UGOLOTTO BIANCARDO

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Il tamburo di difesa di castel San Felice
Il tamburo di difesa di castel San Felice, Verona

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

UGOLOTTO BIANCARDO (Brancardo, Brancardi, Ugolino Bianco, Ugolotto Bianchi, Ugolotto Erculeo) Di Parma. Guelfo e ghibellino.

Signore di  Castelbaldo e di Casale di Scodosia. Nipote di Bonifacio Lupo.

1350 ca.-1408 (febbraio)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1363
Mar.Veneto

Chierico, in quanto destinato alla carriera ecclesiastica, si trova a Padova  allorché, lo zio, il canonico Giovanni Lupo rinuncia a suo favore al beneficio dei SS. Simone e Giuda di Villatuma nelle mani del vescovo della città Pileo da Prata.

1378
……………..Si dà al mestiere delle armi. Milita nelle compagnie di Alberico da Barbiano.
Ago.MilanoVeronaVeneto
Dic.VeneziaPadovaLombardiaRatifica nel mantovano con altri condottieri della compagnia la condotta con i veneziani.
1379
Gen.Comp. venturaBolognaEmilia
Feb.Comp. venturaFirenzeToscana
1380
PrimaveraChiesaAntipapa60 lanceUmbriaDi presidio ad Orvieto. Il rettore pontificio Guglielmo Maramaldo fa imprigionare alcuni esponenti della fazione dei muffati.
Mag.Umbria

Rinaldo Orsini lascia Bolsena ed attacca il Biancardo in Orvieto con la compagnia dei bretoni. E’ assediato nella rocca ed in pochi giorni è costretto alla resa.

1384
Dic.Comp. venturaSiena CortonaUmbria e Toscana

Con Guido d’Asciano ed Anderlino Trotti si muove dal perugino per entrare ostilmente nel senese. Si ferma a San Galgano; sconfitto da Boldrino da Panicale si dirige verso Monte San Savino e la Berardenga. Ha contatti con i fiorentini.

1385LombardiaSi acquista buona fama nelle guerre che si svolgono in Lombardia.
1386
Gen.Lo zio Bonifacio Lupo con regolare atto notarile gli lascia in eredità il proprio cimiero.
……………..PadovaVerona800 cavalliFriuli e VenetoAgli stipendi del signore di Padova Francesco da Carrara. Combatte prima in Friuli, quindi nel veronese e nel vicentino. Ovunque sia, Ugolotto Biancardo provoca danni immensi.
Giu.VenetoAttraversa il Brenta e mette a ferro e fuoco i contadi di Costozza e di Nanto. E’, viceversa, respinto dal Covolo di Costozza.
……………..VenetoDepreda il territorio di Barbarano Vicentino e quello di altri villaggi sempre del vicentino.
Nov.Veneto

Si unisce con Giovanni degli Ubaldini, Pagano da Rho, Bernardo Scolari ed Ugolino Ghislieri (1000 lance);  muove di notte  in soccorso delle torri di Novaglia, che stanno per cadere in potere degli scaligeri. Introduce nelle fortezze armi e fanti.

1387
Feb.VenetoA Cerea con Giovanni Acuto e Giovanni degli Ubaldini per un consiglio di guerra.
Mar.Veneto

Partecipa alla battaglia di Castelbaldo, nella quale è inserito nella terza schiera che comprende anche Francesco Novello da Carrara, Antonio Balestrazzo, Ceccolo Broglia, Brandolino Brandolini, Biordo dei Michelotti, Giacomo e Conte da Carrara e Bernardo Scolari (1400 cavalli). Si colloca dietro un fossato con a fianco i provvigionati di Cermisone da Parma;  è assalito dalle milizie di Ostasio da Polenta e di Benedetto da Malcesine. A questa azione seguono il contrattacco dei carraresi  ed una nuova offensiva scaligera portata da Giovanni Ordelaffi: con Conte da Carrara, il Biancardo provvede a tamponare la furia degli avversari.

