Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
PAOLO ORSINI Marchese di Mentana e di Atripalda, principe di Amatrice.
Figlio naturale del cardinale Latino Orsini, padre di Fabio Orsini e di Camillo Orsini, cugino di Francesco Orsini e di Virginio Orsini, suocero di Vitellozzo Vitelli e di Ermes Bentivoglio, cognato di Piero dei Medici. Dà origine alla linea degli Orsini di Mentana.
- 1503 (gennaio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1480 | |||||
Lug. | Romagna | A Forlì allorché Girolamo Riario e la moglie Caterina Sforza prendono possesso della città. Prende parte ad una giostra. | |||
1481 | |||||
…………….. | Napoli | Impero Ottomano | Puglia | Affronta i turchi nella guerra d’Otranto. | |
Giu. | Chiesa | Milita agli stipendi del papa Sisto IV. | |||
1482 | |||||
Giu. | Chiesa | Napoli | Lazio | Lascia Quinto con Niccolò, Giordano e Virginio Orsini. Entra in Roma, si attenda a San Giovanni in Laterano. | |
Lug. | Lazio | In perlustrazione lungo l’Aniene. A Ponte Mammolo cattura 8 uomini d’arme e 70 fanti pronti ad irrompere in Palombara Sabina. | |||
Ago. | 25 lance | Lazio | Partecipa alla battaglia di Campomorto dove ha con Virginio Orsini il comando del secondo squadrone forte di 400 cavalli. Con il congiunto mette in fuga 500 arcieri turchi che sono alla guardia dei ripari difensivi del campo. | ||
1483 | |||||
Gen. | Orsini | Savelli | 25 lance | Lazio | Si porta a Cretone, ne espugna il castello. Più tardi restituisce la località a Piergiovanni Savelli. |
Apr. | Lazio | Viene chiamato alla guardia di Roma a seguito della fuga di Mariano Savelli da Castel Sant’Angelo, dove quest’ultimo è stato rinchiuso. Paolo Orsini si segnala per le sue violenze nelle lotte civili che insanguinano la città a causa dei conflitti prima tra i della Valle ed i Santacroce, poi tra gli Orsini ed i Colonna. | |||
1484 | |||||
Gen. | Orsini | Colonna | Lazio | Si unisce con Giorgio di Santacroce e Gian Francesco da Tolentino per mettere a sacco Albano Laziale, da dove è stato scacciato Antonello Savelli. | |
…………….. | Chiesa | Colonna | Lazio | Alcune sue compagnie sono sorprese tra Mentana e Tivoli dal Savelli che si appropria di 40/50 cavalcature. Paolo Orsini fa propalare la voce di essere passato agli stipendi dei veneziani (in guerra con i pontifici): il papa si induce a riprenderlo al suo servizio. | |
Mag. | Lazio | Si collega con 20 uomini d’arme ad Andrea Conti ed a Leone da Montesecco per attaccare in Roma il palazzo Colonna, sito in Santi Apostoli (piazza della Pilotta). Con Girolamo Riario e Virginio Orsini assale in Monte Cavallo il protonotario Lorenzo Colonna: entra negli sbarramenti. Nel successivo scontro una bombardella gli uccide due suoi uomini; anche la sua cavalcatura subisce l’identica sorte. Con la cattura del rivale impone una taglia a tutti i prigionieri ed agli avversari politici che hanno favorito la causa colonnese. | |||
Giu. | Lazio | Cattura Jacopo Conti con un capofazione di San Gemini: entrambi sono decapitati in Castel Sant’Angelo a Roma. Si dirige con Girolamo d’Estouteville contro Marino: è respinto da Fabrizio Colonna e dal Savelli che vi organizzano una strenua difesa. Ferito in una scaramuccia, per poco non viene catturato dal secondo capitano. Razzia del bestiame ad Antonio Leno; questo viene recuperato dall’ avversario mentre sta per essere trasportato, con la scorta di alcuni fanti corsi, a Mentana. I suoi uomini ovunque depredano rubando viveri e masserizie nelle case; inutili risultano le lagnanze nei suoi confronti. Si accampa a Grottaferrata nel convento