TROILO SAVELLI

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Castello Savelli, Palombara Sabina
Castello Savelli, Palombara Sabina

Last Updated on 2023/11/23

TROILO SAVELLI Signore di Palombara Sabina, Castel Gandolfo, Cantalupo in Sabina, Montasola, Poggio Moiano.

Figlio di Mariano Savelli, fratello di Jacopo Savelli e di Paolo Savelli; cugino di Silvio Savelli e di Troiano Savelli; nipote di Antonello Savelli; zio di Giovambattista Savelli; genero di Giulio Orsini.

1465 – 1517 (dicembre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1482ChiesaNapoliLazioDifende Palombara Sabina dagli attacchi portati dagli aragonesi.
1486ChiesaNapoliLazioE’ segnalato ancora alla difesa di Palombara Sabina assalita dagli Orsini.
1491
Mag.FolignoPerugiaUmbriaCon lo zio Antonello appoggia gli Oddi contro i Baglioni.
1494
Sett. ott.FranciaNapoli Chiesa100 lanceLazio

E’ condotto dai francesi. Per tale fatto è citato a Roma da Alessandro VI. Con i congiunti Antonello e Troiano si impadronisce della rocca di Ostia per conto del cardinale Giuliano della Rovere.  Il pontefice minaccia di dichiararlo ribelle e di confiscargli i beni.

1495
Feb.UmbriaCon Vittorio di Canale ed i soldati di Amelia si aggira ostilmente nei pressi del castello di Alviano. Interviene il papa.
Lug.Foligno OddiPerugiaUmbriaContrasta i perugini sempre al fianco dello zio Antonello Savelli.
Sett.Umbria

Da Foligno giunge nei pressi di   Corciano con  Ludovico degli Ermanni e le milizie degli Oddi. Si ferma all’Osteria dell’Olmo: gli avversari si accampano a poche centinaia di metri dal suo schieramento. Non osa attaccarli nonostante la superiorità numerica. Il giorno seguente  è persuaso ad aggredire Perugia dalla parte della Porta di Sant’Andrea (la porta  del Piscinello murata nel rione di Porta Susanna);  viene calata una scala all’esterno che consente ad alcuni fanti di uccidere le sentinelle e permettere in tal modo l’accesso ai fuoriusciti. Irrompe di notte nella città con 300 cavalli e 500 fanti (2500 uomini per alcune fonti); l’attacco non ha successo per la resistenza riscontrata da parte di Simonetto, Astorre e Carlo Baglioni. Le vie che conducono al centro sono inoltre  sbarrate da catene che impediscono il passo alla cavalleria. Gli assalitori sono respinti;  ripiegano in disordine verso Corciano. 150 fuoriusciti sono uccisi contro la morte di soli 6 difensori; Troilo Savelli è catturato con altri 400 uomini. Giampaolo Baglioni si impadronisce della sua cavalcatura;  pur di riottenerla il Savelli gli offre 300 ducati. E’ tenuto in prigione, seppur in forma lieve, più settimane fino al momento di uno scambio con un da Varano.

1496
Mag.FranciaNapoliPuglia

A San Severo da dove compie una scorreria per recuperare greggi di pecore razziati da alcuni cavalli leggeri aragonesi: gli sono catturati 28 uomini d’arme;  sono uccisi  tra i suoi uomini più di 100 soldati.

Dic.400 cavalliLazio

Combatte gli Orsini: ha l’incarico di scortare con 400 lance dal Tevere ad Anguillara Sabazia un brigantino ed artiglierie trasportati su carri e destinati ad essere utilizzati per l’assedio del castello  di Bracciano. E’ sorpreso da Bartolomeo d’Alviano con 100 cavalli sulla via Storta in una boscaglia ad 8 miglia da Roma. Il condottiero avversario gli ferisce la cavalcatura e lo obbliga alla fuga con i suoi uomini.

1498
…………ColonnaOrsiniLazio

Attacca Troiano Savelli che si è impossessato della parte di Palombara Sabina appartenente al cardinale Giovambattista Savelli. Esce dalla rocca, lancia fuochi artificiati e globi di pece nelle case del paese i cui tetti sono spesso di sughero e di paglia. L’Alviano e Troiano Savelli sono costretti a lasciare  il castello di cui  metà è avvolta dalle fiamme.

