriusciti Perugia | Umbria | Il fuoriuscito Giacomo degli Arcipret entra di nascosto in Perugia e tenta di sollevare la città ai danni dei Michelotti. Ceccolino e Lionello dei Michelotti, coadiuvati da Conte da Carrara sedano il tentativo di rivolta ed inseguono l’avversario che si rinchiude nel castello di Giasone d’ Antignola. L’assedio termina in breve tempo. L’Arcipreti è rinchiuso nella rocca di Castiglione del Lago, mentre altri fuoriusciti sono imprigionati in Assisi. | |
Ott. | Umbria | Alla morte del pontefice Bonifacio IX gli sono consegnate da Giannello Tomacelli le fortezze di Spello, Cannara e Collemancio da detenere per conto dello stato della Chiesa. | |||
1405 | |||||
Gen. | Chiesa | Al servizio del nuovo papa Innocenzo VII. | |||
Ago. | Chiesa | Napoli | Lazio | Assicura al pontefice una scorta allorché costui è costretto ad abbandonare Roma per rifugiarsi a Viterbo. Lungo il tragitto scopre ed uccide uno dei Guidalotti responsabili della morte del fratello Biordo. Sempre nel mese, con Mostarda da Forlì, Paolo Orsini ed il Beccarino sconfigge a Roma, ai Prati di Nerone, le truppe del re di Napoli Ladislao d’Angiò condotte da Pieretto de Andreis, Gentile da Monterano e Giovanni Colonna. A tacitazione di 9000 fiorini del suo stipendio ottiene in feudo Cannara. | |
Ott. | Marche | A metà mese è segnalato a Fermo con Ludovico Migliorati e Paolo Orsini. | |||
1406 | |||||
Gen. | Umbria | Si porta alla Fratta (Umbertide) per controllare i movimenti di Braccio di Montone che milita per l’antipapa Giovanni XXIII. | |||
Mag. | Lazio | A Roma. A metà mese si impadronisce di Castell’ Arcione che appartiene alla famiglia Capocci alleata degli Orsini. Supera la resistenza dei difensori alla Porta Appia. | |||
………….. | Umbria | Rientra nel perugino. Con il fratello Siginolfo e Matteo di Vanolo si porta al castello di Manestevole al fine di rafforzarne la guardia. | |||
1407 | |||||
Gen. mag. | Umbria | Un’ambasceria perugina supplica il nuovo papa Gregorio XII di ricondurre il Michelotti agli stipendi dello stato della Chiesa e di destinarlo alla difesa del centro. Le autorità cittadine si dichiarano disposte a contribuire a tale spesa con i 12000 fiorini legati all’appalto del Trasimeno. A maggio tale richiesta risulta non essere ancora stata accolta. | |||
Lug. | Perugia | Antipapa | 150 lance | Umbria | Il timore del ritorno di Braccio di Montone nella Marca fa sì che sia arruolato dal comune per dieci mesi. Per remunerare la sua compagnia viene imposta alla comunità una gabella sul macinato. |
Ago. | Lazio | Scorta a Roma con 200 cavalli Andrea di Guidarello ed Andrea di Bernarduccio, ambasciatori del comune di Perugia presso la Santa Sede, per sollecitare l’aiuto dei pontifici contro i fuoriusciti che militano al servizio dello stato della Chiesa: a suo favore interviene Paolo Orsini. | |||
1408 | |||||
Mar. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | Affianca Rosso dall’Aquila nel contrastare i fuoriusciti che stanno imperversando nelle Marche. | |
Apr. | Perugia | Napoli | Umbria | Difende Perugia dagli attacchi di Braccio di Montone che ha il comando delle milizie di Ladislao d’Angiò. Muove da Deruta con 500 cavalli e moltissimi contadini per assecondare Rosso dall’ Aquila e Guido da Perugia che hanno attaccato (400 cavalli) il campo nemico. Guglielmo Lancellotti resiste loro inizialmente; intervengono 100 cavalli leggeri, seguiti dal resto dell’ esercito braccesco. Gli avversari mettono in fuga disordinata gli assalitori. Rosso dall’ Aquila è catturato con 240 cavalli. | |
Mag. | Lazio | I perugini decidono di sottomettersi al re di Napoli; lo inviano a Roma, come proprio ambasciatore, presso Ladislao d’Angiò con Onofrio Bartolini ed Andrea Guidoni. La città è presa in possesso dal sovrano dallo stesso Michelotti e da Giacomo Galgani. | |||
