LOMO DA JESI

0
3021
Castello di Morro d’Alba
Castello di Morro d’Alba

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

A –  – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Z

Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

LOMO DA JESI  (Lomo di Rinaldo Simonetti, detto anche Lomo di Santa Maria) Di Jesi. Ghibellino.

Signore di Jesi, Serra San Quirico, Belvedere, San Marcello, Monsano, Cupramontana e Morro d’Alba. Padre di Manetto da Jesi.

  • 1365 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1316
Giu.GhibelliniAncona ChiesaMarcheFa parte della lega ghibellina capitanata da Rinaldo di Brunforte. Con altri capi ghibellini (Bachelario e Mercenario da Monteverde, Nuccio d’Ascoli e Lippaccio da Osimo) aggredisce Gualtiero da Mogliano. Conduce pure cavalcate ed assalti contro Montesanto (Potenza Picena), Castelfidardo e Serra de’ Conti di cui è saccheggiato il contado.
1319GhibelliniChiesaMarcheCon Ugolino di Buscareto, Rinaldo di Brunforte (ramo di Castelleone) e Mizia di Corinaldo opera nelle valli del Cesano, di Misa e dell’Esino in stretto collegamento con Baccalario e Mercenario da Monteverde. Spinge le sue incursioni oltre il maceratese. I capitani ghibellini cercano di indebolire le signorie guelfe antagoniste nei territori limitrofi, prima tra tutte quella dei Simonetti di Donazzano. Gli avversari sono colpiti nelle proprietà e nei diritti signorili.
1320MarcheSi rifugia insieme con i fratelli nel fortilizio di Santa Maria di Ripi (da cui il nome di Lomo da Santa Maria) per coordinare un’azione di occupazione sistematica del contado. Affianca Ugolino da Buscareto; con altri membri della sua famiglia ed i fuoriusciti di Jesi, nonché Mercenario e Baccalario da Monteverde inizia a depredare il territorio tra l’Esino ed il Chienti. Sono così occupate Serra San Quirico, Rosora e Domo con il solito seguito di uccisioni e saccheggi; sono depredati i contadi di Morrovalle, Montecasuario, (Montecosaro), Potenza Picena, Civitanova Marche, Montelupone, Montecassiano; sono altresì occupate San Giusto ed Appignano.
1321
EstateMarcheSi incontra con Ugolino da Buscareto e Mizia da Corinaldo nella chiesa di San Ginesio, nel territorio di Rocca Contrada (Arcevia), per concertare con altri capi ghibellini la strategia da adottare per arginare l’offensiva guelfa in atto.
1322
PrimaveraMarcheE’ sconfitto dai guelfi. Nel corso delle operazioni sono catturati anche alcuni suoi figli.
Nov. dic.MarcheCon altri ghibellini si posiziona tra Fermo e la Vallesina; raduna le sue truppe nel castello di Genga nel tentativo di recuperare Serra San Quirico e di impadronirsi di Arcevia.
1326
Giu.MarcheE’ sconfitto da Tano da Jesi nel territorio di Arcevia.
1328
Feb. mar.MarchePrende parte ad un primo tentativo di occupare Jesi eseguito con Lippaccio da Osimo, Tommaso Chiavelli ed Ottaviano di Brunforte. I ghibellini riescono in un primo momento ad aprire con i picconi alcune brecce nelle mura ed a impadronirsi di buona parte della città. Alla fine vengono respinti dalla reazione di Tano da Jesi.
1329ImperoChiesaMarcheMilita agli stipendi dell’ imperatore Ludovico il Bavaro. Affianca Giovanni di Clermont alla conquista di Jesi; si impadronisce di Serra San Quirico. Nell’ anno si impossessa di Jesi divenendone signore.
1335
Mag.

Il papa Giovanni XXII gli intima di restituire i beni da lui usurpati alla stato della Chiesa e di cessare dalle violenze nei confronti dei figli di Tano da Jesi Stefano e Filippuccio Baligani.

1337
Gen.Santa MariaChiesaMarcheSi riaccendono le antiche ostilità tra i Balugani ed i Simonetti. Lomo da Jesi ed il figlio Manetto hanno la meglio; riescono ad occupare Jesi e quasi tutto il contado.
Apr.GhibelliniChiesaMarcheCon Smeduccio Salimbeni e Burgaruccio di Matelica prende parte alla conquista di Fabriano in soccorso di Alberghettino Chiavelli. Invia truppe contro Monte San Vito.
……………..MarcheSi rappacifica formalmente con la Santa Sede.
1339JesiChiesaMarche

Riprende il conflitto con i pontifici. Sconfigge Dalmazzino da Quigliano, capitano del rettore della Marca fra Giovanni di Riparia. Depreda i territori di San Lorenzo in Campo, San Bartolo e Fratte Rosa.

