OTTONE DI BRUNSWICK/OTTONE DI BRAUNSCHWEIG-GRUBENHAGEN/OTTONE DI TARANTO

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Castello Colonna, Eboli
Castello Colonna, Eboli

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OTTONE DI BRUNSWICK, OTTONE DI BRAUNSCHWEIG- GRUBENHAGEN, OTTONE DI TARANTO Di Landshut, in bassa Sassonia. Duca, principe di Taranto, conte di Acerra. Signore di Asti e di Alba (con i nipoti, figli del marchese Giovanni di Monferrato), di Saint- -Lambert in Provenza, e di Taranto, Caluso, Acerra, Teano, Eboli, Guardia Lombardi nel  regno di Napoli.

ottone-di-brunswick

1319 – 1393 (aprile)

Anno, meseStato.  Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1339Monferrato10 cavalliPiemonteSi trasferisce alla corte del cugino il marchese Giovanni di Monferrato. Passa al suo servizio.
1345
Apr.MonferratoNapoliPiemonte

Fronteggia gli angioini. Partecipa alla battaglia di Gamenario. Nell’ occasione i ghibellini guidati dal marchese di Monferrato Giovanni, in suo onore, adottano il grido in tedesco “Rome reiter sus Rome reiter”.

1346
…………..PiemonteAlla corte del conte di Savoia Amedeo VI.
Dic.Piemonte

Si trova a Ceva allorché Tommaso di Saluzzo si riconosce feudatario di Giovanni di Monferrato per una parte di Ceva e per altre località finitime.

1347
Giu.Piemonte

Presenzia all’atto di dedizione degli abitanti di Valenza nelle mani del marchese: la cerimonia avviene nella chiesa di San Giorgio a Montasio.

Ago.LombardiaE’ segnalato a Milano per la stipula di una lega tra il marchese Giovanni di Monferrato ed il signore di Milano, l’arcivescovo Giovanni Visconti.
1349
Giu.MonferratoAcaiaPiemonte

Con il Monferrato affronta nel Canavese Giacomo di Savoia-Acaia. E’ ferito in modo grave all’assedio di Strambino, dove rimane ucciso il marchese di Busca.

Ott.PiemonteA Casale Monferrato. Nel castello di Ciriaco presenzia alla stipula di un trattato di pace con il conte di Savoia.
1350
…………..MonferratoAcaiaPiemonteSi impadronisce di Caluso. La località gli è concessa in feudo.
Mar.MonferratoAcaiaPiemonteSottomette Casale Monferrato al marchese Giovanni di Monferrato. Presenzia alla cerimonia in cui gli abitanti della città, tramite Giovanni Cane, riconoscono la signoria del marchese del Monferrato e si impegnano a riconoscergli la somma di 800 lire imperiali l’anno.
1351FranciaInghilterraFranciaPrende parte alla guerra dei Cent’Anni. Combatte gli inglesi agli stipendi del re di Francia Giovanni II.
1352
…………..Francia

Al cospetto del sovrano francese sfida a duello il duca di Lancaster Enrico Plantageneto per certe sue affermazioni fatte al riguardo dei nobili e dei cittadini di Colonia.

Dic.Francia

Il duello ha luogo davanti ai re di Francia e di Navarra, al duca di Borgogna ed a altri nobili francesi. Enrico di Lancaster ha la meglio;  il re di Francia è costretto ad intervenire per interrompere l’incontro.

…………..PiemonteRientra in Piemonte. Ritorna nuovamente al servizio del marchese del Monferrato.
1355
Feb. mar.Toscana e LazioCon Giovanni di Monferrato scorta l’imperatore Carlo di Boemia prima a Pisa e poi a Roma.
Apr.LazioPresenzia a Roma alla cerimonia in cui Carlo di Boemia viene incoronato ufficialmente imperatore dal cardinale di Ostia.
Mag.Toscana

A Pisa. Viene concesso da Carlo di Boemia a lui ed al marchese del Monferrato il vicariato imperiale di Pavia e del relativo territorio. L’imperatore gli conferisce pure alcuni feudi in Provenza nella diocesi di Carpentras. Ottone di Brunswick vi si reca ed occupa il castello di Saint-Lambert con un’azione che provoca le proteste del vescovo locale. Il papa Innocenzo VI invita Carlo di Boemia a revocare l’infeudazione. Il Brunswick è obbligato a rinunciare a tali feudi  ed a rientrare in breve nel Monferrato.