dedicato alla Madonna: è colto di sorpresa da una sortita dei difensori nel corso della quale è ucciso Leone da Montesecco. Paolo Orsini si trae d’impaccio respingendo gli avversari che subiscono la perdita di una ventina di uomini contro i 40 morti e 50 feriti registrati nelle file dei pontifici; secondo altre fonti si dà alla fuga e si rifugia in un campanile. Sono piazzate contro Marino le artiglierie benedette dal pontefice a Roma: il centro si arrende a patti. Stipula una tregua con i difensori; scorre nottetempo il territorio tra Genazzano e Paliano con tre squadre di cavalli: il bottino è condotto tra Valmontone e Montefortino (Artena). Prospero Colonna ed il Savelli assalgono tale località, recuperano le prede e liberano i prigionieri. Per rivalsa l’Orsini invia 150 fanti a San Silvestro: costoro mettono a sacco il paese con parte del castello. Di seguito ottiene Montecompatri per trattato; la località viene messa a sacco. Batte Nicola Gaetani ed ostacola il suo ingresso in Rocca di Papa. | |||
Lug. | Lazio | A Grottaferrata giungono anche Girolamo Riario e Virginio Orsini. Paolo Orsini assedia con le bombarde il castello di Cave; rimane ferito durante un assalto: la fortezza è ceduta dal Savelli a fine mese. | |||
Ago. | Lazio | Ottiene a patti Capranica; inizia ad assediare Paliano. Muore Sisto IV; sorgono disordini nel campo pontificio per cui è costretto a lasciare le operazioni. Si reca a Roma con il Riario; si ferma a Ponte Molle (Ponte Milvio); organizza la difesa di Monte Giordano minacciato dai Savelli; scorta Caterina Sforza in Castel Sant’Angelo. Il nuovo papa Innocenzo VIII gli affida il comando della guardia del Vaticano: si lamentano del fatto Colonna e Savelli. L’incarico gli viene allora tolto per essere concesso a Domenico Doria. | |||
Ott. | Lazio | E’ richiamato a Roma dal pontefice. Nel periodo ha in vicariato da Sisto IV i feudi di Torri, Selci, Rocca Antica e Castiglione dietro il censo di una tazza d’argento del peso di una libbra. | |||
1485 | |||||
Gen. | Orsini | Colonna | Lazio | ||
Feb. | Chiesa | ||||
Mar. | Lazio | Alla notizia di una grave malattia del papa Paolo Orsini con Virginio Orsini tenta di impadronirsi di Porta del Popolo a Roma. Pervengono in suo potere i Ponti Salario, Nomentano e Milvio sulla via Flaminia; si ritira appena viene informato che le condizioni di Innocenzo VIII non sono più preoccupanti. | |||
Lug. | Orsini Fuoriusciti | Colonna Siena | Lazio | Esce da Vicovaro; con Giulio Orsini attacca invano Marino, Nemi e Genzano di Roma; raggiunge Lanuvio con dieci squadre di uomini d’arme, 100 balestrieri a cavallo e 600 fanti veterani; scorre a Nettuno, tocca ancora Lanuvio (cinta d’ assedio), e Marino. Interviene il papa; ritorna a Vicovaro; per strada non manca di assalire Ciciliano. I colonnesi rompono la tregua con una scorreria a Galeria: un breve pontificio, che gli viene consegnato da Virginio Orsini, impone all’Orsini di muoversi. Insegue gli avversari con 200 cavalli leggeri e 100 lance, toglie loro le prede (cinquecento capi di bestiame) e libera i prigionieri (113 uomini della sua fazione). Al termine della missione si porta a Sant’Agnese e sosta a Ponte Mammolo per chiudere le vie di ritirata ai rivali. I pontifici ora fermano la sua azione ed Innocenzo VIII fa incarcerare nel Palazzo Apostolico Prospero e Fabrizio Colonna, nonché Cola Gaetani. Durante le trattative di pace l’Orsini pone il campo con Giulio Orsini tra Tivoli e Monticelli vicino a San Polo dei Cavalieri ed a Torrita Tiberina. A fine mese si collega con Giulio Orsini e Pandolfo Petrucci per molestare il senese. | |
