GORO DA MONTEBENICCHI

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Il Castello di Montebenichi

Last Updated on 2024/01/06

GORO DA MONTEBENICCHI  (Gregorio Stendardi, Piero Gori) Di Montebenichi.

  • 1560 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

………….Viene bandito da Firenze.
1529
………….FirenzeImperoToscanaRientra in Toscana. Si trova inizialmente alla difesa di Cortona.
Sett.150 fantiToscana

Giunge ad Arezzo con i suoi fanti; da qui viene rispedito alla guardia di Cortona. Con Marco da Empoli e Francesco Sorbello respinge gli imperiali che stanno scalando le mura a fianco della cattedrale: nello scontro vi sono più di 70 morti tra i difensori e più di 200 tra gli attaccanti, tra i quali un nipote del principe d’ Orange, per un colpo d’ archibugio ai genitali, ed i capitani spagnoli Secura ed Alfonso di Vaglia;  è ferito da un sasso alla testa  anche il marchese di Vasto Alfonso d’Avalos. Gli abitanti decidono di arrendersi e concedono 20000 ducati agli imperiali per non subire il saccheggio. Goro da Montebenicchi si ritira prima nella rocca con Carlo Bagnesi; la abbandona con Rodolfo d’Assisi e Francesco Sorbello perché vuole incontrarsi a Camucia con il principe d’ Orange e cercare di fargli mutare le condizioni di resa offerte ai fiorentini. Quest’ultimo non accetta di incontrare i condottieri fiorentini; i fanti di Goro da Montebenicchi escono uno ad uno dalla Porta Montanina e vengono svaligiati dai nemici. Il Montebenicchi non accetta di passare al soldo degli imperiali  impegnandosi a non combatterli nel presente conflitto: non mantiene la promessa perché gli imperiali sono i primi a non tenere fede ai patti. Nell’uscire da Cortona riesce ad evitare il sacco della città quando si accorge che alcuni fanti italiani ne stanno scalando le mura.

Ott.ToscanaLascia Empoli alla testa di 160 uomini, di cui molti sono fiorentini rientrati dal bando. Si dirige alla volta di Col Val d’Elsa.
Nov.Toscana

A fine mese viene lasciato da Francesco Ferrucci alla guardia di San Miniato con 120 fanti; riceve un acconto per le paghe dei suoi uomini. Nel distribuire le razioni ai suoi soldati ne salta volutamente una parte per costringere costoro ad uscire fuori dalla città alla ricerca di bottino. Risponde in modo offensivo al commissario Girolamo Frescobaldi che si lamenta di tale decisione. E’ fatto imprigionare dal Ferrucci.  A San Miniato è inviato da Empoli Niccolò da Cascina (60 fanti) per sostituire il Montebenicchi. Il capitano è condotto ad Empoli con altri due uomini: sfugge a stento all’ impiccagione per il suo atto di insubordinazione. Ritorna a combattere agli ordini del Ferrucci.

1530
Gen.Toscana

Si sposta a San Gimignano con Tinto da Battifolle, Paolo Corso ed Ercole da Brisighella. Quando il duca di Amalfi occupa la Val d’Elsa si trasferisce a Volterra con il commissario Giovanni Covoni. I cittadini non vogliono farlo entrare; Goro da Montebenicchi si presenta alla Porta di San Giusto e vi uccide con uno spadone a due mani due fratelli muratori che cercano di opporsi al suo ingresso. Obbligato a collocare i suoi alloggiamenti fuori le  mura, la sera medesima prende la strada per Empoli.

Feb.ToscanaLascia Empoli e si porta a Pisa: alla ricerca di soccorsi per conto del Ferrucci.
Apr.Toscana

Segue con 1000 fanti il Ferrucci nella sua spedizione contro Volterra; entra nella fortezza ed irrompe nella città. In una prima scaramuccia sono uccisi 60 uomini tra i quali due capitani senesi, conquista le prime barricate e giunge in piazza Sant’Agostino dove si concentra la maggiore resistenza. Ne ha ragione in due giorni.

Mag.Toscana

E’ assediato in Volterra da Fabrizio Maramaldo. Ha l’incarico di uscire dalla Porta Fiorentina e di assalire i guastatori che stanno allestendo una mina davanti alla Porta di San Giusto: è ferito ad un ginocchio da un colpo di picca.

