1649 JACOPO ROSSETTO Di Città di Castello. Fratello di Giovanni Rossetto.
+ 1517 (febbraio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
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Milita nelle compagnie di Vitellozzo Vitellli. |
1501 | |||||
Giu. lug. | Chiesa | Napoli | Campania | Gli sono consegnati 200 ducati. Prende parte all’espugnazione di Capua. | |
1502 | |||||
Nov. | Urbino | Chiesa |
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Marche |
Su licenza del Vitelli passa agli stipendi di Guidobaldo da Montefeltro; appoggia quest’ ultimo al recupero del ducato di Urbino. E’ posto alla guardia del castello di San Leo. |
Dic. |
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Marche |
Lascia San Leo e si dirige con il fratello ad Urbino per unirsi con il Vitelli. |
1511 | |||||
……… | Jesi | Ancona | Capitano di guerra |
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E’ assoldato dagli abitanti di Jesi per contrastare gli anconetani. Non compare nei termini stabiliti e non può assumere il comando delle truppe: viene sostituito temporaneamente da Jacopo Scala. Intervengono le autorità pontificie a sedare gli animi. |
Mag. |
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Marche |
Raggiunge Jesi; affianca i priori della città al castello di San Lorenzo; fa pubblicare un bando con il quale intima ai fuoriusciti ed ai ribelli dello stato della Chiesa di abbandonare il territorio. Con la celebrazione di una messa fa rientro a Jesi. |
1512 | |||||
Nov. | Urbino |
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Marche |
Milita agli stipendi del duca Francesco Maria della Rovere; ha l’incarico di castellano a San Leo. |
1513 | |||||
Feb. | Jesi | Ancona | Capitano g.le | Marche |
Alla morte del papa Giulio II Jesi si ribella alla sentenza favorevole agli anconetani ed emessa dal cardinale di Santa Croce Bernardino Carvajal e da Antonio di San Vitale. Il Rossetto ha il comando delle truppe comunali; assedia con 10000 fanti ed 800 cavalli il castello di Monte San Vito alla cui difesa si trova lo zaratino Matteo Fortunio. E’ costretto a ritirarsi per la resistenza riscontrata; segue, poco dopo, la pace tra le parti. |
1517 | |||||
Gen. | Chiesa | Comp. ventura |
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Marche |
Combatte le milizie del della Rovere teso alla riconquista del ducato. E’ preposto alla guardia di Urbino con 2000 fanti e 50 cavalli. |
Feb. |
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Marche |
Il suo operato si rivela fiacco e dà adito a sospetti di tradimento: assalito dai feltreschi (che non dispongono di artiglieria) quando la popolazione si ribella si arrende a patti a seguito di due assalti terminati con la morte di almeno 400 fanti d’ambo le parti. I soldati lasciano la città; nell’ uscirne è assalito da Carlo da Gubbio. Altri 300 suoi fanti sono uccisi. Anche Jacopo Rossetto viene ferito mortalmente. I sopravvissuti alla strage o alla cattura (150 fanti) fuggono verso Pesaro. |
CITAZIONI
-Con il fratello Giovanni “Capitani ambidue di esperimentato valore.” REPOSATI
-“Allevato de Vitelli ma per quanto si vidde poi più affetionato al D. Francesco Maria (della Rovere) che alli Vitelli che all’honor suo.” BARTOLINI SALIMBENI