1340
Mag.JesiChiesaMarcheCon l’uccisione in Fermo di Mercenario da Monteverde è attaccato in Serra San Quirico dal rettore della Marca. Gli sono tolti pure i castelli di Belvedere, San Marcello, Monsano, Morro d’Alba e Massaccio (Cupramontana). Scacciato dai suoi possedimenti mantiene un parziale controllo sul contado attraverso il castello di Rosora, di cui si è impadronito il figlio Manetto anni prima.
1341
Apr.JesiChiesaMarcheE’ accusato dal rettore della Marca fra Giovanni di Riparia per la sua attività. I pontifici decidono di assediare Rosora. Il conflitto si riaccende coinvolgendo anche altre forze ghibelline.
Giu.Marche

Viene attaccato nei suoi possedimenti dai pontifici comandati da Gentile e da Rodolfo da Varano nonché da Smeduccio Salimbeni. Si scontra con le milizie avversarie comandate da Dalmazzino da Quigliano nei pressi di Sterleto, tra Arcevia e San Lorenzo in Campo. Subisce una pesante sconfitta.

…………….Marche

E’ assediata Serra San Quirico. Con la capitolazione della località cadono nelle mani dei nemici altri 12 castelli del contado. Lomo da Jesi è costretto a venire a patti;  deve lasciare Jesi in cui possono rientrare i guelfi.

1342
Mag.Santa MariaJesiMarcheCon il figlio Manetto si impadronisce nuovamente di Jesi ai danni di Niccolò da Buscareto.
Giu.JesiChiesaMarcheIl rettore della Marca assale vanamente Jesi. Le operazioni dureranno fino agli inizi del 1343 coinvolgendo anche Serra San Quirico ed altri castelli del territorio circostante.
Ott. dic.MarcheJesi ritorna sotto il controllo ecclesiastico. I sindaci di Jesi e di Serra San Quirico chiedono al rettore l’assoluzione dalle condanne inflitte a Lomo ed a Mainetto da Jesi a causa della loro ribellione. Lomo da Jesi, pertanto, giura verbalmente l’obbedienza allo stato della Chiesa pur di evitare l’esecuzione delle condanne ecclesiastiche pendenti sulla sua testa.
1347
Mag.ChiesaRiminiGonfaloniere dello stato della ChiesaMarcheE’ eletto gonfaloniere dello stato della Chiesa dal rettore fra Giovanni di Riparia. E’ preposto alla difesa di Osimo, attaccata con successo da Malatesta Malatesta Guastafamiglia, da  Rinaldo da Staffolo e da Smeduccio Salimbeni. Nel corso del conflitto  fa distruggere l’ospedale di San Giacomo ed i monasteri di San Michele, di Sant’Agnese, di San Pietro d’Acquaverde e di San Lorenzo.
1348JesiRiminiMarcheE’ scacciato da Jesi da Galeotto Malatesta. Recupera la città ed è nuovamente assalito dai malatestiani.
1349
Gen.MarcheDopo accanita lotta perde Jesi ad opera di Malatesta Ungaro. Conserva la signoria di Serra San Quirico.
1351MilanoChiesa PerugiaCombatte pontifici e perugini per conto del signore di Milano l’arcivescovo Giovanni Visconti.
1353
Gen.Marche

E’ compreso con Filippuccio da Jesi nella pace di Sarzana tra i fiorentini (ed i loro alleati) e l’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti. E’ segnalato a Serra San Quirico.

1354
Dic.ChiesaRiminiUmbria

Ad Orvieto presta il giuramento di obbedienza al cardinale legato Egidio Albornoz. Passa al suo al soldo per  combattere  i Malatesta.

1355
Gen.MarcheChiede il titolo di vicario di  Serra San Quirico ed il castello di Concessi.
Apr.Gonfaloniere dello stato della ChiesaMarche

Gli è riconosciuto il titolo di gonfaloniere dello stato della Chiesa, mentre il capitanato è concesso a Rodolfo da Varano. Affronta Galeotto Malatesta a Recanati con Niccolò da Buscareto, Rodolfo da Varano e Smeduccio Salimbeni. Prende parte alla battaglia di Paterno d’Ancona.

1358Santa MariaChiesaMarche

Si ribella ai pontifici con Filippuccio da Jesi; occupa Monte San Vito, Montemarciano, Serra de’ Conti e Massaccio commettendo ovunque incendi, furti ed omicidi.

1359MarcheE’ obbligato a restituire al legato pontificio tutti i castelli di cui si è impadronito.
1362Comp. venturaFa parte della Compagnia del Cappelletto comandata da Niccolò da Montefeltro.
1363
……………..FirenzePisaToscana
Ott.FirenzeSienaToscana

Con la compagnia in ordine di marcia. E’ assalito a tradimento a Torrita di Siena da 800 cavalli senesi, di cui 400 sono stati forniti dai pisani. Viene catturato  con Niccolò da Montefeltro, Marcolfo dei Rossi e Giovanni da Sarteano per un totale di 300 cavalli e di 1000 fanti.

1365Muore.

NESSUNA CITAZIONE

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

Print Friendly, PDF & Email

Rispondi