SAPOROSO MATTEUCCI

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Saporoso-Matteucci

Last Updated on 2023/07/01

SAPOROSO MATTEUCCI  (Saporoso da Fermo) Di Fermo. Cavaliere dell’ordine di San Michele.

1515 – 1578 (agosto)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni  intraprese ed altri fatti salienti

1530/1537Francia FirenzeImpero FuoriuscitiPiemonte

Il suo nome di battesimo è Vincenzo. A 15 anni abbandona la famiglia per combattere come venturiero in Piemonte nella compagnia di Annibale Gonzaga, dal quale apprende i primi rudimenti della professione. Prende parte all’assedio di Buttigliera Alta. Licenziato al termine delle operazioni, nel 1537 passa agli ordini di Valerio Orsini, agli stipendi del duca di Firenze Cosimo dei Medici.

1538/1539VeneziaImpero OttomanoCroazia e Grecia

Agli ordini, sempre di Valerio Orsini, milita al servizio dei veneziani contro i turchi. Affronta gli avversari alla difesa dell’isola di Corfù ed in Dalmazia.

1541/1542Chiesa VeneziaColonna Impero OttomanoLazio

Agli stipendi del papa Paolo III. Contrasta Ascanio Colonna nella cosiddetta guerra del sale agli ordini di Pier Luigi Farnese. Si distingue in un assalto al castello di Paliano. Al termine del conflitto rientra agli stipendi dei veneziani. In uno scontro presso Corfù cattura la moglie di Rostan Pascià (di nome Camaria), figlia del sultano Solimano. Trattiene prigioniera a Fermo la donna, finché questa verrà liberata dopo sette mesi in cambio di alcuni prigionieri e schiavi di origine marchigiana (5 fermani).

…………….FirenzeFranciaFranciaCombatte in Savoia agli stipendi del duca di Firenze Cosimo dei Medici.
1546
………………ImperoFranciaGermania

Milita nella compagnia di Giordano Orsini, figlio di Valerio. Prende parte alla conquista di Dura (Duren) ove è il primo capitano a piantare sul baluardo l’insegna imperiale: ferito da un colpo di moschetto alla spalla sinistra deve lasciare il campo. La città è conquistata da Ferrante Gonzaga con la perdita di più di 600 fanti italiani e spagnoli.

AutunnoFrancia

Guarito, prende parte all’assedio di Landrecy (Landrecies). Allorché Giordano Orsini si ammala e deve lasciare il campo, Saporoso Matteucci assume il comando della compagnia di quest’ultimo.

1547Firenze

Venezia

Impero OttomanoToscana e Veneto

Licenziato al termine del conflitto, ritorna in Italia;  si ferma a Pisa. Agli stipendi del duca Cosimo dei Medici affronta sul litorale toscano i turchi del Barbarossa. Cessato il pericolo, si sposta a Padova. Ritorna agli stipendi della Serenissima,  sempre al fianco di Valerio Orsini.

1548FranciaInghilterraGran Bretagna Francia

Non riesce a rimanere inattivo. Guerreggia in Scozia agli ordini di Piero Strozzi. Ha l’incarico di difendere un’isola assalita dalla flotta inglese. Ha a sua disposizione 150 fanti e 4 pezzi di artiglieria. La sua resistenza costringe la flotta avversaria a desistere dalle operazioni. Rientra in Francia con lo Strozzi. Gli è assegnata una pensione dai francesi e gli è conferito il collare dell’ ordine di San Michele.

1550/1553
Feb.ChiesaFranciaMarche Lazio  Toscana Emilia

Alla morte del papa Paolo III è richiamato nella Marca dilaniata da gravi disordini.  Domati questi, si reca a Roma per conto di Fermo al fine di rendere omaggio al papa Giulio III. Di seguito gli è affidato l’incarico di vicecastellano di Castel Sant’Angelo a Roma. Prende parte alla guerra di Mirandola al fianco di Vincenzo Nobili, capitano generale della cavalleria pontificia. Alla notizia dell’ arrivo a Parma di truppe francesi in soccorso dei difensori della città lascia la Toscana (nei pressi di Lucca, sul Serchio) per affrontare gli avversari. In una scaramuccia gli sono uccise 2 cavalcature; è ferito da 4 colpi di pistola al collo. E’ trasportato prima a Modena e poi a Ferrara per esservi curato. Riavutosi dopo qualche mese, raggiunge il campo al termine del conflitto. Chiamato dal cardinale di Ferrara Ippolito d’Este, raccoglie truppe nella Marca (500 fanti) da condurre alla difesa di Siena.

