PIETRO FRANCESCO DA VITERBO

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2007

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

PIETRO FRANCESCO DA VITERBO  (Pietro Francesco Fiorenzola) Ingegnere militare.

1470 ca. – 1537 (settembre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1525
Ott.Veneto

A Verona con il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere. Il capitano generale dei veneziani si avvale del suo operato nella progettazione del bastione delle Maddalene.

………ChiesaEmiliaFa costruire a Piacenza alcuni bastioni di terra compattata e di fascine.
1526
Mar.Emilia e Lombardia

Lavora attorno alla cinta muraria di Piacenza. Sempre nel mese è coinvolto da Malatesta Baglioni nei lavori difensivi che riguardano Crema.

Mag.VenetoA Padova.
Giu.VeneziaImperoLombardiaCon la conquista di Lodi entra nella città al fianco di Camillo Orsini. Provvede alle fortificazioni cittadine.
Lug.500 fantiLombardiaAl campo di Melegnano.
Ago.LombardiaAll’assedio di Cremona.
Dic.Lombardia

Al fianco di Francesco Maria  della Rovere ad Orzinuovi, allo scopo di studiare la possibilità di costruire in tale località una nuova fortezza. Accompagna indi a Bergamo il duca di Urbino per supervisionare assieme le difese di tale città. Ha il comando di un colonnello di 500 fanti;  presenzia alla rassegna tenuta a Palazzolo sull’Oglio dal provveditore generale Domenico Contarini.

1527
Mar. apr.Lombardia Emilia  Veneto e Marche

Lascia Casalmaggiore,  si reca a Gazzuolo dove giace ammalato Francesco Maria della Rovere. A Guastalla; ad aprile con Babone Naldi ha l’incarico di rafforzare i passi di Canda e di Villamarzana con la costruzione di alcuni bastioni. Lascia infine Ficarolo e con  Giovanni Battista Lisotta è inviato con 1500 fanti nel ducato di Urbino per difendere i possedimenti del della Rovere da eventuali attacchi degli imperiali.

Mag.Toscana e Lazio

In Toscana con 389 fanti, agli ordini del provveditore generale Alvise Pisani. Respinge a Civita Castellana un attacco dei lanzichenecchi.

Lug.Si lamenta per il ritardo delle paghe.
1528

Giu.Marche

E’ chiamato alla costruzione del circuito murario di Pesaro a pianta pentagonale. Il progetto prevede baluardi in terra, con fianchi dritti, privi di orecchioni. Dispone pure delle “palate” sulle rive del Foglia a difesa del porto cittadino.

1530UrbinoMarche

Con Girolamo Genga continua a coadiuvare sempre il della Rovere nelle opere difensive di  di Pesaro. I relativi lavori durano per alcuni anni fino al 1535. Durante la costruzione la costruzione del recinto murario è soggetta a variazioni anche notevoli in corso d’opera. La nuova struttura costituirà a lungo un modello di efficacia difensiva.

………FranciaFranciaGli è riconosciuta una pensione annua di 1000 lire tornesi.
1534
Lug.ToscanaSu indicazioni di Alessandro Vitelli ha inizio a Firenze, su suo disegno, la costruzione della fortezza pentagonale di San Giovanni al Piano, detta “da Basso”.
1537
Mag.RomagnaAccoglie in Rimini il Gonfaloniere della Chiesa Pier Luigi Farnese. Insieme visionano il porto e parte delle mura cittadine.
Sett.LazioMuore in Viterbo. Lodato per il suo operato di ingegnere da Giorgio Vasari e da Benedetto Varchi.

 CITAZIONI

-“Ingegnere valentissimo” secondo il giudizio di Giorgio Vasari, la cui attività professionale contribuì in maniera decisiva all’affermazione dei nuovi criteri di fortificazione.. Fu così intensamente impegnato, accanto ai migliori ingegneri del tempo (Giovan Giacomo Leonardi, Matteo Sanmicheli, Antonio da Sangallo il Giovane), in un numero impressionante di cantieri, distribuiti su un territorio assai ampio che abbracciava i possedimenti marchigiani del duca d’Urbino, lo Stato della Chiesa, i domini veneziani di terra e il Regno di Francia, dove è documentato con frequenza, a diretto servizio di Francesco I, fino al 1533. Oltre ai casi citati, egli risulta infatti attivo presso le fortificazioni di Padova e Parma (nel 1526, nel secondo caso insieme ad Antonio da Sangallo).., Legnago (1527, con Sigismondo de Fantis e Leonardi), Pesaro e Senigallia (1528), Firenze (1529, come consulente per le opere intraprese da Michelangelo Buonarroti), Ascoli e Ancona (1536)… Due le novità riscontrabili, per via documentaria o materiale, negli interventi dell’ingegnere viterbese: predilezione per l’uso di terrapieni, talvolta definiti sin dall’origine, talvolta solo in un secondo momento, da cortine di contenimento in muratura, e l’abbandono dell’orecchione in curva a protezione dei fianchi del bastione.” VIGLINO DAVICO- LUSSU

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