Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ALBERTINO BOSCHETTI Di San Cesario sul Panaro. Conte. Signore di San Cesario sul Panaro, Rodi Garganico.
Padre di Roberto Boschetti, genero di Lanfranco Rangoni.
- 1506 (agosto)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1479 | Napoli | Milano | Lombardia | Milita nella compagnia di Roberto da San Severino. Fronteggia ai suoi ordini le truppe dei Fieschi e gli sforzeschi. | |
1480/1481 | Napoli | Impero Ottomano | Puglia | Contrasta i turchi nella guerra d’Otranto. | |
1482 | Ferrara | Venezia | |||
1484 | |||||
1486 | Chiesa | Napoli | Toscana | Affronta gli aragonesi in Toscana agli ordini del San Severino. | |
1487 | |||||
Mag. | Emilia | E’ segnalato nel suo feudo di San Cesario sul Panaro. | |||
Ago. | Venezia | Austria | Trentino | Combatte le truppe del duca Sigismondo d’Austria. Partecipa alla battaglia di Calliano nella quale rimane ucciso Roberto da San Severino. Nell’occasione viene criticato il suo comportamento. | |
1491 | |||||
Mag. | Napoli | Puglia | A Sant’Angelo ed a San Giovanni Rotondo per conto degli aragonesi. | ||
1492 | |||||
…………….. | Puglia | E’ nominato luogotenente generale e maestro di campo allorché si profila una minaccia della flotta turca. Rafforza le difese sul Gargano a San Giovanni Rotondo ed a Monte Sant’Angelo. | |||
…………….. | Campania | Cade in disgrazia del nuovo re Alfonso d’Aragona, probabilmente a causa dei suoi debiti verso la corte. Viene salvato dal carcere per l’intervento di Gian Giacomo e di Teodoro da Trivulzio. E’ trattenuto a Napoli a sue spese per cinque mesi; gli viene tolta la compagnia; ritorna povero in Emilia. | |||
1494 | |||||
Sett. | Francia | Milano | Lombardia Piemonte | Cerca, invano, una condotta in Lombardia da Ludovico Sforza. Deluso, si unisce con i francesi a Chieri. | |
…………….. | Ferrara | 25 lance | Emilia | Passa al servizio di Ercole d’Este che lo utilizza come maestro d’armi del figlio Alfonso. Gli viene concessa una provvigione annua di 400 ducati. | |
1495 | |||||
Apr. | Emilia | Contattato dal duca d’Ubino Guidobaldo da Montefeltro, deve rifiutare la condotta che gli è stata proposta. | |||
Lug. | Ferrara | Francia | Emilia e Piemonte | Partecipa alla battaglia di Fornovo dove, con i figli Roberto e Sigismondo interviene a favore di Francesco Gonzaga quando il marchese di Mantova si trova in grandi difficoltà; tra i suoi uomini vi sono 30 morti. Si sposta all’ assedio di Novara. | |
Sett. | Piemonte | Alla notizia che i francesi desiderano addivenire ad una tregua è spedito a Vercelli per saggiarne le vere intenzioni con la scusa di visitare un figlio ammalato, che milita nella compagnia di Gian Giacomo da Trivulzio. Ha un colloquio privato con il re Carlo VIII; consiglia il monarca a non ricercare alcun armistizio. Viene scacciato perché’ considerato come agente provocatore. | |||
Ott. | Presenzia alle trattative di pace. Il re di Napoli gli concede in feudo Rodi Garganico e Chiesa di Civitate, confiscati a Gian Luigi Carafa. | ||||
1496 | |||||
Sett. | Firenze | Siena Pisa | 50 lance | Toscana | Gli è assegnata una provvigione di 1000 scudi; in ogni caso la condotta si trasforma presto con il comando di 100 balestrieri a cavallo. Si trasferisce in Toscana con Gherardo Rangoni ed entra nel senese. |
Ott. | Toscana | Si scontra con pisani e senesi. Affronta Giovanni Savelli; costringe il condottiero avversario a ritirarsi al ponte di Valiano. | |||
……………. | Toscana | A Campiglia Marittima. Pone termine alle scorrerie dei d’Appiano a tale territorio. | |||
1497 | |||||
Giu. | Emilia | Lascia il servizio dei fiorentini in segno di protesta per la nomina di Paolo Vitelli a capitano generale. Si ammala gravemente. | |||
1498 | |||||
Primavera | Venezia | Firenze | Toscana | Gli è concessa una provvigione di 700 ducati. Affianca Ferrante d’Este, assoldato dai veneziani con 100 lance. I pisani esercitano energiche pressioni sull’ Este affinché il Boschetti sia richiamato a Ferrara. I veneziani, nel contempo, lo accusano di collusione con i fiorentini a causa del suo non impegno nel combattimento di Monte Doloroso. | |
Ago. | Toscana | Licenziato, informa i fiorentini sui movimenti delle truppe veneziane e pisane. | |||
