AMICO D’ARSOLI

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Castello d'Arsoli
Castello d'Arsoli

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

AMICO D’ARSOLI  (Amico Passamonti). Signore di Arsoli.

  • 1530 (agosto)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1511
Sett.VeneziaFrancia ImperoVeneto

Si trova alla difesa di Treviso. Esce dalla città con Renzo Mancini alla testa di 25 cavalli e cattura sulle colline del Montello 10 cavalli nemici. Condotta l’azione, giunge fino a Bassano del Grappa.

1517
…………..ChiesaComp. venturaMarcheCombatte per i pontifici contro Francesco Maria della Rovere, teso al recupero del ducato di Urbino.
Mag.Marche

Partecipa alla battaglia di San Remulo. Affianca Camillo Orsini e Ludovico Euffreducci nel sostenere l’azione di Camillo da Trivulzio attaccato dai feltreschi.

1519
Dic.ChiesaFabrianoMarcheAffronta il signore di Fabriano Battista Zibicchio. Messo in fuga a Porcarella/ Albacina ed inseguito dagli avversari, riesce ad uccidere Sisto Chiavelli.
1523SpoletoNorciaUmbriaPer conto dell’arcivescovo Roberto Orsini, del ramo di Mentana, affianca Marzio e Valerio Orsini ai danni di Norcia.
1526
Nov.Francia ChiesaImpero ColonnaLombardia Abruzzi

Milita nelle Bande Nere agli ordini di Giovanni dei Medici. Prende parte alla battaglia di Governolo nella quale rimane ucciso il Medici. A fine anno contrasta i Colonna per conto dei pontifici. Punta su Arsoli; assale con esito negativo Rocca Canterano. Di seguito si appresta ad attaccare i rivali ad Oricola; occupa Marano Equo e dà alle fiamme la località. Si dirige con Napoleone Orsini (100 cavalli) verso la valle di Cane Morto; altri 150 fanti della sua compagnia si sparpagliano tra Pozzaglia Sabina e Montorio in Valle. Si collega ad Orvinio con Gian Antonio Orsini; è segnalato, da ultimo, a Vicovaro con Napoleone Orsini e Stefano Colonna.

1527
Giu.SpoletoImperoUmbriaDifende la montagna e la Val Nerina dalle bande di Sciarra Colonna.
1528
Feb. mag.OrsiniImperoLazio

Con Napoleone Orsini si getta nella Campagna romana sui lanzichenecchi reduci dal sacco di Roma; uccide tutti i soldati imperiali che riesce a trovare, sani o feriti che siano. Ai primi di maggio si accampa a Paliano con 300 fanti corsi di Napoleone Orsini. Vi assedia Sciarra Colonna.

Giu.FranciaImperoLazio

A fine mese si trova all’assedio di Marano Equo. Si scontra  con il vescovo di Rieti Scipione Colonna e lo uccide.  Nel corso del combattimento rimangono sul terreno 400 fanti, mentre altri 800 vengono catturati.

1529
Sett.FirenzeChiesa Impero100 cavalli leggeriUmbriaA Borghetto ed a Castiglione del Lago con i cavalli leggeri di Napoleone Orsini.
Ott.ToscanaAlla difesa di Firenze. Viene preposto alla guardia del cavaliere del Monte di San Miniato.
Nov.Toscana

Opera nel pisano con Iacopo Bichi per prestare soccorso al commissario Ceccotto Tosinghi. Compie una scorreria a Lucardo e giunge a Tavernelle; sulla strada del rientro cerca, invano, di espugnare la torre dei Monti, difesa da 40 fanti. Si sposta in Val di Pesa per unirsi con Musacchino da Musacchio; lo affiancano molti archibugieri per tagliare il flusso dei rifornimenti alle truppe nemiche. Affronta i nemici,  cattura 100 cavalli, per lo più spagnoli, che sono condotti ad Empoli. Nella città è fatto alloggiare nella casa di Tommaso Soderini. Con il commissario Francesco Ferrucci e con il Bichi prende parte all’ espugnazione di San Miniato, che si arrende a patti dopo un furioso combattimento. Nella località vi entrano Goro da Montebenicchi con 120 fanti seguito a breve da Giovanni da Castello. Da ultimo, con Francesco della Brocca ed Alessandro Monaldi accompagna il commissario Bartolomeo Tedaldi a Volterra. L’ultimo giorno del mese è segnalato in perlustrazione a Montelupo Fiorentino: ha il compito di trovare un luogo atto all’ alloggiamento di alcune compagnie di fanti.

