MANNO BARILE

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Manno-Barile

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

MANNO BARILE  (Manaporello Barrile) Di Napoli. Signore di Montagano, Notaresco e Montepagano.

1379 – 1449 (luglio)

Manno-Barile
Riproduzione in bianco e nero dello stemma della famiglia Barile (o Barrile) D’azzurro al grifo d’oro, attraversato da un lambello a tre pendenti di rosso.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

……………NapoliMilita nelle compagnie di Muzio Attendolo Sforza.
1417NapoliPerugiaLazioTende un agguato nei pressi di Toscanella (Tuscania) al Tartaglia. Il condottiero avversario riesce a salvarsi con la fuga.
1419
Giu.Lazio

E’  fatto prigioniero a Montefiascone; viene rinchiuso con altri capitani in un’isola del lago di Bolsena dalla quale riesce a  fuggire a seguito di un assalto notturno di Muzio Attendolo Sforza.

1424
Giu.NapoliRe d’AragonaAbruzziPrende parte alla battaglia di L’Aquila. Si distingue nell’arginare inizialmente la controffensiva braccesca.
1425
Dic.MilanoLombardiaIl duca di Milano Filippo Maria Visconti gli fa dono di una panciera o panziera.
1434
…………….ChiesaFortebraccioLazioAppoggia Lorenzo Attendolo contro Niccolò Fortebraccio.
Mag.Lazio

Contribuisce alla vittoria di Mentana; assedia Niccolò Fortebraccio in Tivoli. Lascia Roma con 200 cavalli e 300 fanti per raggiungere Francesco Sforza e combattere Niccolò Piccinino.

1435
Ago.MarcheSconfigge con altri condottieri Niccolò Fortebraccio nei pressi della rocca di Fiordimonte.
1436
Mag.SforzaChiavelliMarche

Con Pietro Brunoro ha l’incarico di snidare dal castello di San Donato, nell’ anconetano, Nolfo Chiavelli che con le sue scorrerie sta infestando il territorio di Fabriano.

Giu.MarcheCostringe ad un accordo Nolfo Chiavelli.
AutunnoChiesaMilanoToscanaAffianca Francesco Sforza nel lucchese allo scopo di fronteggiarvi Niccolò Piccinino.
1437
Gen.Romagna e MarcheLascia la Romagna con Taliano Furlano per raggiungere con 211 cavalli i campi invernali di Macerata,
EstateMarcheRiprende ad assediare il castello di San Donato con Giovanni Sforza, il Brunoro e Niccolò da Pisa. Giosia Acquaviva e Francesco Piccinino abbandonano il contado di Fabriano; il secondo condottiero, peraltro, continua a mantenere il controllo del castello di San Donato.
1438SforzaMarcheSverna a Macerata. Gli sono donati dallo  Sforza, nel teramano, i castelli di Lotarisco (Notaresco), Cantalupo e Montepagano.
1439
…………….VeneziaMilanoVenetoSempre agli ordini di Francesco Sforza lo appoggia contro i viscontei.
Giu.VenetoPresente a Soave in cui sono sconfitti gli avversari.
Nov.VenetoAl recupero di Verona ove ha un pericoloso scontro con Giacomo da Caivana.
1441
Gen.VeneziaMilanoLombardiaContrasta ancora Niccolò Piccinino. Viene fatto prigioniero a Chiari.
Nov.Lombardia

Liberato attraverso uno scambio di prigionieri con Astorre Manfredi, prende parte all’assedio di Martinengo. Affianca a Cremona lo Sforza che è stato scelto da veneziani e fiorentini per rappresentarli nella stipula del trattato di pace con Milano.

Dic.RomagnaE’ segnalato a Solarolo dove sono collocati i suoi accampamenti invernali.
1442
AgostoSforzaNapoli  ChiesaMarchePartecipa alla battaglia di Amandola.
1443
…………….SforzaMarche
Ago.NapoliSforza200 lanceMarcheDefeziona nel campo avverso senza alcun motivo apparente. Gli aragonesi gli aumentano la condotta.
1444
Gen.MarcheSi collega con Cesare da Martinengo, Troiano Caracciolo e Sante Carillo nell’affrontare gli sforzeschi nelle vicinanze di Ascoli Piceno.
Apr.MarcheSi muove lungo il Tronto. Si accosta a Fermo per assediare la località.
Mag.SforzaNapoli ChiesaMarcheSi riconcilia con Francesco Sforza e ritorna a militare ai suoi ordini.
Ago.Marche

Sbaraglia a Montolmo (Corridonia) i pontifici comandati da Francesco Piccinino: con Dolce dell’ Anguillara ed Alessandro Sforza compie una mossa aggirante e coglie alle spalle gli avversari che sono in tal modo costretti alla fuga.

Nov.Viene compreso nella pace con i pontifici come aderente dello Sforza.
1445
Gen.Romagna

Si trova nel riminese con l’Attaccabriga: alcuni cavalli delle due compagnie sono accusati di avere rubato in una fattoria 60 maiali e 10 scrofe.

