TROILO DA ROSSANO/TROILO DI MURO

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Castello Trecchi di Maleo
Castello Trecchi di Maleo

Last Updated on 2024/01/26

TROILO DA ROSSANO/TROILO DI MURO  (Troilo Orsini) Di  Rossano.

Storici ascolani lo dicono originario di Ascoli Piceno e gli attribuiscono il nome di Troilo Rosato dei Migliani. Conte. Signore di Serra San Quirico e di Maleo. Cognato di Francesco Sforza.

  • 1476 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

……………..Apprende il mestiere delle armi militando prima nelle compagnie di Paolo Orsini e poi in quelle di Francesco Sforza.
1434
Feb.SforzaChiesaRomagna

Entra in contatto con il castellano di Imola per fare ribellare la città ai pontifici: la manovra è sventata da Gattamelata e da Brandolino Brandolini.

Mag.ChiesaFortebraccio MilanoLazio ed Umbria

Con il Sarpellione lascia l’assedio di Montefiascone per tagliare la strada a Vitorchiano a Niccolò Piccinino che cerca di unire le sue forze con quelle di Niccolò Fortebraccio. Si attenda a San Marino al Cimino con lo Sforza e si prepara a combattere: interviene l’ambasciatore ducale Urbano di Ortona e si parla di pace. Troilo da Rossano si dirige su Otricoli con il Sarpellione.

Lug.ChiesaUmbria

Alla conclusione di una tregua tra Francesco Sforza e Niccolò Piccinino cerca di richiamare Lorenzo Attendolo che si è  allontanato dal campo perché contrario all’ accordo.

1435
Mag.UmbriaE’ segnalato alla volta di Otricoli. E’ catturato dai bracceschi.
Giu.Romagna

Si trasferisce in Romagna con il Sarpellione. Batte a Maturano Francesco Piccinino e Sacramoro da Parma,  catturati con duecento cavalli mentre scortano un convoglio di rifornimenti. Venti sono i prigionieri di taglia e quaranta i buoi razziati.

1436
Giu.ChiesaForlì MilanoMarche e RomagnaA Pesaro con Taliano Furlano. Subito si sposta in Romagna per passare all’assedio di Forlì.
Nov.ToscanaA Santa Gonda allorché è rinnovata a Francesco Sforza la condotta da parte della lega antiviscontea.
1438
Feb.Lombardia

Si reca a Milano per conto di Francesco Sforza;  tratta con il duca Filippo Maria Visconti le modalità del matrimonio del suo capitano con Bianca Maria Visconti.

1439
PrimaveraVeneziaMilanoVeneto

Viene ferito all’assedio di Lonigo da un colpo d’arma da fuoco. Ad aprile Francesco Sforza cerca di insignorirlo nelle Marche del castello di Ficino (Poggio San Vicino). Gli abitanti di san Severino Marche si oppongono con successo a tale proposito.

Giu.Veneto

Con  Niccolò da Pisa vince la resistenza di Niccolò Piccinino e di Gian Francesco Gonzaga a Soave;  obbliga entrambi i condottieri avversari ad abbandonare le fortificazioni da poco allestite.

Sett.Trentino Veneto e Lombardia

Difende con successo a Torbole la flotta veneta sul Garda contro Niccolò Piccinino; lascia il veronese con Guglielmo Cavalcabò, Giovanni Conti e Guerriero da Marsciano (1000 cavalli e 200 fanti) per soccorrere Brescia. Prende la strada dei monti a nord del Garda e giunge in Val Sabbia e nelle terre pedemontane; tralascia Gavardo che Taliano Furlano proprio negli stessi giorni ha espugnato e dato alle fiamme.

Ott.TrentinoViene raggiunto dal Gattamelata con molti cavalli e fanti.
Nov.Trentino Lombardia

Si muove verso Tenno; Francesco Sforza lo invia a Riva del Garda con la cavalleria per contrastare il passo a Gian Francesco Gonzaga intento a collegarsi con Niccolò Piccinino. Attacca gli avversari e  li respinge vittorioso. Affianca poi Francesco Sforza e Gattamelata alla riconquista di Verona occupata tre giorni prima dal Piccinino, dal Gonzaga, da Luigi dal Verme con un improvviso assalto. Troilo da Rossano penetra nella città per il castello di San Felice ed aggredisce la cittadella. Quando i viscontei fuggono dalla Porta di Santa Croce li insegue con il Sarpellione: molti sono i morti tra gli avversari. Attraversa il Mincio con 400 cavalli e si dirige verso il bresciano. Prosegue l’azione e sottomette la Val Trompia.

