GIORGIO FRUNDSBERG/GEORG VON FRUNDSBERG

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GIORGIO FRUNDSBERG

Last Updated on 2023/11/11

GIORGIO FRUNDSBERG/GEORG VON FRUNDSBERG  dI Mindelheim in Baviera. Signore di Mindelhaim.

Di famiglia aristocratica dell’alta Svevia.

1473 – 1528 (agosto)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
……………Germania LombardiaFiglio cadetto di una famiglia nobiliare sveva di Mindelheim combatte dapprima (1492) nella guerra di Ratisbona, in Svizzera, nel’Engadina (1499) nella guerra di successione di Landshut, nel ducato di Milano al servizio di Ludovico Sforza. Da fante a doppio soldo diviene in breve tempo capitano.
1509FranciaVeneziaVenetoAgli stipendi del re di Francia Luigi XII. E’ segnalato a Verona.
1511
Mar.FranciaVenezia Chiesa2500 fantiVenetoAlla difesa di Verona.
Mag.Veneto ed Emilia

Esce da Verona con 1200 fanti piuttosto male in ordine (2500 lanzichenecchi per le fonti francesi) e si congiunge con le forze di Gian Giacomo da Trivulzio a Casalecchio di Reno: il mattino seguente partecipa alla omonima battaglia in cui è sbaragliato Francesco Maria della Rovere.

1513
………….SpagnaVeneziaVenetoA Verona, agli ordini di Alberto di Brandeburgo. A Vicenza vi è la rassegna gli uomini delle sue compagnie da parte del vescovo Matteo Lang.
Sett.VenetoCon Giacomo di Landau prende parte alla messa a ferro e fuoco di Marghera.
Ott.Veneto

Alla testa di un quadrato di 3000 lanzichenecchi contribuisce con efficacia alla vittoria di Creazzo su Bartolomeo d’Alviano. Il merito dell’inattesa vittoria (che nelle cronache tedesche è ricordata come una specie di miracolo) è proprio del Frundsberg. Il condottiero organizza le sue linee in modo che gli archibugieri si ritirino continuando a sparare con le loro armi indebolendo in tal modo il fronte veneziano. Quando i lanzichenecchi decidono di contrattaccare, i quadrati della Serenissima non reggono al loro urto e le cernite delle file retrostanti si danno alla fuga gettando le picche.

1514
Gen. feb.ImperoVeneziaFriuliAffianca Cristoforo Frangipane all’assedio di Osoppo alla cui difesa si trova Girolamo Savorgnano.
Lug.VenetoLascia Verona per spostarsi con 2000 fanti alla guardia di Vicenza. E’ segnalato a Cittadella. Si muove con il viceré di Napoli Raimondo di Cardona tra Grisignano di Zocco, Montegalda, Castagnaro, Caselle, Este, Monselice. Ogni giorno i suoi lanzichenecchi compiono scorrerie, fanno prigionieri, hanno scaramucce con i veneziani.
Ago.VenetoA  Cittadella e Monselice. Ammalatosi, è trasportato a Montagnana dove vi sono altri 3000 soldati colpiti dalla peste. Da qui Giorgio Frundsberg è avviato in barella a Verona.
Dic.VenetoAlla guardia di Verona con Marcantonio Colonna e Francesco da Castellalto.
1516
Lug.Veneto

Lascia la Germania per ritornare alla difesa di Verona con Marco Sittich e Giorgio di Liechtenstein. Cerca di contenere l’ammutinamento dei lanzichenecchi del presidio che pretendono il saldo delle paghe pregresse. I soldati escono dalla città per la Porta di San Giorgio, saccheggiano i campi del circondario e rientrano in Verona. Il mattino seguente si portano in Piazza Bra ed incominciano a depredare le botteghe vicine. Alla fine dopo uno scontro tra i fautori dei disordini e quelli dell’ordine viene placato ogni tumulto con il ferimento di molti fanti. Continuano i disordini ed alla successiva rassegna sono consegnati, come richiesto, 2 fiorini del Reno ad ogni lanzichenecco.  1500 fanti spagnoli che si sono adeguati a tale andazzo sono pure soddisfatti con la consegna di un fiorino del Reno a testa. Da ultimo anche i fanti svizzeri della guarnigione si muovono nello stesso senso. Sul fronte bellico  il Frundsberg affianca il Colonna nella difesa della città, in particolare in occasione di un attacco veneziano a Porta Vescovo.