…………..MonferratoAcaiaPiemonte
1357
Gen.MonferratoMilanoPiemonteConvince il conte Lando a rinnovare la propria condotta con la lega antiviscontea.
Giu.PiemonteSconfigge a Valenza un contingente di cavalleria comandato da Francesco da Pisa.
1358
Feb.PiemonteCon Azzo da Correggio assolda il conte Lando (100 barbute) allo scopo di combattere i viscontei in Piemonte.
1361
Giu.MonferratoNobili localiPiemonteCon il marchese del Monferrato piomba su Caluso, tra la Dora ed il torrente Orco, alla testa di300 barbute, molti balestrieri e fanti. ne devasta il territorio. Prende parte all’espugnazione di Strambino nel cui corso viene ferito gravemente. Giovanni di Monferrato si impadronisce di Orio Canavese e di Marziaria; di seguito assedia ed occupa Caluso alla cui difesa si trovano molti nobili guelfi come Martino di San Martino con i suoi famigli, Bartolomeo di Strambino e Pietro di Lastra. la terra conquistata con un assalto notturno viene donata dal marchese ad Ottone di Brunswick in riconoscimento del suo valore.
Nov.MonferratoMilano  Conte di SavoiaPiemonteA Rivarolo Canavese. Presenzia alla stipula della convenzione tra la Compagnia Bianca di Alberto Sterz ed il marchese del Monferrato
1362Piemonte

Affianca la Compagnia Bianca di Alberto Sterz. Sulla fine dell’ anno con lo Sterz si incontra a Valenza con gli emissari di Galeazzo Visconti, Giovanni Pepoli ed il conte Lando con i quali stipula una tregua.

1363
Gen.PiemonteCerca di impadronirsi di sorpresa con Alberto Sterz di Borgomanero. La loro presenza è scoperta, per cui è costretto a ripiegare a Valenza dopo avere subito alcune perdite.
1366
Ott.PiemonteA Chivasso, dove Alberto e Bartolomeo di San Giorgio si dichiarano vassalli del marchese del Monferrato.
1368
…………..MonferratoMilanoPiemonteAffronta le milizie del signore di Milano Bernabò Visconti.
Ago sett.ImperoFirenzeToscana

A fine agosto raggiunge Pisa con il patriarca di Aquileja alla testa di 100 cavalli. Si sposta a San Miniato; con il capitano imperiale Bernabò da Parma, che ha il comando dei cavalli tedeschi ed italiani al servizio dell’ imperatore. Ad essi si affiancano  anche 1000 cernite del pisano. Ottone di Brunswick effettua una breve scorreria nel fiorentino. Di seguito si reca a Siena presso Carlo di Boemia.

1369
Gen.PiemonteAd Asti.
1371
Giu.PiemonteA Mazzè, per il battesimo di Giorgio Valperga, figlio di Antonio. La funzione religiosa è officiata nella cappella gentilizia del locale castello intitolata ai Santi Gervasio e Protasio.
1372
Mar.Piemonte e Lombardia

Muore a Volpiano il marchese Giovanni di Monferrato. Con il conte Amedeo VII di Savoia assume la tutela dei figli del defunto  Secondotto, Giovanni,  Teodoro e Guglielmo. Suo obiettivo è quello di respingere le eventuali le minacce portate dai Visconti. Si reca a Pavia per dare inizio a  trattative di pace: alla richiesta di cedere Asti con il suo distretto i negoziati si interrompono subito.

…………..MonferratoMilanoFranciaAd Avignone, presso il pontefice  Gregorio XI, alla ricerca di alleati con i quali contrastare i viscontei.
Giu.Piemonte Francia

Conclude un’alleanza con il conte Amedeo VII di Savoia: costui dietro un compenso di 200000 fiorini si impegna a ricacciare i milanesi dal Monferrato. Ottone di Brunswick dà in pegno ai sabaudi Poirino, Riva, Chivasso ed altre terre sulla riva sinistra del Po. Si reca pure ad Avignone ottenendo l’appoggio del papa Gregorio XI.

Lug.  Ago.Piemonte

Viene attaccato in Asti da Ambrogio Visconti, da Ruggero Cane, da Giovanni Acuto, da Jacopo dal Verme, da Arnaldo Tedesco e da Francesco d’Este.  Giungono viceversa  in suo soccorso 500 uomini d’arme comandati da Gaspare di Montmajeur e da Oddo di Villars. Ottone di Brunswick esce dalla città per venire loro incontro;  il dal Verme e Ruggero Cane lo obbligano a rientrare nella località. Vi sono numerose scaramucce; alla fine il Brunswick costringe i viscontei a retrocedere, cosicché i rinforzi possono giungere in Asti. Il condottiero è allora in grado di passare al contrattacco, sconfigge gli avversari sul fiume Tanaro,  si impossessa di alcune bastie. Si congiunge  con Guglielmo di Grandson e con 400 uomini d’arme compie una scorreria oltre il Tanaro in territori controllati dai viscontei. Si pone davanti al castello di Malemort dove si trovano 50000 ducati destinati alle paghe dei nemici: viene affrontato dal dal Verme che è circondato e fatto prigioniero.

Sett.Piemonte

I viscontei si ritirano anche perché Arnaldo Tedesco, indispettito per alcune trame a suo danno perpetrate alla corte milanese, preferisce abbandonare gli stipendi viscontei per quelli del legato pontificio. Ottone di Brunswick  recupera la fortezza di Volpiano che ottiene dagli alleati.

1373
Feb. apr.Lombardia

Affianca il conte Amedeo di Savoia e Luchino Novello Visconti nella sua offensiva nel milanese. Attraversa il Po ed il Ticino e giunge a Vimercate; da qui cavalca sotto Milano e Pavia sino a razziare nel parco di Mirabello le scuderie di Galeazzo Visconti. Si sposta, successivamente, sull’Adda ove viene costruito un forte ponte di legno. Da questa posizione sono condotte ulteriori cavalcate nel milanese e nel bergamasco.