Apr.Padova MilanoVeronaVenetoCon la vittoria è inviato in soccorso dei viscontei che concorrono per il 50% al pagamento della sua condotta.
Mag.Veneto

Esce da Padova a metà mese con Conte da Carrara ed una grande moltitudine di guastatori. Giunge a Castelletto, varca il Bacchiglione a Longare, vi costruisce un ponte ed assale le torri di Novaglia per controllare il regime idraulico del fiume che viene reinserito nel suo alveo naturale. Prima compie una rovinosa scorreria sino a Campello, presso Vicenza, mentre una parte dell’esercito costruisce una forte bastia nelle vicinanze delle torri. Con Conte da Carrara prosciuga i fossati antistanti le bastie che difendono Novaglia; assale le postazioni nemiche con le bombarde (trecentotrentatre palle di pietra). Gli scaligeri gli inchiodano con una sortita la “Trevisana”; alla fine i nemici si arrendono ed egli ne incendia le fortificazioni.

Giu.VenetoAssedia Vicenza dalla parte di Porta Berica.
Lug.Veneto

Si allontana da Vicenza dopo alcuni attacchi infruttuosi, anche a causa della peste. Tocca Lonigo, Bagnolo, Verona (la Porta di San Felice) e Poggiana continuando sempre nella sua politica di sistematica devastazione. Attacca, invano, Montegalda, ove subisce notevoli perdite (200 morti).

……………..Veneto

Francesco Novello da Carrara decide di assalire Vicenza a Porta Nuova. Il Biancardo respinge   le sortite condotte da Guido da Savona, colloca i suoi alloggiamenti sul Bacchiglione nell’attesa di eventuali disordini all’ interno della città. I fossati sono colmati di fascine, le scale sono avvicinate alle mura: esce Guido da Savona ed i carraresi sono ributtati. Il Biancardo viene ferito gravemente ed è condotto a Padova per esservi curato.

Ott.Veneto

Entra in Verona con i viscontei per la Porta di San Massimo che gli viene aperta dall’interno; con Otto da Mandello accetta la dedizione della città a nome del conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti contrariamente agli accordi che intercorrono con Francesco da Carrara. Il signore di Padova pensa allora di ricevere dai viscontei Vicenza ed invia il figlio Conte a prendere possesso della città: costui viene respinto.

1388
……………..MilanoVenetoE’ nominato capitano di Verona.
Giu.MilanoPadovaVeneto

Prima della dichiarazione ufficiale di guerra tra viscontei e carraresi ha contatti segreti con Albertino da Peraga, maresciallo di campo dell’ esercito padovano. Ugolotto Biancardo affianca Jacopo dal Verme nella sua offensiva.

Lug.300 lanceVeneto

Esce da Bassano del Grappa, supera le difese poste all’abbazia di Sant’Eufemia a Villa del Conte ed attraversa il Brenta a Limena. Si impadronisce di un ponte sulle Brentelle e colloca il campo sotto Padova tra il canale ed il Bacchiglione.

Sett.Veneto

Avvia nuove trattative con Albertino da Peraga che si impegna a farlo entrare nel borgo di Ognissanti. Assale le torri di Novaglia: dopo quindici giorni di bombardamento, Rigo Trapolino e Tommasino da Parma sono costretti alla resa a patti. Subito dopo il Biancardo si riporta sotto Padova e devia le acque del Bacchiglione verso la città.

Nov.Veneto

Francesco Novello da Carrara si arrende a Codevigo; il Biancardo entra nella cittadella di Padova con 100 lance e  mette a sacco la città. Si reca a Treviso, che si è ribellata a Francesco da Carrara, con l’obiettivo di impedire che la località pervenga nelle mani dei veneziani: il popolo taglia i ponti, barrica le strade ed ostacola i suoi disegni.

Dic.Veneto e Lombardia

Ritorna a Treviso con Spinello dei Tolomei (400 lance) per ottenere da Francesco  da Carrara l’esecuzione dei patti stipulati. Si incontra con l’ex-signore di Padova, si scusa per la lotta che gli ha portato ed ottiene il possesso della città ed il controllo del castello.

1389
Sett.MilanoFirenze BolognaToscana Umbria e Marche

Su mandato del Visconti si reca a Siena per assoldare truppe con il tesoriere Giovanni  della Porta e l’ambasciatore di Siena Battista Piccolomini. Raggiunto da 100 lance, si volge verso Perugia e recluta nella marca di Ancona Ceccolo Broglia ed il Brandolini con 200 lance, Giovanni Tedesco da Pietramala con 100 e Boldrino da Panicale con altre 200.