Ago.VenetoAppoggia il Colonna in una sortita verso Parona dove si trovano i veneziani di Teodoro da Trivulzio. Vi è una grossa scaramuccia al cui termine gli imperiali sono costretti a rientrare in Verona dopo avere subito notevoli perdite. Nei pressi della Porta di San Giorgio si scontra con gli stradiotti di Mercurio Bua. Sono catturati da una parte alcuni cavalli leggeri e, dall’altra, una decina di fanti tedeschi. A fine mese con Marco Sittich (2000 fanti) e Francesco Maldonado (1000 fanti spagnoli) marcia lungo le rive dell’Adige ed assale nottetempo a Tombetta il campo di Malatesta Baglioni (200 uomini d’arme, 1500 fanti e 300 cavalli leggeri). Il Baglioni è ferito nel corso del combattimento correndo anche il rischio di essere catturato. Sono uccisi tra fanti e cavalli 500 veneziani. Il bottino comprende novanta buone cavalcature, otto buoi, due muli carichi di saponi, cappe di seta e diversi beni altrettanto preziosi: il tutto è diviso in Verona tra i vari partecipanti all’azione.
Ott.VenetoDeve domare in Verona un ulteriore ammutinamento dei fanti tedeschi causato dal ritardo delle paghe. Impone una taglia agli abitanti ed accontenta i soldati consegnando loro un acconto (4 fiorini del Reno subito e la promessa del resto entro quindici giorni).
Nov.Veneto TrentinoVa incontro a 600 fanti svizzeri provenienti da Trento. Si scontra a Peri, in Val Lagarina, con 800 cavalli leggeri veneziani. Alcune perdite d’ambo le parti. Rientrato a Verona esce dalla città per Porta Vescovo con 1000 lanzichenecchi ed i cavalli leggeri dello Zuchero (50) e di Costantino Boccali (60). Si dirige a Colognola ai Colli dove mette in fuga 600 cavalli leggeri di Troilo Pignatelli e del Bua. La località è messa a sacco. A fine mese è segnalato a Trento. Propone ai soldati della guarnigione una paga in denaro ed in capi di vestiario. E’ rifiutata la sua offerta.
Dic.VenetoA fine mese è siglata la pace tra l’imperatore ed il re di Francia. Si mette subito in contatto con il Lautrec.
1517
Gen.VenetoAffianca il vescovo di Trento Bernardo Cles alle trattative di pace che avvengono a Dossobuono. Ad esse sono presenti anche Francesco da Castellalto e Marco Sittich per gli imperiali. Al suo rientro a Verona deve affrontare un’ulteriore rivolta dei lanzichenecchi che vogliono il saldo delle loro paghe anziché i piccoli acconti loro offerti.
……………GermaniaRientra in Germania:    solo dopo alcuni mesi riesce ad assicurare un pagamento completo del soldo ai suoi soldati, anche se parzialmente in denaro contante. La somma residua è corrisposta in balle di seta e di panno fornite, tra i vari mercanti, anche dalla casa commerciale di Augusta degli Hochstetter.
1519GermaniaCombatte nel Wurttemberg. Ha ai suoi ordini  18000  lanzichenecchi. Assedia la città di Hohenesperg (l’azione è rappresentata in un suo lavoro da Albrecht Durer).
1521
Lug.ImperoFranciaGermaniaA fine mese  giunge a Wissenhorn con Caspar Reger di Ulma e Jorglin von Krumbach per assoldare nuove reclute con i quali fare fronte ai francesi.
……………FranciaEvita di intervenire nella battaglia di Valenciennes.
1522
Gen.MilanoFranciaViene assoldato dagli Sforza con 6000 lanzichenecchi.
Feb.LombardiaScende per la Valtellina, tocca Edolo e Como. Da qui giunge a Milano dove rafforza la guarnigione di Prospero Colonna.
Apr.Lombardia

