Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
LORENZO ATTENDOLO (Lorenzo da Cotignola). Di Cotignola. Conte.
Signore di Corato, Bitetto, Bisceglie, Cassano delle Murge, Ruvo di Puglia, Terlizzi. Figlio di Bartolo Attendolo, fratello di Micheletto Attendolo, cugino di Muzio Attendolo Sforza.
1351 ca. – 1442 ca.

Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
…………….. | Il suo apprendistato d’armi avviene nelle compagnie di Alberico da Barbiano e di Brandolino Brandolini. | ||||
1388 | |||||
Apr. | Ferrara | 15 lance | Emilia | Già sposato e padre di un figlio, lascia le sue attività usuali e forma con Muzio Attendolo Sforza una compagnia di 15 lance con la quale milita al servizio di Alberto d’Este. Viene presto raggiunto anche da Micheletto e da Bosio Attendolo. | |
1392 | Napoli | Angiò | 15 lance | Regno di Napoli | Dopo quattro anni abbandona con lo Sforza gli stipendi degli estensi per seguire Alberico da Barbiano nel regno di Napoli: combatte a favore di Carlo di Durazzo contro gli angioini. |
1396 | Chiesa | Perugia | 23 lance | Trascorrono altri quattro anni ed agli inizi dell’inverno entra con il cugino Muzio nella compagnia di Ceccolo Broglia alla testa di 23 lance. | |
1398 | |||||
Sett. | Chiesa | Perugia | Umbria | Costituisce con lo Sforza e Martino da Faenza una compagnia più ampia, sempre nell’ambito di quella di Ceccolo Broglia. E’ segnalato sotto Assisi. | |
Ott. | Umbria | Al fianco del Broglia nell’ingresso in Assisi di tale capitano. | |||
……………. | Perugia | Milano | Umbria | Alla difesa di Perugia. | |
1400 | |||||
Lug. | Firenze | Milano | Toscana | Alla morte di Ceccolo Broglia passa agli stipendi dei fiorentini. | |
1401 | Veneto | E’ segnalato con altri condottieri ad Este ed a Montagnana al fianco dell’imperatore Roberto di Baviera. | |||
1402 | |||||
Giu. | Emilia | Viene sconfitto dai viscontei a Casalecchio di Reno. Svaligiato di armi e bagagli come i suoi uomini, è costretto a ritornarsene a Firenze disarmato ed a piedi. | |||
1404 | |||||
Gen. | Firenze | Milano | Lombardia | Ritorna a militare agli ordini di Alberico da Barbiano. | |
Feb. | Lombardia | Viene avviato con Rosso dall’Aquila alla difesa di Lodi, minacciata dai viscontei e dai ghibellini della regione. | |||
Dic. | Ferrara | Venezia | Veneto | Si collega con Manfredo da Barbiano e Filippo da Posa per opporsi a Paolo Savelli nel territorio di Piove di Sacco. | |
1405 | |||||
…………….. | Veneto | E’ inviato nuovamente in soccorso dei carraresi con Braccio di Montone e Rosso dall’Aquila. Con il secondo condottiero calunnia il Montone davanti ad Alberico da Barbiano: ne segue una condanna a morte dell’avversario. Questa non avrà luogo perché il Montone riesce a fuggire dal campo. | |||
…………….. | Venezia | Padova | Veneto | Defeziona con Rosso dall’Aquila nel campo veneziano. | |
Lug. | Romagna | Passa alla difesa di Ravenna con Niccolò Capello, a seguito della cattura di Obizzo da Polenta da parte dei carraresi. | |||
Dic. | Firenze | Pisa | 120 lance | Toscana | Raggiunge Vada. Occupa Guardistallo con il cugino Muzio. |
1406 | |||||
Gen. | Toscana | Ottiene a patti Montescudaio e Rasignano. | |||
Giu. | Toscana | Al fianco del cugino Muzio, allorché quest’ultimo attraversa l’Arno su una piccola barca al fine di respingere sull’altra sponda un attacco nemico. | |||
