Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
NICCOLO’ DA BUSCARETO (Niccolò da Boscareto, Niccolò Bisaccioni, Niccolò Boscareccio).
Di Jesi. Signore di Jesi, Arcevia (Rocca Contrada), Corinaldo, Ostra Vetere (Montenovo), Belvedere Ostrense, Serra San Quirico e Serra de’ Conti. Padre di Giovanni da Buscareto.
1332 – 1398
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1321 | Impero | Jesi | Marche | Tenta di impadronirsi di Jesi per farsene signore. E’ contrastato da Tano da Jesi. | |
1327 | Impero | Chiesa | Marche | Parteggia per l’imperatore Ludovico il Bavaro. | |
1329 | Impero | Jesi | Marche | Si collega con Giovanni di Clermont e Lippaccio da Osimo per scacciare da Jesi Tano da Jesi. Il rivale è catturato dal Clermont dopo che si è arreso a patti con i suoi compagni, salve le persone. Tano da Jesi viene, viceversa, decapitato. La città cade nelle mani di Niccolò da Buscareto che ne è nominato vicario imperiale. | |
…………….. | Jesi | Chiesa | Marche | Si scontra con i guelfi di Corinaldo. Conquista l’animo di alcuni avversari e può divenire signore anche di tale località. Scaccia da Corinaldo i rivali politici. I fuoriusciti si riorganizzano e con l’aiuto dei pontifici scorrono in continuazione nel territorio circostante. | |
1332 | Marche | E’ nominato podestà di Montenovo (Ostra Vetere). | |||
1337 | Chiesa | Osimo | Marche | Prende parte all’assedio di Osimo per conto dei pontifici. | |
1342 | |||||
………… | Marche | L’imperatore Ludovico il Bavaro lo conferma nel vicariato di Jesi. Anche il papa Clemente VI gli riconosce il medesimo titolo per lo stato della Chiesa. Non sembra avere esercitato tale incarico in quanto nel periodo la sua azione resta circoscritta alla valle del Misa. | |||
Mag. | Jesi | Santa Maria | Marche | Viene scacciato da Jesi ad opera di Lomo da Jesi. Lascia il territorio e ritorna nella valle del Misa. Serra San Quirico gli offre la podesteria cittadina che terrà quasi ininterrottamente fino al 1355. Si tratta quest’ultimo di un dominio pacifico; dal canto suo il Buscareto intrattiene rapporti di collaborazione con il vescovo di Senigallia, che durante i suoi frequenti soggiorni nel castello lo chiama a presenziare agli atti della curia. Si impadronisce di Serra de’ Conti. | |
1343/45 | Marche | Ricopre l’incarico di podestà di Serra de’ Conti dall’aprile 1343 all’aprile 1345. | |||
1345 | |||||
Gen. | Marche | E’ compreso come raccomandato nella pace avvenuta tra i fiorentini e Giovanni Visconti, arcivescovo di Milano. | |||
1347 | Rimini | Osimo | Marche | Affianca i Malatesta contro Osimo. | |
1348 | |||||
Mag. | Ancona | Osimo | Marche | Prende parte all’assedio di Osimo con Malatesta Malatesta; a giugno ottiene la resa della città e del castello. | |
……………. | Fuoriusciti | Fabriano | Marche | Appoggia i fuoriusciti di Fabriano ai danni di Alberghetto Chiavelli, signore della città. | |
Ott. | Marche | E’ affrontato da 4000 fanti; viene sconfitto e gli è conquistata Serra de’ Conti. Continuano le sue lotte con i Chiavelli. | |||
1350 | Marche | Ottiene in signoria Corinaldo e Montenovo. | |||
1351 | |||||
Dic. | Rimini | Fabriano | Marche | Entra in Rocca Contrada (Arcevia), vi cattura Alberghetto Chiavelli e lo obbliga a restituirgli Serra de’ Conti. Tali vicende consolidano la sua preminenza nella valle del Misa dove è già signore di Montenovo, Corinaldo e Belvedere. | |
1352 | |||||
…………….. | Fermo | Fabriano | Marche | Si collega cn Gentile da Mogliano. Scorre il territorio di Fabriano. Dà alle fiamme molte case fino alla Porta di Sant’Antonio. | |
…………….. | Firenze | Milano | Toscana | Al soldo dei fiorentini contro i viscontei. | |
1353 | |||||
Mar. | Nei capitoli della pace di Sarzana viene dichiarato proprio collegato dai Visconti. Aderisce alla lega dei comuni ghibellini promossa dal signore di Milano, l’arcivescovo Giovanni Visconti. | ||||
1355 | |||||
