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BATTISTA DA MARTINENGO Di Brescia. Del ramo delle Palle. Signore di Urago d’Oglio, padre di Luigi da Martinengo.
- 1536 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1505 | Venezia | Impero Ottomano | 300 fanti | Grecia | |
1509 | |||||
Apr. | Venezia | Francia | 100 cavalli leggeri | Lombardia | La sua compagnia è composta di cavalli leggeri armati in parte di schioppetto ed in parte di balestra. |
Mag. | Lombardia | Partecipa alla battaglia di Agnadello. Con la sconfitta diserta dal campo veneziano, lascia Iseo (dove è proprietario di un palazzo fortificato) e raggiunge Brescia con Luigi Avogadro. La popolazione tumultua e corre a saccheggiare le case e le botteghe degli ebrei presi come capro espiatorio della nuova situazione. I fanti dei Martinengo si oppongono invano ai disordini che colpiscono, in particolare, la chiesa di Sant’Agostino da tempo adibita a magazzino cereali. 800 some di avena ed altrettante di frumento sono rubate. | |||
Giu. | Lombardia | Ospita a Brescia la moglie del capitano generale della Serenissima, Niccolò Orsini, catturata dai francesi a Ghedi. | |||
1510 | |||||
Ago. | Francia | Segue in Francia il cardinale di Finale in quanto gli è stata promessa una condotta dai francesi. | |||
1512 | |||||
Gen. | Venezia | Francia | Lombardia | Parteggia in Brescia per i veneziani ai danni dei francesi. | |
Feb. | Lombardia | Con la riconquista di Brescia partecipa all’ assedio del castello cittadino; cerca di convincere alla resa il congiunto Marco da Martinengo, entrato alla difesa della fortezza per conto dei transalpini. I due si parlano; il secondo esce dal castello e gli rivolge la parola dall’alto del torrione di Canton Bagnolo mentre Battista da Martinengo si trova dall’altra parte del fossato. Comune è l’invito alla resa con la promessa della vita. Entrambi gli inviti sono respinti. Alla fine i francesi di Gastone di Foix hanno la meglio sulle truppe della Serenissima. Battista da Martinengo si salva con la fuga. | |||
1515 | |||||
Ott. | Venezia | Spagna | Lombardia | All’assedio di Brescia. | |
1518 | |||||
Sett. | Il parente Camillo da Martinengo viene privato della sua condotta: Battista si muove in suo aiuto e lo aiuta a rientrare nelle grazie dei veneziani. | ||||
1521 | |||||
Ago. | Venezia | Impero | 80 cavalli leggeri | Lombardia | E inviato verso Anfo da Teodoro da Trivulzio per ostacolare il passo a 8000 fanti svizzeri e tedeschi diretti a Mantova. Il Consiglio dei Savi gli concede una condotta di 80 cavalli leggeri ed una provvigione di 30 ducati per paga: la decisione trova la piena approvazione nel provveditore generale Andrea Gritti. |
Sett. | Emilia | Giunge al campo di Fontanelle con i suoi balestrieri a cavallo; si sposta al campo di San Secondo Parmense e vi consegna 5500 ducati destinati al soldo delle truppe. | |||
Nov. | Lombardia | Giunge sull’Oglio, ad Orzinuovi per ostacolare il passo agli avversari; si trasferisce a Pontoglio. Alla testa di 500 cavalli leggeri viene sconfitto da Giovanni dei Medici, al comando, a sua volta, di 1000 cavalli leggeri e di 300 uomini d’arme. Messo in fuga, ripara a Palazzolo sull’Oglio; da qui per Iseo riesce a rifugiarsi a Brescia con il Farfarello e Giacomo da Vicovaro. | |||
1523 | |||||
Gen. | Veneto | A Venezia a seguito dell’imprigionamento di alcuni suoi famigliari, tra cui è compreso anche Camillo da Martinengo. | |||
Sett. | Veneto | I bresciani lo inviano a Venezia a rallegrarsi con l’ex-provveditore generale Andrea Gritti per la sua elezione a doge. | |||
Ott. | Lombardia | Alcuni cavalli francesi danneggiano i suoi beni ad Urago d’Oglio: interviene il Bonnivet a fargli restituire quanto gli è stato predato. | |||
1524 | |||||
Mag. | Veneto | A Venezia, per convincere la Signoria a conceder ad un altro membro della sua famiglia la condotta di Camillo da Martinengo. | |||
Giu. | Veneto | Ancora a Venezia, per denunciare un tentativo di omicidio perpetrato nel suo palazzo di Brescia da Federico da Martinengo: il colpevole viene confinato a Candia. | |||
Ott. | Lombardia | Si offre di raccogliere alcuni fanti per i veneziani al fine di contrastare i francesi. | |||
Dic. | Lombardia | Esce da Brescia ed accompagna per un tratto di strada il Connestabile di Borbone diretto ad Innsbruck. | |||
1525 | |||||
Ott. | Lombardia | Ha l’incarico dal capitano generale della Serenissima, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, di addestrare al combattimento le ordinanze bresciane. | |||
1526 | |||||
Giu. | Venezia | Impero | Veneto | Alla guardia di Verona con le ordinanze. | |
Lug. | 400 fanti | Lombardia | Viene trasferito a Bergamo. Fronteggia a Capriate-San Gervasio una sortita dei nemici in cui corre il rischio di essere fatto prigioniero. Invia il suo luogotenente a Lecco ed a Brivio per scortare al campo i fanti svizzeri arruolati di recente dai veneziani. I suoi uomini impediscono a 100 fanti spagnoli ed a 40 cavalli leggeri di attraversare l’Adda (tra gli imperiali 12 morti e 11 feriti; tra le sue truppe 5 morti e 4 feriti. Tutti per colpi di archibugio). | ||
