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VENTURA FENAROLI Di Brescia.
- 1512 (gennaio)

Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1508 | Venezia | Impero | 100 fanti | Veneto | Contrasta gli imperiali nel veronese. |
1509 | |||||
Mag. | Venezia | Francia | 300 fanti | Lombardia | Si trova con i suoi provvigionati alla difesa di Caravaggio; con lui sono anche Bortolo da Cavina, Giannetto Novello e Rigo da Lendinara. E’ costretto ad arrendersi dopo tre giorni a seguito degli incendi sui torrioni e sulle mura dei depositi di polvere da sparo che hanno provocato l’uccisione dei bombardieri. |
1511 | Lombardia | Si ritira a Brescia. Prende parte alla congiura tesa a ristabilire la signoria della Serenissima in città. | |||
1512 | |||||
Gen. | Lombardia | Viene scoperta la congiura dei partigiani della Serenissima ai danni dei francesi che dominano nella città. Ricercato per la sua attività, si rifugia in un sepolcro nella chiesa o nel convento di Santa Maria del Carmine. Rintracciato per la delazione di un confidente, Giovanni Rubini, o per la presenza di un suo cane che lo ha seguito, cerca di uccidersi con un pugnale pur di sottrarsi alla cattura. Feritosi in modo grave viene trasferito nel castello per essere sottoposto a stringenti interrogatori. Denuncia numerosi complici. Muore dissanguato dopo essersi strappato le bende. Il suo cadavere è ugualmente appeso alla forca in piazza della Loggia. Il suo arresto davanti alla chiesa del Carmine è oggetto di un quadro di Francesco Hayez. |
CITAZIONI
-“Quelli paghi non furo, e sì ferito/ Al podestà lo strascinaro avante./ Fenarolo a tal vista inviperito/ Con mano ancor del sangue suo fumante/ Squarcia la propria piaga, e così il lito/ toccò di morte in quel medesmo istante,/ E la turba gridando al sacrilegio,/ In piazza morto l’impiccò per sfregio.” GAMBARA