1408 | |||||
……………. | Ferrara | Parma | Emilia | Lotta contro le milizie del signore di Parma Ottobono Terzi. | |
Nov. | Emilia | Compie una scorreria nel parmense; cade in un’imboscata con il fratello Micheletto e Santo Parente; viene catturato con tali capitani. E’ trasferito in carcere a Parma e qui viene ripetutamente torturato. Messo in catene, è inzuppato d’acqua fredda ogni notte. | |||
1409 | |||||
Gen. | Emilia | Riesce a fuggire. Ripara a Felino, castello dei Rossi. | |||
Mag. | Emilia | Con lo Sforza ed il fratello Micheletto uccide Ottobono Terzi nei pressi Rubiera, dove il signore di Parma si è recato per parlamentare con gli estensi. | |||
Sett. | Firenze | Napoli | 100 lance | Toscana | Ad Arezzo ed a Montepulciano con Braccio di Montone, il conte Francesco da Prato e Ludovico degli Obizzi. |
Ott. | Lazio | Ai primi del mese entra in Roma con Ludovico degli Obizzi e Malatesta Malatesta; assedia in Castel Sant’Angelo Pieretto de Andreis, Bertoldo Orsini e Giovanni Colonna. A fine mese è costretto a ritornare nei suoi alloggiamenti per le difficoltà incontrate. | |||
1410 | |||||
Giu. | Lazio | Conduce un nuovo attacco a Roma, sconfigge gli avversari ai Prati di Nerone, mentre Paolo Orsini aggredisce un ponte fortificato sul Tevere. Vi porta anch’egli un nuovo assalto che è parimenti respinto. | |||
Sett. | A mal partito con Ludovico degli Obizzi a causa del ritardo delle paghe. | ||||
1414 | |||||
Giu. | Firenze | Napoli | 600 cavalli | Umbria | Difende con successo in Foligno Ugolino Trinci, attaccato dagli angioini condotti dallo Sforza, da Paolo Orsini, da Micheletto Attendolo e da Malatesta Malatesta. |
Nov. | Toscana | Allo scadere della ferma si reca a Chiusi e si accorda con i senesi per le terre detenute dagli sforzeschi e sottoposte al censo nei confronti del comune. | |||
1415 | |||||
Gen. mar. | Sforza | Napoli | Toscana Campania | Raccoglie le truppe dello Sforza allorché il congiunto è incarcerato a Napoli su ordine della regina Giovanna d’Angiò e del favorito di quest’ultima Pandolfo Alopo. Lorenzo Attendolo si unisce con i congiunti Micheletto e Foschino Attendolo e Santo Parente; depreda il napoletano fino alla liberazione del cugino. Quando lo Sforza si riconcilia con l’Alopo gli sono inviati 30000 ducati per allestire un nuovo esercito di 4500 cavalli e di 500 fanti. Raduna le truppe in Val di Chiana. Ha pure il governo delle terre del cugino. | |
Giu. | Napoli | Baroni | Lazio Abruzzi Campania | Dal Patrimonio entra negli Abruzzi e libera la rocca di L’Aquila dall’ assedio postovi da Antonuccio dell’Aquila e da Jacopo Caldora. Riduce all’ obbedienza il conte di Fondi Cristoforo Gaetani, nonché Giulio Cesare e Fabrizio da Capua. | |
Lug. | Campania | Segue il cugino Muzio a Napoli. | |||
Ago. | Campania | Si trova a Nola con 600 cavalli quando il congiunto Muzio viene imprigionato a Benevento da Giacomo di Borbone, conte de la Marche, futuro sposo della regina Giovanna d’Angiò. | |||
1416 | |||||
Sett. ott. | Sforza | Napoli | Toscana Basilicata Campania | Si trasferisce prima a Pietrafitta e poi a Tricarico. Con Micheletto Attendolo e Santo Parente continua ad infestare il territorio fino a Napoli ed alla terra di Lavoro. Giacomo di Borbone gli invia contro Giulio Cesare e Fabrizio da Capua. Da parte sua Margherita Attendolo, sorella di Muzio, fa imprigionare in Tricarico 4 ambasciatori napoletani e minaccia di ucciderli se la stessa sorte fosse toccata al fratello; per altre fonti, autori dell’atto sono invece Lorenzo e Micheletto Attendolo. | |
