Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
UGOLINO DI PANICO Conte. Fuoriuscito. Signore della valle del Reno.
- 1389 (dicembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1371 | |||||
Ott. | Emilia | Bandito da Bologna, ottiene dal vicerettore della città Bonifacio di Civitavecchia un salvacondotto che gli permette di entrarvi e di uscirne con 4 servitori. | |||
1372 | |||||
Ott. | Emilia | Con 12 suoi fautori aggredisce in Panico il bolognese Antolino di Giovanni: l’atto provoca notevoli tumulti nel borgo. | |||
1376 | |||||
Mar. | Fuoriusciti | Chiesa | Emilia | Entra nottetempo in Bologna con alcune bande di montanari armate assieme con altri nobili del contado; passa sotto la saracinesca della Porta dell’Avesa, posta tra la Porta San Mammolo e quella di Castiglione, dove si trova Domenico Vizzani accompagnato dagli abitanti di Mirasole e da quelli di strada Castiglione. La città si ribella al cardinale legato Guglielmo di Noellet; sono svaligiati i soldati pontifici ed è messo a sacco il Palazzo del Podestà. Sono dati alle fiamme i registri dei bandi. Sono fatti prigionieri il podestà ed il legato che, feriti, si sono rifugiati nel convento di San Giacomo: dopo alcuni giorni costoro possono lasciare Bologna grazie alle pressioni di Giovanni Acuto. A fine mese entra nella città anche Antonio di Bruscolo. | |
…….. | Emilia | Viene assediato in Bologna dalla compagnia dei bretoni. | |||
1389 | |||||
Sett. dic. | Emilia | E’ sospettato di volere sottomettere Bologna al conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti. A settembre è contattato in tal senso da Giovanni Piccinino di Valle Reno, un capitano di fanti al servizio di Giovanni degli Ubaldini. Catturato nel suo palazzo, dove rimane nonostante la minaccia del pericolo incombente, è fatto decapitare a fine anno dai bolognesi. |
CITAZIONI
-“Fu l’ultimo dei feudatari di questa famiglia che meriti di essere ricordato per le gesta compiute, per la coscienza che ebbe della continuità dei diritti feudali della sua casa, e per i tentativi arditi compiuti allo scopo di far rifulgere lo splendore che aveva due secoli prima illuminata la corte montana di questa fortissima famiglia feudale, i cui antenati furono parenti di imperatori e di re.” A. PALMIERI
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