Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
Niccolò da Pisa (Niccolò Gambacorta, Niccolò di San Pietro) Fuoriuscito.
1390 ca.- 1442 (febbraio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1423 | |||||
Autunno | Re d’Aragona | Napoli | Abruzzi | Milita nelle compagnie di Braccio di Montone. Prende parte all’ assedio di L’Aquila. Viene catturato dagli avversari nei pressi di Tocco da Casauria mentre sta scortando un convoglio di vettovaglie. | |
1424 | |||||
Feb. mag. | Abruzzi | Al fianco di Braccio di Montone all’assedio di L’Aquila. | |||
Giu. | Abruzzi | Prende parte alla battaglia di L’Aquila nella quale ha il comando dell’ottava squadra. | |||
1425 | Firenze | Milano | Romagna | Milita agli ordini di Niccolò Piccinino. | |
1426 | Milano | Firenze | Segue Niccolò Piccinino allorché il condottiero umbro passa agli stipendi del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Viene bandito dai fiorentini. | ||
1430 | |||||
Lug. | Chiesa | Bologna | Emilia | Agli ordini di Jacopo Caldora e del legato pontificio, il vescovo di Tarpeja. Esce da Cento, giunge a Corticella ed a San Giovanni in Persiceto con Niccolò da Tolentino, Cesare da Martinengo, Astorre Manfredi e Taddeo d’Este. Assedia Bologna. | |
1431 | Milano | Firenze | Toscana | In Toscana con Alberico da Barbiano. In Val d’Elsa è contrastato da Bernardino degli Ubaldini della Carda: catturato mentre si sta ritirando dal territorio, è consegnato nelle mani del commissario Bartolomeo Ridolfi. Condotto nei pressi di Colle di Val d’ Elsa, corre il rischio di essere giustiziato perché bandito dai fiorentini. E’ liberato dal carcere su intervento dei congiunti, i Gambacorta. | |
1432 | |||||
Mar. | Firenze | Milano | 100 lance | Toscana | Agli stipendi dei fiorentini; gli è concessa una condotta di 100 lance. Si trova a San Gimignano e da qui si sposta all’assedio di Gambassi. Si batte a Marti con Antonio da Pontedera. |
Giu. | Toscana | Appoggia Niccolò da Tolentino; prende parte alla battaglia di San Romano dove ha il comando della prima schiera. Assalito dalle milizie di Antonio dei Martigiani, provoca forti perdite agli avversari. Viene catturato nel corso del combattimento. | |||
…………. | Toscana | Liberato, si scontra con Ludovico Colonna che lo sconfigge a più riprese. Cavalca con i suoi uomini nella maremma senese; presa la strada di Volterra giunge sino a Montepescali ove razzia 15p00 capi di bestiame, persi, tuttavia, in gran parte sulla strada del ritorno tanto che arriva a Castelnuovo di Volterra con soli ottocento animali. | |||
1434 | |||||
Ago. | Chiesa | Milano | Emilia | Appoggia il patriarca Giovanni Vitelleschi contro i viscontei. E’ ancora una volta fatto prigioniero nella battaglia di Castel Bolognese. | |
1435 | |||||
……….. | Chiesa | Poppi | Toscana | Asseconda il Vitelleschi, ora cardinale, nel Casentino ai danni del conte di Poppi Francesco di Battifolle. | |
Mar. | Venezia | Milano | 400 cavalli | ||
1436 | Firenze | Lucca Milano | Toscana | Agli ordini del capitano generale Francesco Sforza. | |
1437 | |||||
Gen. | Toscana | Al comando di 2500 uomini impedisce a Niccolò Piccinino di scendere in Toscana per il passo di San Benedetto. | |||
Feb. | Toscana | Con Pietro Brunoro ed il Sarpellione si trova sotto Barga in Garfagnana: assale in Monte Cologno uno dei tre campi del Piccinino, quello difeso da Ludovico Gonzaga. In poche ore riesce a sconfiggere tale capitano impadronendosi di carriaggi e bombarde. | |||