Partecipa alla battaglia della Bicocca dove i suoi lanzichenecchi si scontrano con il quadrato degli svizzeri di Alberto Pietra. Svolge un ruolo importante nel corso del combattimento dove è presente al fianco dei suoi soldati, picca alla mano. Prima della battaglia dispone l’esercito,  chiama a rapporto i suoi capitani;  di seguito tutti gli ufficiali, insieme con Giorgio Frundsberg, tengono ai loro uomini un discorso per informarli ed incitarli al combattimento; dopo di che si dispongono nelle prime file. Il condottiero si colloca nello schieramento centrale;  respinge con il fuoco degli archibugi gli svizzeri che subiscono la perdita di 1000 uomini ancor prima di venire a contatto con i suoi fanti. Nella battaglia muoiono 3000 svizzeri con 22 capitani; Giorgio Frundsberg  è ferito ad una coscia da un colpo di picca. Quando i francesi si danno alla fuga Ferdinando d’Avalos gli ordina di inseguire gli avversari: i suoi uomini si rifiutano di obbedire e reclamano il versamento di tre paghe. Il Frundsberg si sposta a Cremona.

Mag.LiguriaAlla conquista di Genova. La città è messa orribilmente a sacco.
……………Aumenta il numero degli archibugieri nelle formazioni dei lanzichenecchi a scapito dei picchieri.
1523GermaniaRaccomanda gli uomini delle sue compagnie a Marco Sittich che sta reclutando fanti per conto degli imperiali; egli se ne resta viceversa inattivo, irritato  per lo scarso impegno che hanno gli Asburgo nel rispettare i tempi del saldo delle paghe dei loro eserciti.
1524
Apr.ImperoFranciaAlto Adige LombardiaA Merano per la rassegna delle sue compagnie. Si dirige a Milano alla testa di 6000 lanzichenecchi.
…………..GermaniaDalla Lombardia è trasferito con 10000 uomini nelle terre di confine tra Germania e Francia per lottare, una volta di più, contro i francesi.
Dic.GermaniaSi incontra a Norimberga con il Connestabile di Borbone.
1525
Gen.ImperoAustria Trentino Lombardia

Scende dal Tirolo per la valle dell’Adige con Marco Sittich e Niccolò Salm alla testa di 2000 lanzichenecchi, di 5000 cavalli tedeschi e di 300 cavalli borgognoni. Punta su Lodi per collegarsi con le truppe del marchese di Pescara. Giunge a Pavia in cattive condizioni fisiche.

Feb.Lombardia

Partecipa alla battaglia di Pavia voluta dagli imperiali prima della scadenza del pagamento del soldo ai lanzichenecchi. Ha il comando di 13000 fanti. Prima del combattimento raccoglie i suoi uomini a cerchio e rivolge loro un discorso allo scopo di eccitare il loro orgoglio nazionale. Sembra che in tale occasione abbia indossato sulla corazza l’abito dell’ ordine dei frati minori, la tonaca francescana, mettendo così sotto gli occhi di tutti il fatto che egli si consideri un povero uomo d’armi. Si decide di attaccare nottetempo il campo francese e di aprire una breccia nel parco di Mirabello: una sortita da parte dei difensori di Pavia, infine, avrebbe dovuto completare il quadro tattico degli imperiali. All’alba l’assalto di sorpresa si trasforma in battaglia decisiva. Ferdinando d’Avalos ed il nipote Alfonso guidano le truppe,  il viceré Carlo di Lannoy ed il Connestabile di Borbone hanno il comando degli uomini d’arme, Giorgio Frundsberg e  Marco  Sittich quello della retroguardia con 28 bandiere di lanzichenecchi: il loro compito è quello di   affrontare i lanzichenecchi delle Bande Nere che militano al servizio dei francesi. Non appena gli imperiali penetrano nel parco parte degli avversari viene loro incontro schierata in ordinanza. L’artiglieria  francese di Galiot de Genouillac apre vuoti profondi nelle file dei lanzichenecchi e dei fanti  spagnoli; gli uomini d’arme capeggiati dallo stesso re Francesco I respingono la   cavalleria nemica. Il marchese di Pescara conduce alla carica gli archibugieri spagnoli che ricacciano indietro la cavalleria francese. Giorgio Frundsberg è invitato dal d’Avalos e dal Connestabile di Borbone ad unirsi con le truppe spagnole. Attraversa la boscaglia verso il punto il cui si trova il re di Francia. E’ fatta strage dai suoi uomini dei fanti tedeschi delle Bande Nere che, seppure inferiori di numero,   continuano a lottare con accanimento preferendo di morire sul posto da essi occupato. Vengono uccisi i loro comandanti, il duca  di Suffolk Richard de la Poole e Longmanno di Augusta, cui un soldato recide la mano carica di anelli. Nel corso del combattimento Giorgio Frundsberg si trova in una cattiva situazione dalla quale viene salvato dall’ intervento di Baltes Kopp. Restituirà il favore al suo soldato nello stesso anno allorché si adopererà a fargli avere un salvacondotto per discolparsi dall’accusa di omicidio davanti al tribunale della città di quest’ultimo.

