Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
VANNI SCORNAZZANI (Vanni Scornigiani) Di Pisa fuoriuscito.
- 1325 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1302 | |||||
Giu. | Lucca | Pistoia | Toscana | Prende parte all’ assedio di Serravalle Pistoiese agli ordini di Moroello Malaspina; è preposto alla guardia del campo che si volge verso Castellina. | |
Sett. | Toscana | Attaccato da truppe pistoiesi venute in soccorso di Serravalle Pistoiese, respinge gli avversari che subiscono forti perdite. Non fa inseguire i nemici in fuga pere timore di possibili imboscate. | |||
1305 | |||||
Mag. | Firenze | Pistoia | Toscana | Assedia Pistoia e si accampa al monastero di Sala. Le operazioni sono condotte con ferocia d’ambo le parti: i pistoiesi impiccano i loro prigionieri; i fiorentini tagliano a coloro che catturano un piede ed una mano e li accecano di un occhio; alle donne trovate fuori della città è tagliato invece il naso. I mutilati sono tutti rimandati dentro Pistoia. | |
1311 | |||||
Apr. | Padova | Ghibelini | Lombardia | Alla guardia di Cremona alla testa di milizie padovane. | |
1312 | |||||
Mag. | Lucca | Impero | Toscana | Esce da Lucca con 100 cavalli per portarsi a Montopoli in Val d’Arno e fronteggiarvi gli abitanti di Marti: individuato dalle spie ghibelline, cade in un’imboscata tesagli nei pressi di Cecina dagli uomini di Marti e da 250 cavalli parte tedeschi e parte pisani. Vanni Scornazzani è costretto a fuggire verso Montopoli inseguito fin sulle porte di tale località: dei suoi armati ne sono uccisi 32. | |
1313 | |||||
Feb. | Toscana | E’ nominato capitano del popolo di Lucca. Combatte in Lunigiana gli scaligeri e le milizie mantovane inviate in Toscana in appoggio agli imperiali. Sbaraglia gli avversari a Casole d’Elsa: nello scontro vengono nelle mani dei fiorentini un vessillo imperiale e 2 insegne di Cangrande della Scala e di Passerino Bonacolsi; i morti sono 86 ed i prigionieri 46. | |||
…….. | Toscana | Sconfigge a Camaiore Simone Filippi. | |||
1314 | |||||
Apr. | Padova | Verona | Veneto | Milita agli stipendi dei padovani: in città è osteggiato da Albertino Mussato che cerca vanamente di farlo allontanare da Padova con i suoi uomini a causa dei suoi legami politici con i carraresi. E’ attaccato a Monselice da 300 cavalli; a seguito di qualche scaramuccia costringe gli scaligeri a ripiegare. | |
Sett. | Veneto | Muove di notte verso Vicenza con il podestà Ponzino Ponzoni: lo affiancano un grande numero di mercenari e 1500 carri destinati al trasporto dei bagagli e delle armi. Sul far del giorno giunge davanti alle mura del borgo di San Pietro; le guardie delle porte sono addormentate ed alcuni padovani, armati alla leggera, superano il fossato; si impadroniscono dei ponti levatoi e li abbassano prima che i vicentini si accorgano della loro presenza. Il borgo cade nelle sue mani; il Ponzoni emana un bando in cui si condanna a morte chiunque si renda colpevole di furto o di omicidio. Vanni Scornazzani attacca le mura; i difensori su disposizione di Antonio Nogarola danno alle fiamme le case del borgo in cui si trovano le truppe padovane. Lo Scornazzani si ritira per qualche tempo, fa riempire il fossato e si accampa in aperta campagna: i padovani iniziano a saccheggiare il borgo; anche coloro che dovrebbero sorvegliare la porta che conduce in città si danno a tale attività. Al termine del saccheggio i soldati si ubriacano e si disperdono negli orti e nelle vicine campagne. Nel contempo il podestà di Vicenza Antonio Nogarola riesce a far giungere a Cangrande della Scala un messaggero che lo ragguaglia della situazione. Il signore di Verona lascia immediatamente la città con 100 uomini d’arme, entra in Vicenza, piomba all’esterno dalla Porta di Lisiera con i difensori e coglie di sorpresa i padovani. Quando lo Scornazzani vede le sue truppe in preda alla confusione ed al terrore si toglie l’elmo e si arrende: è catturato con Albertino Mussato, Giacomo e Marsilio da Carrara. Tutti sono condotti a Verona per essere custoditi nel palazzo di corte. I morti in combattimento sono 36; tra i padovani sono catturati 25 nobili e 700 fanti: in due giorni entrano in Vicenza 700 e più carri carichi di prede (tazze e bicchieri d’oro, argenteria, panni e vestiti di valore, vini di Creta) oltre che di vettovaglie. | |||
Ott. | Veneto | Fa pressioni su Cangrande della Scala; lo persuade a trattare la pace con i padovani. Si reca a Padova ed è liberato a seguito del buon esito delle trattative. | |||
1316 | |||||
Dic. | Veneto | Sempre al servizio dei padovani si trova a Mestre per trattare un’alleanza con Treviso al fine di contrastare gli scaligeri, i da Camino ed il conte Enrico di Gorizia. | |||
1319 | |||||
Dic. | Veneto | Difende a Padova la porta del Bassanello dagli attacchi portati dagli scaligeri. | |||
1323 | |||||
Giu. | Firenze | Lucca | Toscana | Fronteggia in Toscana le truppe di Castruccio Castracani. Si muove in Valdarno; scaccia il signore di Lucca da Fucecchio. | |
1325 | Muore. |
CITAZIONI
-“Rerum eorumque omnium que in comotionibus sedicionibusque obtignat peritissimus..Solers belli dux.” MUSSATO
-“Uomo d’arme valoroso.” CARRARA
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