Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
DALMASIO DEI BANOLI (Diego Dalmasio di Bagnolo, Dalmaz di Banyuls, Dominus Dalmaxius, Almasio di Lincolis) Di Maiorca.
- 1313 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avvesario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1307 | |||||
…………. | Napoli | Ghibellini | Emilia | Si trova con Diego della Ratta alla difesa di Bologna alla testa di 700 cavalli catalani. | |
Sett. | Napoli | Verona Mantova | Veneto e Emilia | Viene inviato in soccorso del marchese Azzo d’Este per fronteggiare gli scaligeri ed i Bonacolsi di Mantova. Tocca Ficarolo, espugna sul Po il castello di Serravalle a Po e si impadronisce della flotta di Botticella Bonacolsi. Supera la resistenza opposta dai difensori (100 cavalli e 1000 fanti), distrugge il ponte e la torre: fra gli avversari sono catturati o uccisi 300 uomini, senza contare quelli che muoiono annegati nel tentativo di fuggire. Diego della Ratta rientra a Bologna per cui Dalmasio dei Banoli prosegue da solo nelle operazioni. Alla testa di 1200 bolognesi conquista anche Ostiglia. | |
1308 | |||||
Ago. | Bologna | Emilia | Lascia Bologna con i suoi catalani e le milizie bolognesi, assoldate nel quartiere di Porta Ravenna; si reca a Ferrara per prestare soccorso a Fresco d’Este, in difficoltà di fronte ad una rivolta organizzata da Giacomo Bocchimpani. | ||
1309 | |||||
Apr. | Chiesa | Venezia | 500 fanti | Emilia | E’ avviato a Ferrara dal nunzio del papa Clemente VI con 500 balestrieri. E’ nominato da Roberto d’Angiò governatore della città. |
Giu. ago. | Emilia | Con Francesco d’Este e Galeazzo Visconti respinge un attacco alla Porta di San Biagio; subito dopo impedisce agli avversari di ritirarsi verso Castel Tedaldo. | |||
………….. | Emilia | A seguito della vittoria dei pontifici a Castel Tedaldo ed a quella di Francesco d’Este a Francolino ai danni della flotta veneziana, rimane in Ferrara al comando del presidio con il cardinale legato Arnaldo Pelagrue. | |||
Ott. | Chiesa | Fuoriusciti | Emilia | Non riesce a convincere i cittadini a muoversi verso Massa Fiscaglia ai danni di Salinguerra Torelli e di Ramberto Ramberti, che vi si sono asserragliati. Si accorda allora con Francesco d’Este: i fuoriusciti si danno alla fuga, inseguiti dai pontifici sino a Comacchio, dove il Torelli dispone di alcune imbarcazioni. | |
………….. | Capitano g.le | Emilia | E’ nominato capitano generale della Chiesa. Ha l’ordine di uccidere Francesco d’Este, sospettato di volersi impadronire della città con Lamberto da Polenta e Bernardino di Cunio. | ||
1312 | |||||
Ago. | Emilia | Approfitta dell’uscita da Ferrara di Francesco d’Este per una partita di caccia, fa chiudere le porte e ne ordina l’arresto. L’Este è sorpreso alla Porta del Leone da alcuni soldati, che lo fermano per imprigionarlo o ucciderlo in caso di resistenza: il marchese non si dà per vinto, si difende ed alla fine viene ammazzato con un suo compagno, colpito per primo da un fratello naturale di Dalmasio dei Banoli. Il corpo, martoriato da 50 ferite, è lasciato nudo sulla strada per quasi due ore. Immediatamente il Banoli fa catturare 3 consiglieri del rivale i quali, sotto tortura, confessano ogni colpa: costoro sono impiccati davanti alle bancarelle dei calzolai nel quartiere di San Crispino. E’ imprigionato in Bologna anche Aldobrandino d’Este che, tuttavia, sarà rilasciato poco dopo. Una sollevazione popolare, determinata dai continui soprusi degli ufficiali del re di Napoli e dei soldati catalani, provoca il sollevamento dal suo incarico da parte di Roberto d’Angiò. | |||