Ago. | Piemonte | Nel territorio di Saluzzo per consegnare il denaro della paga a 4000 fanti assoldati dai francesi per conto del marchese Michelantonio di Saluzzo. A Carmagnola viene raggiunto da un contrordine in quanto gli stessi fanti hanno ricevuto le loro spettanze dai francesi. | |||
Sett. | Lombardia | Viene segnalato all’assedio di Cremona. | |||
Ott. | 500 fanti | Lombardia Trentino | Controlla nel bresciano la marcia di 1700 lanzichenecchi che hanno combattuto a Cremona per gli imperiali; li scorta fino a Riva del Garda affinché non siano danneggiati da costoro i territori attraversati. | ||
Nov. | 300 fanti | Lombardia e Veneto | E’ preposto da Francesco Maria della Rovere alla guardia di Brescia per fare fronte ad un eventuale attacco dei lanzichenecchi di Giorgio Frundsberg. Giunge ad Idro con 300 fanti ed invia a Bagolino 200 archibugieri della Val Trompia; si sposta a Verona. | ||
Dic. | 300 fanti | Lombardia | A Palazzolo sull’Oglio, alla rassegna tenuta dal provveditore generale Domenico Contarini. | ||
1527 | |||||
Gen. | Veneto | A Venezia, in Collegio dei Pregadi: si lamenta che gli sia stata ridotta la condotta da 500 a 300 fanti. Il Consiglio dei Savi viene interessato al suo caso. | |||
Mar. | Lombardia | Ha il compito di provvedere all’arruolamento di 200 rematori per la flotta. | |||
Mag. | 300 fanti | Veneto | Di presidio a Verona. | ||
1528 | |||||
Apr. | Lombardia | Il Consiglio dei Savi lo trasferisce in Lombardia, gli affida nuovamente il comando delle ordinanze e gli concede una condotta di 200 fanti. | |||
Mag. | 200 fanti | Lombardia | A Gavardo, per frenare da quel lato l’eventuale avanzata dei lanzichenecchi del duca di Brunswick. Si sposta alla difesa di Asola con la sua compagnia e 40 uomini d’arme di Cesare Fregoso. Il Consiglio dei Savi gli concede una condotta di 50 lance e gli ordina di non assumere uomini d’arme che abbiano militato a Pavia con Pietro da Longhena. | ||
Lug. | 50 lance | Lombardia | Nel bresciano. I suoi uomini d’arme, con Geremia e Guido Naldi e Piero Parisoto, si scontrano a Ponte san Pietro con gli imperiali. | ||
Ott. | Lombardia | Ottiene dal Consiglio dei Savi il permesso di arruolare 10 uomini d’arme, già agli ordini di Pietro da Longhena, i quali non hanno demeritato come i loro compagni a Pavia. | |||
Nov. | Il suo comportamento è lodato nel Collegio dei Pregadi dal provveditore Marco Foscari. | ||||
1529 | |||||
Apr. | Emilia | Riceve a Piacenza Teodoro da Trivulzio per conto del provveditore generale Paolo Nani. | |||
Mag. | Lombardia | Rimane alla guardia di Bergamo anche se la sua presenza viene richiesta al campo di Pozzuolo Martesana; invia cavalli e fanti per proteggere i lavori di mietitura a Trezzo sullAdda. | |||
Giu. | Lombardia | Si dirige alla volta di Osio con 100 archibugieri ed i suoi uomini d’arme per contrastare 150 fanti spagnoli che hanno attraversato l’Adda. Mette in fuga gli avversari con l’aiuto di Andrea da Forlì; solo un terzo degli spagnoli è in grado di salvarsi. | |||
Lug. | 60 lance | Lombardia | Si rinchiude in Bergamo con le sue lance alla notizia che Antonio di Leyva sta minacciando di attraversare l’Adda a Trezzo sull’Adda su un ponte di barche. Il suo operato è criticato dal provveditore della città Antonio Tagliapietra. | ||
Dic. | 228 cavalli | Lombardia | Alla conclusione della pace 200 cavalli della sua compagnia sono alloggiati nel bresciano e 28 nel bergamasco. | ||
1530 | |||||
Gen. | 30 lance | Lombardia | La sua condotta viene ridotta da 60 uomini d’arme (effettivi 56) a 30. | ||
Giu. | Veneto | A Venezia; in Collegio dei Pregadi chiede il saldo delle sue spettanze. Si incontra pure con il doge Andrea Gritti. Con la rassegna sono licenziati 5 suoi uomini d’arme a causa della loro età. | |||
1532 | |||||
Feb. | Viene accusato di essersi trattenuto alcune paghe destinate agli uomini della sua compagnia. | ||||
Giu. | Lombardia | Accoglie in Brescia il vescovo della città il cardinale Francesco Corner. | |||
Lug. | Lombardia | A Martinengo, alla rassegna della sua compagnia tenuta dal provveditore Cristoforo Capello. | |||
Nov. | 30 lance e 60 cavalli leggeri | ||||
1533 | |||||
Lug. | Veneto | A Venezia in Collegio dei Pregadi. | |||
Sett. | Lombardia | Litiga a Brescia con Fabio Migli. | |||
……… | Lombardia | Si ritira ad Iseo dove fa costruire un palazzo fortificato. | |||
1536 | |||||
Sett. | Lombardia | Muore ad Iseo a fine mese. E’ sepolto a Brescia nella chiesa di San Francesco. Nel 1512 fa scavare a Zurlengo una roggia (roggia Battista) non senza contrasti con il comune di Brescia. Sposa Paola del Corno ed Isabella degli Obizzi. |
CITAZIONI
-“Citadin brexan, fidelissimo nostro.” SANUDO
Immagine in evidenza: Google Maps (alterata)