Nov. | Napoli | 1000 cavalli | Tutto si risolve con la liberazione di Muzio Attendolo Sforza. Ritorna agli stipendi della regina di Napoli Giovanna d’Angiò. | ||
1417 | |||||
Mag. | Puglia | Viene investito in via virtuale di Bitetto. | |||
Ago. | E’ nominato viceré del Principato, della Terra di Lavoro e del Molise. | ||||
1419 | |||||
Mag. | Napoli | Borbone | Puglia | Ha sempre l’incarico di viceré per le tre province. A metà mese assedia nel castello di Taranto Giacomo di Borbone e perseguita i suoi partigiani fino alla partenza del conte dall’ Italia. Gli sono concessi in feudo Bitetto e Cassano delle Murge. | |
Dic. | Abruzzi | Ha l’ordine di restituire a Perdicasso Barile, conte di Monteodorisio i beni che gli sono stati tolti in precedenza a seguito della sua cattura a Casamala. | |||
1420 | |||||
…………….. | Chiesa | Napoli | Puglia | Segue lo Sforza a favore di Luigi d’Angiò contro la regina Giovanna d’Angiò e gli aragonesi. Si avvicina a Barletta ed è fatto entrare nella città dai Biselli; si impossessa pure di Bisceglie, Ruvo, Terlizzi di cui se ne fa signore. | |
1421 | |||||
Lug. | Campania | Con l cugino Muzio, il Tartaglia ed il fratello Micheletto si reca ad Aversa fuori del borgo di San Lorenzo. | |||
Ago. | Campania | Fronteggia sul Sarno le truppe di Braccio di Montone. | |||
1422 | |||||
Lug. | Napoli | Campania | A Capua. A seguito di un accordo tra lo Sforza ed il Montone ha il comando delle milizie sforzesche assieme con Foschino e Micheletto Attendolo. | ||
1423 | |||||
……………. | Napoli | Re d’Aragona | Puglia | Rimane in Puglia ad affrontare gli aragonesi. Invia Taliano Furlano in soccorso del cugino Muzio. | |
1424 | |||||
…………….. | Puglia e Abruzzi | Lascia la Puglia e si trasferisce negli Abruzzi per soccorrere L’Aquila dagli attacchi del Montone. Si collega con Francesco Sforza, Jacopo Caldora, Micheletto Attendolo e Luigi da San Severino. | |||
Giu. | Abruzzi | Prende parte alla battaglia di L’Aquila. | |||
…………….. | Puglia | E’ nominato da Giovanna d’Angiò viceré della Terra d’Otranto e del principato di Bari. | |||
1426 | |||||
Mag. | Venezia | Impero | 200 lance | Puglia | Viene condotto dai veneziani per sei mesi di ferma e sei di rispetto. Si imbarca a Bisceglie con Orsino Orsini su galee fornite dalla Serenissima. |
Lug. | Friuli | Opera in Friuli con Luigi da San Severino, Giorgio Benzoni ed il provveditore Marco Miani (1800 cavalli e 2000 fanti) per difendere la regione da possibili aggressioni da parte degli ungheri. | |||
Ago. | Friuli | Gli è aumentata la condotta di 250 cavalli e di 150 fanti. Respinge un attacco portato dal patriarca di Aquileja Ludovico di Teck. Gli ungheri abbandonano il Friuli. | |||
…………….. | Venezia | Milano | Lombardia | Si collega con il Carmagnola nei pressi di Brescia allo scopo di contrastare i viscontei. | |
Nov. | Friuli | ||||
1427 | |||||
Mag. | Lombardia | Con il Carmagnola a Castenedolo. E’ presente alla battaglia di Gottolengo. | |||
Ott. | Lombardia | A Montichiari con i rappresentanti del comune, che giurano fedeltà alla Serenissima. | |||
