Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
MANFREDO DA BARBIANO Conte di Cunio e di Copertino. Signore di Vignola, Lugo, Conselice, Castel Bolognese, Trani, Giovinazzo, Bisceglie, Conversano, Casamassima.
Figlio di Alberico da Barbiano, fratello di Ludovico da Zagonara, nipote di Giovanni da Barbiano.
- 1430 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1395 | |||||
Mar. | Emilia | E’ segnalato al fianco di Giovanni da Barbiano allorché lo zio prende possesso con l’inganno di Lugo e di Conselice, cedute loro dagli estensi. | |||
1399 | |||||
Ago. | Comp. ventura | Bologna Ferrara | Emilia | Segue ancora lo zio nel modenese senza trovarvi resistenza; entra in Vignola; lascia la città a seguito dell’attacco portatovi dagli estensi di Filippo da Pisa. Catturato da tale capitano sul Panaro, viene condotto a Modena dove è ben trattato. | |
Sett. | Emilia | E’ liberato con la consegna di Vignola agli estensi. | |||
1400 | Cunio | Faenza | Romagna | Affianca il padre ai danni del signore di Faenza Astorre Manfredi colpevole di avere fatto decapitare lo zio Giovanni da Barbiano. | |
1401 | |||||
Mar. | Cunio | Romagna | |||
Apr. | Cunio | Bologna | Emilia | Fronteggia le truppe del signore di Bologna Giovanni Bentivoglio. | |
1403 | |||||
………….. | Chiesa | Milano | Emilia | Contrasta i viscontei con l padre Alberico ed il fratello Ludovico da Zagonara. | |
Mar. | Emilia | A Ferrara per indurre il marchese di Ferrara Niccolò d’Este ad appoggiare i pontifici contro di ducali. | |||
Giu. | Emilia | Sempre a Ferrara, alla cerimonia in cui viene consegnato, nella cattedrale, a Niccolò d’Este il bastone di capitano generale. | |||
1404 | |||||
………….. | Cunio | Chiesa | Romagna | Contrasta le milizie del cardinale Baldassarre Cossa. | |
Sett. | Ferrara | Venezia | 400 lance | Veneto | Entra nel Polesine; muove da Rovigo in soccorso di Francesco Novello da Carrara, assediato in Padova da Paolo Savelli. Con il Carrara e Niccolò d’Este si distingue a Limena dove il Savelli è battuto con la cattura di 2000 uomini (fra i quali 500 cavalli), o di 600 cavalli e 200 fanti per altre fonti. Sorprende nottetempo a Vigodarzere 200/300 lance nemiche che con Taddeo dal Verme sono di scorta ad un convoglio. |
Ott. | Capitano g.le | Veneto e Romagna | Il padre rientra in Romagna ed egli è nominato capitano generale al suo posto. Si avventa su Lendinara e passa con Niccolò d’Este all’assedio di Rovigo. Gli è affidata la conduzione delle operazioni contro la città. Si accampa nel borgo di San Bartolomeo e nel borgo delle Fornaci vicino all’Adige. A fine mese è dato l’assalto generale al termine del quale gli si arrende il provveditore Francesco Giustinian. Entra nella località che viene messa a sacco. Fa ritorno a Barbiano mentre in Rovigo entra Uguccione Contrari. | ||
Nov. dic. | Padova | Venezia | 300 lance | Veneto | Viene assunto direttamente dai carraresi per due mesi. Raggiunge Verona; si unisce con Giacomo da Carrara e Cecco da San Severino e sorprende in agguato a Roncà 6000 veneziani che, condotti da Giacomo Suriano, stanno tentando di raggiungere il veronese dal territorio di Piove di Sacco. Fra i nemici sono catturati 2600 uomini, sono loro tolte le salmerie ed i carraresi si impadroniscono pure della bandiera di San Marco. Manfredo da Barbiano si reca a Padova; esce dalla città per Porta Pontecorvo con Filippo da Pisa, Ugo di Monforte, Francesco Terzo da Carrara (per un totale di 16000 uomini) con l’intenzione di assalire a Camponogara il campo del Savelli (12000 uomini). Il giorno di Natale Francesco Terzo da Carrara invia il guanto di sfida agli avversari; esso è accettato dal Savelli. Quest’ultimo la sera stessa fa avere al Barbiano 4 oche morte con zucche di malvasia: nelle oche ci sono 12000 ducati per indurre il condottiero ad impedire lo scontro. Il mattino seguente egli si rifiuta di combattere per cui l’attacco dei carraresi non ha luogo. Ritorna a Padova, viene licenziato; non è condannato a morte solo per timore della reazione del padre Alberico. |
1405 | |||||
Gen. | Venezia | Padova | Emilia e Romagna | Si sposta nel ferrarese dove le sue milizie si comportano in malo modo; presto si incammina con i suoi uomini in Romagna per passare al servizio dei veneziani. | |