…………Lazio

Difende ancora Palombara Sabina dagli attacchi portati dagli Orsini: apre nuovi camminamenti, vi apposta numerosi arcieri e fa scavare un fossato largo dieci piedi. Vani sono gli assalti portati da Morgante Baglioni, Giulio Vitelli, Saccoccio da  Spoleto, Fabio Orsini, Bartolomeo d’Alviano, Giovanni di Ceri, Giulio Orsini, Gian Giordano Orsini:  il pontefice convince tutti i contendenti a deporre le armi.

Lug.UmbriaSi colloca alla guardia di Amelia con 200 uomini allo scopo di difendere la località da Bartolomeo d’Alviano.
1500
Sett. ott.TerniSpoletoUmbria

Esce da Terni con 100 lance, 100 cavalli leggeri, 500 fanti e molti venturieri. Espugna Cesi; il borgo è saccheggiato e dato alle fiamme dopo averne asportato il frumento ed altri beni. A metà ottobre lascia la località.

1501
Giu.NapoliFrancia50 uomini d’armeCampaniaAlla difesa di Capua con Fabrizio Colonna.
Lug.Campania

Durante le trattative di resa a Capua diminuisce la sorveglianza. Di tale fatto ne approfittano i venturieri al seguito dell’esercito regolare i quali assalgono la porta della quale Troilo Savelli è  preposto alla difesa: ferito ad un femore da un giavellotto, i suoi uomini sono presto travolti. Fatto prigioniero, non è riconosciuto per cui è rilasciato dietro il pagamento di una piccola taglia. E’  identificato poco dopo da Fabio Orsini che lo cattura e lo imprigiona nella rocca di Catino in Sabina.

1503
Gen.SpagnaFranciaAbruzzi

E’ liberato solo quando accetta di militare per gli spagnoli contro i francesi. Asseconda l’azione di Fabrizio Colonna negli Abruzzi; si sposta nel Lazio e contrasta i pontifici appoggiando l’azione di Fabio Orsini.

Feb.SavelliChiesaLazio

Chiede invano soccorsi ai veneziani. Coadiuva il duca di Traietto contro le truppe di Cesare Borgia. Cavalca nella Campagna romana con Muzio Colonna,  Fabio e Franciotto Orsini.

Mar.ChiesaOrsiniLazio

Si dirige a Vicovaro. E’ contattato dai pontifici che gli offrono una condotta per combattere gli Orsini. Si accorda con il Borgia ed accetta le proposte che gli sono fatte.

Ago.SavelliSienaMonaldeschiCapitano g.le 70 lanceUmbria e Toscana

Alla morte del pontefice lotta contro Luca Monaldeschi della Cervara. Con Luca Savelli (350 cavalli) attacca Castel Viscardo; respinto dà alle fiamme Monterubiaglio e ritorna sotto Castel Viscardo ove fa alcuni prigionieri. Invia le prede a Castel Giorgio per indurre i difensori a riconoscergli una taglia a fronte della loro liberazione. Si ritira appena è informato che da Orvieto si muovono in soccorso dei Monaldeschi della Cervara 200 fanti e 25 cavalli. E’ condotto dai senesi che temono un attacco alla repubblica da parte del Borgia.

1505
Giu.LuccaCapitano g.le 100 lance e 50 cavalli leggeriEmilia e Toscana

Transita per Bologna con 100 uomini d’arme e 50 cavalli leggeri, tra schioppettieri e balestrieri a cavallo: è diretto a Lucca per assumere il comando delle truppe della repubblica. A Bologna viene ospitato da Giovanni Bentivoglio nel suo palazzo.

1509
Apr.Lazio

E’ assoldato dai veneziani con Giulio Orsini, Renzo di Ceri e Luca Savelli (500 uomini d’arme e 3000 fanti) per combattere le truppe della lega di Cambrai: il papa Giulio II lo costringe a non accettare la condotta ed a tenersi la prestanza inviatagli sotto pena di scomunica; è assolto dal giuramento prestato.

Giu.Il papa Giulio II gli restituisce Palombara Sabina ed altre località già appartenenti alla sua famiglia.
1510
Gen. mar.Lazio

Ricontattato dai veneziani a marzo, si propone loro formalmente ad aprile. Le trattative si concluderanno a luglio allorché otterrà l’assenso da parte del pontefice. Sempre nel periodo l’ambasciatore francese a Roma Alberto Pio esercita forti pressioni sul pontefice affinché a lui ed a Renzo di Ceri non sia dato il permesso di lasciare lo stato della Chiesa.