Nov. | Firenze Milano | Chiesa | Lazio | Viene assoldato da fiorentini e sforzeschi (i primi concorrono ai due-terzi del costo della sua condotta) per fronteggiare i baroni ribelli al re di Napoli ed i pontifici. | |
Dic. | Lazio | Entra in Isola Farnese; attacca il Ponte Nomentano controllato dalle milizie del cardinale Giuliano della Rovere; conduce il bestiame razziato a Lanuvio e taglia le vie di rifornimento alla capitale. | |||
1486 | |||||
Gen. | Lazio | Continua a combattere i pontifici nonostante la firma dell’accordo tra il papa ed il cardinale Latino Orsini (suo padre). Invia un presidio a Tagliacozzo per respingere gli attacchi dei colonnesi. | |||
Feb. | Lazio ed Abruzzi | Lascia il reatino con quattro squadre di uomini d’arme e pochi fanti; si dirige anch’ egli verso Tagliacozzo. A Sgurgola è sconfitto da Fabrizio Colonna; si collega allora con il duca di Amalfi Antonio Piccolomini e con costui recupera la contea di Albe. | |||
Mag. | Lazio | Viene assalito dal Faccendino e da Gian Francesco da Tolentino a Ronciglione. Si porta a Cittaducale. Con Girolamo d’Ismo scorre nel territorio di L’Aquila. | |||
Giu. | Lazio | A Monterotondo con Niccolò Orsini e Paolo Vitelli. Con l’aiuto di Organtino Orsini entra nel castello alla testa di 30 cavalli leggeri. | |||
Ago. | Lazio | Recupera Mentana. fa ricostruire la località devastata dalle milizie del cardinale | |||
Ago. | Lazio | Recupera Mentana; fa ricostruire la località devastata dalle milizie del cardinale Giuliano della Rovere. Rientra a Roma. | |||
1487 | |||||
Primavera | Firenze | Genova | Liguria | Prende parte alla guerra di Sarzana. Interviene a favore dei difensori di Sarzanello. | |
Estate | Lazio | Con Virginio Orsini ha luogo la riconciliazione con il pontefice grazie alla intermediazione di Franceschetto Cybo, figlio dello stesso Innocenzo VIII. | |||
Ago. | Lazio | E’ ricevuto con tutti gli onori dal pontefice a Roma. | |||
…………….. | Campania | Viene infeudato di Atripalda dal re di Napoli Ferrante d’Aragona. | |||
1488 | |||||
Giu. lug. | Firenze | Bologna | Romagna | Affianca Niccolò Orsini a Faenza; impedisce che la città cada in potere di Giovanni Bentivoglio, signore di Bologna, e degli sforzeschi: con ventotto squadre di cavalli e molti fanti colloca il campo fuori Porta Imolese all’osteria di Piardo; si ferma in tale località anche per tutto luglio. | |
1490 | |||||
Feb. | Umbria e Toscana | Si trova a Magione con molti uomini d’arme. A Corciano si incontra con Guido Baglioni, Camillo e Paolo Vitelli, Girolamo dalla Penna ed altri perugini per cercare di farli rappacificare con i fuoriusciti Oddi. Fallito il tentativo rientra nel fiorentino. | |||
Mar. | Umbria e Toscana | E’ in visita a Perugia con il commissario Pier Filippo Pandolfini ed i capitani Paolo e Camillo Vitelli; raggiunge i suoi uomini alle loro stanze di Antria. | |||
1491 | |||||
Mar. | Umbria e Toscana | A Magione. Si sposta a Firenze per incontrarvi il governatore pontificio di Perugia e Rodolfo Baglioni. | |||
Giu. | Firenze | Fuoriusciti Perugia | Umbria | Guerreggia gli Oddi e gli altri fuoriusciti. Saccheggia e dà alle fiamme con Camillo Vitelli Schifanoia che appartiene a Berardino Ranieri; tocca Ripa, Resena, dà alle fiamme Civitella e fa impiccare Battistaccio da Sant’ Agata ad un torrione di Schifanoia. | |
Lug. | Toscana Romagna | Viene trasferito da Cortona a Castrocaro Terme ed a Modigliana a seguito dell’arrivo in Romagna del capitano sforzesco Gaspare da San Severino. | |||
1492 | |||||