Mar. | Chiesa | Rimini | Marche | Milita al servizio del cardinale Egidio Albornoz, cui giura fedeltà a Tolentino: ottiene in vicariato un territorio molto vasto che comprende i due centri maggiori della diocesi di Senigallia (Rocca Contrada, Serra de’ Conti, Montenovo, Corinaldo, Belvedere Ostrense e Buscareto). Capitano generale dell’esercito pontificio è Rodolfo da Varano, mentre Lomo da Jesi ne è il gonfaloniere. Alla cerimonia sono presenti il Varano, Ungaro da Sassoferrato, Giovanni Alberti, Carlo di Dovadola ed Albertaccio Ricasoli. Niccolò da Buscareto, con Lomo da Jesi, il Varano e Smeduccio Salimbeni affronta Galeotto Malatesta a Recanati. Il Malatesta e Gentile da Mogliano vengono meno alle promesse di conciliazione fatte al cardinale; tentano di tergiversare per guadagnare tempo e , nello stesso tempo, di dissuadere l’Albornoz dallo scontro diretto. Interviene il Buscareto che convince il legato a continuare nell’azione contro gli avversari. | |
Apr. | Marche | Sconfigge il signore di Rimini Galeotto Malatesta a Paterno d’Ancona. Nella battaglia ha modo di distinguersi per il suo valore. | |||
Sett. | Marche | E’ assolto a Fermo dalle precedenti scomuniche. Rimane signore di Rocca Contrada, di Serra de’ Conti, di Montenovo, di Belvedere, di Corinaldo e di Buscareto. Il cardinale Albornoz si riserva il diritto di nominare il podestà di Rocca Contrada per cinque anni scegliendolo tra una rosa di nominativi che gli devono essere indicati dal comune. Nel trattato vi è pure una clausola il cui adempimento, peraltro, è lasciato all’arbitrio del cardinale legato: essa riguarda l’eventuale occupazione da parte di Niccolò da Buscareto di qualche terra ribelle allo stato della Chiesa ed alla possibilità di divenirne signore. | |||
Dic. | Marche | I pontifici lo spossessano di Rocca Contrada. | |||
1356 | |||||
Primavera | Chiesa | Faenza | Romagna | Combatte i Manfredi. Mette a sacco il faentino. | |
1360 | |||||
Lug. ago. | Milano | Chiesa | Marche | L’orgoglio nobiliare e l’ ambizione prevalgono sulla prudenza rivelata da Niccolò da Buscareto fino a questo momento. Si ribella ai pontifici e si allea con Bernabò Visconti. E’ attaccato in Corinaldo da Galeotto Malatesta: la città si arrende subito a patti. Chi vuole salva la vita deve abbandonare la località entro un’ora: per i contravventori è prevista la morte. Gli abitanti si radunano nella piazza senza sapere che fare; i soldati pontifici cercano di allontanarli in modo da potere iniziare il previsto saccheggio. I cittadini si dirigono incamminano verso Traforato ed il poggio di Belvedere da dove vedono Corinaldo in fiamme. Il castello viene demolito. Sono imprigionate 170 persone destinate a misera fine. Nel frattempo Niccolò da Buscareto è costretto a fuggire; è assediato dal signore di Fano Pandolfo Malatesta in Buscareto, nei pressi di Corinaldo. Allorché viene abbandonato da Anichino di Baumgarten, deve lasciare tale centro. Gli uomini di Buscareto implorano il perdono: vengono perdonati ed il castello viene demolito. Nei giorni seguenti si arrende anche Montenovo che sarà distrutta parzialmente. | |
Sett. | Marche | Il cardinale Albornoz non perdona il suo tradimento. Catturato, è rinchiuso per più anni in carcere dai pontifici nella rocca di Ancona. La sua famiglia è messa al bando, gli sono confiscati tutti i suoi beni. | |||
1367 | |||||
…………….. | Perugia | Comp. ventura | Capitano di guerra | Umbria | E’ liberato: gli accordi stipulati si articolano in nove punti e prevedono una serie di condizioni molto precise dirette a pacificare l’area controllata dai Buscareto nelle Marche centrali. Niccolò da Buscareto si trasferisce in Umbria e passa al soldo dei perugini. Lotta contro la Compagnia di San Giorgio di Ambrogio Visconti e di Giovanni Acuto. |
Mar. | Umbria | Viene sconfitto e fatto prigioniero a Ponte San Giovanni: nello scontro perdono la vita dai 1500 ai 1800 uomini. Con il Buscareto sono pure catturati Enrico Paher, il podestà Bolgaro da Marsciano ed il commissario Lamberto da Pietramala. | |||
…………….. | Toscana | E’ condotto a Pisa; è liberato solo dopo che i perugini hanno pagato la sua taglia. | |||