Ott. nov.EmiliaLotta contro i bolognesi.
1390
Giu.MilanoPadova  FirenzeEmilia e Veneto

Affronta e sconfigge nel bolognese 800 lance degli avversari; è richiamato nel Veneto dopo che Francesco Novello da Carrara è riuscito a recuperare Padova. Il Biancardo supera il Po ad Ostiglia con 700/800 lance; a Peschiera del Garda è sorpreso dalla notizia della rivolta di Verona a favore degli scaligeri. Compare all’improvviso in riva all’Adige ed entra di notte in tale città per la Porta di Santa Croce della cittadella con 400 lance e 1300 fanti (di cui molti sono forniti da Francesco Gonzaga), mentre i rimanenti uomini sono spediti alla volta di Padova. Il giorno seguente punta verso la  città innalzando il vessillo dei carraresi. Gli viene aperta una porta. Irrompe in Verona con le sue squadre e molti abitanti fautori dei viscontei allo scopo di assalire la popolazione. In tre giorni sono trucidate 1500 persone di ogni età e sesso: i veronesi sono obbligati ad abbandonare le loro case ed a rifugiarsi, favoriti dalle tenebre, al di là dell’Adige. Deve intervenire Caterina Visconti, moglie di Gian Galeazzo,  per fare cessare la strage. Imponente è il bottino;  molto di questo viene venduto. Subito  si avvia verso Padova con le medesime intenzioni.

Lug.Veneto

Entra nella cittadella di Padova con molti carri di vettovaglie; ne esce per una sortita ma viene respinto dai carraresi. Dall’alto della Torlonga (la futura Specola) assiste alla sfilata dell’esercito nemico per cui perde ogni speranza di un rapido successo. Ritorna a Vicenza in attesa di rinforzi; a fine mese si dirige nuovamente verso Padova con vettovaglie e munizioni per gli assediati della cittadella.

Ago.Veneto

Attraversa il Brenta ed a Limena è contrastato da Conte da Carrara: dopo alcune ore è costretto a ripiegare; lascia nelle mani dei nemici 300 uomini, perde 40 carri di farina, 20 di carne salata, 30 di vino, 10 di munizioni e 200 capi di bestiame.

…………….VenetoGli è affidato il governo di Verona. Come suo primo atto scaccia dalla città tutti i dissidenti.
Nov.MilanoPadova    della ScalaVenetoRiprende la guerra contro i carraresi.
1391
Gen.E’ assalito in Verona da Giovanni Acuto e dai fautori di Cansignorio della Scala.
Giu.LombardiaE’ sconfitto sull’Oglio, a Rudiano, da Giovanni Acuto cui ha cercato l’attraversamento del fiume con 700 cavalli.
Lug.Lombardia

Deve lasciare Soresina e ritirarsi oltre il Serio per la pressione di fiorentini e carraresi. Appoggia Jacopo dal Verme a Castellazzo dove sono disfatti i francesi di Giovanni d’Armagnac. Sempre con il dal Verme costringe  le truppe dell’ Acuto a ripiegare dall’ Adda, blocca gli avversari nel cremonese; è battuto a Paterno.

Sett.Lombardia e Veneto

Con Antonio Porro ed Antonio Balestrazzo tallona gli avversari nella loro ritirata verso il veronese ed il padovano; si impadronisce, presso Padova, con 300 cavalli del ponte delle Brentelle e vi fa molti prigionieri che sono condotti a Vicenza.

Ott.Veneto

Assale Castelbaldo con il Porro e vi inizia la costruzione di due bastie. All’annuncio dell’arrivo di Conte da Carrara stabilisce di ritornare indietro di notte: è, tuttavia, intercettato ed i carraresi si appropriano di 280 carri di vettovaglie e munizioni, 22 barche, 12 bombarde, più altro materiale.