Mag.Lombardia

E’ sconfitto sul fiume Chiesa a Gavardo da Francesco d’Este (700 morti d’ambo le parti e catturati più di 500 cavalli nelle sue file). Il Brunswick si rifà nei giorni successivi con  Giovanni Acuto (passato nelle file pontificie), Enguerrand de Coucy ed Amerigo del Pommerio sgomina i viscontei scoperti a marciare in disordine nei pressi di Montichiari. Anchino di Baumgarten si salvano con la fuga, mentre sono fatti prigionieri Francesco d’Este, Francesco da Sassuolo e Gabriotto da Canossa.

Lug.Lombardia e PiemontePrende parte con Amedeo di Savoia ad inutili trattative di pace con Galeazzo Visconti.  Quest’ultimo, infatti, pretende sempre il possesso di Asti. E’ segnalata la presenza di Ottone di Brunswick a Pavia con 2 figli del defunto marchese Giovanni di Monferrato. Rientra nel Monferrato.
Ago.PiemonteConquista Centallo.
Ott.Piemonte

Si collega con il capitano pontificio Pietro Guichard ed il capitano generale angioino per il Piemonte Niccolò Spinelli. Si impadronisce di Vercelli.

1374PiemonteViene nominato da Carlo di Boemia, vicario imperiale del marchesato insieme con Secondotto di Monferrato.
1375
Dic.Piemonte

Vengono firmati in Asti i patti prenuziali con la regina di Napoli Giovanna d’Angiò.  I negoziati si tengono in segreto per opera del conte camerario Giacomo Arcucci di Capri. Ottone di Brunswick è espressamente escluso dalla dignità reale, dal governo del regno e dalla successione al trono. Gli è anche fatto divieto di farsi incoronare re di Sicilia. In cambio gli è assicurata l’investitura del principato di Taranto, devoluto alla corona a seguito della morte dell’ultimo principe.

1376
…………..Piemonte

Giungono ad Asti, per scortarlo a Napoli con 40 cavalli,  il conte di Nola Roberto Orsini, il conte di Cerreto Giovanni Sanframondi, il conte di Sant’Angelo Giacomo Zurlo ed il conte di Caserta Luigi della Ratta.

Mar.Francia e Campania

Si imbarca a Nizza. Il giorno dell’Annunciata entra in Napoli da Porta Capuana. Viene accolto con molto entusiasmo dal popolo che si affolla lungo il tragitto che porta a  Castelnuovo dove lo attende Giovanna d’Angiò. Ha modo di armare cavaliere il conte di San Severino e molti nobili del regno.

Apr.NapoliAndriaCampania
Mag.Campania

E’ investito della contea di Acerra, di Teano, Eboli, Montella e Guardia dei Lombardi, beni confiscati al duca d’Andria Francesco del Balzo  ribelle alla corona.

Lug.CampaniaSi imbarca con i suoi famigliari e cortigiani su 4 galee napoletane per ritornare ad Asti.
Ago.CampaniaRientra a Napoli con il fratello Baldassarre.
Ott. nov.Liguria Francia e Toscana

Si trova a Genova ed è presente al lodo curato dal cardinale Roberto di Ginevra per la pace tra il marchese Secondotto di Monferrato ed i Visconti. Si imbarca a Marsiglia con il papa Gregorio XI e sedici cardinali. A novembre è raggiunta Livorno.

1377
Mar. apr.Campania  Liguria e Toscana

Si imbarca a Napoli su 2 galee con Niccolò Spinelli, grande siniscalco di Provenza, e sbarca a Portopisano; si reca a Pisa per vedersi con l’inviato del papa, il cardinale di Amiens, e gli arcivescovi di Narbona e Pamplona per iniziare le prime trattative di pace nella guerra degli Otto Santi che ha visto su campi diversi fiorentini e pontifici. Gli sono donati 4 caratelli di vino, 100 libbre di cera e 50 di confetti. Le trattative si svolgono a Sarzana; si ammala in tale località. Dopo alcuni giorni il cardinale di Amiens, i prelati ed il Brunswick si spostano a Pietrasanta. Le trattative si avviano ad un binario morto: a fine mese arriva la notizia della morte del pontefice a Roma. Ai primi di aprile lascia Pisa, si dirige a Piombino con il cardinale di Amiens, si imbarca su una galea e si porta verso Roma per il conclave.

Giu.MonferratoMilanoPiemonte

Si trasferisce nel Monferrato e sostiene i suoi pupilli contro i viscontei. A metà giugno è stipulata a Pavia tra i contendenti. Questa viene suggellata dal matrimonio del marchese Secondotto di Monferrato con Valentina Visconti, vedova di Lionello di Clarence. La dote è stabilita in 30000 fiorini: Gian Galeazzo Visconti si impegna pure a cedere Casale Monferrato due mesi dopo la morte del padre Galeazzo.

…………..Piemonte

Espugna nel Canavese il castello di Lombardore: è presto obbligato a restituirlo all’abate di San Benigno (San Benigno Canavese) su pressione del conte di Savoia.