Mar.Lombardia ed Emilia

Con Niccolò Salm e Marco Sittich chiede il saldo delle paghe arretrate;  rifiuta l’offerta di un acconto pari ad una paga e mezza in panni anziché in denaro. I lanzichenecchi  bloccano Carlo di Lannoy a Pavia e si fanno consegnare in pegno il relativo castello con le artiglierie fino al saldo totale di nove paghe. Subito dopo Giorgio Frundsberg lascia Piacenza con 8000 lanzichenecchi ed ottiene dalla città una taglia di 1500 ducati dietro la promessa di accamparsi nel territorio vicino e non nelle sue vicinanze.

Apr.EmiliaSono licenziati 3000 lanzichenecchi che preferiscono ritornare allo loro terre.
Mag.ImperoContadini ribelliTrentino

Recluta fanti per la lega sveva al fine di contrastare i contadini dell’ Allgau: si avvale a tale scopo dell’ operato di Ludwig Schnod di Norimberga. Viene presto richiamato nel Trentino per fare fronte nella Valle di Non e nella Valle di Sole alla rivolta dei contadini contro i nobili e l’alto clero. Frena i tumulti sorti a Trento con Francesco da Castellalto; si impadronisce del castello e fa trasportare nella fortezza tutti i pezzi di artiglieria.

Giu.AustriaAd Innsbruck.
Lug.Alto  Adige e Austria

Avanza da Bolzano; si trova alla chiusa di Bressanone con 12000 uomini della lega sveva;  con il duca di Baviera muove in soccorso del cardinale Curzense, vescovo di Salisburgo. Si scontra con gli avversari; in un primo momento è dato per morto.

Ago.Austria

E’ costretto dai contadini ribelli a ripiegare ed a aspettare soccorsi dal duca di Baviera. Assalito nuovamente, con un colpo di mano sorprende i ribelli presso Vipiteno;  impedisce loro che si impossessino di alcuni pezzi di artiglieria (uccisione di 100 uomini).

Sett.Austria

Michail Gaissmayr è sconfitto: al Frundsberg viene riconosciuto un indennizzo di 14000 reyes. Entra in Salisburgo; si collega con Niccolò Salm.  Si trasferisce con tale capitano a Schladnig per contrastare con 8000 lanzichenecchi i ribelli della località.

Ott. nov.Alto Adige e TrentinoTocca Bolzano e Trento.
Dic.Germania

Ad Augusta ed a Stoccarda, nel ducato di Wurttemberg, per raccogliere truppe.

Dic.GermaniaAd Augusta, a Stoccarda, nel ducato del Wuttemberg allo scopo di raccogliere truppe.
1526
Giu.AustriaA Pinzgau con 4000 uomini. Mette a ferro e fuoco la vallata. Batte nuovamente a Rstadt il Gaissmayr.
Lug. sett.ImperoFrancia Venezia ChiesaGermania Austria Trentino

