Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
TALIANO DA CARPI (Italiano Pio, Taliano D’Elci) Figlio di Conticino da Carpi.
- 1504 (ottobre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1469 | |||||
Estate | Milano | Chiesa | Romagna | Milita agli stipendi del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza. Si trova nel riminese per contrastare i pontifici a favore di Roberto Malatesta. | |
1470 | |||||
Giu. lug. | Emilia | E’ messo in preallarme per una cavalcata da effettuarsi nel bolognese allo scopo di dissuadere i fiorentini dall’ allearsi con il re di Napoli. A luglio l’azione è prima rinviata per essere poi accantonata. | |||
Nov. | A fine mese viene fatta eseguire da parte dei funzionari ducali un’indagine complessiva sullo stato di preparazione delle compagnie a discrezione, tra le quali è annoverata anche la sua. | ||||
1472 | |||||
Dic. | Milano |
| 30 lance | Lombardia | Ha ai suoi ordini 150 cavalli. |
1473 | |||||
Ago. |
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| 50 lance |
| Si trova al comando di 250 cavalli. |
Sett. |
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| Lazio | Le sue truppe hanno le loro stanze nel Lazio. |
1477 | |||||
Apr. | Venezia | Impero Ottomano |
| Friuli | Combatte i turchi. Agli ordini di Girolamo Novello partecipa alla battaglia svoltasi nei pressi di Gradisca d’Isonzo. |
1478 | |||||
Ott. | Milano | Chiesa Napoli |
| Toscana | Fronteggia pontifici ed aragonesi. |
1479 | |||||
Gen. | Venezia | Napoli Chiesa | 40 lance | Toscana | E’ inviato con Giacomo della Motella in soccorso dei fiorentini. Entrambi i condottieri sono accusati di tradimento per aver voluto consegnare Castiglion Fiorentino agli avversari. Di stanza nella medesima località, Taliano da Carpi viene catturato e condotto a Firenze, mentre Giacomo della Sassetta riesce a fuggire da Cortona dove si trova al momento. |
1481 | Napoli | Impero Ottomano |
| Puglia | Contrasta ancora i turchi nella guerra di Otranto. |
1482 | Napoli | Venezia Chiesa | 20 lance | Ha il comando di 20 lance; gli è riconosciuta una provvigione di 500 ducati. Affronta veneziani e pontifici nella guerra di Ferrara. E’ inserito nel colonnello di Cesare d’Aragona. | |
1495 | |||||
Gen. | Venezia |
| 400 cavalli |
| Passa agli stipendi dei veneziani che gli concedono una condotta di 100 uomini d’arme per due anni di ferma ed uno di rispetto. |
Mag. |
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| Romagna | Lascia il veronese, attraversa il ferrarese e si dirige a Ravenna. |
Giu. | Venezia | Francia |
| Emilia | A Bologna con sedici squadre di uomini d’arme, due squadre di balestrieri a cavallo gonzagheschi ed 800 fanti. Si dirige verso il parmense per unirsi con Francesco Gonzaga. |
Lug. |
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| Emilia e Piemonte | E’ segnalato al campo sul Taro. Partecipa alla battaglia di Fornovo, dove con Carlo da Pian di Meleto (305 lance nel complesso, ha l’incarico di sorvegliare il campo. Passa all’assedio di Novara; si sposta a Vespolate; il Gonzaga lo colloca a Castellazzo Novarese con 100 uomini d’arme e 500 fanti, comandati questi ultimi da Giovanni del Matto e da Paolo Albanese. Con Francesco Grasso ottiene a patti il castello di Briona. |
………….. |
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| Piemonte | Viene preposto da Giovan Francesco da San Severino alla guardia di Torquà. |
1496 | |||||
Apr. | Venezia | Firenze |
| Piemonte Toscana | Ad Alessandria; ha il compito di visionare con Marco da Martinengo ed Antonio Pio le fortificazioni fattevi allestire da Ludovico Sforza. E’ inviato in soccorso dei pisani per combattere i fiorentini. Prende la strada di Castelnuovo di Garfagnana; gli abitanti di Barga cercano invano di sbarrargli il passo. Alla testa di 60 cavalli leggeri si unisce con Ludovico della Mirandola e scorre fin sulle porte di Barga. Si impossessa di molto bestiame che viene condotto e venduto a Pisa. |
Mag. |
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| Veneto e Romagna | Rientra nel Veneto; lascia il cremonese, supera gli stati estensi e per Ferrara raggiunge Ravenna. |
Lug. |