Mar. | Lazio | Lascia Bracciano con il cardinale Giovanni dei Medici. Si reca con il presule a Roma. | |||
Lug. | Lazio | Si muove lungo il corso del Paglia. Scorta sempre verso Roma il cardinale dei Medici che deve partecipare al conclave. | |||
1493 | |||||
Mag. | Toscana | A Firenze, alla ricerca di appoggi militari e politici per il congiunto Virginio Orsini oggetto di minacce da parte dei pontifici. | |||
1494 | |||||
Feb. | Toscana | A Firenze. Prende parte ad una giostra. | |||
Autunno | Firenze | Francia | Liguria | E’ inviato dal cognato Piero dei Medici alla difesa di Sarzana con 300 cavalli e 300 fanti. Viene sconfitto sul Magra da alcuni cavalli francesi del Montpsensier: gran parte dei suoi soldati è uccisa o viene fatta prigioniera. | |
Nov. | Firenze | Rivoltosi | Toscana Emilia e Veneto | Ha l’incarico di raccogliere truppe nel contado e di condurle a Firenze. Da Montughi entra per la Porta di San Gallo e giunge a Sant’Antonio del Vescovo: la situazione degenera. Il Medici deve abbandonare Firenze. Paolo Orsini scorta il signore di Firenze con Giuliano dei Medici nel Mugello alla testa di 500 cavalli. I suoi uomini si sbandano presto a seguito degli assalti dei contadini dai quali sono svaligiati in più località; raggiunge Bologna e da qui ripara a Venezia con i due Medici. | |
1495 | |||||
Mag. | Chiesa | Francia | |||
Estate | Umbria | Nel perugino. Con gentile Magalotti si propone come paciere tra il comune di Orvieto e Bandino da Castel della Pieve. | |||
Ago. | Toscana | Si reca a Firenze con un salvacondotto; si lamenta per le perdite subite nel Mugello a difesa dei Medici. Non soddisfatto nelle sue richieste, coopera con Virginio Orsini per ristabilire il cognato alla signoria fiorentina. | |||
Ott. nov. | Medici | Firenze | Toscana e Umbria | Con 60 lance giunge a Montepulciano ed a Città della Pieve per tessere una congiura in Cortona a favore del Medici. Alla scoperta del complotto, ripiega a Città della Pieve per l’avvicinarsi di Ranuccio da Marciano con 300 lance e 2000 fanti. | |
Dic. | Francia | Napoli | Toscana Campania | Si getta in Val d’Ambra e vi razzia del bestiame (ottanta capi); si congiunge ancora una volta con Virginio Orsini e passa agli stipendi dei francesi per combattere gli aragonesi nel regno di Napoli. E’ segnalato ad Ariano Irpino con Carlo di Sangro e Giovanni della Rovere. | |
1496 | |||||
Gen. | Umbria | Su incarico di Cesare Borgia ha il compito, con Giulio Orsini, di indurre a più miti consigli Bandino di Castel della Pieve che continua a minacciare Orvieto. | |||
Feb. | Abruzzi | Segue Virginio Orsini negli Abruzzi. Entra in L’Aquila. | |||
Apr. | Puglia | Giunge nei pressi di Fragneto Monforte con Bartolomeo d’Alviano. Si propone di attaccare gli avversari con tale capitano. | |||
Giu. | Basilicata | E’ messo al bando dal papa Alessandro VI ed i suoi possedimenti sono confiscati. E’ assediato in Atella. | |||
Lug. sett. | Campania Basilicata | Esce da Atella con Paolo Vitelli; è assalito dagli stradiotti veneziani e da Francesco Gonzaga. Nasce una scaramuccia in cui è battuto dalla cavalleria leggera della Serenissima e dalle lance aragonesi. Supera lo sbarramento (con la perdita di 300 uomini tra uomini d’arme e cavalli leggeri) solo grazie all’intervento dell’Alviano e di Gian Giordano Orsini, giunti in suo soccorso con due squadre di uomini d’arme. I francesi si arrendono agli avversari; con Paolo Vitelli è consegnato in ostaggio dal Montpensier al re di Napoli Ferdinando d’Aragona. E’ fatto imprigionare dal papa contro i patti prima ad Acerra e poi a Napoli in Castel dell’Ovo con Virginio e Gian Giordano Orsini. | |||