Dic. | Venezia | Zara | 1000 cavalli | Croazia | Si offre di passare al soldo dei veneziani con due figli e due fratelli. E’ condotto per sei mesi. |
1313 | |||||
Gen. mar. | Rimane inattivo a causa di una malattia. | ||||
Apr. lug. | Croazia | Sbarca con Bonpaone di Catalogna (1000 cavalli, 1000 fanti, 1000 balestrieri trasportati da 15 galee) a Pontadura a pochi chilometri da Zara. Riordina le truppe e dopo otto giorni marcia contro la città. Si accampa presso la Fontana, sul mare, per essere in contatto con la flotta veneziana, e si fortifica dietro alcuni steccati, forniti di torri, da lui fatti approntare. Il bano di Croazia Mladeno Subich raccoglie milizie slave e tedesche e si colloca al Barcagno, a due miglia dal suo campo, con il quartiere generale presso la chiesa di San Giacomo. Seguono tre mesi di scaramucce. Alla scadenza della ferma Dalmasio dei Banoli chiede ai veneziani il rinnovo della condotta con il soldo anticipato di tre mesi perché i suoi uomini – a causa dell’avvicinarsi di condizioni atmosferiche più negative – hanno bisogno di tende e di baracche. Come controproposta gli è riconosciuto solo l’anticipo delle paghe di un mese e la riduzione della paga mensile da 5 a 4 ducati il mese. | |||
Ago. | Croazia | Ha aspri dissidi con i veneziani; entra in contatto con il bano di Croazia; gli sono promessi 2000 ducati dagli zaratini. Gli sono garantiti altri 1000 ducati di provvigione annua e gli è assicurato il trasporto garantito (sempre a spese di Zara) nel momento in cui avesse deciso di allontanarsi dalla Croazia. Accetta. | |||
Sett. | Zara | Venezia | Croazia | Ai primi del mese si appresta a dare l’assalto a Zara per conto dei veneziani; finge di accordarsi con gli avversari che devono aprire le porte ai suoi soldati catalani. Nella realtà ,uniti, avrebbero dovuto attaccare insieme le schiere della Serenissima. Un soldato di nome Lelio scopre il trattato, ne informa i provveditori che apprestano le contromisure necessarie e la protezione della flotta. Dalmasio dei Banoli entra alla guardia di Zara, persuade gli abitanti a capitolare ad onorevoli condizioni ed a accettare la signoria dei veneziani. | |
………….. | Puglia | Chiede di essere trasportato in Puglia secondo i patti; 5 galee naufragano durante il viaggio. Dalmasio dei Banoli raggiunge a stento la costa italiana a bordo della nave sulla quale si è imbarcato. Per alcune fonti, al contrario, annega in mare durante la traversata. |
CITAZIONI
-“Uno di quei capitani di ventura, che poi tanto si moltiplicarono in Italia, quando..fu trovato più comodo il far la guerra con truppe mercenarie, e sorse gara a chi più potesse stipendiarne per essere poi da quelle o tradito o signoreggiato.” ROMANIN
-“Ch’aveva acquistato nella guerra di Ferrara, militando per Ecclesiastici, nome di gran valore.” MOROSINI
-“Valoroso nell’armi; ma difettoso di fede.” G.B. CONTARINI
-“Castigliano, huomo riputato assai.” PIGNA
-“Viro nephando.” DE’ FERRETI
-“Uomo esperto nelle armi.” SABELLICO
-“Uomo prode e valoroso.” MUSSATO
-“Dalmazio de’ Banoli non fu soltanto uno dei primi condottieri ingaggiati da Venezia; lasciò presagire anche quello che sarebbe stato il comportamento di alcuni dei suoi più famosi successori tentando di tradire i suoi ingaggiatori passando al servizio degli ungheresi. Sembra comunque improbabile, per quanto la sua condotta infida attirasse l’attenzione di molti cronisti, che questo esempio abbia avuto conseguenze di rilievo sull’evolversi degli atteggiamenti veneziani nei confronti del reclutamento militare.” MALLETT
-“Di nascimento Spagnuolo e di sottil concetto.” VERDIZZOTTI
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