Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
JACOPO GALEOTA (Jacopo Capece Galeota, Galiot di Genouillac, Giacomo Galliot, Jacopo Capece Galeota). Di Napoli. Signore di Genouillac, Apochier e di La Rochede Glun.
1420 ca. – 1488 (luglio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1442 | |||||
………….. | Angiò | Napoli | Campania | ||
…………. | Napoli | Angiò | Campania | Abbandona la causa di Renato d’Angiò per passare al servizio degli aragonesi. Gli è affidato il comando di una compagnia di lance. | |
1452 | |||||
Mar. | Campania | Il re di Napoli Alfonso d’Aragona gli concede un appannaggio annuo di 25 once d’oro. | |||
1459 | |||||
……………. | Napoli | Angiò | Calabria | Milita per il re Ferrante d’Aragona contro i partigiani di Giovanni d’Angiò. Con Alfonso d’Avalos respinge in Calabria, tra Maida e Neocastro, un assalto alle truppe regie portato da Cola Tosto. | |
Dic. | Angiò | Napoli | Campania | Si trova di presidio ad Arpaia; defeziona nel campo avverso angioino. | |
1460 | Napoli | Angiò | Campania | Combatte gli aragonesi in operazioni militari spesso intramezzate da negoziati di pace separata. Attaccato in Arpaia, è costretto alla resa. Gli aragonesi cercano di averlo nuovamente ai loro stipendi; gli è concessa una condotta di 200 lance in cambio del suo impegno a fare ritornare alla fedeltà regia alcuni baroni suoi parenti come i Minutolo. | |
1461 | |||||
Ott. | Campania | Ritorna a militare per gli angioini. Con Cola di Monforte, Giacomo Montagano, Orso Orsini, il conte di Avellino, ed il barone della Torella affianca Giovanni d’Angiò pronto ad attaccare il campo aragonese. | |||
1464 | |||||
…………… | Campania | La situazione si fa disperata; l’Angiò si ritira in Ischia. Il Galeota e Cola di Monforte si fortificano in Campobasso. | |||
Mar. | Veneto | Abbandona Termoli; cerca, invano, soccorsi a Venezia. | |||
1465 | |||||
Lug. | Francia | Vive esule in Provenza alla corte dell’ Angiò. | |||
1466 | |||||
Lug. | Angiò | Francia | Francia | Combatte agli stipendi dell’ d’Angiò nella guerra del Bene Pubblico contro il re di Francia Luigi XI. Prende parte alla battaglia di Monthléry. | |
Ago. | Francia | Attraversa la Senna e si porta ad Etampes. Con il Monforte raggiunge le truppe del duca di Borgogna Carlo il Temerario. L’esercito consiste in 900 uomini d’arme, di cui 120 sono italiani. Attacca Parigi; il trattato di Conflans mette fine in breve termine alla guerra. | |||
1467 | |||||
…………… | Angiò | Re d’Aragona | Spagna | Si distingue nella campagna per l’autonomia della Catalogna dai re d’Aragona. | |
Ago. | Spagna | L’Angiò si accampa a Gerona; si scontra con il principe ereditario, il futuro Ferdinando il Cattolico: il Galeota viene sconfitto dagli aragonesi con il Monforte e Renato di Lorena (il Vaudemont). | |||
1468 | |||||
……………. | Spagna | E’ nuovamente sconfitto e fatto prigioniero dagli avversari. | |||
……………. | Angiò | Francia | Rientra in Provenza. | ||
1470 | |||||
Dic. | Francia | Viene nominato giudice conservatore dei giudei in Provenza. | |||
1471 | |||||
……………. | Angiò | Re d’Aragona | Spagna | Lotta contro gli aragonesi per il possesso di Barcellona e di Gerona. | |
Ott. | Spagna | E’ ancora sconfitto e catturato in una grande battaglia presso il fiume Bejes. | |||
1472 | |||||
……………. | Francia | Difende il Rossiglione dagli attacchi degli aragonesi. | |||
Apr. | Spagna | Entra in Barcellona; con il Monforte e Boffillo del Giudice batte gli aragonesi, il cui re si salva per miracolo dalla cattura. | |||
……………. | Francia | Torna con il Monforte alla corte di Renato d’Angiò, cui si accompagna il nuovo duca di Calabria Nicola d’Angiò. | |||
……………. | Borgogna | Francia | Passa al servizio di Carlo il Temerario. Gli vengono concessi i feudi di Genouillac e di Apochier. | ||
1474 | |||||
Feb. | Lombardia | Si reca a Pavia come ambasciatore del duca di Borgogna presso il duca Galeazzo Maria Sforza: suo obiettivo è quello di raccogliere truppe, 400 uomini d’arme, 100 balestrieri a cavallo e 200 provvigionati. Ottiene un salvacondotto per attraversare il ducato, non il permesso di reclutare milizie nei domini sforzeschi; anche i veneziani si comportano nelle stesso modo. | |||