Dic.Lombardia

Con il Sarpellione e Diotisalvi Lupi (1000 fanti e 200 cavalli) sorprende i viscontei a Rodengo Saiano;  cattura loro 300 cavalli. Niccolò Piccinino si allontana ed i veneziani introducono in Brescia un piccolo convoglio di munizioni con 300 fanti.

1440
Gen.LombardiaScorta i Brescia un nuovo convoglio di vettovaglie.
Mar. apr.Toscana

E’ inviato con Niccolò da Pisa e Bosio Sforza in soccorso dei fiorentini, minacciati da Niccolò Piccinino, alla testa di 800 cavalli e 900 fanti.

Giu.100 lanceUmbria

Con Paolo della Molara (280 lance) ha l’incarico di entrare in Città di Castello: dopo un’ iniziale battuta d’arresto, in cui sono fatte prigioniere sette uomini d’arme di Paolo della Molara, supera ogni resistenza catturando agli avversari 70 cavalli; entra nella località. L’ingresso dei due condottieri provoca l’uccisione di alcuni abitanti: la cittadinanza accoglie i commissari fiorentini inneggiando allo stato della Chiesa. A fine mese prende parte alla battaglia di Anghiari.

Ott.Lazio  Romagna e Marche

Transita per Roma con Micheletto Attendolo; a fine mese con tale capitano, Bosio Sforza, Orso Orsini e Niccolò da Pisa attraversa il riminese con 6000 cavalli  per svernare con le truppe nella marca d’ Ancona.

1441
Gen.Marche

Fa trattenere a Fabriano alcuni mercanti perugini con le loro mercanzie a titolo di rappresaglia perché alcuni suoi soldati sono stati svaligiati nel perugino. Interviene il comune di Fabriano su Troilo da Rossano e su Alessandro Sforza, di stanza a Fermo, per chiedere la liberazione dei mercanti e la restituzione dei loro beni.

……………..MarcheOttiene in feudo da Francesco Sforza Serra San Quirico.
Apr. mag.Romagna e VenetoSbarca a Rimini con 400 cavalli e (maggio) raggiunge a Padova Micheletto Attendolo.
Giu.Lombardia

Partecipa alla battaglia di Cignano. Francesco Sforza ordina a lui ed a Pietro Brunoro di attaccare il campo visconteo sulla destra dove finiscono le fortificazioni e dove  sembra esservi un più largo accesso al campo.  I  cavalli ed i  fanti veneziani devono fronteggiare gli avversari fino al momento dell’ arrivo dello stesso Sforza con il resto dell’ esercito. Niccolò Piccinino vanifica la loro azione  attirando Troilo da Rossano e Pietro Brunoro in un’area paludosa dove i due condottieri sono respinti. Troilo da Rossano viene seriamente ferito nel combattimento: vi perde un occhio e da allora non riuscirà più a parlare in modo corretto; sarà anche incolpato della sconfitta dallo Sforza  per non avere interpretato in modo corretto le sue  disposizioni. Nella realtà  è stato proprio lo Sforza a fare combattere le sue truppe in mezzo ad un centro abitato.

Ago.MarcheA Monte San Martino.
Ott. nov.LombardiaAl termine del conflitto si reca a Cremona per il matrimonio di Francesco Sforza con la figlia del duca di Milano Bianca Maria Visconti.
1442
Mag.SforzaChiesa NapoliRomagna e Marche

Lascia Castrocaro Terme con 1000 cavalli e si ferma a Bagnolo; transita  per Rimini con 800 cavalli;  punta su Jesi dove di trova Francesco Sforza.

Giu.

E’ inviato presso il re di Napoli Alfonso d’Aragona per avviare le trattative di pace: approfitta dell’ occasione per contattare il sovrano.

Lug.Marche

Si trova al campo sforzesco di Monte San Martino, dove sono stipulati alcuni accordi tra Francesco Sforza ed il procuratore del re Ignazio di Guevara.

Ago.Marche

A San Demetrio: Alfonso d’Aragona nega ogni validità ai patti sottoscritti a suo nome da Ignazio di Guevara; riprende il conflitto.  Troilo da Rossano sconfigge i pontifici ad Amandola.