Dic. | Campania | Nonostante le costrizioni cui è soggetto non interviene sugli altri Orsini affinché cessino di lottare contro i pontifici. | |||
1497 | |||||
Mar. | Campania | Viene liberato dal carcere con Gian Giordano Orsini in conseguenza della vittoria di Soriano nel Cimino ed al l’esborso a favore del pontefice, da parte dei suoi famigliari, di 50000 ducati. | |||
…………….. | Venezia | Firenze | Muove con Guidobaldo da Montefeltro in soccorso del Medici ai danni di Firenze: gli è impedito di muoversi da Giampaolo Baglioni e da Pandolfo Petrucci. | ||
Sett. | Lazio | Il figlio Fabio sposa Girolama Borgia pronipote di Alessandro VI. | |||
1498 | |||||
Mag. | Orsini | Colonna | Umbria | Con Bartolomeo d’Alviano, Ferrante Farnese e Giampaolo Baglioni assale i Chiaravalle nelle loro terre. Depreda i castelli vicini ad Amelia. | |
Ago. | Chiesa | Agli stipendi dei pontifici con Gian Giordano e Giulio Orsini. | |||
Nov. | Chiesa | Chiaravalle | Umbria | Con Giulio Orsini affianca Giovanni Carillo in una spedizione ai danni di Altobello di Canale, che con le sue scorribande continua a devastare il territorio di Todi. Sono recuperati vari castelli ed assediati i Chiaravalle in Castel dell’Aquila nei pressi di Amelia. | |
1499 | |||||
Nov. | Lazio | A Roma, nella Cappella Sistina presenzia al battesimo di Rodrigo, figlio di Lucrezia Borgia e del principe di Salerno Alfonso d’Aragona. Dopo la cerimonia ha il compito di prendere il bambino e di restituirlo alla madre sorreggendolo nella sciarpa del battesimo: è il modo con cui Alessandro VI rende omaggio alla potente famiglia degli Orsini. | |||
1500 | |||||
Lug. | Umbria | Scorta a Perugia Marcantonio Colonna per sostenervi la causa dei Baglioni. Nei giorni precedenti tale visita è fallita una congiura organizzata da Girolamo dalla Penna e da Carlo Baglioni avente come obiettivo l’uccisione di Giampaolo Baglioni. | |||
Ago. | Chiesa | Chiaravalle | Umbria | Milita agli ordini di Cesare Borgia. Con Bartolomeo d’Alviano e Vitellozzo Vitelli assedia il castello di Lagusello nei pressi di Amelia. Chiede agli spoletini 400 fanti, si collega con Giampaolo Baglioni ed il Vitelli; assedia in Acquasparta Altobello di Canale. Il centro è espugnato e messo a sacco dopo 4 giorni di un intenso fuoco di artiglieria. E’ segnalato a Foligno ed a Montefalco. | |
Sett. | Chiesa | Viterbo | Lazio | Irrompe in Viterbo per la porta della rocca con il Baglioni ed il Vitelli. La città è messa a sacco; nei vari scontri rimangono uccise 500 persone. Rientra a Roma ed effettua in piazza San Pietro la rassegna delle sue compagnie. | |
Ott. | Lazio | Viene ricevuto a Roma dal papa; si trasferisce nel ducato di Urbino con Giulio Orsini e 200 fanti. Lo affiancano molti gentiluomini romani che hanno accompagnato Cesare Borgia in Francia in occasione delle sue nozze. | |||
Nov. | Chiesa | Faenza | Romagna | Effettua la rassegna dei suoi uomini a Forlì (dove è tenuto un consiglio di guerra) e raggiunge Imola. E’ pronto a partecipare all’attacco ai danni di Faenza. Dieci giorni sono sufficienti per fare desistere i pontifici dalle operazioni sia per la resistenza opposta dagli abitanti, sia per le cattive condizioni atmosferiche. | |
Dic. | Romagna | Colloca i propri alloggiamenti ad Imola. | |||
1501 | |||||
Gen. | Romagna | Conquista Russi. | |||
Mar. | Lazio e Romagna | A Roma. Rientra al campo in Romagna con 13000 ducati. | |||