1378
Feb.LiguriaSegue sempre a Sarzana i lavori legati ai negoziati di pace.
Mar.Piemonte Toscana e Lazio

Si reca ad Asti. Secondotto di Monferrato è riconosciuto in modo formale signore della città da Galeazzo Visconti: rettore ne è, invece, nominato il cognato Gian Galeazzo. Il Brunswick ritorna a Pisa alla morte del pontefice; visita Lucca con Niccolò da Napoli, si imbarca a Piombino su una galea e raggiunge Roma con il cardinale di Amiens. La moglie lo infeuda del principato di Taranto, tolto a Giacomo del Balzo: la sua nuova signoria rappresenta in estensione metà del regno.

Apr.Lazio

A seguito della contrastata elezione del papa Urbano VI da parte dei cardinali francesi, forte della sua vecchia amicizia con il prelato conosciuto quando era arcivescovo di Bari, lascia Napoli e si reca a Roma con un sontuoso corteo (2000 lance e 100 fanti ed i migliori esperti di diritto canonico del regno) e ricchi doni (vettovaglie per il popolo di Roma e la somma di 40000 ducati). Suo obiettivo è quello di fare da mediatore tra le due parti. Secondo alcune fonti sarebbe andato a chiedere a nome di Giovanna d’Angiò la concessione del titolo dire e l’autorizzazione al matrimonio del giovane marchese del Monferrato Giovanni con Maria d’Aragona erede del regno di Trinacria (Sicilia). Il papa lo tratta invece con alterigia e lo umilia in pubblico: infatti, durante un pranzo alla presenza di molti cardinali e dignitari della curia, Urbano VI lo autorizza a versargli da bere salvo a lasciarlo in ginocchio con la coppa del vino tra le mani, senza degnarlo della minima considerazione, fino al momento in cui un cardinale ricorda al pontefice di bere. Per questo atteggiamento arrogante e rigido Ottone di Brunswick definirà Urbano VI con l’appellativo di Turbano.

Lug.Lazio

Non demorde e con 3 cardinali italiani si porta a Tivoli ed a Anagni per cercare di comporre le discordie tra Urbano VI ed i cardinali francesi che non ne hanno accettato l’elezione. Anche Ottone di Brunswick, alla fine, è talmente disgustato dal comportamento del papa che decide di appoggiare il partito favorevole all’ antipapa Clemente VII (il cardinale Roberto di Ginevra).

…………..L’imperatore Venceslao di Boemia gli riconferma i suoi privilegi.
1379
Gen.Piemonte

Interviene nuovamente in Piemonte dopo l’uccisione a Langhirano, da parte di un famiglio di Gian Galeazzo Visconti, del marchese del Monferrato  Secondotto. Entra in Asti. Il parlamento generale dei comuni e  dei feudatari, che si è  riunito a Moncalvo, gli concede pieni poteri per governare fino alla maggiore età del nuovo erede, il fratello del defunto Giovanni. Stipula a Santhià una tregua con il dal Verme.

…………..MonferratoMilanoPiemonte

Vuole ridiscutere con i Visconti i termini della questione di Asti. Si giunge alla rottura, sorge un breve conflitto; si interpone il conte Amedeo di Savoia che a Santhià stabilisce una tregua con i viscontei alla presenza dei nunzi dell’ antipapa.

Sett.Campania e PugliaRientra nel regno di Napoli.  I nobili di Nido e di Porta Capuana si scontrano con quelli appartenenti agli altri seggi. Decine sono i morti. Solo l’intervento delle sue truppe riesce ad evitare un massacro. Sedata la rivolta, si trasferisce nel principato di Taranto.
1380
Gen.

Vi sono le prime avvisaglie di un prossimo conflitto con il pretendente al regno di Napoli, Carlo di Durazzo. A Vercelli, intanto, viene firmata nella piazza di Sant’Agata una tregua tra monferrini e viscontei.

Mar.ToscanaSi incontra a Lucca con l’antipapa Clemente VII ed a Pietrasanta con Bernabò Visconti.
Giu.NapoliDurazzo  ChiesaCampania

Accoglie a Napoli il cardinale Giacomo d’Itri, legato dell’antipapa, e gli rende onore in piazza delle Corregge. Si apposta con scarse truppe sulla strada di San Germano (Cassino) per impedire l’avanzata su Napoli dei durazzeschi. E’ costretto a ripiegare ad Arienzo; si vede nei pressi di Nola con Roberto Orsini e si apposta tra Cancello e Maddaloni. Deve ancora ritirarsi per il superiore  numero degli avversari. Persi venti uomini d’arme in alcune scaramucce, prende la via di Aversa;  si accampa a Casa Nova presso la Porta Capuana del capoluogo, mentre Carlo di Durazzo giunge a Napoli al ponte del Sebeto (ponte della Maddalena) tra il Vesuvio e la città. Gli abitanti aprono la Porta del Mercato al rivale; Ottone di Brunswick cerca di ostacolargli l’ingresso;  riesce ad intercettare solo la retroguardia degli avversari. Sono uccisi nella circostanza 500 venturieri che non fanno in tempo di entrare entro le mura cittadine.  Rientra a Sicciano, presso Marigliano.