Ott.Marche

Alla difesa di Fabriano con Sigismondo Pandolfo Malatesta e Pietro Brunoro. Cerca di impedire il passo  agli avversari provenienti dall’ Umbria.   Assalito di sorpresa da Roberto da Montalboddo deve riparare a Fabriano con molte perdite.

Nov.Marche

Ha il compito con Pietro Brunoro di impadronirsi della rocca di Tolentino controllata dai pontifici: si attenda a Montolmo (Corridonia), spedisce un uomo nella città nativo di Tolentino; costui fa intendere agli avversari che gli abitanti di Corridonia vogliono defezionare dal campo sforzesco. 100 cavalli e 200 fanti lasciano Tolentino e sono fatti prigionieri dai 2 capitani sforzeschi; la città però non desiste dai suoi propositi e rimane sotto il controllo ecclesiastico.

1443
Gen.LombardiaDallo Sforza ha l’incarico di suo vicario nel cremonese.
Apr.MarcheE’ segnalato alla guardia di Jesi.
Ago.Marche

Tradisce Francesco Sforza e diserta nel campo aragonese con 1000 cavalli;  consegna Jesi agli avversari. A Cremona è dipinto  con Pietro Brunoro impiccato per i piedi come traditore  nel Torrazzo e nel Palazzo Pubblico.

Sett. ott.

Francesco Sforza si vendica del comportamento suo e di quello di Pietro Brunoro con la costruzione di false prove di tradimento che fa avere ad Alfonso d’Aragona: Troilo da Rossano si reca al padiglione del re con l’altro capitano ed entrambi sono fatti incarcerare prima nel castello di Marano di Napoli e poi nella capitale. Le loro compagnie sono svaligiate dai catalani.

……………….Spagna

Viene rinchiuso nella rocca di Satabia presso Valenza; da qui è trasferito nell’isola della melma ai confini con l’Africa.

1450Intercede invano a suo favore Francesco Sforza divenuto duca di Milano.
1455
AutunnoSpagna Lombardia  Lazio e Campania

E’ liberato in occasione del matrimonio di una figlia di Ferrante d’Aragona con un figlio di Francesco Sforza.  Si incontra con il cognato che lo perdona, gli dona alcune cavalcature e dei vestiti. E’ rimandato dal re di Napoli: nel transito per Viterbo si incontra con Corrado da Fogliano. Lo stesso Sforza preme sugli aragonesi affinché gli siano restituiti i suoi beni.