1428 | |||||
Mag. | Friuli | Ad Udine, con Scariotto da Faenza e Ventura da Rovigo. | |||
…………….. | Milano | Venezia | |||
Ott. | Venezia | Milano | 1000 cavalli | Lombardia | Dopo la sconfitta riportata dai ducali a Maclodio è indotto dal Carmagnola a rientrare al soldo dei veneziani. |
1429 | |||||
Giu. | Lombardia | Viene ricondotto per sei mesi di ferma ed altri sei di rispetto. Gli è riconosciuta una provvigione mensile di 200 ducati. | |||
1431 | |||||
Feb. mar. | Venezia | Milano | Lombardia | Si spinge con Luigi dal Verme fino a San Zenone al Lambro e dà il guasto al territorio finitimo. A marzo concede alla comunità di Bitetto di trasferire ad altra data in estate la fiera annuale, per otto giorni continui e le usuali franchigie. | |
Giu. | Maresciallo campo | Lombardia | Viene nominato dal Carmagnola maresciallo di campo con Guidantonio Manfredi, Luigi da San Severino e Luigi dal Verme. I quattro condottieri hanno piena libertà e godono di 100 ducati il mese in più di provvigione. | ||
1432 | |||||
Mar. | Lombardia | Contrasta le truppe di Francesco Sforza e di Niccolò Piccinino. I veneziani lo informano in anticipo sull’ imprigionamento del Carmagnola. | |||
Sett. | 1000 cavalli | Lombardia | Nel bresciano con la sua compagnia e 1500 fanti. | ||
Nov. | Lombardia | Cerca invano di soccorrere Brescello dall’ assedio che vi è stato da Francesco Sforza. Gli è bloccato il passo nel mantovano per cui la località è obbligata a cedere ai ducali. | |||
1433 | |||||
Mag. lug. | Lombardia | Al termine del conflitto i veneziani gli riducono la condotta di un terzo. A luglio rescinde il contratto e decide di abbandonare il loro servizio. | |||
Ott. | Romagna | Lascia la Lombardia e si sposta in Romagna con le sue compagnie che pongono i loro alloggiamenti tra Cotignola e Mordano e nell’ imolese; ottiene dagli imolesi 500 fiorini a fronte di un suo credito verso un abitante della città. Si unisce con Francesco Sforza e si dirige, apparentemente, verso il regno di Napoli. | |||
Nov. | Romagna | Attraversa il riminese con Francesco e Leone Sforza alla testa di 3000 cavalli. | |||
Dic. | Sforza | Chiesa | Marche | Si accampa sotto Jesi; a metà mese prende parte al sacco di Montolmo (Corridonia); obbliga poi alla capitolazione Berardo da Varano, cui è imposta una taglia di 18000 ducati da pagarsi in tre rate; ottiene la consegna di Montecosaro, di Montecchio (Treia), di Montemilone (Pollenza), di Sant’ Angelo, di Gagliole e di Gualdo Cattaneo. | |
1434 | |||||
Gen. | Marche | A Corridonia per la conclusione della pace tra Francesco Sforza ed Ancona. | |||
Mar. | Chiesa | Fortebraccio | 200 lance e200 fanti | Lazio | Francesco Sforza si accorda a Calcarella con i pontifici. La condotta viene stipulata con il vescovo di Tropea Nicola Acciapaccia ed è prevista per un anno di ferma ed uno di beneplacito. Contrasta con Manno Barile (1500 cavalli) Niccolò Fortebraccio. |
Apr. | Lazio | Allo scadere di una tregua si unisce con il fratello Micheletto, Leone Sforza, Antonio da Pontedera, Orso Orsini e Manno Barile; obbliga il Fortebraccio a desistere dai suoi attacchi su Roma. Lo assedia vanamente in Monterotondo. | |||