Estate | Marche | Nelle Marche con 500 cavalli e 200 provvigionati. | |||
Ago. | Sforza | Re d’Aragona | Marche | Con Pietro Brunoro, Taliano Furlano e Giovanni Sforza costringe Francesco Piccinino e Nolfo Chiavelli ad abbandonare il territorio di Fabriano. | |
Sett. | Marche | Cattura a Jesi Guido Chiavelli; soccorre con Giovanni Sforza Ascoli Piceno ed obbliga Francesco Piccinino a ripiegare negli Abruzzi. A fine mese si aggiungono alle loro truppe anche il Furlano e Pietro Brunoro. | |||
…………. | Sforza | Camerino | Marche | ||
1438 | |||||
Gen. mag. | Marche | Alla guardia di Fabriano con Giovanni Sforza. A marzo è segnalato nei pressi di Montolmo (Corridonia). | |||
Giu. | Sforza | Norcia | Umbria | Con Pietro Brunoro difende Cerreto ai danni di Norcia. Ne invade il territorio e costringe gli abitanti a cedere i tre importanti castelli di Rocchetta d’Oddi, Triponzo e Belforte sul Nera. In questo periodo lo Sforza per i suoi servizi gli dona alcuni appezzamenti di terreno nelle Marche nei pressi di Genga. | |
1439 | |||||
Giu. | Venezia | Milano | Veneto | Affianca ancora Francesco Sforza agli stipendi dei veneziani. Con l’ausilio di Troilo da Rossano vince la resistenza del Piccinino e di Gian Francesco Gonzaga a Roncà; costringe i viscontei ad abbandonare le fortificazioni da poco allestite. | |
Nov. | Trentino | Con lo Sforza alla battaglia di Tenno ed al successivo recupero di Verona: inviato in avanscoperta informa il suo capitano che i passi di accesso alla città sono occupati dagli avversari. Intervengono 1000 montanari condotti da Giacomo Maranico i quali liberano l’uscita della valle e gli permettono di raggiungere in fretta Verona. | |||
1440 | |||||
Mar. | Toscana | E’ inviato dallo Sforza in Toscana con l’Attaccabriga e Troilo da Rossano (800 cavalli e 900 provvigionati) al fine di contrastare l’azione offensiva del Piccinino. E’ segnalato alla difesa di Marradi. | |||
Apr. mag. | Firenze | Milano | Toscana | Niccolò Piccinino si avvicina minaccioso a Firenze. Si colloca a Borgo San Lorenzo con Pietro Guido Torelli alla difesa della città. Allorché nelle file dei fiorentini e dei pontifici sorgono gravi tumulti per le discordie continue tra Pietro Giampaolo Orsini e Micheletto Attendolo si astiene dal danneggiare il territorio come invece seguitano a fare le altre milizie. | |
Giu. | 350 cavalli | Toscana | A fine mese prende parte alla battaglia di Anghiari. Si scontra inizialmente con Roberto da Montalboddo, cattura Danese da Siena; viene, a sua volta, fatto prigioniero nella mischia dopo essersi battuto con valore. Liberato per l’intervento di Simoncino d’Anghiari e di Pietro Giampaolo Orsini, rimessosi in ordine, riprende a combattere; abbatte Antonello da Santa Marta, cattura prima Iacopo d’Ariano e, dopo averlo disarcionato, anche Astorre Manfredi. Per le clausole della sua condotta è costretto a cedere ai fiorentini tale condottiero dietro il compenso di 3000 fiorini. Il Manfredi è incarcerato in Firenze alle Stinche. Con la vittoria Niccolò da Pisa appoggia il commissario Neri Capponi contro il conte di Poppi che in precedenza ha disertato dal campo fiorentino a quello del Piccinino; si porta a Rassina con 350 cavalli e si impossessa della località con Angelo d’Anghiari. Assedia Poppi; la località si arrende in pochi giorni per la mancanza di vettovaglie. | ||
Ott. | Romagna e Marche | Transita per il territorio di Rimini con Micheletto Attendolo, Troilo da Rossano, Bosio Sforza ed Orso Orsini (6000 cavalli) allo scopo si svernare nella marca d’Ancona. | |||