Ago.SforzaChiesaMarcheAssedia Pergola con Fiasco da Giraso.
1446
Mar.MarcheA metà mese sottoscrive il trattato di alleanza tra Ancona e lo Sforza.
1447
Feb.Filippo Maria Visconti contatta lo Sforza per condurlo ai suoi stipendi. Il Barile con l’oratore milanese Marcolino Barbavara ha una parte decisiva nel rimuovere gli ostacoli che si oppongono  alla firma dell’ accordo.
Mar.Marche

Presenzia in Pesaro alla stipula della pace garantita dallo Sforza che coinvolge Alessandro Sforza e Federico da Montefeltro da un lato,  Sigismondo Pandolfo e Domenico Malatesta dall’ altro.

Lug.Marche

Viene inviato a Rocca Contrada (Arcevia) per consegnare Jesi al re di Napoli Alfonso d’Aragona, il quale, a sua volta, la deve trasferire nelle mani del papa Niccolò V.

Ott.MilanoVeneziaEmilia e Lombardia

Prende parte all’assedio di Piacenza; è inviato dallo  Sforza con Giacomo da Salerno verso Cremona allorché si viene a sapere che Antonio Ventimiglia sta tagliando nei pressi della città un ponte sul Po.

1448
Gen.EmiliaE’ fermo nel parmense.
Giu.LombardiaAlla guardia di Cremona con Roberto da San Severino.
Sett.Lombardia

Prende parte alla battaglia di Caravaggio.  Con Fiasco da Giraso ha l’incombenza di difendere un ponte dall’ assalto nemico. Sbalzato da cavallo, è fatto prigioniero e  portato nel padiglione di Gentile da Leonessa;  fiducioso nella vittoria,  risponde con orgoglio alle domande di Micheletto Attendolo e di Ludovico Gonzaga. Liberatosi da solo nel corso del combattimento, fa man bassa degli averi del padiglione di Gentile da Leonessa dove è stato rinchiuso in precedenza.

1449
Feb.SforzaMilanoLombardia

Sempre con Fiasco da Giraso sconsiglia vivamente lo Sforza a rappacificarsi con Francesco e Jacopo Piccinino: preferisce, invece, che siano uccisi o incarcerati.

Lug.Lombardia

Combatte sotto Lodi; ottiene Sant’Angelo Lodigiano dopo due giorni di cannoneggiamento  con le bombarde. Si ferma al campo sul Lambro con 300 cavalli. Vuole fare abbeverare la sua cavalcatura nel fiume; l’animale cade nell’acqua. Trascinato dalla corrente, il Barile riaffiora con l’armatura ma non riesce a salvarsi.  Muore affogato sotto gli occhi dei suoi compagni. Roberto da San Severino conduce la sua salma a Pavia  dove sarà tumulata con solenni esequie. Alla cerimonia è presente lo stesso Sforza. E’ subito concessa una provvigione alla moglie Angela, sposata nel 1447, che la donna perderà nel 1450 in occasione di sue nuove nozze.

 CITAZIONI

-“Sotto la disciplina militare di Sforza divenne il più celebre guerriero di suoi tempi.” BELTRANO

-“Vir et genere clarus, et bellicis rebus insignis..Ex veteranis equitum praefectus, longo belli usu non postremus.” SIMONETTA

-“Uno dei più valorosi e più vecchi capitani sforzeschi.” BENADDUCI

-“Capitano di chiaro nome.” ROSCIO

-Con Foschino Attendolo, Attaccabriga, Fiasco da Giraso, Pellegano da Trani “Inter bellicossimos primi semper habiti.” CRIVELLI

-Con Foschino Attendolo, Attaccabriga, Fiasco da Giraso, Pellegano da Trani “Avantagiatissimi homini d’arme.” MINUTI

-“Il quale hebbe per la sua fedeltà Monte Agato (Montagano), Rotella, Vicaria e Pando.” MAZZELLA

-“Non meno di acuto e colto ingegno che valoroso nelle armi e leale d’animo.” MAGENTA

-“Armorum conductor.” RIPALTA

-“Capitano di fama.” STORTI

-“Uno dei più fedeli esecutori della politica sforzesca.” ADAR

-“Strenuo Capitano della militia del duca Francesco sforza Primo Duca di Milano.” RECCHO

-“Capitano di chiaro nome.” CAPRIOLO

-“In questo modo sì eccellente homo e di nobiltà e di militare disciplina, il quale né l’arme, né spade, né balestre, né scoppietti, né altre artiglierie o armi in tanti anni non havevano ucciso, di sì oscura morte perì. Fu questo caso molestissimo al Conte (Francesco Sforza), perché aveva perduto un huomo, il quale dai tempi di Sforza (Muzio Attendolo Sforza) insino a quel giorno gli era stato fedelissimo, né mai alcuna fatica o pericolo pel suo fatto aveva ricusato.” SIMONETTA

Fonte immagine: wikipedia

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