Feb. | Cunio | Chiesa | Romagna | Viene attaccato neri suoi feudi dagli uomini del cardinale Cossa. | |
Mar. | Emilia | Stipula una tregua con i pontifici a Castel San Pietro Terme. | |||
Giu. | Emilia e Romagna | Riprende il conflitto ad opera di Carlo Malatesta, Astorre Manfredi e Paolo Orsini. Perde Barbiano e viene assediato dall’Orsini in Castel Bolognese. | |||
………….. | Romagna | Si accorda con il cardinale Cossa; in cambio di 10000 ducati cede allo stato della Chiesa Tossignano, Oriolo (Oriolo dei Fichi) ed il castello di Fiumane. | |||
………….. | Puglia | Rientra nei possedimenti pugliesi. | |||
1408 | |||||
Giu. | Ferrara | Parma | Emilia | Affronta le truppe del signore di Parma Ottobono Terzi. Esce da Ferrara ed accompagna a Modena il marchese Niccolò d’Este. | |
Ago. | Chiesa | Ravenna | Romagna | Scorre per più giorni nel ravennate: intervengono i veneziani che inviano milizie a Ravenna. Manfredo da Barbiano retrocede dopo essere stato richiamato dai pontifici. | |
1409 | |||||
Apr. | Puglia | Ottiene dal re di Napoli Ladislao d’Angiò la conferma dei feudi di Trani e di Giovinazzo. | |||
Mag. | Napoli | Firenze Antipapa | Toscana | ||
Giu. | Toscana | Alla conquista di Cortona. | |||
1411 | |||||
Mag. | Lazo | Partecipa alla battaglia di Roccasecca. | |||
Giu. | Campania e Lazio | Occupa Ceprano e Nola; lotta contro i baroni ribelli ed è assediato in Civitavecchia da Braccio di Montone. | |||
Lug. | Umbria | Si muove nel perugino con Conte da Carrara; si congiunge con Ceccolino dei Michelotti e contrasta Braccio di Montone con 3600 cavalli. Si incontra con Muzio Attendolo Sforza, con gli altri due condottieri e Berardo da Varano: offre allo Sforza la signoria di Cortona in cambio della sua defezione nel campo angioino. | |||
Sett. | Umbria | Tenta di sorprendere gli avversari a Fratticciola Selvatica con parte della cavalleria; è però ingannato da uno stratagemma di Braccio di Montone che fa uscire dal castello alcuni soldati con atteggiamento timoroso. Si getta su costoro; nel frattempo il Montone piomba sui suoi alloggiamenti, sconfigge e fa prigionieri i suoi uomini. | |||
1414 | Napoli | Antipapa | Lazio | Segue Muzio Attendolo Sforza alla conquista di Roma. Sempre con tale condottiero ne rimane successivamente alla difesa. | |
1415 | |||||
Lug. | Puglia | Viene inviato dalla regina di Napoli Giovanna d’Angiò a ricevere in Manfredonia il marito Giacomo di Borbone, conte de la Marche. | |||
Ago. | Campania | Allorché lo Sforza è catturato a Benevento dai partigiani del conte di Borbone, Marco Attendolo cerca di salvare i beni dello zio trasferendoli nei suoi possedimenti: il da Barbiano tradisce ogni vincolo di amicizia e pensa bene di appropriarsene. | |||
1419 | |||||
Ott. | Campania | Ricopre l’incarico di viceré in Capitanata. nel mese è presente a Napoli all’incoronazione a regina di Giovanna d’Angiò. | |||
………….. | Puglia | Si ribellano alla sua signoria i feudi di Giovinazzo e di Conversano. | |||
1420 | |||||
Sett. ott. | Brescia | Milano | Emilia Veneto Lombardia | E’ inviato da Carlo Malatesta in soccorso di Pandolfo Malatesta in lotta con i viscontei. Lascia il ferrarese con Ludovico Migliorati ed Antongaleazzo Bentivoglio; attraversa il veronese con l’assenso dei veneziani. Tocca Castagnaro, Cerea e Villafranca di Verona. Attraversa il Mincio e perviene nel bresciano. Ad ottobre è sconfitto e fatto prigioniero dal Carmagnola a Montichiari. E’ condotto a Milano. | |
1424 | Lombardia | Con la morte dello Sforza abbandona il regno di Napoli, dove gli sono confiscati tutti i suoi possedimenti da Giovanna d’Angiò. Si reca in Lombardia a Mantova e presso il duca di Milano Filippo Maria Visconti. | |||
1430 | Lombardia | Muore a Mantova. Dei suoi figli Rinaldino muore combattendo in Francia, Calafranco raggiunge il grado di colonnello negli eserciti di Francia e Rafaldino è il capostipite dei Belgioioso di Napoli. Sposa Anna Bevilacqua, figlia di Guglielmo, ed in seconde nozze Antonia Sforza, vedova di Ardizzone da Carrara. |
CITAZIONI
-“Capitano, e di valore e di consiglio in ardue, e difficilissime imprese.” GUALDO PRIORATO
-“Capitano ancor esso di grido.” G. BONOLI
-“Capitano generale..rinomato nell’istoria.” GAMURRINI
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