Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
PAOLO ORSINI Marchese di Mentana. Figlio di Camillo Orsini, fratello di Giovanni Orsini e di Latino Orsini, genero di Paolo di Santacroce.
1517 – 1581
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……………. | Venezia | Milita agli stipendi dei veneziani agli ordini del duca di Urbino Francesco Maria della Rovere. | |||
1537 | Venezia | Impero Ottomano | Croazia | Combatte i turchi alla testa di un contingente di lance spezzate. | |
1538 | |||||
……………. | Croazia | Attacca Carino nei pressi di Zara; in un assalto notturno si impadronisce del rivellino con quattro pezzi di artiglieria. La fortezza resiste; deve rientrare a Zara seppur carico di bottino. Viene spedito con Francesco Barbaro e 150 fanti alla difesa di Sebenico: come primo atto fa distruggere i mulini che sono nelle campagne e rovinare i borghi cittadini. Le misure sono criticate a Venezia. | |||
Ago. | Croazia | Si trova al fianco del padre Camillo nell’incursione su Ostrovaz. | |||
……………. | 50 lance | Croazia | Alla conclusione della pace con i turchi ottiene una condotta di 50 lance. | ||
1545 | |||||
……………. | Francia | Impero | Belgio e Francia | Fronteggia gli imperiali nelle Fiandre; combatte a Boulognes-sur- Mer, a Lussemburgo, a Landrecy (Landrecies) ed attorno a Chateau- Cambrésis. | |
1551 | Francia | Impero Chiesa | 2000 fanti | Emilia | Si segnala alla difesa di Mirandola. |
1552 | |||||
Mag. dic. | Francia | Impero Firenze | Emilia e Toscana | Il padre Camillo, che milita per i pontifici, a seguito di un trattato di pace abbandona i forti vicini a Mirandola. L’Orsini con un colpo di mano occupa Quarantoli: verso il medesimo centro punta anche Gian Giacomo dei Medici con numerosi archibugieri spagnoli. Il condottiero respinge gli avversari con i pochi uomini che ha a disposizione; giungono in suo soccorso da Mirandola numerosi rinforzi. Gli imperiali sono costretti a ripiegare. Subito dopo ha il compito di difendere con 3000 fanti il forte di Sant’ Antonio. E’ nominato ciambellano dal re di Francia Enrico II. Di seguito viene trasferito in Toscana ove contrasta ancora gli imperiali nella guerra di Siena. A dicembre si trova con 2000 fanti alla difesa di Chiusi e di tutta la Val di Chiana. Esce dalla città; si scontra con 3 capitani di cavalli che stanno predando il contado finitimo. Nello scontro sono uccisi i 3 capitani e sono catturati 30 cavalli leggeri. Presta soccorso a Monticelli e ne rafforza la guarnigione. | |
1553 | Francia | Impero | Francia | In Corsica. ha il comando di un colonnello di fanti. | |
1554 | |||||
Feb. | Francia | Impero Firenze | Toscana | Ritorna in Toscana dove è chiamato da Piero Strozzi. Ha ancora l’incarico di proteggere con 500 fanti la Val di Chiana Inferiore, in particolare Sarteano, Cetona ed altre località minori. Presto si ritira; abbandona Torrita di Siena che viene occupata dagli imperiali. Fa ritorno a Chiusi. | |
Mar. | Toscana | Raccoglie truppe a Sorano destinate alla difesa di Siena; depreda il territorio di Montepulciano. Attaccato in Lucignano d’Arbia da Rodolfo Baglioni e da Ascanio della Cornia preferisce evitare il combattimento. Il della Cornia punta su Chiusi; tallona l’avversario. Quando questi è sconfitto e catturato dai senesi, assieme con Aurelio Fregoso lo conduce prigioniero a Siena. | |||
Giu. lug. | Capitano g.le artiglieria | Toscana | E’ assediato in Lucignano d’Arbia da Vincenzo del Monte. Si impadronisce del ponte di Sagliano, saccheggia Montepulciano, dà alle fiamme Foiano della Chiana e Marciano, recupera San Gusmé e mette in fuga gli avversari. Richiamato a Lucignano, ha il comando delle artiglierie; ottiene Poggio Santa Cecilia e le Serre. | ||
Ago. | Toscana | Partecipa alla battaglia di Marciano: è catturato dopo avere subito in combattimento nove ferite (fra le quali anche un colpo di coltello alla faccia). Trasportato a Castiglion Fiorentino, vi viene curato da Donato Cotti. | |||
……………. | Toscana e Francia | E’ condotto a Firenze; viene rilasciato dietro la promessa di non combattere più in Italia per otto mesi. Ritorna alla corte francese. Rientrerà in Italia più tardi. | |||
1555 | Chiesa | Umbria | Al servizio del papa Paolo IV. E’ nominato governatore di Perugia. | ||
1556 | |||||
Ago. | Chiesa Francia | Impero | 1000 fanti | Umbria e Abruzzi | Difende L’Umbria e Perugia dagli imperiali capitanati dal duca d’Alba Fernando Alvarez de Toledo. Affronta gli avversari con il duca di Guisa negli Abruzzi. |
1557 | Ferrara | Emilia | Alla firma della pace si trasferisce al servizio degli estensi. | ||
1558 | Francia | Inghilterra | Francia | Con Piero Strozzi alla conquista di Calais, di Guines e di Thionville. | |
1563 | Chiesa | ||||