Domata  la rivolta dei contadini, muove in soccorso degli imperiali contro i francesi. Impegna i suoi castelli ed i suoi possedimenti, compreso quello di Mildenheim,   ricavandone 38000 fiorini. La somma gli consente di assoldare un buon numero di soldati (svevi, franconi, bavaresi, tirolesi) cui è consegnato uno scudo a testa. A capo delle soldatesche vi sono il figlio Melchiorre, il cognato Ludovico di Lodrone, il conte Cristoforo di Eberstein, Alessandro di Cleven, Niccolò di Fleckenstein, Alberto di Freiberg, Corrado di Bemelberg, detto il piccolo Hess, Nicola Seidenstuker, Giovanni di Biberach e Sebastiano Schartlin. La maggior parte dei soldati è di fede luterana. Anche Giorgio Frundsberg è incline alla nuova dottrina: si dice, anzi, che porti con sé una corda tessuta in oro destinata al collo del papa. Fa la spola tra  Innsbruck e Trento dove è raggiunto da altri 4500 fanti che hanno lasciato Cremona con Corradino di Clurnes.

Ott.Alto AdigeLe truppe sono raccolte tra Bolzano e Merano.
Nov.Trentino Lombardia ed Emilia

A Trento sono raccolte 36 bandiere di fanti: il Frundsberg paga i suoi uomini con denari e panni; fa preparare zattere e barche come per prendere la strada di Verona e forzare le relative chiuse. Di seguito punta in apparenza verso la Valsugana e  Bassano del Grappa; si dirige, al contrario, su Riva del Garda, Lodrone, Condino e Stoz. Si accampa ad Anfo e vi si ferma quattro giorni in attesa che vi arrivi tutto l’esercito. Contatta Giovanni Antonio di Val Trompia, che lo blocca con 1000 fanti, ed ottiene dalle autorità di Brescia il passo per il Chiese pagando le vettovaglie che sono somministrate ai suoi uomini. Per Sabbio Chiese e Vobarno sbocca nel piano a oriente di Brescia; i veneziani cercano ora di sbarrargli la strada alla Corona. Superato un accenno di resistenza a Garzane, il primo scontro avviene nei pressi di Gavardo, in cui sono vinti i cavalli leggeri di Giovanni Naldi ed altre truppe che gli sono inviate contro da Camillo Orsini. I fanti tedeschi proseguono la loro marcia, guadano alcuni impetuosi corsi d’acqua e respingono con il fuoco dei loro archibugi i veneziani.  Il Frundsberg divide le truppe in tre parti;  per le vie di Lonato e di Desenzano del Garda giunge a Castiglione delle Stiviere. I veneziani del della Rovere e le Bande Nere di Giovanni dei Medici decidono allora di muoversi contro i lanzichenecchi e di non dare loro tregua. Sprovvisto di cavalleria e di artiglieria, Giorgio Frundsberg cerca di raggiungere Milano dove lo aspetta il Connestabile di Borbone; ricorre ad un’ampia manovra che lo porta ad attraversare il Po ed a trasferirsi nel mantovano. I Gonzaga gli permettono di entrare nel serraglio; giunge a Borgoforte. In tale località le avanguardie veneto-pontificie si oppongono al suo passaggio del fiume. Si avvia lungo il suo argine  per attraversarlo più a valle ad Ostiglia; è inseguito dal  Medici con 400 cavalli  leggeri ed altrettanti arichibugieri; il Frundsberg viene raggiunto ed è attaccato a Governolo. Nel frattempo da Ferrara giungono in suo soccorso alcuni falconetti;  un loro colpo  fracassa la gamba al  Medici che morrà a Mantova cinque giorni dopo. Nonostante la perdita di 300 lanzichenecchi contro 50 italiani, il Frundsberg può varcare indisturbato il Po, porre il campo fra Parma e Piacenza e stabilire il collegamento con il Connestabile di Borbone.

Dic.Emilia

Si reca a Ferrara con Antonio di Lodrone;  raggiunge la città via fiume; i suoi uomini si fermano a Revere dove ricevono una paga con il denaro somministrato da Alfonso d’Este. Si sposta, indi, nel parmense ed aspetta altro denaro dal Connestabile di Borbone.

1527
Gen.Emilia e Lombardia

Si collegano con i lanzichenecchi a Fiorenzuola d’Arda Roberto da San Severino ed altre milizie imperiali: l’esercito ammonta a 30000 uomini tra fanti e cavalli e costituisce la più grossa armata messa in campo da Carlo V.  A Pavia.