1554
Mar.FranciaImperoToscana

Piero Strozzi lo pone alla guardia di Chianciano; esce dalla località per affrontare Ascanio della Cornia;  per poco non viene catturato. Si sposta poi verso Siena; nel tragitto ha modo di sconfiggere un contingente nemico e  di catturare i 2 capitani che lo comandano. Si unisce con lo Strozzi; gli è dato l’incarico di trovare un guado nell’Arno in piena. Riesce nell’intento alla testa di 24 archibugieri e di 2 guide, cosicché l’esercito francese è in grado di raggiungere Siena senza perdite. Allorché la città viene investita dalle truppe di Gian Giacomo dei Medici  e di don Giovanni de Luna Saporoso Matteucci e  Giustiniano da Faenza (per un totale di 400 fanti) hanno il compito di presidiare l’abbazia di Sant’Abbondio posta nei pressi del forte del monastero di Santa Bonda.

Mag.ToscanaA Siena. Viene preposto da Piero Strozzi alla difesa del convento degli Angeli con Gioacchino Guasconi.
Ago.Toscana

Rimane gravemente ferito alla coscia in uno scontro con glia avversari. Alla notizia della rotta subita dallo Strozzi a Marciano viene trasportato su una barella prima a Lucignano e poi a Montalcino.

1556
…………….FerraraParmaSergente generaleEmilia

Guarito, passa al servizio degli estensi al comando della guardia ducale. I pontifici gli offrono il comando di 1000 fanti per contrastare gli imperiali. Gli estensi non gli danno il permesso di lasciare i loro stipendi. Nominato sergente generale, è utilizzato in un breve conflitto contro i Farnese di Parma. A Canossa, nel parmigiano, sconfigge gli avversari; occupa Guardasone e  Monte Lucido. E’ assediato in tale località per otto giorni. Nel corso di un’ispezione alle mura, diroccate in precedenza dalle sue artiglierie, rimane una volta di più ferito alla stessa coscia. Intervengono da Ferrara 400 archibugieri e Saporoso Matteucci viene messo in salvo.

Ago.Marche

Alla fine delle ostilità ottiene il permesso di rientrare a Fermo, dove è stato chiamato dai suoi concittadini per difendere la città da eventuali pericoli.

1569ChiesaFranciaMarche e Francia

Il papa Pio V gli affida il comando di un colonnello di fanti ed il compito di revisionare le fortezze di Ancona. La città, infatti, è sotto minaccia da parte degli ottomani. Nello stesso anno è inviato ad Avignone per affrontare, per conto del re di Francia Carlo IX, una prima volta gli ugonotti. Combatte agli ordini del conte di Santa Fiora Mario Sforza. Ad ottobre prende parte alla battaglia di Moncontour. Gli ugonotti sono sconfitti.

………………RagusaImpero OttomanoCapitano generaleMarche e Croazia

Rientra ad Ancona. Rifiuta il comando di 1000 fanti propostogli dai veneziani. Il pontefice lo invia a Ragusa (Dubrovnik), in Croazia. Gli sono consegnati  nella cattedrale il bastone di capitano generale e lo stendardo della repubblica con l’effigie del patrono San Biagio. Provvede a rafforzare le difese di tale stato. A causa della malferma salute, ed essendo contemporaneamente scomparso il pericolo di un conflitto con i turchi, chiede di lasciare l’incarico. Gli è concessa dai ragusani una pensione annua di 2000 scudi. Rientra pertanto ad Ancona, dove ha lasciato come suo vice il capitano Dario Nalli di Osimo.