Dic.Toscana

Presenzia alla rassegna delle truppe fiorentine che si svolge al Monte di San Miniato. Si batte in val d’Arno (battaglia di Palaia) con Pirro Colonna ed affianca Stefano Colonna nell’attacco a Santa Margherita a Montici. Ha, infine, l’incarico di appoggiare con Pasquino Corso i difensori della Lastra, che sono stati investiti da spagnoli e tedeschi. Raggiunge il ponte di Signa, supera il blocco degli avversari; quando vi arriva rileva che i soldati addetti alla guardia della località si sono già arresi. Rientra a Firenze con Jacopo Bichi e Giorgio di Santacroce dopo numerose scaramucce avute con gli avversari. Il suo comportamento è elogiato dal Ferrucci. Nello stesso mese, alla morte di Marzio Orsini, ottiene il comando della  compagnia di quest’ ultimo.

1530
Gen.Toscana

Rientra da Volterra con due compagnie di fanti e 200 cavalli leggeri con i quali contrasta sul Cecina Pirro Colonna reduce da alcune razzie di bestiame effettuate pressi.  I fiorentini cadono in un’imboscata tesa dagli archibugieri del Colonna: a tale vista l’Arsoli preferisce ritornare a Volterra. Lascia la città dopo tre giorni, si dirige verso Empoli e Firenze; conduce con sé il commissario Giovanni Covoni, responsabile della rivolta di Volterra.

Mag.Toscana

Si colloca alla difesa di Volterra, assalita da Fabrizio Maramaldo e da Alfonso d’Avalos. Il papa Clemente VII pone una taglia sulla sua testa. Entra nella rocca con Gherardo della Gherardesca e Musacchino da Musacchio: ne esce spesso, su ordine del Ferrucci con la  minaccia di sottoporre a ferro e fuoco i cittadini. Attacca le trincee difese dai fanti di Giovambattista Borghese. Nello scontro rimangono sul terreno d’ambo le parti 300 fanti; maggiore è il numero dei feriti. Gli imperiali perdono i pezzi di artiglieria condotti il giorno precedente da Vada per battere la rocca.

Giu.ToscanaA Pisa con Francesco Ferrucci e Giampaolo di Ceri.
Lug.ToscanaEsce da Pisa per prestare soccorso ai difensori di Firenze. Ha il comando dell’avanguardia con Carlo di castro e Bernardo Strozzi.
Ago.Toscana

Partecipa alla battaglia di Gavinana dove ha il governo di parte della cavalleria. Con Niccolò da Napoli, Carlo di Castro e Carlo di Civitella carica gli avversari  scontrandosi con gli uomini d’arme del principe d’ Orange. Fatto prigioniero da Teodoro Bicchierini dopo essere stato percosso da tre ferite al fianco, è riscattato per 600 ducati da Marzio Colonna. Viene ucciso da quest’ultimo per vendicare la morte del cugino Scipione. Ogni anno, a giugno, é indetto ad Arsoli il cosiddetto Palio dell’ Amico, animato da un corteo formato da personaggi in costume d’epoca, sbandieratori, arcieri e duellanti.

 CITAZIONI

-“Del signore Amico non si può dire tanto bene, quanto ne bisogneria dire più; et è homo che merita assai commendazione in questo mestiero.” Da una relazione di FRANCESCO FERRUCCI.

-“Diede molte riprove del suo valore.” COLUCCI

-“E’ considerato scherzosamente il “vecchione d’Arsoli” per la sua non più giovane età.” ADAR

-“Dopo, con la sua insegna: Amico vene/ azzurra, e bianca tutta divisata/ che il più periculoso, in guarda tene./…/ Amico poi il signor saggio e discreto/ che di combatter mai si mostrò lasso/ con suo cavai combattere al consueto/ spesso fa hor questo: hor quel de vita casso/ scaramucciando sempre con vantaggio/ venea, come colui ch’è experto e saggio./…/ …el sir pien de valore.” ROSEO

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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