Apr. | Chiesa | Bologna | Romagna | Faenza si arrende. Paolo Orsini vi entra come ostaggio durante le trattative. A fine mese attacca i Bentivoglio. L’apparato difensivo si rivela efficiente; interviene pure il re di Francia a favore dei signori di Bologna. Per tali motivi il Borgia lo invia nella città come plenipotenziario per addivenire ad un accordo. Entra in Bologna per la Porta di Strada Maggiore. Gli va incontro Annibale Bentivoglio con molti armati; è atteso nella piazza dal signore della città attorniato anch’egli da cavalli ed artiglierie. L’Orsini alloggia nel palazzo di Giovanni Bentivoglio, dove è accolto con tutti gli onori. Ottiene che le truppe pontificie possano attraversare senza problemi il bolognese, che Giovanni Bentivoglio si riconosca tributario verso lo stato della Chiesa per 9000 ducati l’anno, che siano messi a disposizione degli stessi pontifici 100 uomini d’arme ed un certo numero di fanti per tre mesi per la prossima guerra in Toscana, che sia consegnata Castel Bolognese al posto della conquistata Castel San Pietro Terme. Da parte sua l’Orsini tratta il matrimonio di Ermes Bentivoglio con una figlia di Giulio Orsini; ha pure modo di mostrare al signore di Bologna alcune lettere dei Marescotti in cui costoro incitano i pontifici ad assalire Bologna. | |
Mag. | Chiesa | Piombino | Toscana | Assedia Piombino con Giulio Orsini e Vitellozzo Vitelli. | |
Giu. | Chiesa | Napoli | Lazio e Abruzzi | Giunge a Toscanella (Tuscania); affianca i francesi nel regno di Napoli per combattervi gli aragonesi. Dopo la conquista di Capua si trova nei pressi di L’Aquila. | |
Sett. | Chiesa | Piombino | Toscana Umbria | Entra in Piombino: la città è ridotta alla fame ed allo stremo delle forze. Sempre nell’anno ha l’incarico dal papa di perseguitare in Umbria gli aderenti del partito ghibellino. | |
1502 | |||||
…………….. | Ottiene in feudo la Terra Cesarina. | ||||
Giu. | Chiesa | Firenze | Toscana | Appoggia l’azione di Vitellozzo Vitelli contro i fiorentini. | |
…………….. | Con la conquista da parte dei pontifici del ducato di Urbino e di Camerino comincia a complottare ai danni del Borgia per timore di perdere i propri possedimenti. | ||||
Ott. | Condottieri | Chiesa | Umbria Marche e Romagna | Si incontra a Magione con gli altri congiurati (alcuni membri della sua casata, il Baglioni, il Vitelli, Oliverotto da Fermo, Ermes Bentivoglio, Ottaviano Fregoso, in rappresentanza di Guidobaldo da Montefeltro, Guido Pecci ed Antonio da Venafro per conto del signore di Siena Pandolfo Petrucci, tutti aventi gli stessi timori). Scorre nel folignate; con Francesco Orsini ed il Vitelli batte a Calmazzo le milizie nemiche (100 uomini d’arme, 200 cavalli leggeri e 500 fanti) condotte da Ugo di Cardona (catturato) e da Michelotto Coreglia. I pontifici subiscono la perdita di 500 uomini. Si oppone all’ inseguimento degli avversari e cerca tutte le vie possibili per un accordo con il duca Valentino. Raduna truppe con gli altri due condottieri a Fossombrone per puntare su Pesaro; scende verso Fano e si impadronisce di vari castelli, tra i quali Mombaroccio dove sosta in attesa delle artiglierie. A fine mese si reca ad Imola per avere un colloquio con il Borgia. E’ blandito dal duca Valentino che lo manovra in funzione dei suoi piani. L’Orsini si reca a Cartoceto con un funzionario della corte, lo spagnolo Gorvalan, per convincere i sodali a cedere ad un compromesso. Il Vitelli, il Baglioni ed Oliverotto da Fermo non accettano in un primo momento il trattato concluso da “madonna Paola”, come poco affettuosamente viene chiamato dai suoi commilitoni l’Orsini. | |