Feb.Emilia e Lombardia

Assedia invano Piacenza alla cui difesa si trovano Guido Rangoni e Babone Naldi. Attraversa  il Nure; ai soldati è consegnato uno scudo a testa e sono distribuite 10000 paia di scarpe: Alfonso d’Avalos è tenuto in ostaggio fino alla soddisfazione completa delle spettanze arretrate. Si reca a Milano; al ritorno da tale visita si dirige su Brescello;  vi si imbarca per Ferrara, sempre alla ricerca di denaro.

Mar.Emilia

A Borgo San Donnino (Fidenza) i suoi uomini distruggono nelle chiese le immagini religiose e le reliquie dei santi. Giorgio Frundsberg procede verso Bologna con il Connestabile di Borbone: sono seguiti da vicino dai pontifici e dai loro collegati che si spostano parimenti da Parma verso Modena nell’attesa che l’esercito imperiale si sciolga per inerzia. Le ribellioni, infatti, si susseguono in continuazione nelle file di tale esercito: a metà mese un nuovo ammutinamento assume proporzioni tali che lo stesso Frundsberg riesce a malapena a mantenere sotto controllo. Colpito da un attacco apoplettico viene caricato su una barca per essere trasportato a Ferrara. Da questo momento non è più in grado di seguire le operazioni. I medici estensi, per guarirlo, ricorrono ad un metodo per lo meno strano, facendogli fare un bagno d’olio nel quale è stata  messa a bollire una volpe.

Dic.MarcheE’ segnalato a Fermo.
1528
…………….Emilia

Ritorna a Ferrara; con l’ambasciatore imperiale Andrea dal Borgo convince il duca Alfonso d’Este a rimanere fedele all’alleanza con gli imperiali.

Mag.Emilia Veneto

Credendosi ristabilito nella salute lascia Ferrara, con la scorta di 50 cavalli e di 200 archibugieri, si dirige ad Ostiglia. Si dirige a Mantova dove viene bene accolto da  Federico Gonzaga; si porta  a Peschiera del Garda incontro ai lanzichenecchi del duca di Brunswick, calati in Italia su richiesta di Antonio di Leyva. Esercita pressioni affinché tali truppe dopo avere combattuto in Lombardia si spostino in Toscana per cooperare con il pontefice alla riconquista di Firenze.

Lug.Germania

Il progetto non va in porto perché nello stesso mese i lanzichenecchi, sconfitti, rientrano in Germania. Lo stesso Frundsberg lascia l’Italia; viene condotto in lettiga a Lecco; rientra in Germania con molti cavalli e fanti.

Ago.Germania

Muore nel suo castello di Mindelheim otto giorni dopo il suo arrivo. E’ sepolto nello stesso castello con il figlio Gaspare. Il figlio Melchiorre, morto anch’egli nello stesso anno, è sepolto a Roma nella chiesa di Santa Maria dell’Anima. Corrisponde con Martin Lutero.

  CITAZIONI

-“Il più grande fra tutti i capitani tedeschi vissuti fino al tempo del Wallenstein.” GREGOROVIUS

-“Uomo di statura colossale, di forza prodigiosa. Di gran coraggio, luterano passionato; il quale venne a quell’impresa coll’idea di far onta al papa, ed a tal fine portava seco un cordone d’oro in forma di capestro, e lo mostrava dicendo “a ogni signore ogni onore”.” VERRI

-“Era costui oltre di tempo, ma forzoso di corpo e ardito d’animo a maraviglia, e con tal confidenza di sé stesso e con tanta bravura se ne veniva, ch’egli un capestro d’or a ciascun passo di seno cavandosi, si vantava barbaramente di voler con ello appiccare per la gola il papa, e con altri, che di seta chermisi si portava sempre all’arcione, i cardinali.” VARCHI

-“Capitano vecchio ed avvezzo nelle guerre d’Italia.” SANTORO

-“Gentil capitaine.” R. DE LA MARCK

-“Gentiluomo Tedesco, che dopo d’avere con molt’onore servito nelle guerre d’Italia, erasi acquistato tanto favore e tanto credito presso i suoi compatrioti, ch’essi venivano in folla ad arruolarsi sotto di lui.” ROBERTSON