Lug.CampaniaSi avvia verso Aversa.
Ago.Campania

Pone i suoi alloggiamenti a Dogliuolo (Poggioreale) e toglie l’acqua agli acquedotti di Napoli.  Giovanna d’Angiò è assediata in Castelnuovo per un mese. Ugo da San Severino esce dal castello, si incontra con gli assedianti ed insieme si stabilisce che, se entro il termine di quattro giorni, il Brunswick non giunge, la regina di Napoli si sarebbe arresa a discrezione. La notte del quarto giorno il condottiero decide di assalire gli avversari con le sue truppe tedesche per liberare la moglie assediata in Castelnuovo. Si dirige al castello di Sant’Elmo, unisce le sue forze alla guarnigione del forte;  il mattino dopo  si muove incontro al nemico. Divide l’esercito in tre schiere,  si colloca all’avanguardia, seguito dal fratello Baldassarre e da Roberto d’Artois. La battaglia si presenta aspra per il valore degli avversari e per la violenza del vento che, elevatosi all’improvviso, rende più pericoloso il combattimento.  Roberto d’Artois lo abbandona con i balestrieri e 400 lance.  Ottone di Brunswick si trova sempre più in difficoltà;  è sconfitto in modo pesante  da Carlo di Durazzo e da Villanuccio da Villafranca. Giovanni di Monferrato rimane ucciso mentre combatte al suo fianco; egli stesso,  ferito in modo serio da una freccia tiratagli non si sa se dai nemici o da qualche disertore,  è catturato da Andreolo da Sant’Angelo, un caposquadra di Villanuccio da Villafranca.

Sett.CampaniaViene rinchiuso a Napoli in Castel dell’Uovo con Niccolò Spinelli.
Ott.Puglia

Di seguito è incarcerato nel castello di Altamura, mentre la moglie Giovanna d’Angiò viene condotta nel castello di San Felice, a Muro Lucano, ove verrà soffocata nel settembre 1382.

…………..BasilicataE’ imprigionato nel castello di Melfi.
1384
Mar.PugliaViene trasferito nel castello di Molfetta.
Apr.Puglia Lazio e Sicilia

E’ liberato alla condizione di allontanarsi dal regno: sembra insussistente la voce di un suo appoggio a Carlo di Durazzo, come il consiglio, che si pretende dato da lui a Barletta, di non cercare la battaglia campale con Luigi d’Angiò e di aspettare, viceversa, lo scioglimento dell’esercito angioino per mancanza di denaro o vettovaglie. Il Brunswick è segnalato a Roma ed in Sicilia.

Mag.FranciaSi reca in Provenza alla corte di Luigi d’Angiò.
Dic.Campania Lazio Francia

Si unisce con Bernardo della Sala, attraversa il Garigliano, entra nella contea di  Fondi e si imbarca per Avignone: offre i suoi servizi a Maria di Blois, vedova di Luigi d’Angiò (morto nel precedente settembre), ed all’antipapa Clemente VII. Chiede alla regina la conferma delle concessioni che gli sono state fatte da Giovanna d’Angiò, in particolare l’investitura del principato di Taranto. La donna non nasconde diffidenza nei suoi confronti.

1385
Ott.FranciaGli è assegnata una rendita mensile di 500 franchi, di cui metà è a carico della Camera Apostolica di Avignone.
1386
Gen. sett.FranciaSi accorda con la duchessa d’Angiò e regina di Provenza Maria di Blois: nelle more delle trattative gli è accordata dall’antipapa la Rosa d’Oro; gli sono pure promessi 6000 fiorini ed una provvigione mensile di 500 franchi. Accetta il comando supremo delle truppe provenzali e pontificie con le quali muovere alla conquista del regno di Napoli. Le sue pretese, tuttavia, aumentano con il tempo, tanto che per due volte Maria di Blois è sul punto di rinunciare ai suoi servizi.
Ott.Angiò AntipapaNapoli ChiesaCapitano g.leFrancia e Campania

Ad ottobre tutto è concluso. Clemente VII gli fa versare subito 6000 fiorini, impegnandosi per altri 32000 ducati, dei quali tre/quarti dalla cassa del tesoro pontificio. Maria di Blois, da parte sua, promette che, a conquista avvenuta del regno, il Brunswick sarebbe stato nuovamente investito del principato di Taranto o di altro feudo equivalente.  Viene nominato con Tommaso da San Severino, conte di Montescaglioso, capitano generale per due anni. Si imbarca ad Aigues Mortes e raggiunge il napoletano per combattervi i durazzeschi.

1387
…………..CampaniaCon altri baroni è chiamato a far parte a Napoli del Consiglio del Buono Stato del Regno.
Giu.Campania

Marcia alla volta di Napoli con il San Severino, incoraggiato dai dissensi esistenti tra Margherita d’Angiò, vedova di Carlo di Durazzo, e le autorità cittadine.