Ago.VeneziaFrancia Impero70 cavalliVeneto

A Chioggia ed a Venezia. Nella città prende alloggio a San Zaccaria con un seguito di sei persone; si reca nel Collegio dei Pregadi e vi si incontra con il doge Leonardo Loredan. Avuta con Renzo di Ceri l’autorizzazione per fare disertare dal campo nemico 15/20 uomini d’arme, vuole subito entrare in azione. Chiede per sé una condotta di 100 uomini d’arme o, in subordine, il governo  della compagnia retta da Niccolò Orsini e la condotta di 50 lance. Esce dal campo di Torre inserito nell’ avanguardia con il provveditore generale Andrea Gritti; si unisce con un buon numero di contadini e si trasferisce in Val di Trissino per molestare i francesi in ritirata.

Sett.10 lance e 50 cavalli leggeriVeneto

A Roncà; raggiunge San Martino Buon Albergo superando la resistenza degli avversari. Il Consiglio dei Savi gli dà due paghe e gli concede una condotta di 100  lance e di 100 balestrieri a cavallo di cui la metà subito e la metà a tempo debito. La ferma è stabilita in due anni più uno di rispetto; gli è concessa una provvigione annua di 15000 ducati. Accetta le condizioni che gli sono proposte;  scorre verso Legnago; a seguito dell’infelice azione su Verona Troilo Savelli ha il compito con  Chiriaco dal Borgo di scortare le artiglierie al campo di San Martino Buon Albergo. Alla morte di Lattanzio da Bergamo si propone come comandante delle artiglierie.

Ott.Veneto

Appoggia in Polesine il provveditore generale Paolo Capello alla conquista di Ficarolo che cede dopo un intenso fuoco di artiglieria. Ha ai suoi ordini diciassette lance e 50 cavalli leggeri.

Dic.EmiliaStaziona sul Secchia. nei pressi di Carpi mette in fuga alcuni cavalli francesi.
1511
Gen.Emilia

Prende parte all’assedio di Mirandola. Accampatosi nei borghi di Concordia, costruisce un ponte di barche sul Secchia;  con i suoi uomini, rafforzati da 60 balestrieri a cavallo di Giano Fregoso e dagli stradiotti di Battista Petretini, respinge l’avanguardia di Gian Giacomo da Trivulzio: fa 25 prigionieri, incalza i nemici fin presso Carpi,  si impossessa di un buon bottino. Ha da Giulio II il compito di condurre con Giano Fregoso un assalto alle mura di Mirandola. Con la caduta di tale castello ritorna a Concordia per sbarrare sul Secchia la strada ai francesi che provengono da Correggio. E’ qui raggiunto da fra Leonardo Prato, da Francesco Sbrogliavacca e da Giampaolo Baglioni; con lo Sbrogliavacca supera il fiume e scorre fino a Guastalla, cattura 30 cavalli ed obbliga i francesi a ritirarsi nel locale  castello.

Mar.EmiliaSi muove sempre sul Secchia con il provveditore generale Paolo Capello alla testa di 48 lance e di 50 cavalli leggeri.
Mag.EmiliaAbbandona il campo per il ritardo delle paghe. Si congiunge successivamente con Giovanni Vitelli ed i fanti di Giovanni dal Borgo.
Giu.VenetoA Chioggia ed a Montalbano. Segue nel veronese il provveditore generale Andrea Gritti.
Ago.72 lance e 96 cavalli leggeriVeneto

Con Renzo di Ceri e Guido Rangoni è sconfitto a Villanova in uno scontro in cui i veneziani, tra morti e prigionieri perdono 200 cavalli leggeri e numerosi stradiotti. Troilo Savelli si dà alla fuga sino al ponte della Madonna di Lonigo; è qui bloccato dai francesi.  Le truppe della Serenissima si ritirano ad Este.

Ott.Veneto

Eseguita la rassegna della sua compagnia,  raggiunge Padova per appoggiare Renzo di Ceri nella sua spedizione in Friuli contro gli imperiali. Il Ceri non vuole che sia aggregato alle sue truppe per l’inimicizia che lo contrappone a Vitello Vitelli. Il condottiero è inoltre accusato di negligenza per la perdita da lui subita a Lonigo di 70/80 cavalli in un precedente scontro con i francesi.