1566 | Venezia | Veneto | E’ eletto governatore di Verona al posto di Astorre Baglioni: entrambi i capitani sono elogiati dalle autorità cittadine. | ||
1567 | Venezia | Impero Ottomano | Grecia | Alla difesa di Corfù. | |
1569 | |||||
……………. | Si offre di radunare 4000 fanti per fronteggiare i turchi. | ||||
Sett. | 1500 fanti | Grecia | Di stanza nell’isola di Candia (Creta). | ||
1570 | |||||
Apr. lug. | Veneto Marche e Grecia | Ad aprile stipula a Venezia con le autorità della Serenissima un appalto per il reclutamento di 1500 fanti. Si mette al lavoro ed a fine mese raccoglie le sue truppe nei pressi di Ancona. A luglio si fa valere a Margaritino ed a Navarino. | |||
Ago. | Grecia | A Suda, dove è ormeggiata la flotta della Serenissima. Con Ercole Pio e Sforza Pallavicini cerca invano di convincere i veneziani ad assalire i castelli di Prevesa e di Santa Maura. | |||
1571 | |||||
Apr. | Albania | Appoggia il capitano generale della flotta Sebastiano Venier e Giacomo Barbarigo che agiscono lungo le coste albanesi con 14 galee; attacca Durazzo con l’artiglieria navale finché la mancanza di munizioni lo obbliga ad allontanarsi. | |||
Mag. | Grecia | Ai suoi ordini militano 4300 fanti. Si oppone al progetto di Sebastiano Venier di spostarsi con la flotta a Suda per intimorire i turchi intenti all’assedio di Famagosta; si colloca alla guardia di Parga. | |||
Ago. | Grecia | Ritorna a Corfù di cui è nominato governatore. Ha il comando di poco più di 1000 fanti. I turchi sbarcano presso il villaggio di Patamos nei pressi della capitale. L’Orsini ordina al colonnello Filippo Ronconi di difendere i sobborghi. I 400 fanti italiani e greci sono facilmente respinti dagli avversari; alla fine dell’attacco l’Orsini ha l’incarico di spostarsi alla difesa di Parga nella costa albanese. Rifiuta di obbedire per non indebolire troppo la guarnigione di Corfù. Di conseguenza Parga è conquistata e distrutta dagli ottomani. | |||
Ott. | Grecia | Ha il comando di un contingente di fanteria veneziana con il quale prende parte alla battaglia di Lepanto a bordo della galea di Marino Contarini “Santa Maria Maddalena”. Nel corso del combattimento è ferito alla spalla destra da un colpo di archibugio; il collo ed il fianco sono ustionati dal fuoco greco gettatogli addosso da un turco. La sua galea sta per essere abbordata ed il Contarini viene ucciso; giunge in soccorso dell’ Orsini la galea “Il Sole” di Vincenzo Querini, che si caccia in mezzo agli avversari rompendo palamenti e banchi da remo. Anche il Querini cade in battaglia; Paolo Orsini raduna gli uomini superstiti; guida il contrattacco che obbliga gli ottomani a rientrare nelle loro galee. Gli schiavi cristiani incatenati al remo si liberano ed assalgono alle spalle i soldati turchi che vi si sono ritirati: può in tal modo impadronirsi di 5 navi. Tutti i turchi che vi sono imbarcati sono passati a fil di spada dai rematori inferociti. L’ammiraglio avversario Sirocco si getta in mare e cerca di salvarsi sugli scogli vicini; è raccolto e condotto nella sua galea; riconosciuto, viene subito decapitato. | |||
Nov. | Grecia | Assedia la fortezza di Margaritino con il provveditore di Corfù Francesco Corner e Prospero Colonna. Gli assediati si arrendono a patti dopo tre giorni e ne escono con la sola spada; il castello è smantellato. | |||
1572 | |||||
Sett. | Grecia | Sbarca nei pressi di Navarino con 500 fanti veneziani; lo affiancano 4000 spagnoli agli ordini del Padilla e del Moncada e 1000 venturieri comandati da Girolamo Acquaviva; i cannoni di appoggio sono diciannove; il comando è dato ad Alessandro Farnese. L’azione fallisce ad opera della flotta turca di Occhiali. | |||
Autunno | Montenegro | Sale con Battistino Moretto nella flotta di Giacomo Soranzo con 4000 fanti; si indirizza verso Cattaro; occupa il canale che permette il passaggio delle vettovaglie ai difensori di Castelnuovo (Herceg Novi, Montenegro). Gli avversari sono costretti alla resa. | |||
1575 | Chiesa | Lazio | Con Marcantonio Colonna è messo in preallarme dal papa per un eventuale intervento in Genova dilaniata dalle lotte di fazione. | ||
1581 | Veneto | Muore a Venezia. Sposa Lavinia della Rovere. |
CITAZIONI
-“Notabile per le sue qualità..Riportò nelle operationi segnalate della militia, nome degno e perpetuo della sua chiara virtù, e de’ suoi maggiori, con supremo splendore.” SANSOVINO
-“Bravo e valoroso cavalliero.” BUGATI
-“In tutti i maneggi si portò sempre valorossimamente, né si trovò mai alcuno che in qualsivoglia attione l’avanzasse di giuditio, di prudenza e intelligenza nelle cose di fortificationi.” OROLOGI
-“Huomo valoroso e forte.” ROSEO
-Con Battistino Moretto “Capitani d’esperienza.” VERDIZZOTTI