1393VenetoCapitano di Vicenza.
1394VenetoGli viene nuovamente offerto l’incarico di governatore di Verona.
1395
Gen. feb.MilanoPadovaVenetoConcentra le sue truppe a Verona ed a Vicenza. Minaccia di invadere il padovano.
Sett.Lombardia

A maggio Gian Galeazzo Visconti ottiene dall’imperatore Venceslao di Boemia, mediante l’esborso di 100000 fiorini, il titolo di duca di Milano. A settembre con Paolo Savelli, alla testa di 500 lance, Ugolotto Biancardo sorveglia che nulla accada nella cerimonia di incoronazione, che si svolge a Milano in Piazza Sant’Ambrogio. Nell’occasione i milanesi prestano giuramento di fedeltà al Visconti.

……………..EmiliaE’ nominato vicario di Soragna.
1397
Mar.MilanoMantovaVeneto e Lombardia

Ha il compito di assalire il mantovano dal veronese. Tocca San Martino Buon Albergo, Pontepossero, Erbé e supera il Mincio;. Punta su Ostiglia. Agli ordini di Jacopo dal Verme saccheggia gran parte del mantovano e si avvicina al capoluogo. Impedisce  ad Andrea Malatesta di oltrepassare il Mincio; con tale azione contribuisce alla sconfitta del capitano avversario nei pressi di Mantova.

Apr.LombardiaSi impossessa della rocca di Melara. Occupa Marcaria.
Giu.LombardiaViene rieletto capitano di Verona. Podestà della città è Spinetta Spinola. Ritorna al campo.
Lug.Lombardia

Si trova a Governolo alla confluenza del Mincio con il Po: alla difesa della località sono  Bartolomeo Gonzaga, Marsilio e Guido Torelli. Costruisce una bastia su un’ isoletta ed inizia ad assediare tale centro. Si incammina  su Castelletto per scorrere il contado nelle vicinanze di Mantova; da Governolo esce Guido Torelli con 200 cavalli e 100 fanti; costui fa ripiegare il Biancardo e gli cattura 100 cavalli. Irritato, ordina che siano condotte sul Mincio molte imbarcazioni: i nemici  escono dal serraglio e si impadroniscono di 30 barche che vengono trasportate nel capoluogo. Si dirige verso Ostiglia e provvede a vettovagliare l’esercito visconteo. Sa di un’incursione di Carlo Malatesta; fa  depositare il frumento raccolto nei magazzini di Isola della Scala ed attacca le truppe della lega che stanno ritornando nel mantovano cariche di prede. Si collega con il dal Verme ed assedia Borgoforte.

Ago.Lombardia

E’ sbaragliato da Carlo Malatesta a Borgoforte dove ha il comando della quarta schiera di 1000 cavalli: si getta nella mischia con Facino Cane.  Contro di lui intervengono a riequilibrare le sorti del combattimento Pandolfo Malatesta e Giovanni da Barbiano. Viene ferito e disarcionato da Carlo Malatesta, abbandona il ponte di cui è alla guardia e si ritira. Subito dopo assedia in Cavriana Antonio degli Obizzi; Ugo di Monforte soccorre i difensori e gli cattura 300 cavalli.

Ott.Lombardia

Muove verso Marcaria ed Alberone, penetra nel serraglio e provoca i gonzagheschi  sulle porte di Mantova (Porta Molino).

Ott.LombardiaRimane nel mantovano fino al termine del conflitto. Suoi soldati catturano nelle vicinanze, in una scaramuccia, Ugo di Monforte.
1398
1399
……………..VenetoA Verona. Acquista da Maffeo Petronio il castello della Gallinella nel cremonese.
1401
Giu.VenetoContinua a svolgere l’incarico di capitano a Verona.
Sett.VenetoInvia presidi alla guardia di Belluno e di Feltre.
1402
Mar.MilanoBolognaEmilia

Ha una grave lite con Ottobono Terzi;  le due compagnie si affrontano in combattimento (180/ 200 morti tra i suoi uomini e 150/200 tra quelli del Terzi, che rimane ferito).

Sett.Lombardia

E’ presente nel duomo di Milano ai funerali di Gian Galeazzo Visconti. Viene chiamato a far parte del consiglio di reggenza. E’ pure nominato con Manfredo Barbavara governatore del conte di Pavia Filippo Maria Visconti: viene presto destituito.