Mar. | Liguria e Francia | Si imbarca a Portovenere con venti cavalli e ritorna in Borgogna. Carlo il Temerario, nonostante tutto, si ritiene soddisfatto del suo operato e gli dona una croce di diamanti e di perle del valore di 84 fiorini. | |||
Giu. | Francia | Gli sono consegnati 3000 ducati. | |||
Lug. | Borgogna | Impero | Germania | Viene inviato in soccorso dell’ arcivescovo di Colonia. Prende parte all’assedio di Neuss sul Reno: alla testa di 200 lance italiane e di numerosi fanti si colloca davanti ad una porta, mentre il Monforte si colloca di fronte all’altra. Gli italiani cercano, invano, di impadronirsi di un’isoletta sul fiume davanti alla città. | |
Sett. | Francia | Staziona a Jussey. | |||
1475 | |||||
Mar. | Germania | L’assedio di Neuss prosegue per parecchio tempo; nel mese ha modo di congratularsi con il duca di Milano per la sua alleanza con il duca di Borgogna. Durante le operazioni gli avversari catturano due suoi nipoti e ne chiedono inutilmente un riscatto. | |||
Mag. | Germania | Con il Monforte sconfigge le truppe del marchese di Brandeburgo giunte in soccorso di Neuss. Le prime schiere dei tedeschi sono messe in fuga con numerose perdite. Il Galeota è costretto, a sua volta, a ritirarsi di fronte ai rinforzi giunti a sostegno degli avversari; si congiunge con il Monforte (3000 cavalli e 6000 schioppettieri); sebbene venga a mancare l’appoggio degli arcieri del conte di Chimay, troppo distanziati, riesce a mettere in fuga gli avversari. Gli imperiali attaccano con un più grande numero di fanti e di cavalli, per cui i due capitani italiani chiedono il sostegno di altre truppe. Sopravvengono il capitano della guardia Oliviero de la Marche ed il signore di Chautrainnes; il Galeota ed il Monforte assalgono con vigore il duca di Sassonia e gli altri principi tedeschi, li sconfiggono e li inseguono fino al loro campo. | |||
Giu. | Germania e Belgio | E’ levato l’assedio di Neuss; il Galeota si sposta in Gheldria. Si offre di passare al servizio degli Sforza perché è in scadenza la sua condotta e desidera rientrare in Italia. | |||
Ott. | Francia | Prende parte all’assedio di Nancy. Con il Monforte fa inutilmente pressione sul duca di Borgogna per salvare la vita a Siffredi di Baschi, suo vecchio compagno d’armi alla corte di Provenza, che ha disertato dalle file borgognone per unirsi con il duca di Lorena. | |||
Nov. | Francia | Gli è rinnovata la condotta dal duca di Borgogna; viene infeudato di quattro castelli nel Bar. | |||
1476 | |||||
Feb. | Borgogna | Cantoni Svizzeri | Svizzera | Fronteggia gli svizzeri per liberare Vaud. Si colloca davanti a Grandson. | |
Mar. | Svizzera | Viene sbaragliato dalla fanteria svizzera a Grandson. | |||
Apr. | Francia | Contrasta il duca di Lorena. Con Olivier de la Marche ha il comando del terzo dei cinque corpi d’armata borgognoni. | |||
Giu. | Francia | Si muove attorno a Morat. Alla testa dell’ala destra partecipa alla battaglia che si svolge nei pressi. Rimane ferito nel corso del combattimento. | |||
1477 | |||||
Gen. | Francia | E’ travolto dagli svizzeri a Nancy nonostante la resistenza da lui opposta sull’ala sinistra lungo il fiume Meurthe. I cavalli italiani sono disfatti dalla fanteria svizzera e dalla cavalleria del conte di Thierstein; i borgognoni resistono inizialmente meglio. Messi in fuga anch’essi, si dirigono verso Thionville e Lussemburgo, dove trovano un ponte sbarrato dalle milizie del Monforte, passato, negli stessi giorni (a causa di forti dissapori con il duca di Borgogna) al servizio degli avversari. | |||
Primavera/ estate | Borgogna | Francia | Francia | Si colloca alla difesa di Valenciennes per conto di Maria di Borgogna. Con Filippo di Ravenstein prende parte a varie azioni di sostegno alla città: al comando di 8000 uomini vince a Crespin le truppe del re di Francia di stanza a Quesnoy. | |
1478 | |||||