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| Lombardia A.Adige | I veneziani lo inviano a Milano ed a Malles Venosta con Marco da Martinengo ed Antonio Pio. I tre condottieri hanno l’incarico di ambasciatore presso il duca di Milano Ludovico Sforza e l’imperatore Massimiliano d’Austria. |
Dic. | Venezia | Francia | 400 cavalli | Liguria | Viene spedito in aiuto dei genovesi con Luigi Avogadro, Alessandro Colleoni e Taddeo della Motella. |
1497 | |||||
………….. |
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| Romagna | Rientra a Ravenna. |
Mar. |
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| Romagna | Gli è ordinato di lasciare la Romagna per combattere i fiorentini in Toscana: non può fare granché, perché la sua compagnia è in disordine per il ritardo delle paghe. |
Lug. |
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| Emilia | Fa pressioni su Giberto Pio affinché lasci libero Leonello Pio, catturato in precedenza dal signore di Carpi: protegge l’ uscita di quest’ultimo dalla rocca. |
1498 | |||||
Lug. | Venezia | Firenze Milano | 400 cavalli | Veneto | Si trova a San Bonifacio alla mostra dei suoi uomini. |
Sett. |
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| Veneto | Abbandona Legnago, dove ha le sue stanze, per trasferirsi a Ravenna. |
Ott. |
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| Emilia e Toscana | Nell’attraversare il ferrarese sfugge ad un’imboscata tesagli da Giovan Francesco da San Severino. Raggiunge Marradi con Giacomazzo da Venezia e Meleagro da Forlì. |
Nov. |
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| Toscana | Si ammala nel Casentino. |
Dic. |
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| Toscana Romagna e Marche | E’ costretto a ritirarsi con Annibale Bentivoglio di fronte ai contadini in fermento. Si porta a Santa Sofia e da qui perviene a Casteldelci. Chiede di rientrare nel ravennate a causa della mancanza di foraggio per i suoi cavalli. |
1499 | |||||
Gen. |
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| 15 cavalli | Marche Toscana Romagna | Si trova ancora nei pressi di Castedelci con Astorre Baglioni, Giampaolo Manfrone, Annibale Bentivoglio e Giacomazzo da Venezia: poiché la sua compagnia è ridotta a soli quindici cavalli domanda di rientrare nei suoi possedimenti. Si allontana dal Casentino e giunge a Ravenna. |
Mar. |
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| Veneto | Si reca a Venezia. Richiede del denaro per ripristinare l’organico della sua compagnia. E’ rimproverato dal doge. |
Mag. |
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| Veneto | Ancora a Venezia. Il suo comportamento nella guerra con i fiorentini è biasimato nel Collegio dei Pregadi dal provveditore Giacomo Venier. |
Lug. |
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| Gli sono saldate le paghe arretrate. |
Ago. | Venezia | Milano |
| Emilia | Si trova a Carpi ammalato: la sua compagnia (100 lance e 40 cavalli leggeri) lotta contro gli sforzeschi agli ordini del suo luogotenente. |
Sett. |
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| Lombardia | Si ammala nuovamente a Caravaggio. Dopo la resa di Cremona assiste alla rassegna della sua compagnia: sono presenti tutti gli uomini d’arme e solo tre balestrieri a cavallo. |
1500 | |||||
Mag. | Bologna | Chiesa | 25 lance | Emilia | Licenziato dai veneziani, passa al servizio di Giovanni Bentivoglio. Si colloca alla guardia di Bologna minacciata dai pontifici di Cesare Borgia. |
1504 | |||||
Ott. |
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| Muore avvelenato dal figlio Giovambattista da Taliano da Carpi, da lui diseredato nel suo testamento redatto nello stesso mese. Nomina eredi gli altri due figli Francesco e Conticino. Nel suo palazzo di Carpi (ora Palazzo della Cassa di Risparmio di Carpi) rimangono alcuni frammenti di intonaco di affreschi opera del pittore Mastro Prospero. La sala detta “delle Sibille” era infatti affrescata con scene di carattere cortese-cavalleresco riportanti grandi stemmi, amorini, figure femminili ed arbusti. Sposa Margarita Turchi. |
CITAZIONI
-“Celebre Condottiere di truppe.” TIRABOSCHI