Nov.71 lanceVeneto

E’ licenziato al compimento dell’anno di ferma: varie sono le motivazioni che vanno dalla sua avidità (non paga secondo il dovuto i suoi uomini) alle discordie con il governatore generale Giampaolo Baglioni (che appartiene ad una fazione contraria alla sua) e, soprattutto, ai danni provocati dalla sua compagnia a Padova dove i suoi uomini sono stati alloggiati nel quartiere di Santa Sofia. Si reca a Venezia per chiedere il saldo del suo credito e rientra a Padova;  la compagnia si scioglie. Il Savelli si dirige a Ravenna. Nella sostanza resta debitore verso la Signoria di 3400 ducati che promette di rimborsare a rate in quattro anni vincolando con un’ apposita ipoteca tutti i suoi beni.

1512
Feb.Veneto

Riassunto dai veneziani, si trova nel veronese. A guardia di un ponte sull’ Alpone è assalito dalla fanteria tedesca che lo costringe a retrocedere.

Apr.ChiesaFrancia70 lanceMarche  Romagna ed Emilia

Si unisce con Gentile Baglioni per raggiungere il campo pontificio in Romagna: la sua marcia è inizialmente ostacolata da Francesco Maria della Rovere. Partecipa alla battaglia di Ravenna; dopo la sconfitta ripara a Fossombrone con Carlo Baglioni.  Si collega con il della Rovere. Opera nei pressi di Bologna ai danni dei Bentivoglio.

Mag.Romagna

Entra in Forlì con Gentile Baglioni ed il Grechetto per la Porta di San Pietro. Sorgono contrasti tra gli abitanti ed i soldati spagnoli che, dal loro accampamento di San Martino, forzano la Porta di Ravaldino per irrompere in città. Il Savelli non riesce a farsi ubbidire da costoro. Interviene il Grechetto a  favore degli spagnoli; per tale motivo il Savelli corre il rischio di essere ucciso dagli abitanti. Lascia la città e tocca Meldola, Rocca delle Caminate e Dogarico; sempre con Gentile Baglioni giunge a Rimini con 150 lance. Ha l’incarico di conquistare le rocche di Cesena e di Ravenna. Avuta a patti la prima (ai difensori è permesso di portare via con sé beni per un valore massimo di 300 ducati), entra in Ravenna e ne assedia la rocca alla cui difesa si trovano solo 40 fanti. Anche in tale occasione i suoi soldati sfuggono al suo controllo taglieggiando gli abitanti e  costringendo molti di costoro a pagare un riscatto per ottenere  la  libertà.

Giu.60 lance e 60 cavalli leggeriRomagna

A fine mese  giunge a Modena con Rinieri della Sassetta e Muzio Colonna allorché il re Enrico VIII si trova nella città per portare l’adesione dell’Inghilterra alla Lega Santa in funzione antifrancese. Nell’occasione i 3 condottieri si offrono di entrare al servizio del re inglese.

1513
Feb. mar.ChiesaBentivoglioEmilia

Con la morte del papa Giulio II si dirige a Bologna per contrastare le minacce dei Bentivoglio. A marzo è ancora alla guardia della città con 350 uomini d’arme.

Giu.FuoriuscitiSienaToscana

Si reca a Monte San Savino con Ludovico Orsini. E’ sollecitato dai fuoriusciti ad intervenire in Siena per togliere a Borghese Petrucci la signoria della città. Il papa Leone X frena i due condottieri. Negli stessi giorni il pontefice gli dà l’incarico di maresciallo del conclave.

Lug.ChiesaVenezia FranciaEmilia e Veneto

E’ inviato con Achille Torelli e Muzio Colonna (200 lance) in soccorso degli imperiali e degli spagnoli contro i veneziani. Lascia Bologna e si sposta nel Veneto dove si segnala per le stragi ai danni della popolazione. All’assedio di Padova.

Sett.Veneto

Saccheggia il territorio di Piove di Sacco; è informato che in un’ansa del Brenta, a Fusina, si sono rifugiati molti contadini con i loro famigliari e beni. Guada il fiume con 150 cavalli ed alcune compagnie di fanti ed  assale all’improvviso la gente inerme: pochi scampano nascondendosi nelle paludi vicine. In odio ai veneziani incendia ospedali, alberghi ed altri edifici. Si volge su Mestre e Marghera;  con Muzio Colonna continua nelle sue devastazioni.