1456LombardiaA Milano.
1460
Gen.LombardiaSi reca a Mantova.
1462
……………..LombardiaVive a Maleo nel lodigiano. Più tardi, nel 1465, gli sarà riconosciuto tale feudo e gli saranno donati nei pressi alcune proprietà immobiliari.
Apr.LombardiaChiede al marchese di Mantova Ludovico Gonzaga una cavalcatura affinché il figlio Giovanni Francesco possa partecipare ad una giostra organizzata per il giorno di San Giorgio.
1458
Ago.LombardiaPresenzia a Milano alla firma di un accordo tra lo Sforza ed il duca di Savoia concernete i Cocconato.
1461
Gen.LombardiaA Milano, ai funerali della madre dello Sforza Lucia Terzani.
1464/1465
……………..Lombardia VenetoNel maggio 1464 gli è offerto di combattere i turchi in Morea con Tristano Sforza. Non trova l’accordo sulla prestanza che gli viene offerta e si rifiuta di muoversi. Vende anzi le cavalcature della sua compagnia al figlio di Francesco Sforza. Nel 1465 si trova a Venezia alla ricerca di una condotta. Le autorità tergiversano.
1466
Gen.LombardiaMedita di lasciare il ducato milanese. Vende alcuni beni ed acquista cavalcature. Si sparge la voce che sia stato condotto dai fuoriusciti fiorentini con 500 cavalli e 200 fanti per sostenere la causa di Bartolomeo Colleoni (che gli fa avere al riguardo 6000 fiorini) ai danni dei ducali. Il duca di Milano lo trattiene concedendogli la condotta che gli è stata rifiutata in precedenza (100 lance con provvigione di 1000 fiorini) ed il denaro da restituire al condottiero bergamasco.
AutunnoLombardiaNell’ambito di una vendita globale di rendite e di giurisdizioni gli sono confermati i possedimenti ed i diritti di dominio su Maleo, feudo già appartenente prima ad Innocenzo Cotta e poi  a Rabotto di Landech. A Maleo alloggiano pure la sua compagnia e quelle dei figli Alessandro e Giovanni Francesco. Troilo da Rossano ha anche una residenza a Milano in un palazzo della rocca di San Babila.  Frequenta con assiduità la corte.
1467
Gen.LombardiaA fine mese abbandona il ducato;  si rifugia nel veneziano. La defezione ha degli antefatti: nei mesi precedenti, infatti, il  nuovo duca di Milano Galeazzo Maria Sforza  ha imposto al figlio di Troilo da Rossano, Alessandro, una nuova condotta ed ha fatto di tutto per impedirgli di passare agli stipendi di un altro stato. Altri screzi hanno riguardato gli alloggiamenti degli uomini della sua compagnia. Galeazzo Maria Sforza tenta con tutti i mezzi di fare rientrare il condottiero nel ducato. Il commissario di Lodi sequestra i suoi beni che vengono donati al fratellastro del duca Polidoro Sforza; nello stesso tempo il duca offre pubblicamente per il suo ritorno condizioni concilianti alla moglie ed al figlio Alessandro (provvigione annua in un primo tempo di 2000 fiorini, diminuita successivamente a 1000; restituzione del feudo di Maleo; condotta di 100 lance, pari a 300 cavalli; la riscossione delle tasse dei cavalli e la prestanza). Troilo da Rossano indugia e Galeazzo Maria Sforza non esita ad incarcerare il figlio Alessandro nella torre di Porta Vercellina. La misura ottiene il suo effetto;  il giorno seguente il condottiero si presenta a corte.
Feb.LombardiaRientra a Milano; si incontra con il duca. Quest’ultimo si vendica facendogli sapere che gli uomini della sua compagnia sarebbero stati pagati il giorno di San Silvestro, forse dell’anno futuro.
1468
Apr.LombardiaAbbandona nuovamente il ducato di Milano. La sua casa di Milano ed i beni di Maleo sono distribuiti a soldati e cortigiani come Pierpaolo da Fabriano e Scaramuccetto di Calabria. Durante la cerimonia della benedizione degli stendardi il giorno di San Giorgio il suo comportamento (come quello di Donato del Conte) viene aspramente criticato dal duca.
Dic.Le trattative per farlo rimpatriare vanno a buon fine.
1469
Giu.VeneziaCapitano g.le lance spezzateLombardia e VenetoA seguito di una nuova fuga passa al servizio dei veneziani. Ha il comando delle lance spezzate. Colloca le sue stanze a Padova.
1471
Nov.MarcheRifugiatosi nel pesarese, nelle terre di Alessandro Sforza, chiede di potere ritornare nel ducato di Milano. Galeazzo Maria Sforza non gli concede alcuna condotta.
1472
Nov.BorgognaBelgio

Milita per il duca di Borgogna Carlo il Temerario. Lascia Bruges e giunge in Italia per raccogliervi truppe. Contatta Bartolomeo Colleoni.

1473
Gen.

Bartolomeo Colleoni accetta la proposta del duca di Borgogna; intervengono i veneziani ed il vecchio condottiero è costretto ad annullare i patti.

Feb. apr.Veneto e TrentinoSi reca nel veronese. Tocca poi Trento e da qui prende la strada per rientrare in Borgogna.
1474
Giu.BorgognaFranciaOttenuta licenza dal duca di Milano passa al servizio del duca di Borgogna Carlo il Temerario. Gli sono consegnati a Digione 3500 ducati.
Lug.BorgognaImperoGermania

Viene inviato in soccorso dell’ arcivescovo di Colonia. Partecipa all’ assedio di Neuss sul Reno. Dopo un anno di vani tentativi deve ritirarsi.

1475
Apr.Francia

Si trova nella Franca Contea alla guardia della fortezza di Pontarlier. Decide di abbandonarla  con l’arrivo di 8000 svizzeri; gli giungono in soccorso 4000 cavalli piccardi ed altre truppe condotte dal sabaudo Giacomo di Vische per cui passa a sua volta all’ offensiva. Costringe gli avversari ad allontanarsi da un castello del circondario che stanno assediando; li insegue con 40 cavalli, seguito dai fanti della sua compagnia e da altri 200 guidati dal figlio Alessandro. Raggiunge gli svizzeri mentre stanno guadando un fiume.  Attacca una scaramuccia :  sono uccisi 40 avversari contro 2/3 borgognoni. I picchieri svizzeri si schierano a quadrato.  Troilo da Rossano preferisce non proseguire oltre nella sua azione.