Lug.Campania

Lascia Montefusco con 4000 cavalli e 2000 fanti e tenta di entrare in Aversa alla cui difesa si trova Raimondo Orsini del Balzo. Dopo uno scontro vittorioso con 1000 cavalli nemici, si porta su Volla, nei pressi di Napoli, in attesa che nella città sorgano dei movimenti favorevoli alla sua causa. Ai suoi soldati è permesso di entrarvi per rifornirsi del necessario a gruppi di 50/60 uomini alla volta. I partigiani del papa, invece, e quelli del giovane Ladislao d’Angiò cercano lo scontro, sostenuti pure dal del Balzo che si sta muovendo in loro soccorso. Il Brunswick assale il ponte Guizzardo, giunge alla Porta delle Corregge e sconfigge il rivale presso la chiesa di Santa Chiara. I seguaci del papa Urbano VI ed i durazzeschi si collegano e, capitanati da Giacomo e Tuzzillo Caracciolo, fanno irruzione nella piazza del Mercato. Ottone di Brunswick lancia loro contro i suoi uomini; i 2 Caracciolo cadono massacrati di ferite. Il condottiero può, infine, sottoscrivere una tregua con il governo cittadino, mentre Margherita d’Angiò è costretta a lasciare Castelnuovo per  rinchiudersi con i figli nella fortezza di Gaeta. Il Brunswick invia subito al confino molti nobili ed altri ne fa imprigionare tra i partigiani dei durazzeschi. Esce da Napoli per la carestia, tocca Mercato San Severino: al ritorno supera nuovamente i nemici al ponte Guizzardo e rifornisce di vettovaglie la città. Sempre con la medesima finalità scorre nei contadi di Ariano Irpino, Padula e Benevento ed annulla i tentativi di blocco messi in essere dagli avversari.

Ago.Campania

Aumenta, pertanto, la sua popolarità in Napoli: si impegna a difendere la città per tutto il mese dietro il pagamento di 6000 fiorini e la fornitura del frumento promesso dal conte di Sant’Agata ai napoletani. Sbarcano nel porto truppe durazzesche trasportate da tre galee; Ottone di Brunswick accorre con il San Severino sul lido di fronte a San Pietro Martire e respinge gli assalitori.

Sett.CampaniaScomunicato dal papa Urbano VI, è predicata la crociata nei suoi confronti.
Ott.Capitano g.leCampania e Lazio

Ottiene Castel Capuano dal castellano Ugolino dalle Grotte per 13000 ducati; si dirige verso Eboli e Sarno ed occupa i castelli di Casamari e di San Lorenzo. Abbandona Eboli, allorché giungono dalla Provenza 30000 ducati inviati da Clemente VII per il soldo delle milizie. Tommaso da San Severino paga per prime  le truppe dell’ alleato e rinuncia al suo incarico di capitano generale. Ottone di Brunswick devasta le terre controllate dall’abate di Montecassino; si sposta nel beneventano allo scopo di permettere il vettovagliamento di Napoli, sempre più ridotta alla fame.  Con le sue manovre obbliga il del Balzo ad abbandonare la Campania ed a rifugiarsi in Terra d’Otranto. Giunge a Napoli la flotta provenzale condotta da Luigi di Montjoie.

Nov.Campania

Sempre con Tommaso da San Severino espugna e mette a sacco Torre del Greco, ne ottiene anche il castello per 4000 fiorini destinati alle paghe dei difensori. Contrasta più volte nei pressi di Aversa Alberico da Barbiano e lo  costringe a ripiegare.

Dic.NapoliAngiò AntipapaCampania

Occupa con Tommaso da San Severino i castelli di Nocera e di Castellamare di Stabia. Si inimica presto con i nuovi venuti dalla Provenza; offeso dal comportamento di Luigi di Montjoie esce da Napoli con Angelino d’Austria e ripara a Sant’ Agata dei Goti. Viene qui raggiunto dagli ambasciatori Giordano Pandone e Giacomo Spadinfaccia che cercano di rappacificarlo con il francese. Sono respinte le sue richieste di avere 4000 fiorini subito ed altri 3000 entro un mese a fronte dei suoi crediti, che l’Università di Napoli sia obbligata ad un’ammenda di 100000 once e che Clemente VII gli consegni il principato di Taranto. Ha a Caserta un colloquio con Luigi di Montjoie; le sue pretese non sono prese in considerazione.  Come risultato accetta di militare nel campo durazzesco mantenendo, peraltro, il titolo di principe di Taranto. Si crede che la decisione sia stata dettata dalla promessa di un matrimonio con la regina Margherita d’Angiò. Il progetto andrà a monte più tardi per volontà della donna, nipote di Giovanna d’Angiò. Ottone di  Brunswick si mette subito in contatto con Ugolino dalle Grotte, sempre castellano di Castel Capuano.

1388
Gen.Campania

La fortezza di Castel Capuano viene assediata dagli angioini. Giacomo Stendardo, postosi alla testa dei baroni e degli uomini d’arme fedeli a Margherita d’Angiò, si avvicina a Napoli, a Casanova (Casa Nova) . Il Brunswick si scontra una prima volta con i mercenari tedeschi di Luigi d’Angiò; si ritira verso Acerra senza aver concluso nulla di serio. Si collegano alle sue milizie il conte di Alife, il conte di Nola Nicola Orsini e gli uomini d’arme di Nello da Camerino e di Domenico da Siena. Lascia Nocera, si unisce a Caivano anche con  l’Acuto ed Alberico da Barbiano;  insieme i 3 condottieri tentano di prestare soccorso ai  difensori di Castel Capuano. Si muove verso Napoli con 4000 cavalli e 500 fanti.