1403
Apr.MilanoVenetoSi porta nel bellunese. Cerca legname da trasportare via fiume, sul Piave, allo scopo di una sua utilizzazione nelle città di pianura.
Ago. sett.MilanoPadova  FerraraVeneto

Non riesce ad impedire a Niccolò d’Este di attraversare l’Adige a Castelbaldo. Ai primi di settembre irrompe nel veronese Brunoro della Scala, figlio di Guglielmo. Il Biancardo esce da Verona alla testa di numerose truppe ed entra in Legnago (si impossessa della rocca) ed in Porto.

Ott.Veneto

Si incontra a San Martino Buon Albergo con gli ambasciatori di Francesco Novello da Carrara, Rigo Galletto e Luca Lion: le trattative non hanno alcun esito.

Nov.VenetoRiprende il conflitto con i carraresi.
Dic.VenetoAssale, inutilmente, le due bastie di Albaredo d’Adige e di Porcile (Belfiore) alla cui difesa si trova Tommasino da Parma.
1404
Gen.Veneto

Esce da Legnago ed attacca ancora gli avversari ad Albaredo d’Adige; respinto, si rinchiude in Verona e ne passa alla difesa con Bartolomeo Gonzaga. Si oppone a Filippo da Pisa che ha la sua base operativa ad Albaredo d’Adige ed a Belfiore: non può impedire che Francesco Novello da Carrara porti le sue scorrerie  fin sotto Verona, a Porta Vescovo, al Campo di Marte ed alla Porta dei Calzari.

Feb.Veneto

Vieta l’ingresso in Verona alle truppe di Facino Cane e di Pandolfo Malatesta, inviategli in soccorso dalla duchessa di Milano, per timore di un  qualche loro colpo di testa nella città. Accompagna Facino Cane nella sua marcia verso Padova e cerca con lui di abbattere la bastia che difende il ponte di Belfiore, sorvegliata da Filippo da Pisa.

Apr.VenetoE’ costretto a rientrare in Verona a causa dell’ammutinamento delle milizie provocato dal ritardo delle paghe.
Mag.Veneto e Lombardia

I vicentini gli concedono la loro cittadinanza. E’ attaccato nottetempo in Verona da Francesco Novello da Carrara, da Niccolò d’Este, da Guglielmo, Brunoro ed Antonio   della Scala. Accorre con Galeazzo da Mantova e la cavalleria per distogliere gli avversari dall’ assalto alle mura: i balestrieri, che sono nella città, insorgono a favore dei della Scala. Il condottiero, a causa dell’ oscurità, non può vedere l’effettivo numero dei nemici ed è investito dai verrettoni. Intanto i carraresi rompono la cinta muraria in due punti ed il capitano dei provvigionati padovani penetra in Verona. Il Biancardo tenta il tutto per tutto con Bartolomeo Gonzaga; si porta in piazza Bra e dà fuoco alle case dentro e fuori le mura, specie nel borgo di San Zeno i cui abitanti si sono uniti con gli attaccanti. Lo scontro dura fino all’alba quando è obbligato a riparare con il Gonzaga prima al Campo di Marte, poi nella cittadella con 200 lance e molti fanti. In alcuni giorni i carraresi si impadroniscono della Porta della Vittoria; al Biancardo non riesce neppure il tentativo di portare soccorso a Giovanni Dente, che difende  sull’ Adige il ponte delle Navi. Assediato nella cittadella, a seguito di nuovi assalti scaligeri condotti alla Porta della Paglia, è costretto a scendere a patti: consegna alcuni ostaggi e promette di cedere le fortificazioni ancora in suo possesso (la cittadella ed il castello di San Martino Acquario, /Castelvecchio) nel caso in cui non  arrivino rinforzi a suo favore entro il termine di sei giorni. Alla scadenza di tale data abbandona Verona con le sue truppe e si reca a Mantova: da qui fa in modo che Vicenza si dia ai veneziani piuttosto che ai carraresi.