Giu.Toscana

Si unisce con Fabrizio della Brocca;  con 300 soldati attacca le truppe di Alfonso d’Avalos e di Diego Sarmiento che si sono accampate nei pressi della Porta Fiorentina. Esce nottetempo e piomba sugli avversari colti alla sprovvista: interviene il Maramaldo che costringe gli attaccanti a retrocedere con la morte e la cattura di  25 uomini. Goro da Montebenicchi viene ferito nuovamente al petto da un colpo di picca che gli è inferto dalla lancia spezzata Niccolò di Crotone. A metà mese è ancora una volta ferito da un colpo di archibugio mentre sta difendendo le mura cittadine verso il monastero di San Lino.

Lug.Toscana

Abbandona Volterra con il Ferrucci alla testa di 1500 fanti, alcune lance spezzate e pochi cavalli; per mantenere la disciplina tra le sue truppe Goro da Montebenicchi, a Pisa, deve intervenire con le armi ed uccidere con lo stocco tre fanti corsi che si sono ammutinati per il ritardo delle paghe. Lascia la città e segue il Ferrucci verso Firenze.

Ago.Toscana

Prende parte alla battaglia di Gavinana. Si getta contro le milizie del Maramaldo ed una volta di più rimane ferito mentre combatte al fianco del commissario generale: alla fine, vista perduta ogni speranza, consiglia la resa al Ferrucci.

1536FirenzeFuoriuscitiToscanaMilita al servizio del duca di Firenze Alessandro dei Medici. Con Sebastiano d’ Arezzo, Valerio Orsini e Raffaello Pacini viene inviato alla guardia di Pistoia nel timore di qualche possibile azione da parte dei fuoriusciti fiorentini.
1551
Lug. ago.FirenzeSienaToscana

Al servizio del duca di Firenze Cosimo dei Medici dal quale viene nominato capitano di Montepulciano. A seguito della ribellione di Siena agli imperiali entra in Val di Chiana e, con Domenico Galeotti, occupa Montefollonico e Lucignano. Tenta   di impadronirsi di Torrita di Siena. Il duca, visti i risultati negativi legati a tali movimenti gli ordina presto di sospendere le operazioni fino a nuovo ordine.

1553
Mar.FirenzeFranciaToscanaAlla guardia di Torrita di Siena.
1554
PrimaveraToscana

Viene sospettato di tradimento dopo la sconfitta di Ascanio della Cornia; è destituito da ogni incarico ed è condotto con un nipote a Firenze   per giustificare il proprio operato. Prosciolto, viene liberato e reintegrato nell’incarico di capitano di Montepulciano.

1560

Muore. Autore di alcuni Ricordi sulla guerra di Firenze, conservati manoscritti nella Biblioteca Magliobechiana di Firenze. Nel 1902 è stata posta una lapide a suo ricordo nella casa in cui visse a Montebenichi. Giuseppe Cesare Abba ricorda il condottiero nel suo “Da Quarto al Volturno” paragonandone la fedeltà verso Francesco Ferrucci a quella di Nino Bixio nei confronti di Giuseppe Garibaldi.

 CITAZIONE

-“Goro era stato di singolare valore fornito; fedele sempre alla repubblica, ma volentieri allungava le mani, né tra il suo e l’altrui non gli era ben chiaro che ci corresse differenza.” GUERRAZZI

-“La casa in cui visse Goro è fra gli edifici storici di Montebenichi, e nel 1902 presso l’edificio è stata posta una lapide commemorativa in suo onore. Giuseppe Cesare Abba ricordò Goro nel suo “Da Quarto al Volturno”, paragonando la fedeltà verso Ferruccio a quella di Nino Bixio nei confronti di Garibaldi.” WIKIPEDIA

“Lo Stendardi era un manesco attaccabrighe, che col tempo sarebbe però diventato uno dei più valorosi capitani agli ordini di Francesco Ferrucci, con il quale rimase fino al tragico epilogo della battaglia di Gavinana; di Goro ci sono arrivati alcune preziose pagine di ricordi, conservati in un manoscritto miscellaneo della Biblioteca Nazionale di Firenze.” A. MONTI

Fonte immagine: Il Castello di Montebenichi

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