Ott.Veneto

Inserito nella retroguardia comandata da Prospero Colonna si distingue nella battaglia di Creazzo. Dopo lo scontro riscatta Francesco Barbaro (di cui è stato amico) per 36 ducati da un soldato che lo ha fatto prigioniero e, per la sua liberazione, pretende un riscatto di 100 ducati. Segue il Colonna a Montagnana;  si reca poi a Vicenza con 200 lance pontificie. Ammalatosi, è condotto in lettiga a Verona.

Nov.VenetoNel Polesine ed a Montagnana.
1514
Gen.VenetoEsce da Montagnana.
1515
Mag.MilanoVenezia400 cavalliLombardia
Giu. lug.ChiesaUrbino75 lanceRomagnaContattato dal papa Leone X, ritorna agli stipendi dei pontifici per combattere il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere.
Ago.EmiliaE’ segnalato con Marcantonio Colonna nei pressi di Modena.
1517
Feb.ChiesaComp. venturaMarche

Contrasta Francesco Maria della Rovere, teso alla riconquista del ducato di Urbino. Renzo di ceri Ceri lo avvia da Pesaro alla volta di Fano con 100 lance e 600 fanti per difendere la città dagli attacchi del della Rovere e di Federico Gonzaga da Bozzolo. In un assalto sono uccisi tra gli attaccanti 150 uomini; nondimeno continua la pressione sulla città che si salva per il valore del suo luogotenente Fabiano da Gallese. Giungono a Troilo  Savelli in rinforzo 500 fanti;  i feltreschi si ritirano. E’ creditore nei confronti dello stato della Chiesa di 4000 ducati.

Mar.Marche

Al comando della retroguardia sconfigge a Mombaroccio Francesco Maria della Rovere con Giampaolo Baglioni. Lascia Fano con Orsino Orsini (2000 fanti) ed assedia San Costanzo, alla cui difesa sono 200 fanti italiani e 100 spagnoli: il castello è espugnato e messo a sacco. Rientra a Fano ed accetta il soldo dei fiorentini.

Apr.FirenzeComp. venturaMarche  Lazio e Toscana

Esce da Fano e giunge a Roma per informare il papa sulla situazione dell’ esercito pontificio. Con Marcello Colonna, alla testa delle loro compagnie e di 500 fanti si trasferisce a Siena per prevenirvi un’eventuale incursione dei fuoriusciti. Rientra a Roma e con 1000/1500 fanti si dirige al campo.

Mag.Marche

A Sassoferrato per sbarrare il passo agli avversari in marcia verso l’Umbria. Espugna Fossombrone; nell’occasione il legato pontificio, il cardinale Bernardo Dovizi, fa allontanare tutte le donne in un castello vicino tranne una che ha colpito per la sua bellezza il Savelli. Il condottiero la fa  condurre nel suo padiglione. Entra nella Serra di Sant’ Abbondio e nottetempo vi è sorpreso dallo spagnolo Giovanni di Santacroce e da 400   cavalli feltreschi: 200 pontifici sono uccisi, molti sono i prigionieri. I soldati catturati sono presentati al della Rovere legati due a due; tutti i bagagli sono persi. Troilo Savelli si   nasconde sui monti.

Giu.Marche

Raggiunge per mare Ancona con 1000 fanti: deve  abbandonare la città su richiesta degli abitanti timorosi che il della Rovere possa distruggere i raccolti del contado.

Ago.Romagna e LazioA Forlì. Ammalatosi di febbre terzana, si fa trasportare a Roma.
Dic.Lazio

Muore a Roma per un attacco di gotta. Fa ricostruire a Palombara Sabina il castello Savelli (ora Savelli Torlonia) rinforzandone le difese e facendovi affrescare le stanze interne e la cappella. Sposa Paola Orsini figlia di Giulio.

CITAZIONI

-“Soldato di gran valore.” LITTA

-“Barone romano, di quella nobiltà e perizia, nell’esercizio delle armi ben chiaro per attestato degli scrittori.” FABRETTI

-“Rilusse..nella arte bellica.” SANSOVINO

-“Buon comandante.” CANSACCHI

-Con Giovanni Savelli “Furono valorosi capitani di ventura” SCIFONI

-Alla battaglia di Creazzo “Troiol Savelli tanti ne occideva/ che scriver ben si po ch’el dì fu franco/ el sangue giù per la terra coriva/ et nulla del combater pare stanco/ anzi reforza la guerra et le strida/ et ogni parte de vincer se fida.” DELLA ROTONDA

Fonte immagine: comune Palombara Sabina

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