-“Qual furor già ti pose, e qual pazzia/ il Capitolio a minacciar di fuoco./ Et perché tanto mal ti parea poco,/ Il gran pastor di morte infame e ria?/ Ecco come in un subito tu pria/ Che potesti arrivar al sacro loco,/ Provasti del morire il fiero gioco,/ Così ogni empio pensier punito sia./ Ma benché al nome tuo questo disegno/ Macchia d’infamia, e vituperio apporti,/ Come d’huom valoroso al tutto indegno:/ Tu però a gran ragione poi Giorgio porti/ Per ardir, per consiglio, e per ingegno,/ Nel numero de Duci illustri e forti.” G.A. VOLPE. Da un sonetto raccolto dal GIOVIO

-“Huomo di gran corpo, di valore e di grandissime forze..Capitano di molta authorità in Baviera.” ULLOA

-“Impietati ad insaniam deditus.” RAYNALDO

-Con Francesco da Castellalto “Uomini..espertissimi nelle cose di stato e di guerra, corpi di ferro, animo d’acciaio, e fino dalla giovinezza sfidatori d’ogni maggiore pericolo.” SARDAGNA

-“Duce imperterrito.” CAPELLA

-“Dinamico e pugnace militare di carriera..(La sua biblioteca) comprendeva romanzi cavallereschi, descrizioni di tornei e cronache di viaggi, ma anche trattati teologici, medici e i testi classici più popolari e diffusi.” HALE

-“Gentilhomme de reputation..Etoit de taille de geant et de force extraordinaire, il aimait la gloria de sa nation; et se plaignoit qu’elle eut été obscurcie depuis un siecle par les Suisses, en ce qui regardoit les armes. Il en attribuoit la faute à la negligence des aventuriers Alemans, qui s’enroloient indifferement sous toutes sortes de personnes; et se proposoit d’y remedier, en les accoutumant à choisir del chefs de maison et d’experience. De plus il avoit été des premiers à se déclarer pour Luther: et sa haire contre le pape étoit si grande, qu’il ne demandait qu’à passer dans l’Italie pour attendre..l’occasion de nuire sa saintetè.” VARILLAS

-“Famoso Capitano mercenario.” ROTH

-“Fiero soldato, d’animo duro, di coscienza dubbia, di niuna religione, bramoso di prede.” BALAN

-“Famigerato capitano di lanzichenecchi.” ZORZI

-Con Michele Gaissmayr “I più capaci e temuti condottieri di lanzichenecchi nei due campi contrapposti.” A.STELLA

-“Grande generale tedesco di fede imperiale.” DI PIERRO

-“E’ stato definito “il padre dei lanzichenecchi”; non tanto per averli creati, quanto per l’impegno nel farne la prima fanteria d’Europa, togliendo agli svizzeri la preminenza militare da loro goduta a partire dalle guerre contro Carlo il Temerario, duca di Borgogna. Le battaglie della Bicocca (1522) e, soprattutto, di Pavia avrebbero consacrato definitivamente la superiorità delle armi tedesche.” N. CAPPONI

-“An ardent partisan of Luther; who had done much to secure the victory of Pavia, Frundsberg was prince of Mindelheim.. The bulk of his army was composed of pious landsknechts, at this time the most powerful infantry in Europe, stronger than either the French hommes d’armes or the Swiss. They formed a kind of organized military republic, the duties and obligations on either side being carefully drawn up and guaranteed. They were generally armed with a long lance which they carried over their shoulders and were clad in a striped dress of different colours, but their arms and uniform were very much varied. They consisted of Swabians, Franconians, Bavarian and Tyrolese, all..young, strong and active.” BROWNING

-“Era considerato uno dei più esperti comandanti di campo della sua epoca.” KONSTAM

-“Il Frundsberg raffigurato dalla tradizione per l’arcangelo della Germania luterana contro Roma papale ci si presenta alla luce de’ documenti come un buon cattolico che fa baciare il piede di S. S.tà; e in ammenda del sacco di Roma, a cui egli dopo tutto non aveva partecipato,  offre volonteroso il suo aiuto a Clemente VII per restituirlo signore di Firenze.” LUZIO

Immagine: https://en.wikipedia.org/wiki/Georg_von_Frundsberg#/media/File:Georg_von_Frundsberg.jpeg

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