Giu. | Napoli | Fuoriusciti Perugia | Umbria e Marche | Gli sono consegnati 10260 fiorini a saldo sia delle sue paghe, che di un credito residuo per una condotta di quattro anni prima di 130 lance. Si collega nelle Marche con Ludovico Migliorati, Martino da Faenza e Riccardo di Montereale per contrastarvi Braccio di Montone; punta su Jesi, dove si è asserragliato il capitano rivale con più di 1000 cavalli. | |
1409 | |||||
Apr. | Napoli | Antipapa Firenze | Marche | Si trova a Fabriano da dove invia al campo angioino alcune bombarde. I perugini lo contattano per conoscere se alcuni fuoriusciti della città godano o meno del favore del re di Napoli. | |
Mag. | Toscana | Al campo di Ossaia, presso Cortona, con il re di Napoli. | |||
Giu. | Marche | Ritorna nelle Marche; si collega con Martino da Faenza ed il Tartaglia (3000 cavalli). Si trova sotto Servigliano con Conte da Carrara; occupa Smerillo che viene consegnata a Rodolfo da Varano; assedia la rocca di Monturano e fa depredare il fermano da 100 cavalli. Segue una scaramuccia a Fonte Fellara (Falerone). Negli stessi giorni un accordo tra il re di Napoli e i perugini assicura a lui ed ai fratelli Siginulfo ed Egano il dominio e la signoria di tutte le terre e castelli in loro possesso, cui si aggiungono Spello, Gualdo Cattaneo e Collemancio. In questa ultima località acquista numerosi immobili per rafforzare maggiormente il suo dominio. | |||
Lug. | Marche | Si colloca sul fiume Fiastrone, vicino a San Ginesio ed a Sant’Angelo in Pontano; viene affrontato da 500 cavalli di Ludovico Migliorati. Si scontra con gli avversari a Lauro (Loro Piceno); gli angioini hanno la peggio con l’uccisione di tre caporali e di 100 cavalli; tra i nemici restano sul terreno venti cavalli. A fine mese l’esercito napoletano finge di abbandonare le Marche e si attesta nel territorio di Montecosaro in località Fontanelle. | |||
Ott. | Lazio | Si sposta alla difesa di Roma; con Giulio Cesare da Capua e Pieretto de Andreis presenzia ad una solenne funzione in San Pietro, forzatamente breve per la vicinanza degli avversari davanti a Castel Sant’Angelo. | |||
1410 | |||||
Gen. | Umbria | Riprende a lottare contro Braccio di Montone che ora milita per i fiorentini. Il capitano rivale scorre nel Chiugi; Ceccolino dei Michelotti cerca di bloccare i suoi uomini al ritorno dall’ incursione occupando un altro colle, nei pressi del lago Trasimeno, sotto cui devono transitare gli avversari. Braccio di Montone fa appiedare i suoi cavalli e li mette insieme in modo indistinto con i fanti: in tal modo il suo esercito sembra più numeroso; Ceccolino dei Michelotti si crede inferiore di forze e non osa assalire il rivale. Si accorge presto dell’inganno e si pone al suo inseguimento; vi sono alcune scaramucce. Braccio di Montone raggiunge i suoi quartieri. | |||
Apr. | Umbria | Non riesce ad impedire la conquista di Torgiano da parte del rivale. | |||
Lug. | Umbria | Alla guardia di Perugia con il Tartaglia. Le sue discordie con tale capitano fanno sì che Ladislao d’Angiò invii nella città anche Pieretto de Andreis. | |||
Sett. | Toscana | Sempre con il Tartaglia depreda nel senese il territorio di Arcidosso. E’ affrontato da Angelo della Pergola. | |||
Nov. | Umbria | Viene preposto con il tartaglia alla difesa di Perugia. | |||
1411 | |||||
Gen. | Napoli | Antipapa Firenze | Toscana | Entra in Radicofani e mette a sacco la località; cavalca a Corsignano (Pienza), a Monticchiello ed a San Quirico d’Orcia facendovi prigionieri e razziandovi bestiame. | |