……………. | Francia e Belgio | Si trova ancora a Valenciennes; si reca a Mons con tutti capitani ed i nobili fedeli alla corte borgognona; presenzia ad un’adunanza generale promossa dal duca Massimiliano d’Austria marito di Maria di Borgogna. Ritorna in Borgogna ed attacca Quesnoy: l’intervento dei fiamminghi del Dammartin travolge le sue milizie. Il Galeota si salva a stento; è ferito alla testa. Con la sconfitta si congeda dalla corte e passa al servizio del re di Francia, erede e successore di Renato d’Angiò. | |||
…………… | Francia | Francia | Milita agli stipendi del re Luigi XI, che già dall’ottobre dell’anno precedente gli ha fatto consegnare la somma di 8000 lire tornesi come anticipo del soldo annuo di lire 20000. Il del Giudice lo nomina suo luogotenente nel governo del Rossiglione. | ||
1480 | |||||
Primavera | Francia | Borgogna | Belgio | Effettua incursioni contro Namur affronta le milizie borgognone. | |
……………. | Francia | Luigi XI lo nomina suo consigliere e ciambellano. | |||
1482 | Francia | Ottiene in feudo La Roche-de-Glun nel Drome. | |||
1484 | Francia | Al servizio del re Carlo VIII. Di stanza in Linguadoca. | |||
1486 | 50 lance | Francia | In Borgogna | ||
1488 | |||||
Apr. | Francia | Orléans Bretagna | Francia | Stipula una condotta con i veneziani per quattro anni di ferma ed uno di rispetto. Il servizio dovrebbe avere inizio dal luglio seguente. Gli sono garantiti il titolo di capitano generale ed una provvigione annua di 60000 fiorini in tempo di guerra (40000 in tempo di pace). La condotta è stabilita in 360 lance, 100 balestrieri a cavallo e 25 provvigionati in caso di conflitto; di un numero ridotto proporzionale all’entità della provvigione in tempo di pace. Prima dell’ entrata in vigore della nuova condotta combatte nella “guerra pazza” i duchi di Orléans e di Bretagna. Si trova con il duca di Borgogna attorno a Ledon. | |
Mag. | Francia | E’ segnalato a Chateau-Renault ed a Chinon; affianca il la Trémouille all’ assedio di Falaise. | |||
Lug. | Francia | Combatte a Saint-Aubin- du- Cornier, tra Fougères e Rennes; ha, con il Baudricourt il comando dell’avanguardia. Jacopo Galeota si vede di fronte i fanti bretoni, condotti dallo Scalles, affiancati da 1200/1500 fanti tedeschi e da 700 arcieri inglesi. Consiglia di assalire gli avversari con una carica di cavalleria pesante per scompaginare le file nemiche e permettere, in tal modo, alla fanteria francese un più agevole contrattacco. Assale i bretoni con 100 lance: al termine dello scontro dei nemici si salva solo un contingente di fanti tedeschi. Gravemente ferito alla coscia da un tiro di colubrina, dopo due/tre giorni muore. Carlo VIII gli fa fare dei funerali solenni. Il Galeota è sepolto ad Angers nella chiesa dei frati francescani, nella stessa cappella dove è stato posto il cuore del re Renato d’Angiò. Ritratto in una medaglia di Giovanni di Candido. |
CITAZIONI
-“Prode soldato e avveduto capitano..Inascoltato consigliere del Temerario, al cui fianco rimase fino all’ultimo.” CROCE
-“Un très renommé et prudent conducteur de gens d’armes.” MOLINET
-“Très-vaillant, honorable, et loyal gentil-homme.” COMMYNES
-“Hardy et vaillant chevalier..c’estoit ung chevalier et capitaine aussi prudent en guerre et aussi plein de cueur et hardiesse qu’on eust peu trouver.” BOUCHET
-“In molti fatti d’arme..acquistò fama di Capitano valorosissimo ..Era Giacomo di statura alto e robusto; il volto hebbe bianco, gli occhi neri e vivaci, e neri il pelo e i capelli.” ROSCIO
-“La fede e ‘l valore del Galeotta ad una voce e da gli amici e da li nemici si loda.” EMILI
-“Famosissimo soldato.. acquistò in molte imprese grandissima lode.” CAMPANILE
-“Un des principaux chefs des troupes.” GODEFROY
-Con Cola di Monforte “Passaient pour habiles capitaines.” DE BARANTE
-“Capitaine brave et expérimenté.” DUCLOS
-“Homme de bonne conduicte et pour me bien servir.” Da una lettera del re Carlo VIII, riportata dal PELICIER-DE MANDRIOT
-“In molti fatti d’arme.. acquistò fama di Capitano valorosissimo..Era Iacomo di statura alto, e robusto: il volto hebbe bianco: gli occhi neri, e vivaci: neri il pelo, e i capelli.” CAPRIOLO
Immagine tratta da Ritratti di cento capitani illustri, con li lor fatti in guerra brevemente scritti intagliati da Aliprando Capriolo et dati in luce da Filippo Thomassino et Giovan Turpino