1577
Sett.ChiesaUgonottiFrancia

Il papa Gregorio XIII lo invia nuovamente ad Avignone, in soccorso del re di Francia Carlo IX, allo scopo di fronteggiare in Provenza gli ugonotti. Assume il comando delle truppe al posto dell’assente  Marcantonio da Martinengo.  Si accampa sotto Minerve, nel contado Venassino, con 4000 fanti, 500 cavalli e molti venturieri;  ha a sua disposizione 12 pezzi di artiglieria. Assedia la località dopo avere in parte deviato il flusso delle acque circostanti. Il Ferrier, che ne è alla difesa, si arrende a condizioni. Il giorno della consegna della città ai pontifici Saporoso Matteucci vi entra con un presidio; le trattative si rompono all’ improvviso e sono uccisi i soldati che si trovano al suo interno. Il condottiero riprende le operazioni di assedio. Ritorna ad Avignone lasciando un distaccamento nei 3 forti costruiti attorno a Minerve.

1578
…………….FranciaMinerve cade dopo sedici mesi di assedio.
Ago.Francia

Muore ad Avignone ai primi del mese per disturbi urologici. E’ sepolto a Fermo nella chiesa francescana di Santa Maria in Castello. Le esequie sono solenni. La bara è portata da 4 capitani; la seguono tutti i suoi commilitoni. Lungo il percorso vi sono altri 400/500 soldati con fiaccole accese. Trai tanti capitani sono presenti anche il cugino Concetto ed il nipote Cesare.  L’orazione funebre è letta da un gesuita alla presenza del cardinale d’Armagnac. Monumento funebre nella cittadella di Fermo. Gli è pure eretto un monumento in Avignone. Sono stati composti numerosi sonetti in suo onore. Nel 1699 Giovanni Francesco de’ Monti pubblica “La vita dell’insigne guerriero Saporoso Matteucci di Fermo generale delle armi della repubblica di Ragusa, e delle armi ecclesiastiche in Francia, contro gl’Ugonotti”.

 CITAZIONI

-“Da sì gran Guerriere (Valerio Orsini) dunque fu ricevuto il magnanimo Saporoso, a cui s’accresceron tanto più le occasioni di esercitar il suo spirito, non meno nell’audacia di combattimenti, che nell’esperienza della fedeltà, nella quale si mostrò egli sempre singolare in qualunque congiontura havesse mai hauto palesarla.” DE’ MONTI

-“Era ben chiara la fama di Saporoso, sì per il suo valore, come per l’ammirabil prudenza, e fortezza, con la qual guidar soleasi ne strani accidenti de guerrieri tumulti.” ANONIMO DI FERMO

-“Nel 1542 l’episodio che lo consegnò romanticamente alla storia.. In uno scontro in mare al largo di Corfù catturò Mihirimati, figlia del sultano Solimano il Magnifico e moglie del Gran Visir Rustan Pasha, portandola nel suo palazzo a Fermo, rinchiusa nella torre che ancora oggi porta il nome del Matteucci. Si racconta che la ventenne Mihirimati fosse bellissima e di grande cultura, e che il suo fascino facesse scoccare fra i due un amore puro e mai corrisposto, fino a quando il sultano non riscattò la principessa contro il rilascio di cento prigionieri cristiani, tra cui molti marchigiani.” MARTINELLI

-“Fu il Matteucci liberale e cortese, non mai burbero e austero; anzi mansueto ed indulgente più che il guerresco costume il comportasse; e per quanto valoroso e intrepido nell’esercizio delle armi, altrettanto pieno sempre di grazia e di giocondità: a tal che da’ suoi soldati acquistossi reverenza ed amore singolari, e ne riportò il nome di Saporoso.” DE MINICIS

-“Nacque in su l’Adria al bel Piceno in Seno/ Saporoso il Guerrier cinto d’Onori,/ A cui Bellona diè Nome Sereno/ A cui Marte donò Seri d’Alloro.” Da un sonetto riportato dal DE’ MONTI

-Epigrafe sul suo sepolcro “D.O.M./Saporosus. Matteuccius, Trib. Mil./ Bellica. Virtute. Praestitit/ Imperator. Ductu. Auspicioque. Suo/ Arma.Per. Italiam. Illyricam. Galliam/ Victor Tulit/ Obiit. III. Non. Sex. MDLXXVIII. Aet. LXIII.

BIOGRAFIE SPECIFICHE

G. De Minicis. Delle geste di Saporoso Matteucci e Orazio Brancadoro illustri guerrieri fermani del sedicesimo secolo.

G.F. de’ Monti. La vita dell’insigne guerriere Saporoso Matteucci da Fermo.

Immagine tratta da Delle geste di Saporoso Matteucci e Orazio Brancadoro illustri guerrieri

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