Nov. | Emilia Toscana Lazio Romagna e Marche | Concorda con il Borgia un nuovo accordo che lo porta a Bologna ed a Castel San Pietro Terme, dove si incontra con Giovanni ed Annibale Bentivoglio; a Siena; a Magione; a Roma ed a Imola per gli ultimi ritocchi. Da Cesena si sposta nella marca d’ Ancona; tocca Fano e Pesaro, entra in Urbino a nome del Borgia con il vescovo di Cagli il frate Gaspare Gulfi (è proclamata una amnistia generale per tutti i ribelli); si incontra con il Vitelli. | |||
Dic. | Chiesa | Senigallia | Marche | Guidobaldo da Montefeltro deve lasciare le Marche; l’Orsini ritorna agli stipendi dei pontifici e con Oliverotto da Fermo raggiunge Camerino per scacciare dalla località Giovanni Maria da Varano. Di seguito occupa Senigallia con Francesco Orsini: Andrea Doria, che ne è alla difesa, vuole arrendersi solo nelle mani del Borgia. Con gli altri condottieri Paolo Orsini fa venire da Pesaro il duca Valentino. Il Borgia lo fa catturare con uno stratagemma a fine mese. | |
1503 | |||||
Gen. | Umbria | Viene fatto condurre a Roma. Alla notizia della cattura da parte dei pontifici del cardinale Orsini, di Giacomo di Santacroce e dell’ arcivescovo di Firenze. Paolo Orsini, è fatto strangolare, durante il cammino, a Città della Pieve da Michelotto Coreglia con Francesco Orsini. Muore con dignità dopo essersi confessato. Suo ritratto a Città di Castello nel palazzo Vitelli con il Vitelli, il Baglioni ed Oliverotto da Fermo. Sposa Francesca della Valle e Giulia di Santacroce, figlia di Paolo. |
CITAZIONI
-“Vanitoso uomo e di poca preveggenza.” CONTI
-“Era homo quasi da niente.” MATARAZZO
-“Si dimostrò di maniera nelle guerre di que’ tempi ardito e valoroso in molte fattioni che gli occorsero.” OROLOGI
-“Honora adunque o viator l’eccelsa/ Memoria del grande huomo, che da nemici/ Oppresso, hebbe la morte per la fede./ Et si come ne l’armi, e nel consiglio/ Fu primo della stirpe e de la terra/ Dove egli nacque, tienlo, tienlo anco per primo/ Per bontà, per valor, fu gli altri Orsini.” L. Coraldo, da un sonetto raccolto dal SANSOVINO
-Con Francesco Orsini, Oliverotto da Fermo, Vitellozzo Vitelli “Egregiis copiarum ductores.” A.M. GRAZIANI
-Con Niccolò Orsini e Giulio Orsini “Viris fortissimis.” ALBINO
-Con Giampaolo Baglioni, Vitellozzo Vitelli e Bartolomeo di Capranica “Tutti capitani di buon nome.” ALVISI
-“N’estoit point homme pour ressoudre.” COMMYNES
-Con Virginio Orsini “Condotieri di reputatione.” CERRETANI
-“Questo loquace e volubile maneggione, al quale è stato affibbiato il nomignolo spregiativo di “Madonna Paola”, (Madonna Paula Pietosa per i soldati di Vitellozzo Vitelli), tanto detestato dai suoi compagni quanto disprezzato e blandito dal Valentino, appartiene alla categoria di quegli individui posseduti dal demone della vanità che, pur di sentirsi investiti d’una illusoria parte di protagonisti, si acconciano a qualsiasi procedimento e si addossano qualsiasi incombenza. Il duca di Romagna, infallibile conoscitore di uomini, si servirà di lui per la sua manovra di baro contro bari. E “Madonna Paola” sarà il cieco strumento della propria e dell’altrui perdizione.” FUSERO
-“Capitano di grido.” ANTINORI
-“Virginio’s cousin Paolo di Lamentana succeeded to his role as the most prominent layman in the family, the one with whom the reigning papal “nipote” – in this case Cesare Borgia – established particularly close links.” SHAW
-“Uomo pessimo, sempre lordo di sangue, che i Borgia serviva e tradiva, poiché era dedito a “darsi piacere”. alternando “orge e crapule e assassinii.” DAL MONTE
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