Feb.Campania

Louis de Montjoie esce da Porta Nolana con 1600 cavalli e vince Giovanni Acuto, Alberico da Barbiano ed Ottone di Brunswick; il capitano tedesco si ferma a Casa Nova al fine di scontrarsi con il capitano avversario. L’attesa si rivela inutile, per cui preferisce rientrare in Aversa. Nei giorni seguenti ripete da solo l’operazione, supera le prime difese; da Napoli vengono fuori 300  cavalli dalla Porta di San Gennaro i quali si accingono a tagliargli le vie della ritirata a Capodichino.  Si accorge della mossa e si porta a Secondigliano.

Giu.Campania

Con Luigi da Capua e Giacomo Stendardo cavalca verso Scafati, cerca di avere per trattato Castellamare di Stabia: Pietro della Corona lo obbliga a ripiegare verso Acerra. In seguito a tali vicissitudini preferisce ritornare nei suoi possedimenti ed alla guardia di Capua rimane Luigi da Capua.

Ott.PiemonteSi reca alla corte del Conte Rosso, Amedeo di Savoia. Ordina ad un suo castellano, il Faussone, di rimettere al vicario sabaudo di Cuneo, Bartolomeo di Chignin, il castello cittadino tenuto da tempo in suo nome.
Nov.Campania

Rientra nel regno di Napoli. Si accampa a Poggioreale con Giacomo Stendardo al comando di 300 cavalli e di molti fanti inglesi; da San Pietro a Paterno esce Pietro della Corona e cattura alcuni saccomanni. Da Napoli arrivano in soccorso al capitano rivale anche 200 cavalli bretoni, molti fanti catalani e balestrieri napoletani guidati da Francesco della Ratta. Il Brunswick viene sconfitto con lo Stendardo da Pietro della Corona che gli cattura 60 cavalli e molti fanti.

1389
Gen.Con Angelino d’Austria si rappacifica con Ladislao d’Angiò.
Mar.CampaniaSi muove con Giovanni Acuto tra Aversa, Liburna (San Pietro a Paterno) ed Afragola.
Apr.Campania

Con Giovanni Acuto invia alcuni cavalli a Casalnuovo di Napoli: costoro si scontrano con 200 cavalli e 200 fanti angioini che, usciti dalla località, catturano due capisquadra. A metà mese si muove con l’Acuto per prestare soccorso ai difensori di Castel Capuano. Con l’ aiuto della flotta durazzesca (4 galee, 6 brigantini e molti navigli leggeri) si colloca davanti a Casa Nova  ed a San Pietro all’Ara. Gli assalitori entrano nelle due località mentre 400 armati escono da Castel Capuano per portare il loro contributo alla battaglia. Gli uomini di Louis de  Montjoie sono preparati all’ urto e, dopo un lungo sanguinoso scontro, costringono l’Acuto ed il Brunswick a rientrare ad  Afragola. Subito i difensori di Castel Capuano  ammainano la bandiera di Ladislao d’Angiò e quella di Butillo Prignano, nipote del papa.

Mag.Campania

L’Acuto abbandona il regno di Napoli;  cerca di convincere il Brunswick a passare con lui al soldo dei fiorentini. Si collega, invece, con Luigi da Capua e lo Stendardo;  punta su Castellamare di Stabia. Chiede la resa all’abate Galletto che ne è alla guardia. Costui temporeggia e subito viene in suo soccorso Pietro della Corona. Vinto una volta di più,  Ottone di Brunswick ripara ad Acerra.

…………..CampaniaContinua ad assediare Napoli. Logora con continue scaramucce le forze degli avversari.
1391
Apr.Ladislao d’Angiò ordina a tutti gli ufficiali del regno di versare alla curia regia 3500 fiorini, dai proventi della gabella del sale di Puglia per permettergli di riscattare il feudo di Acerra, da lui pignorato per potere pagare il soldo ad un capitano tedesco ai suoi ordini. La somma gli sarà erogata solo nel successivo agosto.
Ago.NapoliAngiò AntipapaCampania

Con Giacomo Stendardo e Giannello Tomacelli esce da Acerra e punta su Napoli con 600 cavalli: invia in avanscoperta alcuni cavalli che sono messi in fuga a Santa Maria Maddalena da 150 uomini d’arme.

…………..CampaniaStipula una tregua con gli avversari.
1392
…………..Campania e Puglia

Esce da San Bartolomeo in Galdo per congiungersi con il Barbiano in Capitanata e qui fronteggiarvi, con Cecco dal Borgo, le truppe di Luigi d’Angiò.

Apr.Puglia

Si sofferma ad Ascoli Satriano;  gli viene contro all’alba, dopo una marcia di 70  miglia, Tommaso da San Severino che proviene dal fiume Bradano con 5000 fanti e 2000 cavalli. Sorpreso senza che i suoi uomini abbiano neppure il tempo di armarsi, è catturato con Alberico da Barbiano.