…………….. | Umbria | Rientra a Perugia con il Paher. | |||
1368 | |||||
Giu. | Capitano di guerra | Umbria | E’ riconfermato nel suo incarico di capitano di guerra. Chiama in suo soccorso Giovanni Acuto ed il conte di Tagliacozzo Rinaldo Orsini in previsione di un conflitto con lo stato della Chiesa. | ||
1369 | |||||
Mag. | Perugia | Chiesa | Capitano di guerra | Umbria | Affronta i pontifici ed i fuoriusciti della città. Entra nel contado di Città di Castello, affronta gli avversari accampati a Landinoso e li obbliga a ripiegare. |
Giu. | Umbria | Contrasta con successo verso Ponte San Giovanni le milizie pontificie ed angioine giunte in Umbria per predare il perugino. | |||
Ago. | Umbria e Toscana | Con l’arrivo dell’ Acuto al servizio dei perugini lascia il comando delle truppe per non sottostare ai suoi ordini. Si porta a Contucciolo di Fiaccardo, nei pressi di Castiglion Fiorentino, per rimediare ad un trattato scoperto nel castello a favore dei pontifici: appena si allontana dalla località, questa cade nelle mani degli avversari. Nel proseguimento della campagna è catturato dai pontifici. | |||
1370 | |||||
Gen. | Umbria | In carcere a Foligno. Il papa Urbano V si raccomanda con le autorità affinché sia sempre ben sorvegliato. | |||
Nov. | Marche | Rinchiuso nella rocca di San Cataldo di Ancona, viene liberato alla fine della guerra; è pure affrancato da ogni censura ecclesiastica dal cardinale Anglico Grimoard. | |||
1372 | |||||
Nov. | Venezia | Padova | Maresciallo di campo | Veneto | Segue Rinieri da Baschi nel devastare il padovano verso Montagnana e Piove di Sacco. Sorge qualche divergenza con il Baschi per cui si accampa a Mestrino. |
Dic. | Veneto | Staziona nei borghi di Treviso. Negli ultimi giorni dell’anno nascono gravi tumulti nel campo veneziano tra i mercenari italiani. | |||
1373 | |||||
Feb. | Veneto | Viene licenziato con Rinieri da Baschi allo scadere della ferma. | |||
1378 | |||||
Mar. | Ancona | Jesi | Capitano di guerra | Marche | Compie scorrerie nei territori fi Jesi e di Montalboddo (Ostra). |
Giu. | Chiesa | Marche | L’operato del Buscareto è richiesto dal rettore pontificio della marca di Ancona e dagli osimani per fronteggiare i ribelli dello stato della Chiesa. | ||
1398 | Marche | Si impadronisce con Ludovico da Buscareto del castello di Belvedere Ostrense nei pressi di Jesi. Muore nello stesso anno. |
CITAZIONI
-“Grande nemicho della Chiesa.” CORPUS CHRONIC. BONOMIENSUM
-“Strenuo et in fatto d’arme experto uomo.” PERUZZI
-“Strenuo et in facto d’arme experto homo.” BERNABEI
-“Strenuo et in facto d’arme experto huomo.” GRIZIO
-“Abile politico e audace uomo d’arme, protagonista indiscusso di un ventennio di storia regionale….Sicuramente il personaggio aveva acquistato molto ascendente sulle popolazioni delle sue terre e la sua signoria come forma di autogoverno locale era ormai realtà consolidata, di tirannico aveva solo l’aspetto formale, come usurpazione di poteri spettanti alla Chiesa.” VILLANI
-“Esponente di una vecchia famiglia comitale, che partendo dal castello eponimo estende il suo potere su cinque centri compresi tra la valle del Cesano e Serra de’ Conti, sui quali esercita un’autorità di natura meramente politica, ben diversa dei diritti che lui e i suoi antenati erano consueti esercitare sui loro dipendenti di Buscareto.” VIGUEUR
-“Ghibellino di fede e guelfo per convenienza è protagonista per circa quarant’anni nelle vicende politiche e militari che travagliarono la regione (Marche) durante la cattività avignonese. Esaltato di contemporanei quale “strenuus et in facti d’armi esperto homo”, parlano di lui con ammirazione e rispetto anche quelli che sicuramente non hanno mai nutrito simpatia per i nemici della Chiesa. Infatti il Cimarelli di lui scrive che “fu homo di grande spirito e hebbe sempre nell’imprese fortuna grande, quantunque ardue” e aggiunge “ricco essendo di generoso pensiero, ottenne per lo suo valore, fatto esser Capitano de’ Ghibellini.” GREGORINI
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