…………….EmiliaRientra nel parmense.
Ago.EmiliaRecupera il castello di Madregolo, caduto nel precedente marzo in potere dei Rossi.
Ott.VeneziaPadovaVenetoAl fianco di Ottobono Terzi e di Galeazzo da Mantova contro i carraresi.
Nov.Veneto

Si accampa a Bussolengo da dove blocca tutti i passi della Valpolicella per tagliare le linee di rifornimento ai carraresi.

Dic.EmiliaFa ritorno a Madregolo.
1405
AutunnoEmilia

Preme su Ottobono Terzi affinché sia cancellata a Parma, nel Palazzo dei Notari, la pittura infamante che effigia Pietro dei Rossi ed il fratello Giacomo impiccati per un piede.

1406
Dic.EmiliaIl giorno di Natale si trova a Parma per il battesimo del primogenito di Ottobono Terzi Niccolò Carlo.
1408
Feb.Emilia

Muore nel suo castello di Madregolo a fine mese. Fa testamento a favore di 4 figlie naturali, tutte legittimate. Suoi esecutori testamentari sono Jacopo Terzi e Carlo da Fogliano.

 CITAZIONI

-“Capitano di ventura, che si era acquistato buon nome, verso la seconda metà del secolo XIV, come uomo d’arme, non certo rispettoso dei beni e delle terre altrui.” ARGEGNI

-“Unus ex belli ducibus, vir pace, ac bello prudentiae singularis.” BRACCIOLINI

-“Celebre capitano del secolo XIV.” BOSI

-“Erat..irae impatiens.” PLATINA

-“Tanta quidem constantissimi pectore ducis (Gian Galeazzo Visconti) fidutia in militia inhumani Herculis habita, ut gladio eius impio Cismintiana regis sub ipsius ducis imperio subageretur: nec ipse princeps et aliorum magister adiscebat ficti amoris odium nature lubrice fidelitatis operam facere..Nichil violentia, nichil proditione ceudelius.” MARZAGAIA

-“Feroce ma abile condottiero visconteo.” SIMEONI

-“Homo in pace et in guerra prudentissimo.” PORRO LAMBERTENGHI

-“Degnamente annoverar si debbe tra i restauratori dell’onore italiano nel fatto della guerra..Quanto era prode il Biancardo, tanto era fermo al mandare senza umano rispetto in esecuzione tutto che parevagli conferire a confermar la possanza del suo signore (Gian Galeazzo Visconti). Lodevoli erano in lui la fedeltà e la costanza; da lasciarsi ai Brettoni le ferine crudeltà.” PEZZANA

-Con Ottobono Terzi, Antonio Balestrazzo e Gherardo Aldighieri    ” Tre Capitan Parma ha, l’un messer Otto,/ Antonio l’avol mio, il Balestraccio,/ Rardo Aldighier, e Biancardo Ugolotto.” CORNAZZANO

-“Fu Ugolotto celeberrimo soldato, e le storie nostre lo commendano alcune volte con somma lode.” AFFO’

-“Celebre condottiero, allievo di Alberico da Barbiano.” SOMMI PICENARDI

-“Milletrecento novanta si choria/ Veronesi al Bison (Biscione, simbolo dei Visconti) si ribeloe/ la città de Verona per lor talia/ Uguloto Bianchardo col Bison stasia/ per la cittadella in Verona entrava/ Francisco Gonzaga sucorso li davia./ Ducento provigionati li mandava/ introno dentro, Verona ricoprono;/ a sachomano tutta la roba andava.” ALIPRANDI

-Con Niccolò Terzi, Raimondo Lupo, Bonifacio Lupo, Simone Lupo, Antonio Lupo, Cermisone da Parma, Ottobono Terzi, Ludovico Gabriotto Cantelli “Fra ‘ restauratori della fama militare Italiana, o fra i loro più prodi cooperatori.” PEZZANA

-Con Jacopo dal Verme, Cortesia da Serego, Galeazzo Porro “Si acquistavano buon nome nelle guerre di Lombardia.” RICOTTI

-“Biancardo non era sprovvisto di cultura; contava fra i suoi amici l’umanista vicentino Antonio Loschi e a Verona, discutendo col Marzagaia di lettere, si professava ammiratore di Apuleio.” SARTORE

-“Valente capitano.” LOMBARDI

Fonte immagine in evidenza: wikipedia

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