Mag. | Umbria | Riceve in rinforzo da Napoli 800 cavalli. Si muove con Tartaglia da Perugia e punta su Torgiano seguito da un grande numero di cittadini (almeno 5000 uomini): è qui sbaragliato da Braccio di Montone, da Muzio Attendolo Sforza e da Paolo Orsini. Gli sono catturati 600 cavalli. Sono fatti prigionieri molti perugini che sono costretti a pagare un riscatto per la loro liberazione. | |||
Lug. | 600 cavalli | Umbria | Alla guardia di Perugia con Manfredo da Barbiano e Conte da Carrara (3600 cavalli). Raggiunto anche da Berardo da Varano si incontra con Muzio Attendolo Sforza cui offre, a nome del re di Napoli, la signoria di Cortona in cambio della sua defezione nel campo angioino. | ||
Sett. ott. | Umbria | Tenta di sorprendere a Fratticciola Selvatica Braccio di Montone: l’avversario, per timore di esservi assediato fa uscire alcuni cavalli leggeri dal castello. Costoro si danno alla fuga e si fanno inseguire dalla cavalleria sua e da quella di Conte da Carrara. Braccio di Montone ne approfitta per piombare sugli alloggiamenti di Ceccolino dei Michelotti; a tale vista il condottiero preferisce abbandonare l’assedio della località e riparare nei vicini castelli. | |||
1412 | |||||
Gen. | Umbria | Gli si ribella Gualdo cattaneo. Il castello è riconquistato da Braccio di Montone che, a sua volta, lo vende ad Ugolino Trinci per 4000 ducati. | |||
Apr. | Umbria | Con Nanni di Spinello respinge un attacco portato a Perugia da Braccio di Montone e dagli altri fuoriusciti del partito nobiliare. | |||
Giu. | Lazio | Irrompe nel Patrimonio agli ordini del luogotenente regio Giacomo dei Galgani di Aversa. Si presenta davanti alle porte di Viterbo con altri condottieri quali il Malacarne, il Tartaglia e Fabrizio da Baschi detto il Ciarfaglia. Subito la città si arrende spontaneamente e senza alcuna condizione. Da tale località le truppe regie si spargono per l’intero Patrimonio e, in breve tempo, occupano senza trovare contrasto Montefiascone, Toscanella (Tuscania), Bagnorea, Acquapendente, Proceno e Corneto (Tarquinia). | |||
Dic. | Umbria | Risulta creditore del soldo verso Ladislao d’Angiò per 3000 fiorini. Nello stesso mese a Perugia le arti del Cambio e della Mercanzia gli garantiscono il pagamento di 24000 fiorini dovutigli dal comune, al fine di potere recuperare i castelli del contado di cui si sono impadroniti i fuoriusciti. | |||
1413 | |||||
Apr. | Perugia | Fuoriusciti | Umbria | Recupera Nocera Umbra ai danni dei Trinci. | |
Mag. | Umbria | Preda il contado di Foligno ed assedia Bettona con Conte da Carrara. | |||
Lug. ago. | Umbria | Con Muzio Attendolo Sforza, Conte da Carrara, il Malacarne e Fabrizio da Capua fronteggia per quaranta giorni a Ponte Pattoli Braccio di Montone e Paolo Orsini: le discordie imperanti nel campo angioino e la viltà dell’Orsini impediscono alla campagna di avere un qualche sbocco. | |||
Autunno | Umbria | Si incontra a Città della Pieve con Muzio Attendolo Sforza, il Malacarne, il Tartaglia e Buzino da Siena per intensificare le scorrerie nell’ orvietano. | |||
Dic. | Campania e Umbria | Scorta con 40 cavalli, da Napoli a Gualdo Tadino, l’ambasciatore fiorentino Rinaldo degli Albizzi. | |||
Dic. | Campania e Umbria | Scorta con 40 cavalli da Napoli a Gualdo Tadino l’ambasciatore fiorentino Rinaldo degli Albizzi. | |||
1414 | |||||
Mag. | Umbria | Scorre nel folignate con 5000 cavalli; getta a terra la torre e le colombaie che i Trinci possiedono nel villaggio di Marchiselli; si impadronisce di Nocera Umbra. | |||
Giu. | Umbria | Assedia Todi. Staziona nel territorio di Trevi e di Spoleto presso Azzano e Beroide, tocca Bazzano, Eggi e Santi Apostoli. Sempre nel mese è compreso tra i collegati del re di Napoli nella pace conclusa con l’antipapa. | |||