Sett. | Emilia | Rientra in Emilia. Il duca Ercole d’Este lo invia a Venezia per giustificare il suo comportamento. | |||
Nov. | Forlì Firenze | Pisa Venezia | Toscana | Assume il comando delle truppe forlivesi già agli ordini di Ottaviano Riario. Appoggia i fiorentini contro i veneziani nel Casentino. | |
1499 | Romagna e Emilia | Lascia in breve tempo anche il servizio di Caterina Sforza per la scarsa considerazione in cui è tenuto (è stato posposto a Giovanni da Casale). Rientra nel ferrarese. | |||
1500 | |||||
Ott. | Bologna | Chiesa | 50 lance | Emilia | Conduce a sue spese 300 fanti ed entra in Bologna. Gli viene dato il comando di 50 uomini d’arme con i quali rispondere alle intimidazioni di Cesare Borgia. |
…………….. | Ferrara | Capitano g.le lance | Emilia | ||
1501 | |||||
……………. | Emilia | A San Cesario sul Panaro. | |||
Sett. | Emilia | A Ferrara per le nozze di Alfonso d’Este con Lucrezia Borgia, sorella di Cesare. A Forlì. | |||
Dic. | Lazio ed Emilia | Fa parte del corteo diretto a Roma per ricondurre a Ferrara Lucrezia Borgia. | |||
1502 | |||||
Feb. | Emilia | A San Cesario sul Panaro con Alessandro Bentivoglio, per assistere al duello che si svolge in tale località tra Girolamo Tassoni e Marco Antonio della Freda. | |||
1505 | |||||
Lug. | Emilia | Chiede protezione al marchese di Mantova Francesco Gonzaga a causa della politica tenuta dal nuovo duca di Ferrara Alfonso d’Este nei confronti dei feudatari dello stato ferrarese. | |||
1506 | |||||
Gen. | Emilia | Partecipa alla congiura di Giulio e Ferrante d’Este ai danni di Alfonso. Rientra a San Cesario sul Panaro e vi si ammala: viene a trovarlo il genero Gherardo Roberti che partecipa attivamente al complotto. | |||
Lug. | Emilia | E’ arrestato e torturato. Si rifiuta di fare il nome del figlio Sigismondo come compartecipe della congiura. Rinchiuso in Castelvecchio, gli sono confiscati i beni. | |||
Ago. | Emilia | E’ decapitato nella piazza di Ferrara con il genero Gherardo Roberti e con Franchino da Rubiera, consapevoli tutti della congiura. I loro corpi sono squartati; le loro teste sono poste sulla torre della Ragione in cima a tre lance; i lacerti sono deposti alle porte delle chiese di San Giovanni Battista, di Santa Maria degli Angeli e di San Benedetto. I loro beni sono devoluti al fisco. Sposa Diamante Castaldi. |
CITAZIONI
-“Huomo nell’armi esperto.” GHIRARDACCI
-“Huomo d’acuto ingegno.” GIOVIO
-“Sopravanzò tutti i suoi passati di fama e di gloria. Percioché stimata grandemente da i principi italiani e esterni, fu uguale a gran capitani del tempo suo.” SANSOVINO
-Con Ludovico Boschetti “Facevano risuonar il lor nome nel mestier dell’armi.” VEDRIANI
-“Uomo pratico d’armi e di maneggi.” BACCHELLI
-“Il Boschetti non avrebbe potuto assumere atteggiamento migliore che quella sottomessa fedeltà ai signori di Ferrara, mancandogli le forze, e anche le personali capacità,. per una politica di indipendenza e di prestigio. Ma a questo atteggiamento si opponeva l’orgoglio ombroso del Boschetti, il quale nel suo feudo amava atteggiarsi a ospite fastoso o cavalleresco, e mecenate illuminato, quasi a rivaleggiare con la corte di Ferrara ed a sottolineare la propria autonomia di fronte a quei signori dei quali principalmente doveva soffrire l’incurante benevolenza: perciò aveva costituito in San Cesario un campo franco dove, armi alla mano, i nobili di tutta Italia avevano agio di dirimere le proprie questioni d’onore, e di dar saggio della propria abilità di duellanti, arbitro il Boschetti stesso, erettosi ad autorità in materia cavalleresca, e spettatori i gentiluomini delle corti dei Gonzaga, dei Bentivoglio, degli Estensi, tra i quali, spesso, lo stesso Alfonso; oppure faceva stampare e dedicare a se stesso, in una tipografia provvisoriamente approntata in San Cesario, opere letterarie delle quali è rimasto un esempio nella “Meditatione a contemplare la passione del nostro Signore..composta per lo devotissimo sancto Bernardo”, nel frontespizio della quale si faceva trattare dallo stampatore Ugo Ruggiero da “divo principe”.” DE CARO
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