Mag. | Lazio | Vince il Fortebraccio tra Mentana e Monterotondo e gli cattura 200 cavalli; lo assedia in Tivoli. In conseguenza dell’ insurrezione in Roma ai danni del pontefice, si attenda vicino alla basilica di San Paolo, supera il ponte di Trastevere e raggiunge Rocca Respampani; accerchia Montefiascone e si stanzia a Santa Maria delle Grazie. | |||
Giu. | Lazio e Umbria | Si collega nei pressi di Vetralla e Petrignano con Francesco Sforza ed il fratello Micheletto; assedia Montefiascone e fronteggia Niccolò Fortebraccio e Niccolò Piccinino. | |||
Lug. | Lazio e Umbria | Viene firmata a Magliano Sabino una tregua di cinque mesi con gli avversari: alla notizia Lorenzo Attendolo se la prende tanto a male che lascia il campo con soli 4 cavalli per portarsi a Spoleto. Francesco Sforza lo fa richiamare, invano, da Troilo da Rossano. | |||
Sett. | Lazio | I bracceschi si posizionano tra Montefiascone ed Acquapendente. Con il fratello Micheletto e Leone Sforza favorisce in Roma la fazione degli Orsini rompendo di fatto, in tal modo, la tregua in atto. | |||
Ott. | Lazio | Cerca di entrare in Roma con Leone Sforza ed Orso Orsini (1000 cavalli ed altrettanti fanti); dà alle fiamme Porta Portese, non riesce a forzarne la saracinesca ed è respinto da Porta Settimiana. | |||
1435 | |||||
Primavera | Emilia | Abbandona per qualche tempo il mestiere delle armi per vivere a Ferrara. | |||
1437 | Chiesa | Napoli | Puglia | Ritorna nel regno di Napoli ove combatte gli aragonesi con il cardinale Giovanni Vitelleschi. Segue il prelato all’assedio di Trani; incomincia a dubitare del buon esito dell’impresa perché gli uomini d’arme del principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo non vogliono obbedire agli ordini. | |
1438 | |||||
Gen. | Puglia | Con l’arrivo della flotta aragonese convince il cardinale Vitelleschi a ritirarsi in Bisceglie prima ed a Ancona poi. | |||
Feb. | Puglia | Il cardinale si imbarca su una galea e si rifugia a Venezia: Lorenzo Attendolo rimane al comando dell’ esercito pontificio con Paolo Tedesco. | |||
Mar. | Puglia | Ottiene del denaro da Jacopo Caldora per le necessità immediate dei suoi uomini. | |||
1441 | Angiò | Napoli | Puglia | Difende Veglie dagli attacchi portati dagli aragonesi. | |
1442 | |||||
Mar. | Puglia | E’ compreso tra gli aderenti di Renato d’Angiò e di Francesco Sforza. | |||
Estate | Puglia | Viene assalito in Bisceglie dagli aragonesi. Muore probabilmente nello stesso anno. |
CITAZIONI
“Capitano illustre della disciplina Sforzesca.” DI COSTANZO
“Dux bello clarus.” CRIVELLI
“De’ più eccellenti capitani sforzeschi.” FARAGLIA
“Longo belli usu insigni.” SIMONETTA
“Vir bellicis artibus clarus.” FACIO
“Qui primus Sfortiam superiorem ab tenui inopique casula in militiam eduxit.” BIONDO
“Con fama di chiarissimo Capitano.” LOSCHI
“Fu comandante di sì alto grido che da più potentati ottenne il governo supremo delle loro squadre.” G. BONOLI
“Di lui (Ceccolo Broglia) disciese quel da Cotigniola,/ signor Lorenzo Esforza, in arme fino,/ di cui la fama gloriando vola…Dignio capitano, che anque lui per le sue hopere diventò signore nel reame.” BROGLIO
Con Micheletto Attendolo, Muzio Attendolo Sforza, Jacopo Caldora, Pieretto de Andreis, Fabrizio da Capua “Capitani e condottieri di esserciti in quei tempi molto famosi.” CIRILLO
Con Muzio Attendolo Sforza “Il fiore de’ capitani.” P. BONOLI
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