Lug. | Napoli | Spoleto | Umbria | Si accampa a Busano ed al Ponte Bari; con Conte da Carrara ed il Tartaglia si dirige verso Spoleto sino al Tessino davanti alla porta di San Gregorio. Assedia la città che viene colpita con le bombarde: sono rotte le condutture dell’acquedotto in due punti. A fine mese Rodolfo da Varano, che ne è alla difesa, si vede costretto ad arrendersi. Negli stessi giorni è compreso tra i collegati di Ladislao d’Angiò nella pace stipulata tra il re di Napoli ed i fiorentini. | |
Ago. | Comp. ventura | Todi | Umbria | Alla morte del re Ladislao d’Angiò lascia lo spoletino con Conte da Carrara; punta su Perugia. Compie una scorreria nel todino, vi fa alcuni prigionieri e vi del razzia bestiame che viene condotto nel contado di Bettona. I perugini gli ingiungono di restituire le prede: sono catturati dagli abitanti 5 suoi uomini d’arme che hanno derubato nelle strade alcuni viandanti. Sono tutti impiccati e squartati al campo. | |
Dic. | Fa pressioni con Cristoforo Gaetani e Giulio Cesare da Capua per la liberazione di Paolo Orsini. | ||||
1415 | |||||
………….. | Napoli | Abruzzi | Milita agli stipendi della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. E’ nominato con il fratello Tinto viceré degli Abruzzi. | ||
Lug. | Puglia | Con Pieretto de Andreis riceve a Manfredonia Giacomo di Borbone, che si deve sposare con la Angiò: lo accoglie, contro gli ordini ricevuti, come re di Napoli. | |||
1416 | |||||
Gen. | Abruzzi | ||||
Giu. lug. | Perugia | Montone | Umbria | E’ richiamato dai perugini per opporsi ancora una volta a Braccio di Montone. Fa catturare alcuni cittadini di Foligno inviati come ambasciatori al suo rivale da Carlo Trinci; lascia Gualdo Tadino e si ferma a Spello in attesa di Carlo Malatesta con 1000 cavalli e 1000 fanti. Respinge un attacco della fanteria nemica, si reca ad Assisi e vi si unisce con il Malatesta. Con il nipote Guidone partecipa alla battaglia di Sant’Egidio; nell’ occasione ha il comando della seconda forza d’urto. Si scontra con i fuoriusciti di Malatesta Baglioni; dopo sette ore di combattimento sotto un sole ardente ed in mezzo alla polvere è catturato dal Tartaglia con il nipote Guido. Viene fatto rinchiudere in carcere da Braccio di Montone. | |
1419 | |||||
Ago. | Umbria | Ludovico dei Michelotti invade il perugino spinto dal papa Martino V. Braccio di Montone e Malatesta Baglioni ordinano la sua morte nella rocca di Narni. Anche il nipote Guido, nella stessa occasione, viene giustiziato nel carcere di Fratta Todina. Durante la prigionia scrive alcuni versi dedicati alla moglie. Sposa Ludovica Gabrielli, figlia di Cante, che gli porta in dote il castello di Biscina presso Gubbio |
CITAZIONI
-“Era homo molto subito et terribile.” GRAZIANI
-“Capitano di gran valore.” CAMPANO
-“Valentissimo capitano.” GIOVIO
-Con Luca di Canale, Paolo Orsini, Ceccolo Broglia, Brandolino Brandolini e Paolo Savelli “Cohortium praefecti insignes.” PLATINA
-“Fu Capo di molto valore..fu stimato de i valorosi Capi del suo tempi.” PELLINI
-“Inter Raspantes cum civitatis (Perugia) regimine potirentur, quatuor fratres fuere, quorum matrem prudentissimam foeminam, saepe dixisse traditum est, sibi quatuor filios esse, Biordum, qui et dicendo et faciendo excelleret, Ceccolinum, qui facere quidem egregie nosset, eloqui nesciret, Antonium cui dicendi copia cum esset, faciendi, non esset, et Eganum, qui, et facere, et dicere ignoraret.” PICCOLOMINI
-“Gran signore.” BROGLIO
-Con Lorenzo e Micheletto Attendolo, Muzio Attendolo Sforza, Jacopo Caldora, Pieretto de Andreis, Fabrizio da Capua “Capitani e condottieri di esserciti in quei tempi molto famosi.” CIRILLO
-“Quei due che fanno adorne le scripture/Biordo e Ciccholin de’ Michelotti/Da far deluno infinite picture.” Cambino Aretino riportato da FABRETTI
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