Mag.Francia

Giunge a Levier; rinforzato da altri cavalli borgognoni (1700 cavalli e molti fanti) decide di assalire gli svizzeri: costoro ripiegano in buon ordine e si fermano sulle rive di un fiume. Troilo da Rossano lo fa attraversare a parte delle sue milizie per occupare un colle vicino; di notte  constatata l’inutilità della sua offensiva fa riattraversare il corso d’acqua ai suoi uomini ed arretra.

Ago.FranciaE’ segnalato a Montbazon in Haute Saone.
Sett.Francia

E’ a Jussy. Si lamenta con il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza perché ha fatto trattenere a Milano il figlio Alessandro con l’accusa di avere dato asilo in Borgogna al fuoriuscito Sforza da Cremona ed al balestriere Filippo, accusati di omicidio nel ducato. Si sposta a Serancourt;  chiede che da Milano lo raggiungano venti uomini d’arme che sostituiscano altrettante lance rimaste uccise in combattimento o rientrate in Italia per varie cause. Tocca Gianes; 300 cavalli della sua compagnia scorrono nel territorio controllato dal re di Francia e si impadroniscono di un castello che viene messo a sacco e dato alle fiamme.

Nov.FranciaAll’assedio di Nancy. Carlo il Temerario gli assegna alcune terre.
1476
Mar. apr.BorgognaC. SvizzeriSvizzera

Affronta gli svizzeri e le truppe del duca di Lorena Renato di Vaudemont. Con Antonio da Lignana ha il comando del secondo dei 5 corpi d’armata borgognoni. Viene sconfitto a Grandson dove gli avversari si appropriano dei suoi carriaggi.

Giu.600 cavalliPiemonte Svizzera

Contrasta Innocenzo Fieschi;  occupa nel biellese Masserano con la fortezza. Si porta a Ginevra con Oliviero de la Marche e vi cattura la duchessa Iolanda di Savoia ed i suoi figli favorevoli ad una pace separata con gli svizzeri. Da ultimo prende parte alla battaglia di Morat. Il re di Francia Luigi XI affida la reggenza del ducato di Savoia a Filippo di Bresse e la duchessa resta prigioniera dei borgognoni fino a novembre. Troilo da Rossano affronta gli svizzeri;  con Antonio da Lignana viene rimproverato da Carlo il Temerario perché le sue lance non si vogliono esporre al fuoco dell’artiglieria degli avversari; pungolato nel suo orgoglio avanza alla testa di 3000 uomini. Gli svizzeri bloccano la carica delle sue truppe con il fuoco degli archibugi;  i suoi fanti si danno alla fuga. Nello scontro  sono uccisi il figlio Giovanni Francesco ed Antonio da Lignana; forti sono le perdite registrate dalla sua cavalleria pesante.

Lug.SvizzeraSi sfalda la sua compagnia. Di 1000 fanti non gliene restano che 80. Tutti gli scampati rientrano in Italia.
Ago.FranciaE’ segnalato a la Rivière dove il duca di Borgogna gli affida il comando di 300 lance e di 2000 fanti.
………….

Muore probabilmente sulla fine dell’anno. Sposa Bona Caterina da Fogliano, sorella uterina di Francesco Sforza e di Corrado da Fogliano. Suo segretario è Gaspare Broglio.

 CITAZIONI

-“Magnifici viri dilecti et fidelis, capitanei nostri et conductoris gentium nostrarum armatarum Ytalie.” Da una lettera di Carlo il Temerario, duca di Borgogna, al duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, riportata dal SESTAN

-“Troilo era ingiusto, oltraggioso non meno agli amici che a’ nimici.” CAVALCANTI

-“…quel gentile/ che fu benigno di singular merto/di Troilo dico.” SPIRITO

-“Erat is quidem praeferoci (quo quidem re multos infensos fecerat) ingenio.” FACIO

-Con Sigismondo Pandolfo Malatesta e Pietro Brunoro “Capitano de’ soldati valorosi.” COLUCCI

-Con Niccolò da Pisa, Micheletto Attendolo, Bosio Sforza e Orso Orsini “Tucti capitanii e homini degnii.” BROGLIO

Fonte immagine: Google Street View

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