Giu.Puglia

Per essere liberato è costretto a pagare una taglia di 28000 fiorini, ottenuti con la vendita di Acerra e di Guardia  Lombardi a Raimondo Orsini del Balzo. E’ pure obbligato a promettere di non combattere più per dieci anni le truppe del duca di Venosa e quelle degli altri membri della famiglia San Severino. Ottone di Brunswick sosta per qualche tempo nel principato di Taranto.

1393
Apr.PugliaMuore a Foggia. E’ sepolto in tale località.

 CITAZIONI

-“Principe di gran senno e valore..Pochi il pareggiavano nel valore e nella saviezza.” MURATORI

-“Nobile Tedesco di casa imperiale, uomo savio e valente in armi.” DATI

-“Principe dell’imperio e di linea imperiale, signore valoroso.” DI COSTANZO

-“Probuus et sapiens.” AZARIO

-“Era uno savio e valloroso cavallere.” CRON. MALATESTIANA

-“Inter Germanos nobilissimum.” CRIVELLI

-“Membro di un’antica famiglia della più alta nobiltà tedesca..il Brunswick non sfuggì al destino di tanti feudatari, grandi e piccoli, costretti a cercare fortuna nel mestiere delle armi. Erede però di una secolare tradizione di prestigio e radicato negli ideali feudali e cavallereschi ai quali era stato educato, il Brunswick non si ridusse mai alla condizione di semplice avventuriero e riuscì sempre a non confondersi con la folla di capitani di ventura senza fede e senza scrupoli che infestò l’Italia nel secolo XIV. Condottiero di gran fama, riuscì presto a inserirsi con un posto di rilievo nel gioco politico italiano senza però primeggiare mai, e senza mostrare eccessive ambizioni personali. Si contentò di garantirsi una solida posizione patrimoniale e una dignitosa condizione di militare e di cavaliere, offrendo un esempio assai inusitato nell’Italia del temp.” ESCH

-“Era un buono e valoroso soldato, ghibellino di nascita e di educazione..Ottimo uomo d’arme.. Nonostante le sue disavventure napoletane, era sempre in fama di uno dei migliori capitani d’Europa…Prode guerriero e cortese cavaliere.” CUTOLO

-“Qui simplex miles in Italia etiam a sua infantia merendo stipendia militavit.” Da una lettera dei fiorentini al re Ludovico d’Ungheria riportata dal CUTOLO

-“Era questi uomo egregio per la bravura del braccio e la rettitudine dell’animo.” MAGENTA

-“Erat ..miles valde generosus..statura pulcher et admodum strenuus in armis.” VIT. GREG. XI

-“Dux Otto fuit prudentissimus ac strenuus nimis in factis armorum a puericia in talibus potissime in partibus Lombardiae ac pedemontium enutritus, nam a plerisq. audivi, quod ipse in XL bellis campestribus contra praedictos dominos Bernabovem et Galeatium, nec non diversos alios potentes dominos et tyrannos pugnando feliciter triumphasset.” NIEM

-“Valoroso quanto astuto”. VALENTE

-“Signore molto valoroso.” GRANATA

-“De nobilissima progenie.” MINUTI

-“Uomo probo in massimo grado, magnifico, valoroso e capace.” CHRONICON SICULUM

-“Il suo corpo (a Foggia) se vede intero, et a li suoi piedi sei diti per ciascuno sicome da lo inclido Hercule duca di Ferrara, e da molti suoi cortegiani per certissima relatione de veduta, havemo inteso.” COLLENUCCIO

-“Prode militare.” PALMA

-“Valoroso guerriero.” RAIA

-Ottone di Brunswick combatte con il marchese del Monferrato contro i viscontei. “Romme Rheiter va esviant/ Le bon marquiz du coeur vaillant,/ Romme Rheiter sus Romme Rheiter/ Dit son causin de Brunsvechic,/ Hote quans ennemix Huster ic.” Da una poesia riportata dal SAN GIORGIO

-Ottone di Brunswick combatte contro le truppe di Carlo di Durazzo. ” L’una jente, e l’autra si se mosse a ferire,/ Granne remore in quilo canpo si era,/ Abattere de insegnie, e de regali baniere,/ Crudele guerra fone per onne maniera,/ Allora la jente de re Odo le spalle voltove,/ El re Carlo rizzò la sua baniera;/ El re Odo loco presione isso, el frate fone:/ Granne sconfitta in quilo canpo fone.” A. DI BUCCIO

-“Ottone, della imperiale stirpe degli Ottoni di Sassonia, cugino del nostro figlio nobiluomo Giovanni, marchese di Monferrato, del quale ha condotto e conduce energicamente le guerre, cugino altresì dei principi di Cipro, universalmente stimato come uomo probo in massimo grado, magnifico e valoroso e capace, sebbene non disponga di una sua propria potenza, di radunare con la sua prudenza e sollecitudine i soccorsi stranieri.” Da una dichiarazione del papa Gregorio XI riportata dal FROIO

-“Prode condottiero.” PALMA

Fonte immagine stemma: wikipedia
Fonte immagine in evidenza: comune di eboli (https://comune.eboli.sa.it/contenuti/89712/castello-colonna#:~:text=Il%20castello%20fu%20edificato%20sopra,Longobardi%20e%20poi%20dai%20Normanni.)

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