1441 | |||||
Feb. | Marche e Lombardia | A Fano. Segue lo Sforza quando quest’ultimo si trasferisce in Lombardia per contrastare i viscontei. Niccolò da Pisa prende parte alla battaglia di Chiari. | |||
Mar. | Lombardia | Si scontra con gli avversari a Soncino. | |||
Apr. | Marche | A Fano. Si dirige successivamente con Pietro Giampaolo Orsini a Pesaro. | |||
Mag. | Venezia | Milano | Romagna | Si imbarca a Rimini con più di 1000 cavalli per il Veneto e, da qui, punta verso la Lombardia. | |
Giu. | Lombardia | All’assedio di Martinengo. Assale con lo Sforza il Piccinino a Cignano. | |||
…………. | Si offre agli stipendi dei fiorentini per una condotta di 1000 cavalli e di un adeguato numero di fanti: per tale fatto lo Sforza medita il suo omicidio. | ||||
1442 | |||||
Gen. | Lombardia | Francesco Sforza lo invia nella marca d’ Ancona per fronteggiare le truppe del re di Napoli Alfonso d’Aragona; gli fa avere un salvacondotto dal Piccinino, si accorda nel contempo con Astorre Manfredi nemico personale di Niccolò da Pisa. Ordina, infine, allo stesso Niccolò da Pisa di prendere la strada per Bologna. | |||
Feb. | Emilia | Il condottiero attraversa il Po con 300 cavalli e dal ferrarese raggiunge Bologna: gli viene incontro sulla porta il governatore della città Cervato da Caravaggio, che lo persuade ad entrare nel suo palazzo (quello dei dalle Correggie) con una piccola scorta. Secondo i cronisti bolognesi, a differenza delle fonti fiorentine, Niccolò da Pisa è sprovvisto di salvacondotto e deve fermarsi nel bolognese in quanto bloccato dal Savena in piena. E’ catturato dagli uomini d’arme di Bologna; viene condotto nel palazzo dove risiede Cervato da Caravaggio vicino a San Niccolò degli Alberi. Nell’attesa della risposta del Piccinino riguardo alla sua mancanza di documenti validi per il transito, Astorre Manfredi raggiunge Bologna con 8 sicari. Niccolò da Pisa è ucciso a colpi di pugnale mentre si sta riscaldando da solo accanto ad un camino. Nessuno parla della sua uccisione a Firenze come a Bologna. E’ sepolto a Bologna nella chiesa di San Petronio. |
CITAZIONI
-“Questi fu camera di fedeltà al nostro Comune (Firenze), e ogni grandissimo pericolo diceva essere piccolo, perché tornasse in favore della repubblica..Questi aveva la sua fedeltà con la franchezza del suo animo sì allacciata, ch’egli era piuttosto cercatore di gloria, che acquistatore di ricchezze: sempre nel campo de’ nimici percoteva, e nelle terre degli avversari i predava. Costui non aveva meno guardia de’ rozi (soldati alle prime armi) che di sé medesimo; anzi le prede partiva, e a’ nostri villani, ch’erano andati con lui, dava le prese: e così fece di molti rozzi, esperti e valenti nell’arte della guerra.” CAVALCANTI
-“Uomo valoroso.” SABELLICO
-“Strenuum virum.” FONTICOLANO
-Con Micheletto Attendolo, Bosio Sforza, Orso Orsini e Troilo da Rossano “Tucti capitanii e homini degnii.” BROGLIO
-“Had a career indistinguishable from brigandage.” BICHENO
-Con Giovanni Sforza “Ambedue valenti ed esperti capitani.” MARIANI
-Alla battaglia di Anghiari “Né di Pisa vi manca Nicolò,/Forte, prudente e persona sicura,/Qual di nimico mai ebbe paura/…/Che in fatti d’arme pare un altro Ettorre,/E pensa un dì la gloria al Piccin torre.” Da una citazione di un codice della Magliabecchiana di Firenze riportata da FABRETTI
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